Fino a quando il cacciatore potrà avvalersi ed essere tutelato nell'esercizio della sua passione, dell'articolo 842 del codice civile? Con questi presupposti penso ancora per poco tempo. Scrivo questo perchè se da una parte ci è permesso di entrare per caccia nei territori altrui, rifiutandoci di collaborare quando questi territori coltivati sono danneggiati da specie selvatiche, c'è qualcosa che non torna. Con i nostri dinieghi di fatto autorizzeremo indirettamente i proprietari terrieri a gestire autonomamente le loro fonti di reddito con le forme che riterranno più appropriate. Esludersi alla gestione significa avere ancora detrattori dal mondo rurale, che sommati agli altri enti anti caccia sanciranno la parola fine alla nostra passione. Questo è il mio pensiero da cacciatore di ogni specie di terra, il padule non lo conosco. Le nostre divisioni sono state prima politiche, poi di elite, poi di discipline di caccia e quindi di club. La visione unitaria di forze disponibili e responsabili è mancata nella osservazione e gestione dei cambiamenti strutturali dei territori agricolo/forestali, delle specie selvatiche problematiche in esubero come densità per territori non vocati alla caccia ecc..Tutto questo non ha comportato un adeguato piano condiviso di interventi di equilibrio delle specie in oggetto, bensì una ulteriore divisione fra cacciatori. I cinghiali sono troppi? che li facciano ammazzare dall'esercito, che li eradicano pure, sono anche portatori di peste suina, di zecche, che mi importa delle giubbe rosse tanto io vado a colombacci. Questa filosofia non mi appartiene ma non voglio condizionare nessuno, ci mancherebbe, ormai sono vecchio da non illudermi o illudere più nessuno. Concludo nel ricordare al lettore l'atteggiamento e la convinzione che avevano alcuni vecchi cacciatori del mio paese nel lontano 1975. All'epoca fui eletto presidente dell'arci-caccia associazione di cui sono ancora iscritto (non più appassionato). Il mio orientamento e la mia conduzione fù improntata all'allevamento di fagiani per ripopolamento, con uova covate da galline mugginesi e al ripristino di terreni incolti (miglioramenti ambientali), lotta ai nocivi, investendo tutto l'introito delle tessere e di varie iniziative pro caccia. Ovviamente ad alcuni non andava bene impegnarsi perchè era la provincia che doveva sopperire a tutto, una volta pagato il porto d'armi....sembra che non sia cambiato nulla.
Buona serata, come sempre con semplice rispetto