FORUM Club Italiano del Colombaccio

ric

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Risposta #2 il: 28/10/2021 - 22:39
Oggi pomeriggio ci è capitato di abbattere dallo stesso branchetto sia un ROSCIOLO che un CODONE. Quindi almeno durante l'attraversamento dell'Appennino volano insieme. Durante la migrazione chi sa se arrivano separati sulle nostre coste adriatiche e quindi provenienti da zone diverse oppure se condividono gli stessi territori. Mi verrebbe da dire, visto come sono diversi tra loro, che potrebbero provenire da aree ben diverse. Vediamo se la raccolta delle remiganti ci darà delle risposte.

Vasco

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Risposta #1 il: 26/10/2021 - 23:35
Notizia di avvistamenti di contingenti in migrazione in Adriatico Centrale, sembra siano ROSCIOLI, recuperare campioni per l progetto "HOBSON" da qualche esemplare di ROSCIOLO è molto importante al fine della Ricerca. Da un lavoro Russo del 2016 il colombaccio Rosciolo sembra sia una sottospecie proveniente niente popò di meno che dal Kazakistan o dalla Siberia.

Capitasse di trovarsi nel dubbio si tratti di un ROSCIOLO siete pregati di prelevare la penna campione, quindi evidenziare nella scheda tecnica ROSCIOLO.

In calce le istruzioni per il recupero del campione di penna e spedizione.

Grazie.


L'analisi del Prof. Enrico Cavina - CODONI ROSCIOLI TOPACCHI -

       L’argomento viene ad emergere – direi come sempre – alla fine del “passo” 2016 ed alcuni post dei Forum ne pongono le problematiche .

Federico G. mi chiede un approfondimento inviando foto con il post Forum Umbria 22/10/2016 .

Dico subito che non ho molta competenza ed esperienza specifica , ma provo a fare qualche considerazione deduttiva . Premetto anche che la Letteratura propriamente scientifica aiuta poco o niente e quindi rimaniamo nel bel mezzo di molte incertezze interpretative . Diciamo subito che nello specifico delle tre denominazioni io non sono riuscito a trovare nemmeno un lavoro dedicato .Ben venga chi può citarne alcuni.

                                CODONI

Si tratta di Colombacci più grossi nell’insieme corporeo e nelle strutture come appunto la coda . L’interpretazione di “vecchi” in più tempo più cresciuti non ha alcun fondamento scientifico . Tanto meno il riferimento ad una Sottospecie specifica giacchè la Tassonomia della Specie Columbidi e Sottospecie é ben codificata .
Certamente l’aumento corporeo ha a che fare con un qualche processo evolutivo che in alcuni soggetti e forse famiglie ( molto meno in popolazioni ) definisce un accrescimento molto evidente e tangibile . Proviamo a fare una similitudine un po’ forzata : la specie Uomo nel suo Continente di origine , cioé Africa , si é evoluta in alcune popolazioni caratteristiche morfologicamente condizionate dall’ambiente e cioé Uomini ( sempre specie Uomo ) più alti ( Watussi per necessitá di vivere la savana e le sue alte erbe ) e più bassi ( Pigmei per necessitá di vivere il sottobosco delle foreste ) .
Non credo che nei Colombacci vadano a caratterizzarsi vere popolazioni di “codoni” , per via di necessitá ambientali , quanto piuttosto potrebbero esserci famiglie o singoli individui che soggiaciono a modificazioni – queste anche propriamente genetiche – del sistema neuroendocrino dove il fulcro è la ghiandola ipofisi o pituitaria dove é prodotto l’ormone dell’accrescimento . Possiamo vagamente ipotizzare che la ghiandola essendo fotosensibile possa sviluppare attivitá anomale in aree di nidificazione dove la lunghezza delle ore diurne nel periodo riproduttivo ( latitudini nordiche ) è maggiore che non in altre . Sappiamo che nell’Uomo esistono patologie neuroendocrine con fulcro ipofisario che determinano gigantismo e/o acromegalia in singoli casi o in famiglie ( ereditarietá) . Trasferire queste conoscenze sugli Uccelli – senza base di documentazione scientifica – é solo un esercizio di fantasia .
Il fenomeno esiste anche per altri Uccelli : personalmente ho visto una Beccaccia imbalsamata grande come un fagiano ( pesava circa 700gr ) .
Il fenomeno s’inquadra come “macrosomatismo ”
Alcuni elementi propriamente scientifici possono ritrovarsi nei seguenti Links :

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24033180
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ar.1090790304/abstract
http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/01652176.1997.9694817

L’argomento ben si offre alla Ricerca specie in termini comparativi circa l’istologia e la fisiologia delle Ipofisi di c.d. ” codoni” .

                            ROSCIOLI e TOPACCHI

Quí il discorso si pone certamente in termini più vicini ad una possibile identificazione di Sottospecie , che comunque a tutt’oggi é esclusa per l’ufficialitá della Tassonomia e relative Classificazioni .

I due termini ” roscioli” “topacchi” hanno anche origini , interpretazioni , modificazioni dialettali e regionali . L’elemento “colore” sembra il più importante nella definizione terminologica.

Escludiamo subito dalla nostra analisi e discussione il “topacchio” come assimilabile con la Colombella : quí la differenziazione morfologica ed anche di colore e di topografia del piumaggio è assoluta e la Colombella é sí Columbide ma non può essere assimilata al Colombaccio .

In molte Regioni “roscioli ” “topacchi” sono attribuiti ad identiche caratteristiche di soggetti più piccoli del Colombaccio “Palumba palumbus” con petto di colore vinoso
o “bruno topo” , collare assente o appena accennato , e comunque nell’insieme con caratteristiche confondibili con un soggetto giovane non ancora maturo . Confesso tutta la mia incompetenza a definire comparativamente le caratteristiche morfologiche in questione e chiedo miglior definizione del problema ai più Esperti .Credo che in tal senso dovrebbe essere affrontato anche il problema della muta .

Ha un qualche significato il fatto che “roscioli” e/o “topacchi” sarebbero gli ultimi a “passare” , anche in veri branchi autonomi ? Non mi convince la spiegazione che sarebbero i più giovani , partiti più tardi perchè non ancora pronti ( muta ? accrescimento tardivo ? ) . Perchè poi in branchi autonomi , non escludendo comunque che possono migrare in branchi misti con Colombacci “maturi”?

In termini assolutamente dilettantistici sotto il profilo scientifico , si potrebbe forse richiamare la Ricerca ad approfondire alcune correlazioni ipotetiche configurate su sottospecie esistente forse non compiutamente studiata anche nei comportamenti migratori .

Esiste ben definita in Tassonomia una Sottospecie ” Columba palumbus casiotis ” a prevalente ma non esclusiva area di nidificazione in Kazakistan con caratteristiche che ben richiamano le caratteristiche dei “roscioli” “topacchi” Si possono ben vedere questi caratteri nelle foto di questo Link e di altri Links in calce

http://www.birds.kz/v2taxon.php?s=276&l=en

Molte altre documentazioni della sottospecie e riferimenti specifici si possono estrarre appunto da altri Links , in particolare anche un Lavoro Russo del 2016 .
Di certo l’area di nidificazione nettamente “più asiatica” oltre gli Urali si estende dal Kazakistan alla Siberia , quindi su aree di origine più lontana delle migrazioni dei Colombacci di “lunga distanza” ed aree molto estese . Mancano dati sull’entitá quantitativa di questa sottospecie “casiotis” . Ci sembra però rilevante che analisi comparative evidenziano ali nettamente più lunghe del Colombaccio “palumbus palumbus” , ali quindi proprie di volatori a lunghissima distanza . Viene da domandarsi se altre popolazioni “asiatiche” siano assimilabili a questa sottospecie ben definita . Ci mancano studi e ricerche specifiche e quindi le nostre disquisizioni deduttive rimangono acqua fritta .

Links

http://avibase.bsc-eoc.org/checklist.jsp?region=RUur&list=howardmoore
http://www.birdlife.org/datazone/species/factsheet/22690103
http://avibase.bsc-eoc.org/species.jsp?avibaseid=5D81DE5AE20AE2FE

http://www.birds.kz/v2photo.php?l=en&s=002400085&n=1 ottima foto
http://orientalbirdimages.org/search.php?Bird_ID=696

http://zipcodezoo.com/index.php/Columba_palumbus_casiotis

Lavoro Russo 2016
ISSN 0869-4362Russo ornitologica ufficiale 2016 Volume 25, 1284 Express Edition: 1704
NB : Questa Nota non ha basi scientifiche validate e quindi sull’argomento rimangono tutti i dovuti dubbi interpretativi

Enrico Cavina – ottobre 2016
« Ultima modifica: 26/10/2021 - 23:47 da Vasco »