FORUM Club Italiano del Colombaccio

Francesco Paci

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Risposta #30 il: 08/12/2023 - 20:29
Si Giamp50 ( mi riferisco al tuo penultimo post,  l'ultimo deve essere stato uno scherzo dell'informatica ), dicevo si, o meglio ni, o piuttosto no . Concordo sul fatto che un discrimine sia anche nell'etica dello sparo, per cui sparare a fermo a distanza eccessiva o con bersaglio parzialmente coperto è ugualmente condannabile che sparare a volo a distanze eccessive. Ma questo non è affatto il discrimine vero tra le due situazioni, che è nell'atmosfera, nell'emozione, assolutamente diverse. Solo chi ha vissuto la caccia classica con sparo a fermo, può essere testimone attendibile al riguardo, perchè immaginare non funziona; un noto proverbio dice: "un conto è morire e un conto è parlare di morte". Proprio così.  Dici che un discrimine è anche nella qualità dell'azione : sono d'accordissimo, però ammetterai che l'azione dove si spara a volo è molto più semplificata rispetto a quella dove le palombe vengono fatte posare .  Legittimo, per carità sparare al volo da appostamento con i richiami, come è legittimo sparare al passo ecc.ecc., ma qui non stiamo parlando del fatto se sia legittimo o no, stiamo parlando di che cosa possa dare maggiore soddisfazione, soprattutto per chi usa i richiami per esercitare un'azione di "caccia" e non di semplice tiro.  La grande diversità è nell'atmosfera, nel pathos che caratterizza l'appostamento dove si spara a fermo: i momenti che precedono la posa del branco, magari con le palombe basse basse proprio sopra la testa, che in genere, prima di fermarsi vogliono verificare che tutto sia tranquillo, senza sospetto ( con il rischio che se ne vadano ), ebbene quei momenti rendono completamente diversa l'emozione dei cacciatori rispetto a dove si spara a volo, perchè qui l'emozione finisce quando le palombe sono arrivate a tiro e manca la parte più intensa che culmina con lo spettacolo della posa " molto più emozionante di una tripletta " come hai scritto tu. Chi impazzisce perchè non ha potuto sparare a palombe venute vicinissime e non posate, credo debba preferire il tiro al piattello, perchè sono convinto che chi è un appassionato vero di questa caccia non può che ricercare la sua forma più ricca , più difficile, ma anche più soddisfacente . L'Avv. Mazzotti nel suo ben noto libro, parla delle cacce umbre e marchigiane, dove si sparava a fermo, come della più alta scuola della caccia delle palombe. Ecco perchè credo che questa possa essere "la caccia delle palombe" ; le forme semplificate, posono essere chiamate come si vuole, ma credo che l'originale sia cosa diversa da una copia, per giunta tutt'altro che fedele. Senza offesa per nessuno, perchè chi comprende il senso di questo discorso, non ha davvero motivo di offendersi . Un'ultima considerazione riguardo al tiro : volo e fermo . Certo, il tiro a volo è più appagante in astratto, ma in concreto la tensione emotiva che caratterizza lo sparo a fermo è talmente coinvolgente che bisogna solo viverla per capirla fino in fondo. E comunque, sparare a volo comporta la perdita di quella atmosfera speciale, di quel pathos unico . Per contro con lo sparo a volo viene dato un contributo al sempre maggior timore e diffidenza delle palombe, con gli esiti in parte già verificati e con il timore che quelli temuti si presentino prossimamente .

Denis

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Risposta #29 il: 08/12/2023 - 20:26
Il discrimine non può certamente ricercarsi nel tipo di sparo ma bensì nella qualità di azione e nell'etica dello sparo.
Sparare al volo a distanze eccessive è ugualmente condannabile allo sparare a fermo a distanze ugualmente eccessive e o con bersaglio parzialmente coperto.
Che poi lo sparo a fermo sia del tutto insoddisfacente per il cacciatore è cosa così ritenuta da tutti i cacciatori se escludiamo qualche rara eccezione! Basta contare le mosche bianche.
Cosa poi ci possa essere di emozionante nello sparare a fermo ad un pennuto di sette Kili ubriacato e rintontolito dalla sua sete d'amore mentre si appresta a contribuire alla riproduzione è difficile da capire.
Affermare poi che "la caccia alle palombe" sia esclusivamente quella a fermo significa semplicemente ignorare lo stato dei fatti ed offendere i cacciatori stessi!


Buona sera .... Mi sembra più che esatta la considerazione finale che qui leggo . Ben detto OFFESA DEI CACCIATORI che cacciano in altra modalità ma bensì tu stesso hai confermato un'altra cosa anno scorso criticando chi adopera il cosi detto" Luna park" per cacciare al campo il colombaccio  confermando con un "concordo"  chi aveva fatto quella infelice critica alle giostre ...  Perché altra modalità di caccia è anche non adoperare il vivo nella caccia al colombaccio per una scelta obbligata oppure anche per normale volere. Dovete sapere che molti non ne hanno proprio voglia di tenere richiami vivi anche perché non vogliono magari trovare noie con il vicinato oppure perché non hanno il tempo necessario per detenere  COME SI DEVE animali in voliera oppure non hanno neanche lo spazio necessario oppure neanche il tempo per farlo in settimana oppure non sanno nemmeno come fare ad allevare ed ammaestrare piccioni o colombacci proprio perché non è da tutti e magari nel Web-end  vogliono comunque cacciare il colombaccio oppure ancora  una persona nella sua vita può fare fa una scelta e cambia modalità di cacciare il selvatico ....insomma le varianti possono essere tante . VEDETE di rispettare le modalità altrui di cacciare questo selvatico perché in tasca non avete nessuna verità tanto è che il colombaccio è un selvatico che si presta ad essere cacciato in tantissime modalità e non sembra affatto che la specie ne risenta. Non è nemmeno necessario di inventarsi una scaletta delle modalità più soddisfacenti o consone alla specie COLUMBA PALUMBUS  ... o più o meno redditizia in quanto a facilita di caccia tout court o di carniere o altro ancora . Penso che ognuno possa avere la possibilità di cacciare questo selvatico come egli predilige fare finche in regola con le normative vigenti senza che nessuno possa criticare. Questo è valido anche per chi fa la scelta di cacciarlo su di un colle o vagante tra i faggi a fine settembre e ottobre tra lume scuro al mattino per quella bellissima mezzora in cui si cercano con il canto ed altre tipologie ancora come la caccia vagante in luoghi di stop over laddove non vietata. Non siete voi i detentori di qualsiasi giudizio possibile sulle altre tipologie di caccia al colombaccio. Sto qui con questo commento a difendere tutti i cacciatori con tutte le varie tipologia di caccia a questo selvatico nessuna e meglio e nessuna è peggio. Peggio caso mai è  solo la preapertura al selvatico che se non vado errato questo Club stesso non rinnegava nel suo statuto almeno era cosi fino a poco tempo fa. bene se mi stessi  sbagliando adesso. non ho voglia ne tempo di cercare lo statuto ... forse sarà stato cambiato in meglio nel merito della preapertura e lo spero.   

giamp50

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Risposta #28 il: 08/12/2023 - 16:59
😂😂😂 che toppata!
Sarà demenza senile?
🤧🤧🤧

CAROGNACCIO

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Risposta #27 il: 08/12/2023 - 16:55
Tradotto sparare a fermo è caccia tradizionale sia esso un tordo, una cesena, un colombaccio, un gallo cedrone

CAROGNACCIO

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Risposta #26 il: 08/12/2023 - 16:04
....Cosa poi ci possa essere di emozionante nello sparare a fermo ad un pennuto di sette Kili ubriacato e rintontolito dalla sua sete d'amore mentre si appresta a contribuire alla riproduzione è difficile da capire....
C'è sempre da imparare qualcosa di nuovo leggendo il forum della "federazione del colombaccio".
Infatti lo scorso anno lessi che a metà ottobre i colombacci mangiano ghianda di leccio a Mesola.
Che è peccato mortale sparare a fermo a una beccaccia puntata dal cane e che questo tipo di sparo è considerato dai più grandi cacciatori di beccaccia evento raro ma magistrale.
Ma che quando sparo a fermo a un colombaccio, cosa che faccio ormai dal 1977, sparo ...ad un pennuto di sette Kili ubriacato e rintontolito dalla sua sete d'amore mentre si appresta a contribuire alla riproduzione.....
GIURO questo non lo sapevo proprio.
Ora, vero è che che l'appennino divide la Toskana dalle Marche quindi ci sta che la ghianda da leccio nel versante adriatico maturi molto prima che sul versante tirrenico.
Così come ci sta che nel versante adriatico sia peccato mortale sparare a fermo a una beccaccia ma,
Caro Francesco  mi rivolgo a te marchigiano verace e cacciatore di palombe DOCG per sapere se è vero che nel versante adriatico sparate a fermo a palombe di sette Kili ubriacate e rintontolite dalla loro sete d'amore mentre si apprestano a contribuire alla riproduzione.
Te lo chiedo perché leggere l'astrologo di brozzi è sempre una scoperta per me sin dai tempi delle sue gufate sulla normativa toskana venatoria.

giamp50

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Risposta #25 il: 08/12/2023 - 11:16
Il discrimine non può certamente ricercarsi nel tipo di sparo ma bensì nella qualità di azione e nell'etica dello sparo.
Sparare al volo a distanze eccessive è ugualmente condannabile allo sparare a fermo a distanze ugualmente eccessive e o con bersaglio parzialmente coperto.
Che poi lo sparo a fermo sia del tutto insoddisfacente per il cacciatore è cosa così ritenuta da tutti i cacciatori se escludiamo qualche rara eccezione! Basta contare le mosche bianche.
Cosa poi ci possa essere di emozionante nello sparare a fermo ad un pennuto di sette Kili ubriacato e rintontolito dalla sua sete d'amore mentre si appresta a contribuire alla riproduzione è difficile da capire.
Affermare poi che "la caccia alle palombe" sia esclusivamente quella a fermo significa semplicemente ignorare lo stato dei fatti ed offendere i cacciatori stessi!

Francesco Paci

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Risposta #24 il: 07/12/2023 - 13:37
Scusa, Renier, ma la difesa d'ufficio di tutte le cacce è una affermazione di principio del tutto gratuita e anche ingiustificatamente "ecumenica" . Ognuno è libero di praticare la caccia come crede, ma non si può dire che tutti i modi meritino la stessa considerazione: la dura e difficile caccia al gallo cedrone faccio fatica ad equipararla alla sparata alle palombe ai girasoli in preapertura, magari con i figli ancora al nido !  Assisto troppo spesso a fucilerie su branchi di palombe molto alti, e magari una va a cadere lontano, irrecuperabile, ma le altre del branco, quante avranno ricevuto pallini ? Ognuno caccia come gli pare, ci mancherebbe, ma posso dire che chi si comporta nel modo che ho appena detto non merita molta considerazione ? O è una pretesa ingiusta ?  Mi viene in mente la caccia con il vischio che si praticava un tempo ormai lontano; da ragazzino mi è capitato di andare con uno che andava col vischio, e devo dire di non aver visto niente di sconvolgente: qualche piuma perduta, a volte di più, e l'uccello, ripulito, era perfettamente integro . Ma è una caccia evocata tra gli esempi del maltrattamento degli animali. Venendo alle palombe, pensiamo forse che i soggetti in volo colpiti da pallini non immediatamente mortali perché scarseggiati o troppo lontani, continuino allegramente il loro volo ? La sofferenza che viene loro inflitta altroché le piume perse con il vischio ! Tanto per mettere subito le cose in chiaro, nella caccia delle palombe
(è giusto chiamare così solo quella con sparo a fermo ), si spara su animali fermi e perfettamente a tiro, per cui i feriti normalmente sono zero, assolutamente un'eccezione. Può essere questa una ragione, anche lungimirante in relazione alla crescente sensibilità dell'opinione pubblica verso gli animali, per riconsiderare questo tipo di caccia . Senza considerarne la superiore bellezza e modernità, che, come scrive Rinaldo Bucchi nel suo bell'intervento  sulla home page del sito del nostro Club ( che invito a leggere),bellezza che ha folgorato il suo amico Silvano, che sparava al volo, (ed ora è nell'appostamento con lui ), dopo aver passato una giornata nella caccia a fermo con Rinaldo.  C'è una sorta di diffidenza e poca simpatia pregiudiziale verso coloro che sostengono la caccia a fermo, perché costoro vengono visti come spocchiosi individui che si sentono "maestri" e guardano gli altri dall'alto al basso ; inoltre sparare a fermo è visto come squalificante per un cacciatore, senza rendersi conto che chi spara a fermo ha compiuto un'azione di caccia molto più completa e apprezzabile di chi spara a volo, perché la "caccia" è altra cosa rispetto al tiro. Ma quella è solo una convinzione malevola e del tutto sbagliata, perché i sostenitori della caccia classica, intanto la praticano perché è molto più emozionante, e se ne parlano in termini entusiastici è solo per il piacere di far vivere anche ad altri emozioni indimenticabili, un atto solo di altruismo .   

CAROGNACCIO

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Risposta #23 il: 06/12/2023 - 06:54
Nessun nervo scoperto Remier, ci mancherebbe.
Vero che nel libro di Gino non si parla di caccia a fermo ma nemmeno si parla di caccia vagante con le aste.
Se leggi attentamente quello che ho scritto in precedenza vedrai che non ho mai parlato di sola caccia a fermo anche perché la Federazione alla quale mi onoro di appartenere avendola fondata nel 1998 anche con  labronici incalliti quali Gino, Giancarlo, Paolo e altri di cui non sto ad elencare il nome,  prevede e prevedeva l'appostamento fisso e l'uso di richiami vivi come caccia tradizionale al colombaccio.
Non certamente le aste perché con tale sistema si vanificano gli sforzi fatti per la gestione dell'appostamento fisso di caccia.
D'altra parte i legislatori non potevano prevedere in anticipo questa nuova forma di caccia che se ieri era praticata da pochi, oggi tutti hanno uno o più piccioni "in cima a un paolo".
Ecco perché ho parlato di distanze non più idonee a garantire una forma di caccia che nel 1992 con la 157 fu normata in modo diverso dalle altre forme di caccia da appostamento fisso.
Tradotto nel 1992 chi avesse avuto l'intenzione di praticare la caccia da appostamento doveva optare per tale forma in via esclusiva. Cioè solo appostamento e niente vagante.
Esclusa la caccia al colombaccio perché all'epoca pochissimi erano gli appostamenti fissi ad esso dedicato.
Ecco perché si rende necessario prendere in considerazione la revisione della distanza nel caso in cui vengano adoperati piccioni negli appostamenti temporanei.
Tutto qui e, credimi, senza alcuna vena polemica o imposizione

remier

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Risposta #22 il: 05/12/2023 - 22:40
Il mio libero e democratico commento non fa il nome di nessuno quindi vuol dire che è rivolto a tutti, capisco di aver toccato un nervo scoperto caro sig. carognaccio, ma non mi prendi impreparato essendo un colombacciaio incallito labronico dal 1965, forse ne so qualcosina pure io? ma chi sà?  ps a proposito del  libro no parla di caccia a fermo....

CAROGNACCIO

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Risposta #21 il: 05/12/2023 - 21:02
Veramente la caccia tradizionale al colombaccio, caro Remier, è quella da appostamento "aereo" con richiami vivi.
Vedi "il colombaccio, arte e passione labronica" dall'esperienza venatoria (si legge in copertina) di Gino Saltarelli (carissimo  amico) scritto da Francesco Parducci.
Per passare a Rinaldo Bucchi e finire a quella che io chiamo da anni la bibbia del colombaccio che è "fra querce e palombe" del compianto Avv. Francesco Mazzotti.
Non leggo in queste bellissime esperienze venatorie le cacce itineranti con aste giostre lunapark(rammentare anche da Rinaldo a proposito di poli delle batterie).
Quindi non tradizione ma un nuovo che avanza e che prima non esisteva e per questo "necessitante" di nuova normativa regionale che intervenga prima che sia troppo tardi.
Tradotto, per i toskani occorre rivedere in fretta  distanze dagli appostamenti fissi perché 200 metri son validi per chi usa richiami canori e non per chi adopera quelli visivi.
Ritradotto occorre rivedere qualcosa in materia di normativa venatoria per salvaguardare un selvatico   il colombaccio che caccio da appostamento fisso dal 1977.
Tradotto caro Remier, forse di caccia al colombaccio da appostamento, come Rinaldo  qualcosa ne so

remier

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Risposta #20 il: 05/12/2023 - 20:21
Vedo che si continua a girare il coltello nella piaga elogiando il tiro a fermo, con una leggera vena di disfattismo  per il tiro a volo,  per fortuna ci sono varie correnti di pensiero, dove ognuno di noi è  libero di cacciare il migratore blu (ma anche tutti gli altri migratori) come meglio crede, la caccia è liberta, stile di vita, quindi massimo rispetto per TUTTE  le cacce, con le  sue sfaccettature, il colombaccio si caccia dalla posta senza richiami, al capanno con volantini, itinerante con le aste, al campo e a fermo nella tradizioni, mai sminuire alcune tipi caccia o di tiro elogiandone altre/i

cicciodelibero

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Risposta #19 il: 05/12/2023 - 18:59
Sono felicissimo di apprendere che ancora c'è chi caccia a FERMO ...come dico sempre : "IN POSA DI RITRATTO". Spesso si dice : "caccia a fermo ? Facile non ci vuole abilità. Provateci allora e potrete godere "il nettare della pura passione".
A presto...e fatemi sapere. LUNGA VITA AI CACCIATORI DI COLOMBACCI A FERMO. :D
Ciccio.

CAROGNACCIO

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Risposta #18 il: 05/12/2023 - 07:24
Fa bene Vasco a non mettere nel forum "la tesi fi laurea della caccia a fermo" praticata da Rinaldo anche grazie a qualche "illuminazione" che gli ho dato io quando ci siamo conosciuti poco prima della fine dei "novanta".
Conoscenza approfondita nel tempo fino a diventare amicizia vera.
Sono un solitario in caccia e non solo.
Forse asociale è l'amicizia quella vera la do a poche persone.
Nemmeno le scazzottate sul forum e non solo sono riuscite a...dividerci.
Coltivare la solita passione, scambiarci esperienze,  ascoltare e mettere in pratica consigli fa parte della nostra quotidianità fatta di tante cose fra le quali la restituzione della visita che lui fece alla mia storica "caccia di Capriola" tanti anni fa.
Io sono stato da lui e Silvano lo scorso 4 agosto e non ho parole per descrivere la bellezza dei luoghi ma anche la difficoltà nel cacciarli.
Troppo più facile da noi.
Rinaldo, tanto di cappello(odio usare francesismi che tanta spocchia e puzza sotto il naso ha) a chi anni fa quando mi chiedeva come andava il passo di ottobre rispondevo..ci vuole chi va a caccia, io, e chi scrive, te.
Gran penna (di colombone) venatoria Rinaldo.
Spero che questa mirabile trattazione di caccia non venga messa nel forum perché farebbe male leggere che qualcuno scrive.....sparare a fermo è peccato mortale.
Grande Rinaldo


CAROGNACCIO

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Risposta #17 il: 04/12/2023 - 18:00
Bravo Francesco.
Senza assolutamente voler privilegiare lo sparo a fermo per quello a volo, entrambi se praticati da appostamento fisso con richiami vivi rientrano fra gli scopi statutari di Federazione, un altro aspetto positivo è che due appostamenti che sparano a fermo non danneggiano altri vicino.
Sto aspettando con ansia altri interventi di quanti praticano questa forma di caccia perché è giusto farla conoscere e perché no, apprezzare.

Francesco Paci

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Risposta #16 il: 04/12/2023 - 13:47
Ok Giamp50 ho capito. Sei pienamente d'accordo sulla superiore bellezza della caccia a fermo. Solo ti sembra di nessun sapore sparare a fermo, ma io credo che sparare a volo abbia qualche sapore solo perchè si tratta di palombe e non di piattelli. Ma sono palombe anche quelle che si posano davanti ai cacciatori nei capanni e mantengono la tensione sempre alta, che cala solo dopo la conta, seguita sempre da una grande soddisfazione da parte di tutti. Io ho sempre visto questo.
Mi è piaciuta molto la notazione :" salire quella scala di povera umanità dalla quale ci si mostra per primeggiare in armerie e bar !". Complimenti, un'analisi psico-sociologica eccellente ! La volgarità del numero e delle sparatorie esagerate quanto durerà ? Io ne sono nauseato e ho maturato la decisione di tornare dopo tanti anni nel mio appostamento per fare la caccia classica, nonostante i non pochi disturbi , proprio per riaffermare la supremazia della bellezza, disposto ad essere soddisfatto anche di risultati modesti nei numeri.
La bellezza e l'emozione del resto non si possono inflazionare, perderebbero valore. Un quadro di Raffaello è ben altro rispetto a centinaia di quadri mediocri ! 
A palombe forever vorrei dire che evitare di sparare ad animali fuori tiro, come osservato da Carognaccio, è certamente già molto, ma il tiro a volo non sarà mai preciso come quello a fermo, per cui i feriti saranno inevitabili, e se il tiro a fermo può non gratificare in autostima "tiratoria", oltre a sostanzialmente azzerare i feriti, fa molto guadagnare in emozione e inoltre non è di danno per gli appostamenti vicini.