Le rotte migratorie, tetrix, a mio modesto parere non si determinano dalla osservazione dal proprio appostamento di come avanzano i colombacci nel mese di ottobre.
Tu pensa che fossi io un colombaccio che arriva nel mio appostamento, più o meno da nordest, non andrei verso sud - cioè in valdichiana - per poi dopo qualche km girare verso sudovest per andare verso Gargonza e proseguire verso la Valdambra direzione ....boh?
Fossi un colombaccio andrei dritto per dritto verso sudovest per non fare quel giropesca prima descritto.
E non sono i miei volantini a distrarli; proprio no lo fanno perché così sanno di dover fare.
Bocca Serriola, Bocca Trabaria non portano colombacci da me.
Passi che conosco per sentito dire.
Sentito dire non social ma fonte certa fidata.
Pare che Bocca Trabaria raccoglie colombacci sbarcati nelle Marche per poi proseguire attraverso quel passo verso il lago Trasimeno.
Il tanto rinomato e decantato Tuoro sul Trasimeno da qualche anno ha ricominciato a fa parlare di sé.
Così come il pesarese e il fanese tornati ad essere quelli di una volta.
Da me, così come da te, i colombacci non hanno mai smesso di passare.
Le rotte queste sconosciute non sono proprio sconosciute.
Almeno ai colombacci che se vogliono andare in Corsica ma sono arrivati a Montalto di Castro risalgono la costa fino a Punta Ala o Piombino.
D'altra parte secondo te perché con tempo bello e venti da nord i colombacci traversano l'appennino nel Mugello e con venti da sud gli stessi colombacci arrivano fino a San Marino per poi tornare su su fino al valico di Viamaggio o Bocca Trabaria?
Da me, sicuramente, arrivano dal Casentino e stai sicuro che il prossimo ottobre ti chiamo quando sono passati sopra la mia testa e, cronometro alla mano, dopo 40 minuti sono da te.
Sulla carta è.
Sulla carta perché un amico che caccia allodole a qualche km da me mi chiama per avvisarmi l'arrivo di un branco che col cavolo che vedo.
Eh no! Mi hai frainteso, io sono proprio un sostenitore della rotta da A a B dritta, e non comprendo quando qualcuno parla di curve strane durante una migrazione.
Allora vediamo di essere chiari, la rotta principale in condizioni normali è solo una, da nord-est verso sud-ovest, e vale per tutte le zone e per tutti i migratori, unica eccezione sono i passeriformi in migrazione notturna, che dopo l’alba in alcuni casi avranno una variazione di rotta.
Io non osservo la migrazione solo dal mio appostamento, ma ho una rete di contatti che ho formato nel corso degli ultimi anni, osservatori di cui mi fido, perché spesso i cacciatori sono poco precisi e orientandosi col sole commettono errori di 45°, l’errore più comune è quando mi riportano rotte nord/sud quando in realtà si tratta di rotte classiche ne/so.
Col mio contatto nel Mugello (di cui mi fido ciecamente) la mattina registriamo le stesse direzioni dei colombi e sono pressoché identiche a distanza di 100 km tra me e lui.
Unica fregatura che essendo io più a sud non vedrò mai i suoi colombi che invece finiranno dritti all’Elba,
all’Elba ho l’altro contatto che mi conferma la direzione di transito.
Torniamo ora alle zone che stanno ottenendo buoni risultati di passo.
Le migrazioni avvengono da millenni, e grosso modo gli uccelli (tutti) si spostano da est verso ovest in autunno, e da ovest verso est in primavera.
Tutti rispetteranno la latitudine di nidificazione (partenza), la rotta appresa geneticamente li indurrà a tenere istintivamente una rotta verso sud-ovest.
Questo cosa vuol dire? Che le linee di migrazione che attraversano l’Italia (ne/so) sono tante, ma non sono tutte uguali per quantità, esse dipenderanno dai successi riproduttivi (numero di covate) nelle aree di nidificazione.
Ed ecco ora una domanda che vorrei porti, visto che ho tirato in ballo anche la migrazione primaverile.
Ma tu a marzo, durante il ripasso primaverile riesci a vedere gli stessi colombi che vedi a ottobre?
P.S.
Con venti da sud passano anche al Mugello come anche in altri passi Appenninici, le combinazioni meteo nel mese di ottobre sono tante e varie ed ogni anno di passo ha tutta una storia a sé.
Nel caso di quest’anno i famosi cicloni retrogradi (molto rari nel mediterraneo) ci hanno fregato.