FORUM Club Italiano del Colombaccio

francesco bini

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Risposta #8 il: 11/09/2014 - 13:16
 per chi non ci credeva....io invece penso che queste cose aprano il cuore a tutti i cacciatori e che la strada intrapresa si il vero futuro della caccia nel nostro paese. Adesso come mai servirà anche ascoltare l'esigenze dei migratoristi, fare tesoro delle loro necessità ed esperienze per riuscire a migliorare e migliorarci . Avanti con le idee....ma che siano alla fine condivise tra coloro che le propongono . Serve infatti che gli argomenti siano filtrati precedentemente daglia detti al settore , per essere certi che possano diventare argomento da portare sui tavoli della Amministrazioni.

colombaiosenese

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Risposta #7 il: 09/09/2014 - 15:56
IMPORTANTI RISULTATI

Grazie all’azione di Federcaccia e Arci Caccia risposte concrete alla caccia e all’agricoltura.

L’accordo recentemente sottoscritto tra Regione Toscana, Federcaccia e Arci Caccia regionali, con l’assenso della Provincia di Siena, sta producendo i primi, concreti e positivi risultati.
 Mentre, in queste settimane, abbiamo visto l’aggressione congiunta di “venditori di pentole” e di illusionisti che, a nome della Libera Caccia e della Pro Cinghiale, hanno utilizzato la crisi gestionale del modello senese per dare corpo alla più volgare operazione di propaganda mai vista nella storia senza mai contribuire fattivamente alla risoluzione dei problemi, Arci Caccia e Federcaccia, con senso di responsabilità e nel rispetto delle funzioni tipiche delle Associazioni che “vengono da lontano”, hanno aperto, attraverso un serrato confronto, una nuova fase che sta facendo emergere i primi importanti risultati; all’indomani dell’incontro con l’Assessore Salvadori, le scriventi e la Provincia di Siena, sulla base delle indicazioni presentate dalle nostre Associazioni, la Provincia ha provveduto ad emanare uno specifico atto di indirizzo che affronta le seguenti questioni:
modalità di intervento art.37, snellendo tutte le procedure autorizzative, prevedendo – in particolari condizioni – per la specie cinghiale, il ricorso agli interventi in braccata sull’intero territorio.
Revisione delle modalità dell’utilizzo delle carni dei capi abbattuti ai sensi del regolamento n° 853 C.E., individuando la disponibilità di ulteriori strutture utilizzate dislocate sul territorio senese.
Ricorso a tutte le GG.VV. disponibili, ex art.51, al fine di garantire il massimo numero di contenimenti possibili.
Riorganizzazione della caccia di selezione al cinghiale, considerando ormai esaurita la fase di sperimentazione di questa pratica, che dovrà essere ripensata con l’obiettivo di superare le criticità che si sono sin qui palesate e i numerosi conflitti aperti; in particolare, visti anche i risultati insoddisfacenti sugli abbattimenti, si stabilisce di limitare questi interventi esclusivamente nelle aree non vocate e ricadenti all’interno di quelle problematiche. Queste ultime, che saranno oggetto di una profonda revisione concertata tra gli A.T.C. e le organizzazioni di categoria, verranno determinate sulla base di un’analisi ponderata dei dati e con l’accortezza di garantire il massimo equilibrio tra le varie azioni gestionali, volendo tener conto dell’importante funzione svolta dai distretti di gestione del cinghiale a partire dalle attività di prevenzione dei danni.
-Sulla base di questi indirizzi, la Provincia ha provveduto a modificare la precedente delibera e conseguentemente l’atto dirigenziale n° 2232.

E’ questa una risposta concreta, al di là delle tante “ciance” in libera uscita, che offre una seria prospettiva alle legittime richieste del mondo agricolo e venatorio senese.
 Arci Caccia e Federcaccia, quindi, ribadiscono la loro netta contrarietà alla logica dello sfascio, e in questo senso rilanciano con grande convinzione l’idea del confronto – seppur aspro – ma operativo, per raggiungere gli indispensabili obiettivi della certezza del diritto, del superamento dei problemi in atto e la ricucitura della ferita aperta con il mondo agricolo.
 In questo quadro è da salutare con soddisfazione l’elezione del nuovo Presidente dell’A.T.C. Siena 18 e la convocazione per la ricostituzione del Comitato di gestione dell’A.T.C. 17; Risultati positivi, dunque, che ci spronano a proseguire l’impegno sin qui profuso per raggiungere nuovi e più importanti traguardi per la caccia e la gestione faunistica.

Firenze, 9 settembre 2014

Federcaccia Toscana
 Arci Caccia Toscana

http://www.ilcacciatore.com/2014/09/09/siena-ripristino-art-37-e-ridimensionamento-selezione-cinghiale/comment-page-1/#comment-259859

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considerazione del tutto personale :

Ottima gestione di CCT (FIDC-ARCI-ANUU) sulla questione Toscana appostamenti fissi...altresì ostinata cocciuta caparbietà di non rinnovamento con inevitabile pessima gestione dell'affare ungulati.

come dire : "Non tutte le ciambelle riescono col buco"

Ribaltina

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Risposta #6 il: 06/09/2014 - 17:17
E'arrivata anche a me ma io ho già la mia aavv che non mollerò tanto facilmente come feci nel ....1992 con fidc.

Pelo 52

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Risposta #5 il: 05/09/2014 - 15:25
Sicuramente io non sarò uno di quelli che faranno guerre per Procure per la violazione della privacy in questo caso provata.
D'altra parte nei miei confronti, dall'amministratore (ex?) al nickname cicciodelibero (che saluto perché la salute va avanti a qualsiasi querelle - a proposito come va?), ne sono state fatte di cotte e di crude.
Semplicemente liberacaccia ha sforato.
Non solo ora perché, penso, una licenza di caccia può essere paragonata ad un gruppo sanguigno e come tale tutelata dalla privacy. Ma anche e soprattutto per essere andata di traverso a  quelli che come noi da tempo sono legati ad una struttura che (solo questa) gli consente di esercitare un tipo di attività venatoria che è quella da appostamento fisso con i richiami vivi. Non solo ai colombacci ma alla minuta selvaggina ai palmipedi e trampolieri (vedi CCT e legge regionale TOSKANA CO LA KAPPA).
Di traverso come la lega per i richiami vivi che votò in Parlamento contro l'art. 16 della legge 91/14. Con una differenza.
La differenza?
Sostanziale. Da un certo punto di vista la lega aveva ragione avendo ben presente che l'approvazione di una legge (la 91) così come formulata forse avrebbe impedito la cattura di richiami vivi da adoperare nella caccia ma allo stesso tempo lasciava intatto l'istituto della caccia con i richiami vivi. La libera caccia? Io stenderei un velo pietoso lasciando a ciascuno di noi l'opportunità di giudicare in base ai risultati raggiunti. Dal mio modesto modo di vedere, le altre associazioni venatorie - poco (vedi preapertura); loro - meno di poco quindi niente o quasi = A  isis o tafazzi -  più o meno considerando la preapertura al colombaccio e alla legge regionale TOSKANA CO LA KAPPA sugli appostamenti.
SEMPRE E SOLTANTO PER UN PUGNO DI TESSERE IN PIU'.
Sempre BACI ABBRACCI E COLOMBACCI

koala

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Risposta #4 il: 05/09/2014 - 15:16
concordo con il mio amico pelo52 anche perchè ritengo che l'unione faccia la forza infatti spero vivamente che altre associazioni venatorie sposino il progetto CCt che in Toscana ancora oggi puo vantare nuemri importantissimi.
La libera caccia ha cercato di vendere un prodotto , se qualcuno loa cquista bene altriemnti lo riamnda al proprio  destino comunque vorrei dire ai soci della Libera che l'unica cosa che ci puo far uscire dall'apatia sia l'unione.

francesco bini

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Risposta #3 il: 05/09/2014 - 13:22
e' stata una cosa vergognosa , specialmente in un momento delicato come questo , quando si cerca un vera unità del mondo venatorio. Sò per certo che ci sono già informative alla procura della Repubblica e un bel fascio di querele. Il tutto cervirà ad aprire un procedimento a carico di chi ?? Le indagini poi ci diranno chi e come è riuscito ad avere dati " sensibili " sotto tutela della privacy. Credo non sia reato ricevere una lettera , ne riceviamo ogni giorno anche per pubblicità.....il fatto è chi ha fornito questi dati certamente gli ha estratti da un archivio pubblico. Atc , Regione o Comuni , per cui qualcuno che ha potuto avere accesso ai computer o a registri fogliacei. la cosa è partita da Arezzo ed è giunta anche a Prato ma ad oggi non riusciamo a capire bene da dove sono stati prelevati i nominativi dei cacciatori. Mi hanno chiamato alcuni che hanno ricevuto la lettera i quali hanno provato a chiamare la sede pratese della libera caccia ,ma il telefono è staccato e non risponde più nessuno .
E pensare che libera caccia è stata tra le primissime associazioni contattate per formare la CCT , alla richiesta non solo non hanno neppure risposto ma fecero capire subito che loro avrebbero fatto " guerra " a questa iniziativa del mondo venatorio. E lo hanno dimostrato sulle varie vicende appostamenti , sembrava una diatriba tra CCT e anticaccia, tanto erano arrabbiati che il problema avesse trovato una soluzione in Toscana.
Non sò che dire...anche e sopra a tutto perchè ritengo che come in ogni associazioni ci siano cacciatori onesti e dirigenti in gamba che si trovano purtroppo a sostenere una bandiera incosapevoli di certe cose.
Da prato fioccheranno querele da parte di cacciatori , ci sono già una trentina di interessati che hanno riunito le lettere e si sono rivolti ad un penalista per la procedura del caso.

Pelo 52

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Risposta #2 il: 05/09/2014 - 09:34
Cosa non si fa "per un pugno di tessere in più" caro Massy.
La preapertura al colombaccio ne è esempio lampante.
Nessuna, dico nessuna associazione venatoria rinuncia alla preapertura proprio per "quel pugno di tessere in più".
Pensa che quando ho mandato l'appello comune Club del Colombaccio/Progetto Migratoria contro la preapertura al colombaccio all'amministrazione provinciale di Arezzo - Ufficio Caccia - abbiamo ricevuto attestati di stima dai vertici provinciali dell'Ufficio Caccia per i contenuti del comunicato certamente non di parte ovvero tendenzialmente non solo a favore di coloro che cacciano il colombaccio ma di tutti i cacciatori.
La risposta che mi fu data fu negativa atteso che le associazioni venatorie provinciali tutte si erano apertamente schierate per la preapertura al colombaccio.
Quindi che vuoi che ti dica.
Ho letto ieri il comunicato del CCT in risposta alla lettera della libera caccia che ha inviato a tutti i cacciatori (d'Italia? della Provincia di Arezzo? della Regione Toscana?). Questo non lo so. So soltanto che ieri, tornando a casa dal lavoro ho scoperto la lettera della libera caccia che aveva scritto pure a me. L'ho aperta e con sorpresa ho visto al suo interno due bollettini per il versamento delle tasse di concessione statale e regionale, un bollettino per l'assicurazione.
Cavolo mi son detto. Questi devono proprio avere soldi da buttar via considerato che tutto questo materiale cartaceo COSTA.
Leggo e oltre a leggere le solite cavolate noi siamo bravi e gli altri, incapaci, (gli altri dicono la solita cosa), la mia attenzione è attirata da due righi in neretto che in sostanza riassumo con il dire (come dicono) che hanno i guadrini a sfare.
Finito di leggere mi son chiesto.
Ma il mio indirizzo chi lo ha fornito a costoro considerato che avere il porto d'armi per uso di caccia dovrebbe essere un dato sensibile?
Alla libera caccia voglio semplicemente dire che i miei capanni, escluso uno che risale a prima della metà degli anni sessanta e sempre rinnovato, STANNO SEMPLICEMENTE ANCORA SU GRAZIE AL COINVOLGIMENTO DEGLI ORGANI REGIONALI PREPOSTI DA PARTE DELLA CCT.
La libera caccia? Ha fatto di tutto per mandare all'aria le varie leggi regionali, ancorché incomplete ma in grado di farci cacciare "dall'alto del nostro appostamento" anche questo ottobre.
BACI ABBRACCI E COLOMBACCI

colombaiosenese

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Risposta #1 il: 05/09/2014 - 08:35
Caro amico cacciatore della Libera Caccia,
abbiamo deciso di rivolgere a Te questa “lettera aperta e pubblica” dopo che molti cacciatori hanno ricevuto nei giorni scorsi per posta all’indirizzo di casa, in alcuni Comuni della Toscana, una  comunicazione a firma  della Segreteria regionale della Libera Caccia con l’invito ad acquisirne la tessera.
Poiché stiamo parlando di tutti i cacciatori, non solo degli iscritti alla Libera,  la cosa dovrà essere chiarita, anche in ordine al rispetto o meno delle norme vigenti sul diritto alla privacy e alla tutela della sfera privata.
Noi non abbiamo cercato il Tuo indirizzo personale  e non abbiamo comunicazioni da darTi in privato.
Ti parliamo francamente e pubblicamente, senza trucchi da piazzisti o da venditori porta a porta che propongono  sempre  sconti e promozioni speciali ai nuovi clienti, come fa la Tua associazione con la tessera “di benvenuto”.

I piazzisti ed i venditori porta a porta, d’altronde, non hanno altro che il prezzo più basso possibile per fare concorrenza, non importa se lo sconto comporta non essere in grado di offrire adeguati servizi, assistenza, presenza sul territorio: a loro basta vendere una volta, poi si vedrà.
La caccia e le Associazioni dei cacciatori, però, sono o dovrebbero essere un’altra cosa ed hanno bisogno di molto di più, a cominciare dall’essere qualcosa di diverso da un venditore.  Noi  vogliamo offrire il meglio ai Soci – come riteniamo di stare facendo -  anche nelle garanzie assicurative e negli altri servizi, ma il nostro scopo non è fare concorrenza  alle altre Associazioni,  lavoriamo anzi perché tutti i cacciatori facciano fronte comune e le loro associazioni si uniscano,  con l’obbiettivo di arrivare  il più presto possibile ad averne  una sola, in Toscana ed in Italia.
Abbiamo sperato, quando ci apprestavamo a costituire la Confederazione dei Cacciatori Toscani, di poter contare sull’adesione di altre Associazioni venatorie Toscane oltre a Federcaccia, Arcicaccia ed Anuu.
L’avevamo sperato perché i cacciatori, indipendentemente dall’organizzazione cui sono iscritti,  hanno tutti le stesse esigenze, gli stessi problemi, le medesime aspirazioni.
Libera Caccia della Toscana ha rifiutato perfino di incontrarsi per un confronto sulla proposta , affermando che la difesa della propria identità ed autonomia era ben più importante di qualsiasi prospettiva unitaria.
Per noi la cosa più importante  è difendere la caccia e la sua dignità sociale, garantire la certezza di regole e diritti, migliorare le norme , far diventare il cacciatore sempre più protagonista della gestione di fauna, ambiente, territorio: è soltanto così che si assicura il futuro della caccia, è a questo che dedichiamo tutte le nostre risorse umane ed organizzative.
Noi riteniamo che questi dovrebbero essere lo spirito e l’impegno di tutte le Associazioni e siamo convinti che ogni cacciatore la pensa così: al primo posto l’interesse della caccia, non certo la presunta “specialità” di questa o quell’associazione.
Valuta Tu se l’interesse della caccia, oggi, si fa stando divisi o se non è invece il momento di passi decisi in direzione dell’unità.
In conclusione, amico cacciatore, se sei convinto che un giorno ci sarà libera caccia in libero territorio come mai è stato nella storia; se sei contento di non avere un’organizzazione presente sul territorio che Ti assista e che Ti consenta di far valere le Tue opinioni; se pensi che il nemico è il cacciatore che ha una tessera diversa dalla Tua; se pensi che l’unità dei cacciatori sia un’operazione del nemico per CONFEDERAZIONE  CACCIATORI  TOSCANI
Federcaccia, Arcicaccia, Anuu

indebolire la caccia e le sue prospettive; se pensi questo in bocca al lupo, amico cacciatore iscritto alla Libera Caccia!

http://www.confederazionecacciatoritoscani.it/