FORUM Club Italiano del Colombaccio

Ribaltina

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Risposta #10 il: 30/05/2014 - 22:09
Grande president!!!!

BADGER

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Risposta #9 il: 30/05/2014 - 08:52
Perchè hai per caso letto da qualche parte sui siti delle AAVV qualcosa sui richiami vivi? Sono passate le elezioni, ora siamo del gatto!

colombaiosenese

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Risposta #8 il: 30/05/2014 - 08:16
complimenti Presidente Paci !

rimango basito solo dal nostro " fermento ribollitorio "......non posso credere che sia l'unica voce dell'intera galassia migratorista !

chi tace acconsente......

alessandro

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Risposta #7 il: 29/05/2014 - 22:35
sono da poco socio del club ma mi sento molto vicino a chi ci rappresenta grazie per la competenza e per il sentimento che trovo nella lettera inviata a chi stupidamente ci denigra grazie alessandro

Rimescolo

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Risposta #6 il: 29/05/2014 - 22:19
Lodevole l'iniziativa di Mario, ma io avrei preferito l'avvallo e la solidarietà alle nostre rimostranze dal C.C.T, ma forse il nostro Picchi non ha voluto scomodare.....
Sarebbe stata una occasione utile e necessaria, ma siamo sempre in tempo?
Vai Silvestro!
Un saluto,
Rimescolo
La passera è sempre la passera! Solo la fetta di cocomero fresca ci va vicino.........

Rimescolo

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Risposta #5 il: 29/05/2014 - 21:56
Il mio plauso al presidente, la cultura e la competenza non "urla" ma si esprime come ha fatto Francesco.
Non credo che possano perseverare, intelligenza vorrebbe una scusa del dott. Assirelli.
Siamo in attesa....
Un caro saluto,
Rimescolo
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levante

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Risposta #4 il: 29/05/2014 - 21:09
La lettera  è di tale levatura che, paradossalmente, potrebbe bastare a se stessa. Grande Francesco, Grande Presidente.  Levante

aldorin

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Risposta #3 il: 29/05/2014 - 20:28
Grande Francesco.

Quando ti leggo a questo modo, ti sento motivato, competente e presidentissimo del club. 

BADGER

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Risposta #2 il: 29/05/2014 - 17:32
Eccolo Francesco. il mio Presidente! Un colpetto qui, un chiodino là ed abbiamo inchiodato l'immaginifico Direttore alla verità incontrovertibile delle affermazioni della rivista. Ora vediamo se, alla stregua dei più grandi illusionisti, tipo David Copperfield, saprà trarre dal cappello a cilindro della sua talentuosa prosopopea qualche altra affermazione pregna di dileggio. Se così fosse non resta che comprargli un biglietto aereo per Las Vegas, sullo Strip dove apprezzano i funamboli troverà senz'altro un ingaggio adeguato al suo talento.

Vasco

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Risposta #1 il: 29/05/2014 - 15:24
  CLUB ITALIANO DEL COLOMBACCIO
 
                        Ufficio Presidenza


          Al Sig. Direttore Responsabile di
                  SENTIERI DI CACCIA – C.A.F.F. Editrice
               Via Sabatelli 1
            20154   MILANO


     Egregio Direttore,

                                                   ho letto, sul numero di giugno la risposta alla mia lettera relativa all’articolo pubblicato su Sentieri di Aprile scorso a firma Stefano Assirelli.
Sono perfettamente d’accordo sul fatto che sia assolutamente fondamentale che la caccia venga vissuta nella più piena legalità e che l’immagine del cacciatore debba meritare tutto il rispetto . Ciò che però ha destato allarme nei cacciatori di colombacci è stato tutt’altro. L’allarme è dipeso dal fatto che l’articolo esprimeva meraviglia per il fatto che fosse tollerato l’utilizzo del piccione sulla racchetta.
Una frase devastante per i cultori della caccia al colombaccio, nella quale l’uso della racchetta è vitale, essenziale.  Una frase, come già spiegato nella mia precedente,  che si rifà ad una sentenza della Corte di Cassazione relativa alla caccia alla pavoncella, dove l’animale da richiamo veniva imbragato e strattonato per levarsi in volo e ricadere poi a terra.
Ma tutto ciò non si verifica affatto nella caccia al colombaccio: il piccione che viene messo nella racchetta, non è né imbragato, né viene strattonato, né “ricade pesantemente al suolo o sull’albero”.  Il piccione sulla racchetta ( “pompa” o “ribaltina” , è assicurato alla stessa tramite una calzetta di pelle, e non viene strattonato, ma, se si tratta di “pompa”, sale con la “pompa” per poi ridiscendere a volo sulla racchetta nel frattempo riabbassatasi sul suo piedistallo ; se impiegato sulla “ribaltina”, al basculare di questa, batte le ali per mantenere l’equilibrio.   Tutto qui.
E dunque nulla di quanto osservato nella sentenza della Corte di Cassazione è riferibile all’uso del piccione nella caccia al colombaccio.
Quanto al fatto che, sempre secondo la medesima sentenza della Corte di Cassazione ricordata, l’uso dei richiami debba ritenersi vietato “anche quando viene attuato con modalità incompatibili con la natura dell’animale”, è a dirsi che potrebbero ricadere in questa previsione anche i cavalli, da biga o da tiro, o usati con l’aratro, o da corsa, i muli da carico,  i buoi con l’aratro, i cani al guinzaglio, perché la natura per questi animali non ha certo previsto questi impieghi.  E’ stato l’uomo che, dopo averli domesticati li ha utilizzati nei vari modi,  e a nessuno, credo, possa passare per la mente di considerare illecito questo utilizzo.
Analogo discorso vale per i piccioni impiegati per la caccia al colombaccio. Non si tratta di piccioni semiselvatici o comunque rustici, ma di piccioni allevati in voliera, selezionati da generazioni , che sono predisposti per svolgere il ruolo al quale vengono destinati, e dunque, lo svolgono con assoluta naturalità. Quella naturalità che è stato il punto centrale della sentenza di assoluzione della Corte di Appello di Bologna, naturalità che è attestazione, nei fatti, di benessere, perché una condizione di sofferenza induce l’animale ad agitarsi per sottrarsi alla sofferenza stessa e l’agitazione sarebbe del tutto rovinosa ai fini del richiamare i selvatici.  Questi piccioni non solo sono in perfetta salute, ma anche con perfetta livrea ( cosa importante per la loro funzione di richiamo ), il che è ulteriore conferma del fatto che non subiscono sofferenze di sorta .
Detto questo non posso non osservare come la risposta alla mia lettera precedente abbia addirittura il sapore di una presa in giro, dal momento che, attraverso passaggi del tutto gratuiti ed ambigui, finisce per dare credito alla  tesi di Assirelli.
Così l’intervento della Dott. Lorena Tosi, che esordisce con un “pur non criticando la posizione “morbida” della Corte di Appello di Bologna”, frase che fa pensare a critiche risparmiate ancorché meritate , che quel “morbida” conferma in pieno, (mentre la sentenza della Corte di Appello di Bologna non è affatto “morbida”, ma soltanto giusta). Quell’intervento richiama la sentenza della Corte di Cassazione n. 46784/2005 ( che ha condannato ) e però riguarda, come detto,  tutt’altra tipologia di caccia e di modalità di impiego del richiamo , mentre definisce “morbida” la sentenza di Bologna, ( che ha assolto ) e che invece riguarda specificamente la caccia al colombaccio :  che cos’altro può significare tutto questo ?  Avere riproposto quella sentenza della Cassazione, in risposta alle precisazioni tecniche specifiche evidenziate dal sottoscritto , non può che lasciare del tutto insoddisfatti e perplessi. E infine, il fatto che queste considerazioni si leggano su una rivista di caccia e non di ultras animalisti, francamente sconcerta !
Che dire poi della conclusione della risposta stessa, che è in innegabile contraddizione con la frase dell’articolo di Assirelli, che riporto per agevole confronto: “a questo proposito non si capisce come mai venga tollerato l’azionamento del piccione sulla racchetta per chi caccia i colombacci…”.
Nella Vostra risposta si legge infatti : “ non possiamo però rettificare quanto non detto”. Il senso dell’articolo infatti, non era soltanto quello di denunciare una serie di illeciti (di cui le modalità con cui si pratica la caccia al colombaccio certamente non fanno parte !!! ).   Ci pare invece che sia stato detto, e come ! , e dunque se il riconoscimento della piena legalità delle modalità di impiego dei piccioni nella caccia al colombaccio, seguito da ben tre punti esclamativi , non è un contentino per interlocutori poco avveduti, è evidente che la frase scritta da Assirelli è assolutamente fuori luogo, sbagliata !
Per finire non si capisce quale senso abbia il ringraziamento che mi viene rivolto :” per le Sue giustissime e corrette precisazioni e per essersi fatto portavoce del sentire di molti cacciatori”, quando nel merito, più sopra , si è data conferma, piuttosto che smentita, ad un concetto che , oltre ad essere assolutamente pernicioso per i cacciatori di colombacci, è anche del tutto senza fondamento rispetto alla concreta realtà della caccia al colombaccio .
Non posso pertanto che restare in attesa della adeguata rettifica, già richiesta e non certo ottenuta , a quanto espresso nell’articolo a firma Stefano Assirelli .
Spero che la memoria dell’antico adagio : “errare humanum est, perseverare diabolicum “, possa soccorrere in questa occasione .
Distinti saluti .
Pesaro 28.05.2014
         Club Italiano del Colombaccio
                Il Presidente
             Avv. Francesco Paci
« Ultima modifica: 29/05/2014 - 15:26 da Vasco »