FORUM Club Italiano del Colombaccio

Pelo 52

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Risposta #23 il: 17/01/2018 - 06:25
Vasco, troppa dovizia di particolari . Ricorda loro che il nemico ci legge.

giamp50

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Risposta #22 il: 17/01/2018 - 05:57
Tanto per eventuale confronto con altre regioni:

"REGOLAMENTO REGIONALE 12 gennaio 1996, n. 42 (regione Marche)
Art. 5
(Allevamento a scopo di richiamo)
1. Gli uccelli allevabili a scopo di richiamo sono quelli appartenenti alle specie cacciabili.

2. L’allevatore deve attenersi alle seguenti prescrizioni:
a) evitare la condivisione spazi comuni in presenza di più specie allevate;
b) rispettare le disposizioni del regolamento di polizia veterinaria;
c) utilizzare gabbiette di legno o plastica delle seguenti dimensioni indicative per esemplare:
1) 20 (lungh.) X 15 (larg.) X 20 (alt.) cm. per: allodola, passera d’Italia, passera mattugia;
2) 30 (lungh.) X 25 (larg.) X 25 (alt.) cm. per: merlo, cesena, tordo bottaccio, tordo sassello, storno;
3) 100 (lungh.) X 50 (larg.) X 40 (alt.) cm. per: pavoncella. Le gabbie possono contenere un massimo di 10 esemplari, devono essere provviste di fondo rigido a maglie fitte, di parte superiore in panno e di numerosi fori laterali di aerazione;
4) 100 (lungh.) X 50 (larg.) X 40 (alt.) cm. per: colombaccio. Le gabbie, preferibilmente in corda, devono essere mantenute nella semioscurità e ai soggetti detenuti vanno applicati cappuccetti di alluminio agli occhi qualora ritenuto necessario;
5) le voliere da riproduzione devono comunque avere una dimensione minima di 3-4 mq. per ogni coppia;
d) inanellare gli uccelli detenuti e non provvisti già di contrassegno. Per i nidiacei l’operazione va eseguita entro i primi dieci giorni di vita. Il contrassegno, ad anello di materiale plastico o metallico, rilasciato dalla Provincia competente per territorio, deve essere inamovibile e di diametro adeguato, nonché riportare il numero progressivo del soggetto, l’anno di nascita, la sigla della Provincia e le lettere “RA” ad indicare il “Richiamo allevato”. Le specifiche della sigla vengono comunicate all’allevatore e all’INFS dalla Provincia competente al momento del rilascio dell’autorizzazione ovvero a seguito della comunicazione di cui all’articolo 6;
e) tenere il registro di allevamento (tabella 3), vidimato annualmente dalla Provincia, su cui sono annotati distintamente per ciascun anno solare:
1) il nome scientifico e facoltativamente quello volgare del soggetto allevato;
2) le specifiche riportate sull’anello;
3) la data di nascita o di acquisto degli esemplari e le generalità del cedente;
4) la data dell’eventuale decesso del soggetto detenuto. In tal caso l’anello deve essere conservato, ma non utilizzato per altri soggetti detenuti;
5) la data dell’eventuale cessione e le generalità dell’acquirente;
f) trasmettere entro il 15 gennaio di ogni anno alla Provincia competente per territorio copia del registro di allevamento relativo all’anno precedente.

3. I titolari degli allevamenti di uccelli a scopo di richiamo possono procedere all’alienazione e all’acquisto dei soggetti allevati nel rispetto di quanto disposto dal presente articolo.

Art. 6
(Autorizzazione o comunicazione)
1. L’impianto e l’esercizio degli allevamenti di cui agli articoli 2, 3, 4 e 5, ad eccezione di quelli effettuati dai titolari di impresa agricola per i quali è sufficiente una comunicazione ai sensi del comma 3 dell’articolo 23 della l.r. 5 gennaio 1995, n. 7, sono soggetti ad autorizzazione da parte della Provincia competente per territorio.

2. L’autorizzazione è rilasciata per uno solo degli scopi di cui all’articolo 1. I titolari di impresa agricola non soggetti ad autorizzazione ai sensi del comma 3 dell’articolo 23 della l.r. 7/1995 possono impiantare ed esercitare gli allevamenti per gli scopi di cui alle lettere a) e b) dell’articolo 1.

3. Per gli allevamenti di cui alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 1, l’autorizzazione è rilasciata previo parere dell’INFS.

4. L’autorizzazione concessa ai titolari di allevamenti a scopo ornamentale e amatoriale di fringillidi europei e di altri volatili non appartenenti alle specie cacciabili deve contenere anche il numero di matricola dell’allevatore; qualora il numero non risultasse dalla domanda, la Provincia lo assegna facendo seguire la sigla della Provincia stessa ed un numero progressivo. Se il contingente detenuto non supera complessivamente i venti capi, l’autorizzazione non è necessaria.

5. La Provincia che ha concesso l’autorizzazione all’allevamento a scopo di ripopolamento effettua i controlli amministrativi almeno due volte l’anno. Per gli allevamenti a scopo ornamentale e amatoriale i controlli sono effettuati anche dalla USL competente per territorio e l’esito viene annotato sul registro di allevamento.

6. In caso di mancato rispetto delle prescrizioni, riscontrato anche a seguito dei controlli amministrativi e sanitari, può essere disposta la revoca dell’autorizzazione.

Art. 7
(Presentazione della domanda)
1. La domanda per ottenere l’autorizzazione, in carta legale deve contenere:
a) le generalità e il codice fiscale del richiedente;
b) l’indirizzo dell’impianto, se diverso da quello di residenza del richiedente;
c) lo scopo che l’allevamento si prefigge;
d) le specie animali da allevare.

2. Alla domanda per ottenere l’autorizzazione ad allevamenti a scopo di ripopolamento e alimentare devono essere allegati i seguenti documenti:
a) dati catastali della superficie interessata dall’impianto (partita, foglio, particelle);
b) progetto grafico dei locali e descrizione delle attrezzature di allevamento;
c) dettagliata relazione tecnica contenente:
1) la tecnica di allevamento;
2) il rapporto fra sessi dei riproduttori;
3) la potenzialità produttiva annua dell’impianto;
d) certificazione atta a dimostrare la legittima provenienza dei soggetti riproduttori mediante fattura di acquisto o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà attestante l’avvenuta cessione dei soggetti riproduttori;
e) certificazione del servizio veterinario dell’USL competente sull’idoneità igienico-sanitaria del terreno e delle eventuali strutture preesistenti interessate dall’impianto di allevamento;
f) certificato di iscrizione alla Camera di commercio industria e artigianato agricoltura competente.

3. Alla domanda per ottenere l’autorizzazione all’allevamento a scopo di richiamo devono essere allegati i documenti di cui alle lettere d) ed f) del comma 2.

4. Alla domanda per ottenere l’autorizzazione ad allevamenti a scopo ornamentale e amatoriale devono essere allegati i documenti di cui alla lettera d) del comma 2 , nonché, nel caso di fringillidi europei, il numero di matricola dell’allevatore. Se l’allevatore è iscritto alla Federazione ornicoltori italiani, il numero di matricola si identifica con il relativo RNA. In mancanza di quest’ultimo l’allevatore può omettere l’allegato di cui trattasi, e il numero di matricola gli verrà assegnato d’ufficio secondo le modalità previste dal comma 4 dell’articolo 6.

5. I titolari di impresa agricola devono allegare alla comunicazione di cui al comma 1 dell’articolo 6 i documenti previsti per i rispettivi tipi di allevamento, nonché copia del certificato di attribuzione del numero di partita IVA."

Come potete leggere, per allevare dei colombacci, la cosa è abbastanza complicata, addirittura è previsto l'obbligo di iscrizione alla Camera di Commercio.

Invece la sola detenzione sembra più semplice ma non proprio chiara:

"TITOLO III
Detenzione e uso dei richiami vivi

Art. 11
(Detenzione e uso dei richiami vivi di allevamento)
1. Ad ogni cacciatore che eserciti l’attività venatoria da appostamento fisso è consentito detenere, nell’esercizio dell’attività venatoria, un numero massimo di richiami vivi di allevamento di dieci unità per ognuna delle specie appartenenti a quelle cacciabili, fino ad un massimo complessivo di quaranta unità.

2. Ad ogni cacciatore che eserciti l’attività venatoria da appostamento temporaneo è consentito detenere, nell’esercizio dell’attività venatoria, un numero massimo complessivo di richiami vivi di allevamento di dieci unità di specie appartenenti a quelle cacciabili.

3. Il numero massimo di richiami vivi di allevamento detenibili durante l’esercizio venatorio è raddoppiato qualora l’attività venatoria sia esercitata da più soggetti nello stesso appostamento.

4. Ad ogni cacciatore che eserciti l’attività venatoria da appostamento è consentito detenere un numero massimo di dieci storni di allevamento ad uso di richiamo vivo."

Tra l'altro i Regolamento dovrebbe essere aggiornato, attualmente non possono essere più utilizzati gli storni come richiami.

Mahh, che Italia complicata!!!

Denis

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Risposta #21 il: 17/01/2018 - 00:17
Per il trasporto io ho modificato dei portantini x gatti: quelli alti almeno 40 cm.
In sostanza il sopra l'ho modificato ritagliandolo e incollando una tela.
Siccome, come dici anche tu Badger, la normativa non prevede misure per la larghezze e per la lunghezza, ho diviso i portantini sulla loro diagonale inserendo un divisorio rigido in plastica ricavando  due sezioni interne alte 40 cm di cui una con lo sportello già esistente mentre sul lato opposto glielo faccio ritagliando la parete e facendo uno sportello di rete (maglia 1x1cm)alla quale metto una tela di copertura e il gioco è fatto.
Modalità di utilizzo dei colombacci:
I miei colombacci sono tutti imbracati fin da piccoli a 3 settimane circa (la tollerano immediatamente). Ciò perchè ritengo il sistema delle calzette non idoneo.... per i colombacci in fase di lavoro ed anche come sicurezza di attacco.
Imbracatura di provenienza francese al costo di circa 5/6 euro l'una compreso spedizione per chi non ha voglia di farsele da solo.
copiandole e comperando un paio di lacci(sintetici)piatti da scarponi, 4 occhielli, 4 rivetti, ago e filo si ricavano 4 imbracature molto solide e poco fastidiose al selvatico.
In voliera di notte con una pila a led in testa vado ad agganciare l'occhiello dell'imbracatura con un moschettone legato ad un filo a sua volta fissato al mio polso.Dopo di che il colombaccio passa sulla mia mano e lo trasporto fino al portantino dove vedendo l'apertura si infila dentro oppure entro delicatamente con la mano e lui scende e si va a posizionare come meglio preferisce. A quel punto chiudo lo sportello e fisso il cordino all'esterno del portantino.Dopo il tragitto sul posto di caccia il filo di sicurezza sarà pronto lì per la manovra inversa per posare il colombaccio sull'attrezzo che lui vede e riconosce subito saltandoci sopra immediatamente per la procedura di attacco all'attrezzo e stacco filo di sicurezza. il trasporto nei portantini è più che collaudato sia per tempi lunghissimi in machina che per trasporto in mezzo al bosco a piedi anche fino a 6/700 metri senza sentirle fare una sola mossa.
Addirittura lì dentro sia in macchina che a piedi certuni si mettono a fare il verso di richiamo tipico come quando sono sul nido.Nota questa solo per chi sa cosa significa allevare a mano quei bambini blu alati fin dai primi di giorni di vita.
Tutto va bene finché non dovesse rompersi per cedimento il moschettone da pesca causa rottura ( tutto è possibile nel tempo di utilizzo e di invecchiamento di un moschettone da pesca: hanno punti di rottura anche quelli).Quindi onde evitare la perdita o lo stacco di un colombaccio dall'attrezzo esiste sui miei attrezzi un moschettone che lo trattiene dall'imbracatura all'attrezzo ma dallo stesso punto di attacco all'attrezzo ( girella con cuscinetti di acciaio)esiste anche un secondo filo al quale c'è una calzetta che metto ad una sola gamba del colombaccio( ha il filo più lungo per non sollecitare mai la gamba in fase di lavoro ma solo nell'eventuale caso di rottura del moschettone dall'imbracatura, cosa poi subito visibile per immediata sostituzione.
In sostanza c'è una sicurezza di trattenuta. Tutto visibile nei miei video di recupero di un colombaccio da attrezzo con il trasporto fino alla voliera.


Due calzette alle gambe sono sufficienti dirà qualcuno di voi, non è mai successo nulla dirà qualcun'altro, e lavorano bene ugualmente direte tutti voi: ma per favore non venite a raccontarlo a me.
Dimenticavo: filo da pesca tipo "dracon" nero da 1 mm.


Intanto meno ansia che quel colombaccio abbia a liberarsi per i motivi esposti  ed in più secondo me lavora molto ,molto ,ma molto moltissimo meglio con le gambe libere.


ah, dimenticavo : colombacci senza occhialini per l'amor di Dio.
Non è vero che saltano alla vista del branco di colombacci, non è vero che saltano con le fucilate, ma è vero che riescono a buttarsi giù nel caso che un falco li aggredisca appunto perchè lo vedono.
Inoltre capisce quando sale e scende sull'ascensore o sull'asta quando lo movimentate.
Fantastico poi vederlo allungare il collo quando avvista i suoi simili.Meditate
Una bevuta al mattino tramite una siringa da 5 cl prima di issarlo e un po di nutrimento se lo gradisce ma solitamente lo preferiscono più tardi, una calata a metà giornata per una nuova bevuta   con una mangiata ben gradita e via di sopra nuovamente fino a sera senza problemi.
Rientro la sera nella voliera dotata di luce interna per almeno mezzora x eventuale nutrimento o abbevveramento se necessita ancora e si riparte per il giorno dopo nuovamente.
vedere nella foto del precedente post  la modalità di attacco .






Denis

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Risposta #20 il: 16/01/2018 - 23:30
Buona notte con sto fatto che non si può fare il copia e incolla.
certi siti vogliono proprio il copia e incolla come d'altronde era anche questo forum una volta.
Non vedo perché non si possa fare più .


Pelo 52

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Risposta #19 il: 16/01/2018 - 20:56
Meglio darsi all'ippica . Chi legge cosa pensa di noi?

giamp50

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Risposta #18 il: 16/01/2018 - 15:04
Già Badger,
i feriti, gran grosso problema, anch'io ho problemi.
Io prego Iddio di non farmi ritrovare fra le mani la regina ancora viva, quell'occhio languido che ti chiede il perché non riesco più a sostenerlo.
Ma anche di quella Palomba che cerca disperatamente un buco per una vana speranza di salvezza strisciando piume e sangue.
Si,è sempre più difficile.

Pelo 52

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Risposta #17 il: 15/01/2018 - 20:55
Fino alla noia cerco di spiegare che l'uso del colombaccio a ribaltina per chi spara a volo è un vezzo non necessario ma "particolarmente" importante per chi come Massimo alleva colombacci. Che dire ancora se nn che stamani come al solito cacciando i colombacci   solo con sparo a fermo la mia attrezzatura erano tre roubasienne per due fili lunghi e un colombaccio. Avessi sparato a volo due roubasienne per due fili lunghi. Chiaro il concetto ?

BADGER

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Risposta #16 il: 15/01/2018 - 17:04
Caro Giamp hai toccato un nervo scoperto. Da questo punto di vista vorrei non aver mai messo in voliera un colombaccio, vorrei non averne mai svezzato uno a mano, vorrei.....ma ormai la frittata è fatta. Confesso di avere dei problemi se solo mi soffermo a pensare, confesso di avere dei problemi quando ne recupero uno ancora vivo.
Mi dispiace per chi legge  ma esiste una differenza grande come l'oceano atlantico. Piccione, docile, facile da usare una volta dressato, impara per ripetizione e per ripetizione se è abbastanza bravo non sbaglia mai quei movimenti che ha imparato. Colombaccio, docile se gli va, umorale, da prendere sempre con le pinze quasi fosse una bella donna, ma quante soddisfazioni nel rapporto con te.
E quando lo chiamo vedo Potter che sporge la testa dalla ribaltina, lassù dove sono arrivato a piazzarlo e mi cerca. Mah fate come volete per me non c'è corsa così come non c'è corsa nel risultato attrattivo. Poi ognuno la pensi come vuole si chiama democrazia.

Vasco

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Risposta #15 il: 15/01/2018 - 13:13
Ecco ora chiunque risponderà alla tua domanda rischia di passare x anacronistico, quindi io non conosco la "materia" quanto meno negli ultimi due anni.
Provocazioni a parte è comunque sempre un piacere caro giamp.

giamp50

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Risposta #14 il: 15/01/2018 - 11:57
Bene, vedo che più o meno ognuno rimaniamo con le nostre opinioni. Ma ci sta, il mondo è bello perché vario.

Però un interrogativo mi sorge spontaneo:
Se la Palomba è un essere così intelligente, capace di empatia con l'essere umano ed addirittura di sentimenti e quindi senziente, spiegatemi come fate a trucidare la sua specie, non ritenete per caso di essere un po' contraddittori ed ipocriti?

Va beh, ogni tanto mi compiaccio nell'essere provocatorio, non voletemene.
Si fa per parlare e tenere vivo il forum.

Denis

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Risposta #13 il: 15/01/2018 - 00:36
Giamp, la caccia per me è superiore ( più bella, appagante ed affascinante) nel momento in cui io sono riuscito ad allevare ed ammaestrare un colombaccio che è il richiamo con il quale io andrò a confrontarmi col selvatico.
Ovvio che con un colombaccio, sempre che sia posizionato tutto nel punto giusto e che il richiamo colombaccio lavori e sia utilizzato a dovere, a quel punto avrò maggior probabilità di riuscire a fare avvicinare e posare il selvatico dove voglio io ed avrò un risultato più facile si ( facile per modo di dire perché l'impegno ce l'ho messo prima e dopo con tutto quello che concerne l'allevamento, ammaestramento, detenzione ecc...).
A quel punto per me trattasi di una caccia di alto valore mentre se si utilizza la scorciatoia dei soli piccioni( perché scorciatoia trattasi soprattutto per chi può o potrebbe ma non utilizza il colombaccio) avremmo una caccia di qualità inferiore che anche se darà i suoi risultati sempre e sicuramente inferiori saranno perché tantissime e più saranno le volte che i colombacci scivolano via sul fianco della pianta di posa. Poi che uno utilizzi il colombaccio per sparare al volo ben ci può stare se vuole lui rinunciare  alla posa che è la maggior soddisfazione che da la caccia al colombaccio accontentandosi di un selvatico con un valore più scarso perché sparato al volo.
Quello che scrivi tu Giamp secondo me è paragonabile al dire:
Andiamo a colombacci ed utilizziamo solo stampi di colombacci e se riusciamo a farli posare saremmo stati più bravi di chiunque altro perché siamo senza richiami vivi e abbiamo fatto una caccia superiore.
Non vedo logico il senso del tuo ragionamento.








Vasco

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Risposta #12 il: 14/01/2018 - 22:44
Scusate la prolungata assenza, problemi famigliari, purtroppo, non mi hanno consentito di essere, come sempre, presente nelle discussioni.

Il tema dettato da Denis credo sia pane per i miei denti e come tutti dico la mia.

Allevo e utilizzo colombacci come richiamo da quando per la prima volta ho piazzato quattro bastoni su una quercia per cacciare il magnifico, non potrei mai allestire un appostamento, anche temporaneo, senza una palomba sopra una pompa/ribaltina.

Quando frequentavo i boschi toscani (anni 70) mi son dimenticato il fucile a casa, ma non ho mai dimenticato, prima di partire a caccia alle tre di notte, di prendere una palomba ed appoggiarla sul corrimano del fuoristrada per tutto il tragitto prima di posarla sulla pompa, la caccia, il cane seduto sul sedile a fianco che ti ascolta e drizza gli orecchi se riconosce il posto di caccia è  come il mio colombaccio sul corrimano che mentre guido guarda la strada e se lo chiamo mi fa gu gu, ma forse sono sceso nel patetico troppo e difficile da comprendere...

Non è un vantaggio che mi voglio prendere, utilizzando la palomba, Giamp, la mia è una forte passione che non puoi capire se non ha mai avuto come ausiliare almeno un colombaccio, immagina di andare a penna con un cane che non ferma, ecco per me sarebbe la stessa cosa, il mio cocker scova forse meglio di un setter ma non lo porto a fagiani, perché sono abituato a cacciare la penna con il setter, quindi sai perfettamente di cosa parlo, questa e la caccia, indipendentemente se è praticata con un piccione o un colombaccio.

Vai a dire ad un "nocettaro" di andare a caccia solo con un registratore ma senza le gabbie, ti consiglio di stare attento a cosa ti arriva dietro...

Non è un modo di cacciare per sentirsi superiore, ripeto, è una passione che una volta entrata dentro non puoi dimenticare e sostituire con modi diversi.

Chi utilizza soltanto i piccioni "ama" i suoi piccioni come io adoro i miei colombacci, ho dei vantaggi è vero ma quanta fatica e attenzione in più non lo immagini, il colombaccio è un animale che non ha nulla che somiglia caratterialmente al piccione.

E' un animale molto diverso, geloso, possessivo,  straordinariamente intelligente, ma anche tanto affettuoso, non è facile e per tutti, chi non ha tempo da dedicargli fa bene ad utilizzare soltanto i piccioni, è un selvatico non dimentichiamolo mai, abitudinario e attento, cambia atteggiamento se cambia il nostro umore....ma quante soddisfazioni.....forse solo per pensionati.....

Un abbraccio.
vasco
 

Vasco

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Risposta #11 il: 14/01/2018 - 21:18
Vasco sai spiegare che cosa sono tutti quei simboli che compaiono nei miei post una volta che il sistema li acquisisce ? sono proprio brutti da vedere e di disturbo per fino alla lettura.
Io preparo il post prima, lo copio e l'ho incollo ed utilizzo un Mac.
Che sia dovuto al fatto che Mac crea documenti con Pages e non con Word?
Sentiamo con il webmaster.
Grazie, Denis

Caro Denis il problema è dovuto dalla trascrizione, copia incolla, quindi i post vanno scritti direttamente nell'apposito spazio nel forum.
Saluti Vasco
« Ultima modifica: 14/01/2018 - 22:45 da Vasco »

giamp50

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Risposta #10 il: 14/01/2018 - 20:54
Attendere la buttata non è certo prerogativa esclusiva di chi utilizza la palomba come palpa, così come non tutti coloro che utilizzano la palomba come palpa attendono la buttata, ergo ciò che conta sono le modalità di caccia e non i mezzi.

Forse che utilizzare nella caccia cane da ferma un galoppatore al posto di un trottatore da diritto a vedersi riconoscere un tipo di caccia superiore?
Ogni tipologia di attività ha le sue prerogative e le sue eccellenze.

BADGER

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Risposta #9 il: 14/01/2018 - 19:20
Per rispondere a te, Mario, ti dico solo che quest'anno non ho cacciato con colombacci sulla tesa perchè per una serie di eventi sfortunati, dei quali non sono stato responsabile, non avevo la quantità sufficiente (almeno 4/5) con cui guarnire le mie ribaltine. E ho ripiegato sui piccioni. Beh è vero che è stata un'annata da dimenticare tuttavia non posso dimenticare che la scorsa stagione curavano anche senza muovere i richiami; colombacci che si dirigevano sicuri verso quella platea di petti rosati rivolti al sole, messi sfacciatamente sulle punte del quercione. Tant'è che il prossimo anno....vedrò di rimediare. Poi ovvio ogni posizione ha le sue regole e le proprie chanches. ciao