Indagine dei carabinieri forestali sulle moto da enduro nel Parco

Il presidente Sammuri svela il retroscena dopo il servizio di Report sulla gara motociclistica di marzo. «Dall’ente nessuna autorizzazione, è un peccato che un caso isolato passi per un problema quotidiano»

PORTOFERRAIO. La natura incontaminata del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, violata dal rombo dei motori e dalle derapate delle moto da enduro lungo un sentiero sterrato. È l’immagine simbolo che Report, la trasmissione giornalistica della Rai, ha catturato su uno dei sentieri del Parco nazionale, in apertura di un ampio servizio dedicato ai parchi italiani, un viaggio tra le eccellenze e le criticità. Il parco elbano è stato citato in apertura, ma non certo per un’eccellenza, bensì sulla questione – emersa circa un mese e mezzo fa e riportata dal Tirreno – della gara di enduro e delle polemiche che seguirono al passaggio di una manifestazione di enduro delle moto lungo un sentiero, ancora classificato come strada.

Nel servizio sono stati ascoltati gli ambientalisti Umberto Mazzantini di Legambiente, Francesco Mezzatesta di Lipu e la direttrice del Parco nazionale, Franca Zanichelli, che ha espresso l’esigenza di una maggiore regolamentazione per questo tipo di eventi. Una regolamentazione che potrà essere definita attraverso l’approvazione del piano del Parco, che ancora manca al Parco dell’Arcipelago come in molte altri parchi italiani. Stefano Frassini, presidente del Moto Club Elba, ha spiegato le ragioni dei motociclisti: «Io che ho una moto, un motorino, qualsiasi mezzo posso attraversare questa strada a fondo naturale, basta che sono in regola con il codice della strada». Ma il servizio – molto breve – di Report ha fatto discutere sul territorio elbano. Il fastidio è generato dal fatto che un episodio isolato non può essere preso come un paradigma, come se chi passeggia immerso nella natura del Parco debba ogni giorno schivare le moto da enduro.

«È curioso – spiega il presidente del Parco, Giampiero Sammuri – che siano stati ascoltati tutti i presidenti dei parchi tranne il sottoscritto. Vengono riassunti i grandi risultati degli altri parchi, mentre il nostro viene citato solo per la questione delle moto, eppure qualcosa di buono abbiamo fatto anche noi. Hanno fatto vedere una gara di motocross rappresentandola come una problematicità quasi quotidiana». Polemiche a parte, il presidente Sammuri ci tiene a fare alcune precisazioni riguardo alla polemica, annosa, della convivenza tra ambiente e motori. «Il Parco non ha ancora un regolamento, attraverso il quale possono essere definite con chiarezza. In verità il regolamento non lo hanno neanche il parco delle Cinque Terre che viene lodato nel servizio di Report. Che il parco non abbia il regolamento che deve normare precisamente la circolazione dei mezzi a motore è vero ed è grave che non lo abbia dopo 21 anni dalla sua istituzione. Io ho potuto cominciare a lavorarci quando ho avuto il consiglio costituito 2 anni fa e conto di farlo adottare entro luglio. Capisco che si poteva fare anche nei 19 anni precedenti e se questo è il senso, la critica è giusta».

Ma sull’episodio specifico, Sammuri, rivela altri dettagli. «Il Parco, tramite

la sua direttrice, non ha dato l’autorizzazione a passare da quel tratto di percorso – racconta – i motociclisti sono passati ugualmente e per questo motivo è in corso un’indagine dei carabinieri forestali su segnalazione del Parco stesso. Non capisco come ci saremmo dovuti comportare».

http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2017/05/09/news/indagine-dei-carabinieri-forestali-sulle-moto-da-enduro-nel-parco-1.15311759

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