FORUM Club Italiano del Colombaccio

giamp50

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Risposta #329 il: 10/01/2020 - 01:12
Con l'avanzare degli anni diminuisce l'istinto dell'immediato agire e di contro cresce la tendenza all'osservare per capire.

E sì, oggi lo capisco, quanti miei interventi in passato mi hanno impedito di osservare il naturale evolvere delle situazioni e pertanto di conoscere e capire!

Era qualche anno che stavo perdendo la battaglia con le arvicole che stavano massacrando alcune colture nel mio orto.
Nonostante il mio impegno ed i miei interventi la situazione non migliorava.

Da circa un anno sono arrivati un paio di randagi, di cui una allattante, ed un'altro il cui padrone tragicamente scomparso.

Mi sono limitato ad osservare ed alimentarli per il necessario.
Dopo giorni la femmina allattante portò i poppanti.

Notavo con non celato interesse che i nuovi inquilini sostavano lungamente tra le colture orticole.
Ci dormivano anche.
Anche i piccoli dopo un po' cacciavano con accanimento.

Ebbene, da mesi nessuna coltura del mio orto è stata più martoriata dalle arvicole!

Ora, di questi gatti ex mezzi selvatici ne sono rimasti stabilmente due, incompatibili tra di loro e sempre a buona distanza, un'altro si fa vedere ogni tanto, ma sempre guardiani inflessibili ed instancabili dell'orto.

Vasco

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Risposta #328 il: 09/01/2020 - 09:56
Caro STE leggi la posta....chiamami.
Un abbraccio.
Vasco

giamp50

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Risposta #327 il: 06/01/2020 - 22:27
Da alcune settimane una vecchia casa colonica, disabitata da decenni e strutturalmente da verificare, è stata adibita a "gattara".
L'odore acre dell'urina si avverte a decine di metri.
Decine di felini, felini almeno formalmente, se ne stanno ammassati sui muri, scale, parapetti e nella corte, completamente nullafacenti e privi di qualsiasi istinto felino o di scopo di vita.
Sono lì, inerti, grassi, con la pancia convessa che rasenta il terreno, inconsapevoli della loro natura e del perchè della loro esistenza.

Osservarli e cercare di analizzarli mette in corpo tanta tristezza, come si può ridurre un nobile e superbo animale come il GATTO ad un insulso organismo vegetante pur di farlo sopravvivere?
Come si può negargli la Dignità che madre Natura gli ha dato, o VIVERE o MORIRE!

Mi è stato riferito che vengono da un gattile, non so il perchè o il percome, che qualcuno provvede sistematicamente ai rifornimenti alimentari, che sono tutti sterilizzati.

Che tristezza vederli così, sembrano galeotti senz'anima!

La sterilizzazione chirurgica, con tutto il sistema ormonale naturale distrugge l'essenza stessa dell'individuo, la sua psiche, il suo essere vivente, i suoi scopi!

Quale altra barbarie meriterebbe di più il penalmente rilevante, maltrattamento di animale?

Chi utilizza questo metodo barbaro per ridurre l'essere vivente ad un comodo giocattolo compie, a mio avviso, una offesa insanabile alla VITA!
Ugualmente chi lo utilizza per mantenere in vita l'animale, rendendolo un vegetante, evitando procreazioni.

Molto, ma molto meglio, quanto normato in passato:
il randagio se non reclamato o adottato entro un congruo periodo di tempo, veniva soppresso dal veterinario comunale.
La dignità dell'animale veniva rispettata, così come normalmente avviene in Natura, o vivere pienamente o soccombere!

giamp50

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Risposta #326 il: 30/12/2019 - 09:21
Arrivate notizie di straordinari tableau di colombacci nel Senese in questi giorni.

Gradita narrazione da parte di qualche protagonista.

giamp50

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Risposta #325 il: 26/12/2019 - 19:27
Così almeno da Voi e fascia tirrenica si sono rimpinguate le falde.

Già, anche i piccioni che normalmente in questo periodo rallentano o sospendono le deposizioni vanno invece a pieno regime.

Sono due mesi che prevedono gelo siberiano !!!

Vasco

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Risposta #324 il: 26/12/2019 - 12:17
Non è novità, il clima è cambiato, le mie palombe, due coppie, già hanno iniziato ad accoppiarsi e i maschi si sono appropriati delle cove, comunque per il fine settimana dovrebbe arrivare il freddo.Ha piovuto due mesi ininterrottamente tutti i giorni,boh
io non ricordo condizioni climatiche così.
« Ultima modifica: 26/12/2019 - 12:41 da Vasco »

giamp50

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Risposta #323 il: 26/12/2019 - 11:33
Giornate splendide, temperature più che miti, insomma piena primavera inoltrata.
Insetti molesti tutti vivi e vegeti.
Poi a marzo inizierà l'inverno!

giamp50

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Risposta #322 il: 24/12/2019 - 19:52
Non so ovviamente cosa succeda in Toscana ma da noi non vi sono particolari problemi tra le squadre di cinghialai e gli altri cacciatori.
Forse anni fà, agli inizi di questa caccia, qualcuno può essersi fatto prendere dall'onnipotenza del branco, ma ora non più.
Le norme ed i regolamenti sono chiari, se si sgarra può costare caro, si porta rispetto e si chiede rispetto, ognuno fa la propria caccia con comprensione delle necessità delle altre.
Bisogna bandire ogni minima insorgenza di invidia e gelosia.

Nella scorsa stagione mi sono iscritto ad una squadra ed ho partecipato alla sua vita dopo il passo, non tanto per particolare innamoramento del cinghiale ma principalmente perchè volevo rendermi conto dal di dentro di che cosa viveva questa caccia.
Ebbene vi è una passione, un continuo impegno nel controllo del territorio, un lavoro di verifica mattutina dei passaggi attraverso il rilevamento e l'analisi delle orme, una disciplina volontaria nell'attenersi alle direttive del caposquadra e dei suoi delegati, un particolare attaccamento di tutti i componenti ai cani dei canari, dopo un pò ci si sente quasi come fossero nostri.
Lavoro di gruppo nel raccogliere e trasportare le pesanti prede, nel macellarli nella casa di caccia, nel ripartirli nel miglior modo possibile.
Ed anche nel narrare l'avventura del giorno.
Insomma, mi sono reso conto che è una grande Caccia con tanto lavoro di gruppo e convivialità e, credo, che anche molti familiari vivano, attraverso i racconti, questa avventura tanto che partecipano numerosi al grande pranzo di fine stagione.

Quindi l'unica discriminazione possibile, ma in tutte le cacce, non è il tipo di caccia ma come la si esercita! 

Vasco

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Risposta #321 il: 24/12/2019 - 15:25
Alè

Denis

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Risposta #320 il: 24/12/2019 - 12:10
Ho semplicemente difeso il Lupo parlando di cinghiali in sovrannumero perché mal gestiti  come specie e in conseguenza di ciò il lupo sta alla larga dai cinghiali imbrancati.
La situazione é sotto gli occhi di tutte le amministrazioni d'Europa.
Non ho fatto guerra a nessuno.
 

Vasco

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Risposta #319 il: 24/12/2019 - 10:06
Ho sempre detto che la caccia qualunque sia va rispettata, inutile puntate il dito sulla caccia al cinghiale, è una risorsa e come tale va ben gestita.

Ora Denis immagina che non ci fossero i cacciatori di cinghiale, ecco che una parte preponderante dei cacciatori sparisce, ora prova a tirare la somma di quanti cacciatori siamo rimasti, forse 300.000 o forse meno.
Adesso pensa quanto potrebbero essere accolte le istanze, a Montecitorio, di un fazzoletto di persone, la risposta la do io,ZERO.

Vedi caro Denis è inutile e controproducente la guerra tra poveri,è però vero che la caccia al cinghiale in qualche occasione "il branco" detta legge, invade il territorio che è di tutti,quindi come dice Badger "poi si dovra dare qualcosa anche a Cesare" ma da lì alla eradicazione sembra tu voglia decretare la fine della caccia.
Se è vero che in trenta anni siamo passati da 1.800.000 a 600.000 prima di parlare di eradicazione di una specie che insieme al colombaccio è preponderante per il mantenimento della caccia bisogna riflettere attentamente,perché poi se c'è chi dice che il peggior male della caccia sono i cacciatori non gli si può dar torto.

Saiuti.
Vasco

Badger

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Risposta #318 il: 24/12/2019 - 08:54
Dunque dico la mia pacatamente, o almeno questa è la mia intenzione.Naturalmente prescindiamo da quanto detto da Denis, non è razionale, senza offesa, anche se emotivamente comprensibile. La caccia al cinghiale è una parte fondamentale della nostra realtà venatoria, anzi di più, è un'attività che grazie alla sua espansione ha salvato la caccia, almeno in Toscana. Noi non abbiamo zone umide fruibili, non più, i piccoli migratori, i pochi permessi, scompaiono alla fine del passo, la stanziale non riveste più l'importanza di una volta a causa di una mancata gestione, e la beccaccia numericamente non può essere rilevante. In questo momento il territorio è percorso da una schiera di "binocolanti" cronici che inseguono spesso vanamente il colombaccio. E poi? E poi c'è il cinghiale. tutto qui. Ma è proprio qui che nascono i problemi E' inutile nascondersi dietro un dito, è un'attività invasiva, che "danneggia" la caccia altrui. Dopo una battuta al cinghiale il bosco, la macchia sono rivoltati, sconvolti, urla, fucilate, canizze, decine di fuoristrada dappertutto etc etc In più c'è la sindrome del branco, Si perchè molto spesso c'è gente nelle squadre che appunto ha atteggiamenti da "squadrista" di antica memoria nei confronti dei malcapitati che si trovano a caccia in zona. Non mi dite di no perchè sapete che dico la verità. In pratica nei giorni topici, mercoledì, sabato e domenica io devo tenere conto, nella scelta della mia zona di caccia, della caccia al cinghiale, pena il litigio o la frustrazione di essere, lasciatemelo dire "a torto" cacciato via. Vero? Certamente. Allora io non ho soluzioni alla mano nè proposte dico solo che sarà necessario, nel rispetto della caccia di tutti, compresi naturalmente i "cinghialai", emanare delle regole, dei dettami, delle circostanze attuative che prevengano l'insorgere di conflitti o il dilagare di opinioni che a mio parere sono frutto della frustrazione perchè, e sarebbe anche il mio caso, festività a parte, non tutti accettano di buon grado certi comportamenti o certe limitazioni. Quindi a tutela di tutto il mondo venatorio troviamo soluzioni.  A me sembra ipocrita che si faccia finta di nulla con il solito modo italico dello scaricabarile, bene se il numero deve essere preponderante, anche anti democratico, a me sta bene che si dica che le zone vocate sono "riservate" in via esclusiva alle squadre, naturalmente poi si dovrà dare qualcosa anche a Cesare, per vedere se si possa risolvere la questione. Sono stato pacato? Mamma mia quasi non mi riconosco, che stia diventando saggio? Diceva William Blake, "la strada degli eccessi conduce al palazzo della saggezza" Che stia cominciando a intravedere i merli del palazzo, là dietro alla curva? Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

massimiliano

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Risposta #317 il: 23/12/2019 - 19:36
Leggo solo adesso i post di Denis riguardo il cinghiale.

Basito....Non ho parole.
E col Natale alle porte è veramente un bene non averne per poter replicare per le rime a queste incresciose dichiarazioni.







levante

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Risposta #316 il: 23/12/2019 - 13:00
Il Club Denis non si è mai posto ne' si pone in contrapposizione con altre forme di caccia perche sappiamo che ogni "specializzazione" venatoria ha una valenza e una sua bellezza; nel caso degli ungulati la selezione e nel caso del cinghiale le cacce di gruppo e la selezione. Il termine eradicazione dovrebbe essere abolito  perchè rappresenta una sconfitta totale della gestione della fauna e del territorio e penso che Giamp nel suo ultimo post abbia espresso esattamente quale dovrebbe essere il sentire del cacciatore. Nel nostro territorio (riminese) sembra che gradualmente si stia abbassando sia il numero dei cinghiali che dei caprioli e questo va nella direzione di una buona ed equilibrata gestione. E' vero stanno aumentando i lupi e il problema principale per ora riguarda gli allevatori ma domani... chissà....certo è che i frequantatori dei boschi non sono più tranquilli, in particolare fungaioli e tartufai. Ma tutto questo aumentare di selvatici lo si deve a un aspetto che a volte nelle considerazioni generali, sfugge....vale a dire l'imponente aumento dei boschi e delle boscaglie che permette ai selvatici di arrivare e riprodursi a ridosso dei centri urbani. Questa e materia complessa, la sfida non è piccola, solo con il concorso di tutte le forze in campo forse si potrà raggiungere una buona gestione, un equilibrio fra la complessità della vita selvatica e le attività umane. Un saluto e Auguri a tutti di Buon Natale  Levante

giamp50

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Risposta #315 il: 21/12/2019 - 19:48
Nell'attività venatoria italiana la caccia al cinghiale nelle sue varie forme riveste oggi un ruolo di primo piano che impegna una parte consistente dei cacciatori e dona loro grandi soddisfazioni venatorie oltre ad essere motivo di collaborazione di gruppo e convivialità.
Pertanto va rispettata e tutelata.

La questione è semplicemente di controllo del territorio e quindi di regolarne il numero nei territori vocati evitando gli eccessi ed eliminandoli quando invadono territori in cui non ci dovrebbero stare.
Ciò che necessita è una legislazione adeguata al raggiungimento degli scopi prefissati, al di là di ideologie fanatiche di minoranze.