Ovvio che anche le attività agricole, come qualsiasi altra attività produttiva, soggiaccia a convenienze economiche.
Ma non è una novità.
Dalla fine degli anni cinquanta è iniziato lo stravolgimento delle colture, delle tecniche di coltivazione e l'immissione massiccia di prodotti chimici e di conseguenza lo stravolgimento del territorio stesso e la sua resa sempre più inospitale e spesso mortale per gli esseri viventi che in esso vivono e vi si cibano.
Questo è il mercato, per sopravvivere devi essere concorrenziale.
Certo è che, se si smettesse di sprecare risorse per immissioni artificiali e quant'altro ed invece si usassero per colture a perdere chimicamente non inquinate ed anche stoppie rinviate, forse si avrebbe qualche risultato in più.
Comunque sempre da tenere presente che gli agricoltori lavorano e che noi invece andiamo per le campagne per divertirci.
Sostanziale differenza!