FORUM Club Italiano del Colombaccio

giamp50

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Risposta #1 il: 05/09/2014 - 21:48
A mio modesto parere, per poter procedere verso un'unica rappresentanza del mondo venatorio, necessiterebbe come prima cosa una modifica alla 157/92, nella parte che norma il finanziamento delle Associazioni venatorie.

Due sono gli articoli di legge normanti:

-art.24. Fondo presso il Ministero del tesoro.
1. A decorrere dall'anno 1992 presso il Ministero del tesoro è istituito un fondo la cui dotazione è alimentata da una addizionale di euro 5,16 alla tassa di cui al numero 26, sottonumero I), della tariffa annessa al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641 , e successive modificazioni.
2. Le disponibilità del fondo sono ripartite entro il 31 marzo di ciascun anno con decreto del Ministro del tesoro, di concerto con i Ministri delle finanze e dell'agricoltura e delle foreste, nel seguente modo:
a) 4 per cento per il funzionamento e l'espletamento dei compiti istituzionali del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale;
b) 1 per cento per il pagamento della quota di adesione dello Stato italiano al Consiglio internazionale della caccia e della conservazione della selvaggina;
c) 95 per cento fra le associazioni venatorie nazionali riconosciute, in proporzione alla rispettiva, documentata consistenza associativa (47).
3. L'addizionale di cui al presente articolo non è computata ai fini di quanto previsto all'articolo 23, comma 2.
4. L'attribuzione della dotazione prevista dal presente articolo alle associazioni venatorie nazionali riconosciute non comporta l'assoggettamento delle stesse al controllo previsto dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 .
(47) Per la riduzione dell’autorizzazione di spesa prevista dal presente comma, vedi l’art. 15, comma 3, lett. b), D.L. 31 agosto 2013, n. 102.

-art.34. Associazioni venatorie.
1. Le associazioni venatorie sono libere.
2. Le associazioni venatorie istituite per atto pubblico possono chiedere di essere riconosciute agli effetti della presente legge, purché posseggano i seguenti requisiti:
a) abbiano finalità ricreative, formative e tecnico-venatorie;
b) abbiano ordinamento democratico e posseggano una stabile organizzazione a carattere nazionale, con adeguati organi periferici;
c) dimostrino di avere un numero di iscritti non inferiore ad un quindicesimo del totale dei cacciatori calcolato dall'Istituto nazionale di statistica, riferito al 31 dicembre dell'anno precedente quello in cui avviene la presentazione della domanda di riconoscimento.
3. Le associazioni di cui al comma 2 sono riconosciute con decreto del Ministro dell'agricoltura e delle foreste di concerto con il Ministro dell'interno, sentito il Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale.
4. Qualora vengano meno i requisiti previsti per il riconoscimento, il Ministro dell'agricoltura e delle foreste dispone con decreto la revoca del riconoscimento stesso.
5. Si considerano riconosciute agli effetti della presente legge la Federazione italiana della caccia e le associazioni venatorie nazionali (Associazione migratoristi italiani, Associazione nazionale libera caccia, ARCI-Caccia, Unione nazionale Enalcaccia pesca e tiro, Ente produttori selvaggina, Associazione italiana della caccia - Italcaccia) già riconosciute ed operanti ai sensi dell'articolo 86 del testo unico delle norme per la protezione della selvaggina e per l'esercizio della caccia, approvata con regio decreto 5 giugno 1939, n.
1016 , come sostituito dall'articolo 35 della legge 2 agosto 1967, n. 799.
6. Le associazioni venatorie nazionali riconosciute sono sottoposte alla vigilanza del Ministro dell'agricoltura e delle foreste.

Due sarebbero i punti da variare:

- primo aumentare la quota percentuale di rappresentanza nazionale per poter essere "riconosciute", l'attuale quota di un quindicesimo è ridicola, minimo dovrebbe essere di un 20%;

- secondo eliminare non solo i privilegi accordati alle associazioni venatorie già esistenti all'entrata in vigore della 157/92, ma eliminare del tutto qualsiasi finanziamento automatico derivante da tasse di concessione.

Personalmente ritengo che le Associazioni Venatorie si debbano finanziare solo ed esclusivamente attraverso il tesseramento.

Quando si sentono cacciatori dire che non si iscrivono alle Ass.Ven. e che faranno una assic.priv., probabilmente non sanno che comunque finanzieranno lo stesso le suddette associazioni attraverso il pagamento della tassa di concessione nazionale per il porto di fucile.
Saluti.