FORUM Club Italiano del Colombaccio

colombaiosenese

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Risposta #25 il: 14/08/2014 - 06:58
ASSOCIAZIONI ADERENTI ALLA CONFEDERAZIONE CACCIATORI TOSCANI - CCT

ATC SENESI - RIPARTE IL CONFRONTO

A Firenze sottoscritto - tra Regione, Arci Caccia e Federcaccia Toscana - un accordo per dare soluzione alla crisi degli ATC senesi.
L'accordo sottoscritto tra Regione Toscana, Arci Caccia e Federcaccia Toscana segna un importante passo in avanti per giungere alla soluzione dei problemi aperti che gravano sulla gestione faunistica e sul funzionamento degli ATC in Provincia di Siena.
Da mesi, infatti, si è determinata una situazione di grave crisi tra Provincia, Associazioni agricole e venatorie successivamente sfociata nelle dimissioni dei rappresentanti delle nostre due Associazioni dai Comitati di gestione degli ATC 17 e 18 (che seguivano quelle già avvenute delle Associazioni agricole).
Tale decisione si era resa necessaria per imporre un'accellerazione alla risoluzione dei temi aperti e che ha visto, in questa fase, la volontà della Regione e dell'Assessore Salvadori di rendersi partecipi per favorire, sulla base di una precisa piattaforma di impegni, la ricomposizione di un quadro che consenta l'apertura di una fase nuova capace, al tempo stesso, di traghettare e di gettare le basi per una soluzione che guardi al futuro.
Siena, per la storia e la tradizione che esprime, ha assunto un valore più ampio che non poteva essere circoscritto al solo territorio di riferimento; è qui, che la Regione e le nostre Associazioni hanno dimostrato, anche a coloro che in modo becero e corporativo, dimenticandosi degli interessi generali, arringano nelle piazze per poi trattare nelle segrete stanze, che il solo modo per svolgere una funzione di sana rappresentanza di interessi legittimi è quello di partecipare a confronti reali di cui sono noti i contenuti e le posizioni.
E' infatti prendendo a riferimento contenuti stringenti e precisi impegni che si è giunti alla condivisione di un percorso che permetterà, seppur in via transitoria e con scadenze temporali determinate, l'operatività degli ATC.
Nello specifico, Regione, Federcaccia ed Arci Caccia Toscana hanno sottoscritto un documento che prevede:
 rivisitazione ed approfondimento, alla luce degli scarsi risultati prodotti, del Piano Faunistico Provinciale (gestione degli ungulati, istituti faunistici pubblici e privati, rapporto tra territorio a caccia programmata ed aree protette);
 impegno per dar seguito, da subito, agli interventi previsti dall'art.37 sugli ungulati;
 ridefinizione delle aree problematiche e conseguente organizzazione del prelievo venatorio e dei contenimenti;
 garanzie rispetto ai trasferimenti finanziari da parte della Regione agli ATC già contenute nella delibera attuativa del PRAF all'esame della Giunta regionale;
 certezze sulla liquidazione dei danni alle colture agricole;
 certezze sulle convenzioni tra Provincia e ATC con particolare riferimento alle ZRC.
Su questi obiettivi, e con il preciso intento di evitare ogni forma di contrapposizione e di esasperazione tra forme di caccia, che è il brodo di coltura nel quale qualcuno vorrebbe far germogliare nuove quanto improbabili fortune, andranno anche correttamente ridefinite e concordate le modalità di svolgimento della caccia di selezione al cinghiale con il fermo intento di salvaguardare tutte le azioni oggi prodotte dalla squadre e dai distretti operanti sul territorio ed il loro ruolo insostituibile sul fronte della prevenzione e degli interventi rivolti al controllo della popolazione di questa specie.
ASSOCIAZIONI ADERENTI ALLA CONFEDERAZIONE CACCIATORI TOSCANI - CCT
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Il complesso di proposte contenute nell'accordo siglato tra Federcaccia e Arcicaccia toscane con la regione è stato oggetto di una tempestiva verifica con il presidente della Provincia Simone Bezzini che ha espresso la propria disponibilità al confronto su tutti i punti ed in particolare a rivedere, alla luce di quanto sottoscritto e con una nuova delibera gli aspetti della determina che regolamenta gli inteventi di controllo connessi con l'articolo 37.
Un risultato positivo, reso possibile dal lavoro svolto dalle associazioni provinciali di Federcaccia e Arcicaccia con pazienza e determinazione, senso di responsabilità in sintonia con le Associazioni regionali
In questo quadro, Federcaccia ed Arci Caccia, in ossequio allo spirito unitario che ha dato vita alla Confederazione dei Cacciatori Toscani - che al contrario di chi oggi ripropone la ricetta della corporazione - si prefigge il grande e necessario obiettivo dell'unità di tutti i cacciatori in una nuova Casa comune, hanno concordemente deciso di nominare nei Comitati di Gestione degli ATC 17 e 18 Massimo Logi segretario regionale e vicepresidente nazionale di Arcicaccia e Moreno Priccioli presidente regionale di Federcaccia; ciò al fine di assicurare, con fiducia e responsabilità l'ordinaria amministrazione, l'avvio di questa nuova fase con l'impegno di verificare l'effettiva corrispondenza tra contenuti e risultati concretamente conseguiti, entro metà ottobre.

koala

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Risposta #24 il: 02/08/2014 - 11:43
caro massy il problema forse è che finiti i lilleri sono scappati tutti lasciando la parte piu onesta i cacciatori da soli questa è la verità infatti è la prima volta che si sente dire che ci sono problemi nella gestione della caccai nella provicnia di siena fiore all'occhiello per l'attività venatoria spero caro amssy che la pesnaerai come me,un saluto e grazie epr avermi invitato al tuo capanno

BROWNING

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Risposta #23 il: 02/08/2014 - 09:40
Grazie a tutti

gigino

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Risposta #22 il: 01/08/2014 - 14:09
per browning,ormai per richiedere l'atc credo sia tardi ma tu prova a telefonare il numero di si17 e 0577922508 e chiedi a loro puo darsi che con la fame di quattrini che hanno te lo possano concedere lo stesso e se si dal primo ottobre puoi cacciare 3 giorni a settimana come in umbria se non vuoi telefonare puoi cacciare in mobilita,devi registrarti al sito sifv regione umbria e chiedere il codice per la mobilita,lo puoi fare anche per telefono ma e complicato ed a pagamento invece con il compiuter e molto semplice e veloce.spero di esserti stato utile,ciao

colombaiosenese

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Risposta #21 il: 01/08/2014 - 11:31
Tutto quello che stà accadendo non dovrebbe comportare assolutamente nulla sul sistema di mobilità in uso fino ad adesso.
Il condizionale è d'obbligo solo per la cautela d'informazione.

BROWNING

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Risposta #20 il: 01/08/2014 - 10:16
Buongiorno a tutti scusate una domanda: io che vengo dalla provincia di perugia e quest' anno vorrei andare nell' ATC SI 17 nel mese di novembre per fare tre giorni di caccia al colombaccio con un mio amico toscano come devo fare? Sono anni che mi invita e quest' anno che volevo andarci ci sono problemi? Speriamo che tutto vada per il meglio...........

giamp50

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Risposta #19 il: 31/07/2014 - 19:22
Certo che nel sentir dire che la caccia "va male" perchè ci sono troppi animali da cacciare di alcune specie, sembrerebbe proprio di sentirne una di Totò!

Sì, ne sono sempre più convinto, se vogliamo salvare questa nostra Italia, e quindi Noi stessi, bisogna "rottamare"!
Ma sta ai Cacciatori per la caccia, ed ai Cittadini per le altre cose.

colombaiosenese

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Risposta #18 il: 31/07/2014 - 16:43
La ANLC (LIBERA CACCIA) è quello che chiede fortemente.
Insieme all'ENALCACCIA e/o ad altre entità venatorie riconosciute.
A stretto contatto e in ottimi rapporti col presidente provinciale ANLC,parlando della questione,ho auspicato l'inizio di un percorso collaborativo provinciale tra TUTTE le associazioni venatorie in campo.
E per TUTTE intendo il vero senso parola..
Un vero senso di responsabilità collettivo per cercar di ridare lustro ad una ECCELLENZA ITALIANA.
Per il bene di tutti indistinatamente dall'appartenenza associativa...

Ma la vedo dura............specie perchè sembra palesemente in panne,l'amministrazione provinciale stessa.

Purtroppo ....

gigino

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Risposta #17 il: 31/07/2014 - 16:27
E adesso cosa succederà?saranno gestiti solo da libera caccia?

colombaiosenese

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Risposta #16 il: 31/07/2014 - 14:08
Siena divampa la polemica: Procinghiale critica Fidc e arcicaccia

VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!

I maggiori azionisti delle Associazioni Venatorie senesi, ARCI CACCIA E FIDC (ora più che mai unite nella CCT Toscana), hanno ritirato dai comitati di gestione degli Atc della Provincia di Siena i propri rappresentanti perché, a detta del Presidente della FIDC di Siena:
1) Le Associazioni Agricole hanno abbandonato gli stessi comitati
2) I cinghiali sono troppi
E’ la buffonata più grossa che potevano inventare!!!!
Con questa bella alzata d’ingegno, non solo si contribuisce alla pessima gestione degli enti preposti, ma cosa ancora più grave, come sempre, si lasciano i cacciatori in balia di se stessi ……
ARCI CACCIA e FIDC si nascondono dietro ai cinghiali!!!
E’ vero….gli ungulati sono troppi e questa gestione non funziona. Ma i cinghiali sono troppi nelle zone dove non operano le squadre. Su questo non c’è ombra di dubbio!!!
Dove erano le grandi Associazioni quando la Provincia di Siena dettava le regole del gioco sulla gestione Ungulati?
Erano, come negli ultimi dieci anni, al tavolo di concertazione a spalleggiare Assessore e Dirigente approvando tutto ciò che la Provincia ha messo in campo…. dalle squadrette, ai gruppi organizzati, al PFVP 2012-2015, non ultimo la selezione al cinghiale e cane limiere compreso.
Hanno accettato passivamente l’abolizione dell’art. 37 con il quale venivano abbattuti 5/6000 cinghiali all’anno in provincia di Siena (unica provincia in Toscana ad aver rinunciato a questo strumento di controllo).
Hanno organizzato i corsi per la selezione del cinghiale in modo frettoloso (l’unica cosa seria i 100 euro richiesti per partecipare al corso), scordandosi tutti quanti che la legge impone di fare i corsi per la selezione anche a cervidi e bovidi una volta all’anno. Tanto le leggi non le conosce nessuno….”che importa se chi ha fatto domanda per la selezione a cervidi e bovidi nel 2013 non fa il corso, non caccia quest’anno e tutto si rimanda al 2015!!!!!”
Le suddette Associazioni non sono capaci nemmeno di ribellarsi al fatto che la Provincia di Siena abbia cercato di sostituire gli abbattimenti con la caccia. Mandano a caccia la gente su chiamata degli agricoltori facendoli essere anche responsabili di eventuali ulteriori danni, infatti si può cacciare il cinghiale in selezione solo se l’agricoltore fa richiesta danni…..Ma di cosa stiamo parlando?
Da quando in qua si va a caccia su comando o richiesta degli agricoltori?..
Questo è il nuovo modello di caccia sociale e popolare, istituito dalla CCT (Confederazione Cacciatori Toscani) ?
Non esiste più nemmeno il diritto di andare a caccia, senza il consenso degli agricoltori?
Il calendario venatorio non esiste più?
…Siamo alla follia!!!!!
Ma chi pensate di prendere in giro?
Siamo stufi delle solite patetiche scuse e scusanti, l’unica cosa che sembrerebbe interessare è tutelare la parte peggiore del mondo politico, quella incompetente e che non vuole cambiare. Coloro che fino ad oggi hanno sostenuto il sistema associativo con il loro tesseramento, non vengono presi minimamente in considerazione.
Da anni che le squadre del cinghiale sostengono che così non può funzionare e contestano questa gestione politica / venatoria, ma è stato come parlare nel deserto!!!
Bene, è stato giocato fino ad ora e ora come i bambini quando perdono….si dice “spiga rotta!!!”…e s’interrompe il gioco…..
Non va più bene perché i cinghiali sono troppi?
Non va più bene perché gli agricoltori sono usciti dai Comitati degli AATTCC?
Bene… allora fuori tutti, ma le responsabilità di una pessima gestione portata avanti in concertazione con la Provincia, rimangono, e saranno ricordate a tutti ogni giorno a venire.
Le responsabilità sono tutto uno scarica barile, la Provincia incolpa la Regione, la Regione la Provincia e l’Ispra, le Associazioni la Provincia, ma alla fine si finisce sempre a tarallucci e vino, facendo delibere dove ancora una volta le responsabilità sono sul groppone dei cacciatori. Noi eravamo a protestare contro l’Ispra a Bologna…i Dirigenti di Associazioni e Amministrazione Provinciale dove erano?
Gli agricoltori hanno risolto qualche problema ad uscire dagli ATC?
Nelle altre Province perché non sono usciti? Non hanno gli stessi problemi di cinghiali?
O forse il problema a Siena è di chi ha amministrato la caccia insieme alle Associazioni Venatorie?
Cari agricoltori, sappiate che per eliminare i cinghiali bisogna cacciarli e sparargli…. ci hanno tolto lo strumento e noi non siamo in grado di fare niente!!!
Sapete meglio di noi, che dove c’è concertazione tra cacciatori e agricoltori, senza l’intrusione di questi falsi profeti, le cose funzionano meglio.
NOI NON SIAMO RESPONSABILI DI UNA MALAGESTIONE IMPOSTA DA ALTRI!!!
Mandiamoli tutti a casa, che tanto peggio di così……………….
solo se rimangono al loro posto, al peggio non ci sarà mai fine…………………….
Noi abbiamo la coscienza pulita!!!!
Dateci la possibilità di intervenire con i dovuti metodi, senza tanti giri, rigiri pareri e parerini…. E vedrete se i cinghiali diminuiranno!!!!

Siena 29 Luglio 2014

Pro-Cinghiale Siena
(CST – Confavi)


koala

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Risposta #15 il: 29/07/2014 - 19:12
non sono a conoscenza dei problemi dell'atc si18 tuttavia va detto che la gestione degli ungulati in tutta la regione ed  intutti gli atc della stessa non sia di facile organizzazione, da una parte le squadre di cinghiali, dall'altra chi con il proprio raccolto ne trae economicamente sostentamenti. ergo non è facile e credo che nessun presidente sia in grado di gestire al meglio la caccia senza scontentare una parte

colombaiosenese

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Risposta #14 il: 29/07/2014 - 18:52
Siena: Lettera aperta del Presidente dell’ATC 18 agli iscritti all’ambito

Cari cacciatori in quest’anno, non proprio felice e illuminato per la gestione faunistico venatoria in Provincia di Siena, mi corre l’obbligo di fare un minimo di chiarezza su quanto sta accadendo nel nostro Ambito Territoriale di Caccia. In data 23 luglio 2014, è arrivata alla mia attenzione la più volte annunciata raccomandata con cui la Federcaccia e l’Arcicaccia di Siena (ora unite nella CCT Toscana), hanno ritirato le nomine dei propri rappresentanti (il sottoscritto presidente dell’ATC, Pianigiani Francesco ed il vicepresidente Mariotti Marco), all’interno del Comitato di Gestione degli ATC SI 18, con le seguenti motivazioni:

“La decisione di ritirare i rappresentanti, ad effetto immediato, si rende inevitabile stante l’impossibilità di ricostituire i Comitati di Gestione nella pienezza della loro composizione in conseguenza del perdurante rifiuto delle Organizzazioni degli Agricoltori di nominare i membri di loro spettanza.

Per mesi le scriventi Associazioni hanno profuso totale impegno, con coerenza e linearità, per garantire la massima operatività agli ATC, per mesi, come Lei ben sa, con grande senso di responsabilità hanno sollecitato ed atteso risposte su questioni determinanti per una buona gestione della fauna e della caccia, ma il permanere delle incertezze e la conferma del disimpegno del mondo agricolo rendono oggi la situazione non più sostenibile.”

La revoca delle nostre nomine è andata quindi ad aggiungersi alle dimissioni dei tre rappresentanti delle associazioni degli agricoltori avvenute in data 12/09/2012 (Paolo Gelli in rappresentanza Coldiretti), 01/11/2013 (Baruffaldi Daniele in rappresentanza dell’Unione Agricoltori), 19/02/2014 (Berni Valentino in rappresentanza CIA), di un rappresentante della Provincia (Fignani Michele), in data 05/05/2014, e dell’altro rappresentante della Provincia (Bernazzi Giuliano) che si è dimesso contestualmente alle revoche della FIDC e dell’Arcicaccia. Per quello che mi riguarda, si tratta di revoca della designazione da parte dell’Associazione che mi ha nominato, tra l’altro già minacciata e annunciata anche pubblicamente da mesi dalla FIDC e addirittura da un anno dall’Arcicaccia (vedasi Assemblea ATC18 2013 dichiarazione del presidente dell’Arcicaccia Alessandro Ferretti). Evidentemente nessuno dei rappresentanti rimasti dell’ATC si è sottratto alle proprie responsabilità, anzi, forse abbiamo assunto anche responsabilità non proprio nostre. Di fatto sono attualmente rimasti in carica solo tre membri del Comitato di Gestione dei 10 previsti dalla legge e i 6 previsti affinché il Comitato sia validamente insediato. Sono rimasti i due rappresentanti del WWF (Daniele Rosati e Carlo Tortelli) ed il delegato dalla Libera Caccia (Cresti Marcellino).

Com’è obbligo di legge, ho provveduto tempestivamente (in data 23/07/2014) ad informare il Sig. Presidente della Provincia di Siena, della impossibilità di funzionamento dell’ATC 18 per la mancanza del numero minimo di 6 membri in carica.

Non esistono altri motivi per cui questo ATC ha comunicato l’impossibilità di funzionamento al Sig. Presidente della Provincia di Siena.

Sono pertanto prive di fondamento le voci di chi ritiene che l’ATC18 non abbia i mezzi finanziari per continuare la propria attività. Nonostante nell’anno finanziario 2014, ancora non sia stato versato nemmeno un centesimo da parte della Regione o dalla Provincia, questo ATC, con le proprie risorse sapientemente gestite negli anni passati, è in grado economicamente, di far fronte a tutti gli impegni di propria competenza. Al 30/06/2014 ci sono in cassa circa 215.000 euro ai quali vanno aggiunte le quote dei fuori regione e di coloro che ancora non hanno fatto i versamenti circa altri 50.000 euro, le quote delle presenze alle cacciate del cinghiale, altre 12/13000 euro e il contributo per il piano di sviluppo rurale (unico ATC in Toscana che per la seconda volta riceve il contributo della Comunità Europea) altri 47.000 euro.

E’ priva di ogni fondamento anche ogni allusione di chi associa le dimissioni volontarie o revoca della designazione del Presidente e del Vicepresidente dell’ATC 18, alle indagini della Procura della Repubblica di Siena. Ad oggi, nessun addebito o avviso di indagini ad personam è stato formalizzato nei confronti di questo ATC o di uno dei membri che componevano il Comitato di Gestione dell’ATC 18. Le indagini vengono svolte da diverse Procure della Regione Toscana, oltre che negli altri ATC senesi, anche negli AATTCC di altre province della Toscana.

Rimango purtroppo allibito quando leggo sulla stampa locale articoli di questo tipo: “Ambiti di caccia nel caos messi in crisi dai cinghiali” “Dopo anni di gestione sono scappati”: qui non è scappato nessuno, e i cinghiali non c’entrano un fico secco. E’ bene essere chiari perché, da parte di qualcuno, si è anche smarrito il senso del pudore. Il 17 di luglio, la data dell’assemblea di Monteriggioni in cui l’Assessore Salvadori a detta della ANLC avrebbe denunciato la situazione disastrosa della gestione degli ungulati, è successiva di alcune ore all’annuncio dato verbalmente al Presidente della Provincia, dai presidenti di FIDC e Arci che avrebbero ritirato le proprie designazioni dagli ATC senesi, come avevano già pubblicamente dichiarato un mese prima: (dalla lettera di dimissioni FIDC-ARCI)

“la presente, a seguito dell’incontro di ieri 17 luglio 2014, per confermare – come già anticipatoLe a conclusione dell’incontro medesimo – la decisione delle scriventi Associazioni Venatorie Federcaccia ed Arcicaccia di ritirare le nomine dei propri rappresentati all’interno dei Comitati di Gestione degli ATC SI 17 (Sigg. Neri Mauro e Mori Pierugo), SI 18 (Sigg.Pianigiani Francesco e Mariotti Marco)”. dalla lettera di dimissioni

Ogni mezzo è buono per strappare qualche tessera ma io non mi sono mai occupato di questo, e figuriamoci se mi ci metto ora. Rimango solamente allibito quando leggo un lungo articolo completamente fuori tema ed in fondo mi accorgo che si vuole addossare la colpa di una disfatta di un modello di gestione faunistico venatoria (come era quello di Siena) ai cinghiali e agli agricoltori. Poveri cinghiali, vi danno tutte le colpe, ma non vi preoccupate, quelli che vi additano sono gli stessi che vi proteggono e che si impegnano ogni giorno per trovare nuovi sistemi che, di fatto, impediscono ai cacciatori di abbattervi. Le ultime novità in ordine di tempo, l’art. 37 ridicolizzato dalla partecipazione di un numero strettissimo di persone, 15/20 per ATC e consentito solo il venerdì sera, il sabato e la domenica mattina (il macello se no non è in grado di trattare gli animali abbattuti), per non parlare delle aree problematiche o peggio ancora della caccia di selezione al cinghiale. I caprioli, no: quelli sono buoni, non fanno danni, e come potrebbero del resto ? Non sono mai stati immessi dai cacciatori, non sono governati o allevati, sono stati cacciati sempre e solo con i metodi voluti e calati dall’Alto: meglio ignorare, diamo tutta la colpa ai cinghiali.

Peggio dei cinghiali negli articoli della stampa locale sono forse trattati gli agricoltori: male, malanno e l’uscio addosso direbbero nel Chianti. Per farla breve vorrei far notare che gli agricoltori sono usciti dagli ATC solo a Siena: ora o i cinghiali sono solo a Siena o forse ci sono anche altre ragioni per cui i rappresentanti delle associazioni degli agricoltori non partecipano ai comitati di gestione degli ATC senesi. Riprendendo l’articolo pubblicato sulla stampa locale: “I cinghiali al ristorante gettano scompiglio tra i commensali intenti a mangiare e bere” :” la situazione è diventata talmente grave da non poter essere più tollerata – dichiara Sergio Zingarelli, presidente del consorzio Chianti Classico – con danni ai vigneti e alle produzioni che annualmente superano i 10 milioni di euro. Adesso i cinghiali si avvicinano anche pericolosamente agli uomini. Sono anni che chiediamo alle istituzioni – Province e Regione in primis – di adottare tutti i provvedimenti necessari per risolvere il problema, ma oltre allo stucchevole rimpallo di responsabilità nessuna decisione operativa è mai stata presa”

Sono d’accordo Presidente Zingarelli, soprattutto perché ha pronunciato le parole magiche, Regione e Provincia, io aggiungerei anche la legge 157 datata 1992, che si preoccupa ancora di proteggere i cinghiali e i caprioli, e l’ISPRA, Istituto che per sopravvivere si aggrappa alle virgole della suddetta 157. Vorrei anche evidenziare che da più di dieci anni, ogni giorno un cittadino automobilista rimane coinvolto in un incidente stradale con questi due animali e nessuno paga i danni, perchè negli incroci delle strade c’è un cartello che indica: “pericolo animali vaganti”.

Eppure, se non si riesce a gestire questa situazione, la colpa è dei cinghiali, degli agricoltori, degli ATC e ovviamente dei cacciatori….Parafrasando Antonio de Curtis (il grande Totò): ma mi faccia il piacere!!!!

Ho scritto questa lettera per gli iscritti all’ATC 18 perchè sono sicuro che, come al solito, siete stati poco e male informati di quello che succede. Ho sentito il dovere di fare chiarezza, almeno per alcune questioni, che più spesso vengono esternate come si usa dire “al Bar” .

Un saluto ed un ringraziamento a tutti per la partecipazione e l’impegno che ognuno di voi ha messo nella collaborazione e nella gestione dell’ATC 18 in questi lunghi anni in cui io sono stato il Presidente, e state tranquilli, gli AATTCC non chiudono, a caccia ci andremo lo stesso.

Francesco Pianigiani

http://www.urcasiena.com
http://www.ilcacciatore.com/2014/07/29/atc-siena-18-lettera-aperta-agli-iscritti/


colombaiosenese

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Risposta #13 il: 26/07/2014 - 10:31
LA NAZIONE Siena Cronaca

Caccia: è 'guerra' tra le doppiette

Ambiti territoriali di caccia nel caos, messi in crisi dai cinghiali. Si sono dimessi i rappresanti di Federcaccia e Arcicaccia. Intanto è stato approvato il CALENDARIO VENATORIO per la stagione 2014/2015

Cacciatori pronti all'apertura della stagione
            
 - Ambiti territoriali di caccia (Atc) senesi nel caos. I tre enti che ‘gestiscono’ per conto della Regione, in ambito provinciale, insieme alla Provincia, la pratica della caccia risultano ad oggi decapitati e in sostanza bloccati: a fermare l’Atc 19 è stata di recente un’indagine giudiziaria che vede coinvolto il suo presidente. Gli altri due (17 e 18) si sono bloccati la settimana scorsa da soli, con le dimissioni di buona parte dei loro membri.

Gli Ambiti territoriali di caccia, appunto, sono costituiti da rappresentanti delle associazioni venatorie (Federcaccia, Arci caccia, Libera caccia e Enalcaccia), membri in rappresentanza della Provincia, rappresentanti delle associazioni degli agricoltori e ambientalisti. Ebbene sabato scorso gli Atc 17 e 18 (di cui parliamo) hanno visto 4 dei loro membri rassegnare le dimissioni, compresi quelli che ricoprivano le cariche di presidente e vicepresidente. E sono i membri eletti da Federcaccia e Arcicaccia.
E si scopre che sono i cinghiali ad aver ‘sterminato’ la caccia senese. Ovvero sull’emergenza ungulati e i danni all’agricoltura provocati si sono fermate le larghe intese di un tempo. «Non esiste caccia senza l’agricoltura» dice Mauro Neri, presidente provinciale Federcaccia Siena ad introdurre l’empasse creatasi all’interno degli ambiti. Il tutto ha inizio nel 2013 quando gli agricoltori, Coldiretti prima, Cia e Unione agricoltori poi, escono dal Comitato di gestione degli Atc, lamentando a quanto pare una gestione sbagliata o non efficente di parte della fauna locale. Precisamente, racconta il presidente di Federcaccia Neri, «abbiamo chiesto, in accordo con gli agricoltori, alla Regione un piano straordinario di programmazione della caccia che consentisse un abbattimento diverso di caprioli e cinghiali in alcune zone dove la contemporanea coltivazione delle terre risultava a rischio».

Il tutto vale a dire che con gli anni i cinghiali sono diventati troppi e si sono avvicinati troppo alle zone abitate e coltivate: la scena senese vede invasioni quotidiane e conseguenti danni, alle terre agricole del Chianti, ad esempio, ma anche di Montalcino e Montepulciano dove a rischio sono appunto le viti; come la Valdimerse e le sue coltivazioni di granoturco. Non ultimo e non così raro l’episodio verificatosi qualche gioorno fa nel comune di Castellina, in cui una famiglia di cinghiali ha avvicinato un gruppo di turisti che mangiavano all’aperto ad un ristorante. Insomma, gli agricoltori da tempo si vanno lamentando della scarsa tutela della terra da parte della Regione e di conseguenza della Provincia che ha in deroga la gestione della caccia. «Per questo, di fronte al mancato accoglimento di alcune proposte condivise — continua Neri — gli agricoltori sono usciti dal tavolo degli Atc». «Non potevamo continuare a prenderci la responsabilità di decisioni — conclude Neri — che valevano per tutti. Responsabilità che peraltro ci siamo sempre assunti e che riprenderemmo volentieri, ma solo una volta ricostituiti i tavoli».

di Paola Tomassoni

http://www.lanazione.it/siena/caccia-%C3%A8-guerra-tra-le-doppiette-1.76946

colombaiosenese

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Risposta #12 il: 26/07/2014 - 10:08
RISPOSTA AL PRESIDENTE LIBERA CACCIA.

ARCI CACCIA E FEDERCACCIA NON SCAPPANO

Il Presidente di Libera Caccia, scrivendo di cose che non conosce o fa finta di
non conoscere, parla degli ATC della Provincia e straparla di Federcaccia e Arci
Caccia lanciando accuse e insinuazioni.
Risponderemo al momento e nei modi più opportuni ed efficaci alle accuse e
insinuazioni, a tutela del buon nome e della onorabilità delle due associazioni anche
ascoltando i nostri legali.
Intanto però, la Libera Caccia si metta d’accordo con se stessa:
Prima dice che Arci Caccia e Federcaccia hanno “congestionato” da sempre la
gestione venatoria, poi propone se stessa come soluzione perché Siena torni “ad
essere quella Provincia che un tempo era considerata il fiore all’occhiello della
Regione Toscana”.
E’ vero, Siena era il fiore all’occhiello, e lo era proprio grazie all’opera di
governo degli ATC svolta, con le altre componenti, prima di tutto dai rappresentanti
di Arci Caccia e Federcaccia.
Siamo usciti dai Comitati perché non c’erano più le condizioni per continuare
una gestione positiva, per via delle incertezze e contraddizioni della Provincia e per
il disimpegno delle organizzazioni Agricole: non potevamo più tollerare l’equivoco
di comitati in carica senza però alcuna effettiva possibilità di gestione.
Questa la verità, semplice e chiara, così come altrettanto chiaro sembra che
l’interesse della Libera Caccia sia soltanto quello di occupare qualche poltrona che
fino a ieri aveva semplicemente disprezzato.

Siena, 25 Luglio 2014
Arci Caccia Siena Federcaccia Siena

koala

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Risposta #11 il: 24/07/2014 - 11:42
che dire massy se fosse cosi la verità  l'amico Biondi non direbbe male