Il circolo ARCI di S.Anna di Cascina (PI) è stata la location che ha ospitato una partecipata e interessante iniziativa della CCT pisana : “Costruire l’unità per ricostruire la caccia, strategie per una efficace gestione delle ZRC e delle ZRV”.
Ospite d’eccezione dell’incontro il Dott. Roberto Mazzoni della Stella, già dirigente dell’Ufficio difesa fauna della Provincia di Pisa e stimatissimo tecnico di fama nazionale.
Al tavolo dei relatori si sono alternati nei loro interventi Marco Salvadori – Presidente provinciale di Pisa della Federazione Italiana della Caccia, Fabio Lupi – referente provinciale della ARCT, Paolo Graziani – Segretario Provinciale della CCT e i due Presidenti degli ATC pisani, Marco Ciampini e Gianluigi Ladurini.
Il filo conduttore del dibattito stava tutto nel titolo dell’iniziativa; la CCT pisana ha inteso prendere di petto i due mali che affliggono l’attività venatoria e affrontarli con il dovuto coraggio: il frazionismo e la debolezza organizzativa dell’associazionismo venatorio e la crisi conclamata della tipologia di caccia che ha fatto la storia del nostro territorio, quella appunto alla “nobile” stanziale.
Due facce della stessa medaglia che la discussione ha reso evidenti sapendo al tempo stesso indicare le strade per uscire dalla lunga stagione di difficoltà che grava sulla gestione faunistica e sulla caccia.
E’ necessario agire sulla costruzione dell’unità organica delle associazioni venatorie e mettere in piedi una strategia di ampio respiro per rendere efficace la gestione della fauna selvatica.
E’ dentro questo binario che, i dirigenti della CCT da un lato e Mazzoni della Stella dall’altro, hanno incentrato i loro appassionati interventi riuscendo a delineare, a conclusione di un dibattito reso ancor più interessante dai qualificati interventi del numeroso pubblico presente, una prospettiva futura che sia in grado di vincere le complesse sfide che ci stanno di fronte.
Salvadori, Lupi e Graziani – sottolineando aspetti diversi del medesimo problema – hanno ribadito con forza come la costruzione dell’unità dei cacciatori sia il solo obiettivo capace di vincere le tante avversità di questi tempi: numeri sempre più ridotti, Istituzioni e politica sordi e autoreferenziali, egemonia della cultura animalista, cultura rurale ridotta a cartolina e preda del consumismo.
Di fronte a questo quadro il mondo venatorio ha il dovere morale di offrire una risposta adeguata che faccia dell’unità non la scialuppa di salvataggio per i pochi naufraghi sopravvissuti, ma – al contrario – un progetto che riscopra e attualizzi la profondità e la bellezza della caccia come attività utile al bene comune.
La CCT nasce per queste finalità ed ha preso le mosse con questo spirito; sostenerne il progetto è fondamentale e con la stagione venatoria 2018/2019 ciò sarà ancora più possibile scegliendo la tessera unitaria delle Associazioni aderenti.
Dal canto suo – Roberto Mazzoni della Stella – ha ripetuto che la gestione non è mai riducibile al colpo estemporaneo di un’azione isolata; la gestione faunistica, viceversa, è un processo di governo – duraturo e coerente – che non può risolversi esclusivamente con il solo apporto della tecnica; va da sé che questa sia indispensabile e necessaria, ma la gestione della fauna e l’organizzazione del prelievo venatorio sono inscindibilmente anche vicende “umane”, dove il coinvolgimento dei cacciatori, la rivitalizzazione delle passioni, il sentirsi parte di un disegno generale fanno, alla fine, la differenza tra il vincere o perdere una sfida.
Pisa aveva costruito – in una stagione non troppo lontana – tutte le premesse affinchè questa partita potesse concludersi felicemente per poi invece adeguarsi alla china discendente che sta caratterizzando, purtroppo, tante realtà della Toscana e oltre.
Occorre costruire un reticolo di strutture pubbliche – le ZRC e le ZRV – che di dimensioni ridotte e con ambienti adeguati, ponga fine alla tendenza sbagliata e controproducente di aree di grande estensione concepite come “casseforti” di un patrimonio ormai già saccheggiato e difficilmente riproducibile.
Il volontariato deve essere oggetto di una riqualificazione “culturale” finalizzata a risvegliare gli entusiasmi; la gestione faunistica è composta da tante azioni pratiche (il foraggiamento dei fagiani, il controllo dei predatori, il trappolaggio dei corvidi ecc.) che erroneamente – in questi anni – sono state considerate di “serie b” rispetto al rango superiore della conoscenza della biologia degli animali.
Un volontariato colto e motivato sarebbe in grado di attirare schiere di giovani cacciatori che diverrebbero custodi e gestori di ambienti salubri e di fauna rigogliosa, oltre che rappresentare una fucina di nuovi dirigenti del mondo venatorio.
Occorre anche affrancarsi dalla criminalizzazione del cinghiale e delle squadre che ne effettuano la caccia – sostiene Roberto Mazzoni della Stella- figlia del pensiero debole e dell’approccio moralista in voga in questi anni, che ha finito per trasformare due risorse, quali sono appunto i cinghiali e i cinghialai, in veri e propri problemi.
La strada da compiere è lunga e certamente difficile; può venirci in soccorso la razionalità e la passione per la complessità, intesa come strategia d’insieme fatta da tante azioni coordinate e rispondenti ad un obiettivo di fondo; diversamente – dietro l’angolo – non potrà che esserci la torsione privatistica della caccia, la fine dell’impianto pubblico e sociale dell’attività venatoria e l’affacciarsi di soluzioni che già stanno prendendo corpo, ovvero la professionalizzazione del cacciatore, il “professional hunter” che sarebbe la certificazione della sconfitta di una storia e di una tradizione che hanno fatto dell’Italia un punto di riferimento internazionale.
Davvero una bella discussione; la CCT è in campo per governare una stagione densa di problemi che possono essere affrontati e risolti soltanto con gli ingredienti con i quali è nata l’esperienza della Confederazione: generosità, passione per il futuro, rinuncia a qualunque calcolo di bottega.
Alla prossima, precisamente il 20 Luglio presso la sede degli ATC pisani per discutere, insieme ad Alfonso Lenzoni(ACMA) della caccia agli acquatici.
http://www.confederazionecacciatoritoscani.it/index.php/382-ancora-impegnati-sul-territorio-per-la-gestione-faunistica
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