Cari amici del Forum, riporto di seguito l'intervista fatta al Segretario della Confederazione Cacciatori Toscani a margine dell'Assemblea della CCT tenutasi lunedì 5 maggio decorso.
Confederazione cacciatori toscani al lavoro
Prima assemblea “operativa” per la CCT. Il segretario Romagnoli illustra il piano di lavoro e le iniziative in ponte
CCT Primo appuntamento dopo l’atto di insediamento del febbraio scorso, per l’Assemblea della Confederazione Cacciatori Toscani: una occasione importante per alcune considerazioni sui pochi mesi trascorsi, ma soprattutto per mettere in cantiere il programma di attività e confermare alcune scelte di fondo. Ne parliamo “a caldo” con il segretario Marco Romagnoli
Qual è il bilancio di questi primi mesi di vita?
Oltre ai passaggi propri di ogni fase di avvio, come la predisposizione degli strumenti operativi, l’iniziativa si è sviluppata su questioni da molti mesi ormai al centro dell’attenzione: appostamenti fissi di caccia, legge sul benessere animale, risorse per la gestione ed in particolare per gli ATC, problematiche sulla natura giuridica e sulle responsabilità degli ATC stessi fino ai temi dell’emergenza connessa con il controllo della fauna e gli squilibri faunistici.
Con quali riscontri?
Su questi temi la Confederazione è riuscita in poco tempo, in un ampio giro di consultazioni che ha coinvolto l’Assessore regionale, i responsabili delle Commissioni del Consiglio, i Gruppi politici della regione, a valorizzare la scelta unitaria, accreditandosi come interlocutore serio e attendibile, capace di rappresentare realmente la generalità dei cacciatori e la parte più significativa della gestione.
Parliamo adesso di futuro e prospettive.
La Confederazione è nata per dare ai cacciatori, a tutti cacciatori, una casa comune. Quindi anche il piano di lavoro, pur all’interno di un quadro strategico, non può che essere “a tempo”. Fatta questa premessa, sono in cantiere iniziative sui temi prioritari.
Proviamo ad entrare nel merito.
Ci sono scadenze urgenti dettate dalla prospettiva di un mutato quadro istituzionale; senza entrare nel merito, la questione “abolizione province” costituisce un’incognita ma anche una occasione per riscrivere un nuovo modello organizzativo e gestionale per la caccia del futuro partendo dal mantenimento e dalla salvaguardia dei principi fondamentali della caccia sociale. Arriveremo su questo tema, a breve, ad una occasione di confronto pubblica che punta a formulare proposte e orientare le scelte.
Ci sono temi più generali che hanno visto iniziative forti della Confederazione, come la denuncia/querela presentata dalla Associazioni della CCT alle Procure di Grosseto e di Firenze nei confronti della LAV, per le dichiarazioni contro i cacciatori sulla questione lupo. Come si intende muoversi su questo fronte?
Abbiamo proposto all’Assemblea di mettere in campo un evento che metta a confronto filoni culturali e di pensiero di diversa provenienza: il mondo scientifico, il versante culturale con al centro la riflessione laica e cattolica, la testimonianza storico-antropologica, la visione dell’ambientalismo scevro dalle pulsioni animaliste e l’approccio tecnico-gestionale rivolto alle popolazioni di fauna selvatica. Tutto ciò con l’ambizione di poter rappresentare, per la prima volta in termini organici, un punto di vista alternativo a ciò che oggi appare il pensiero dominante.
Sin dalla sua nascita la Confederazione ha posto al centro il tema del retroterra culturale della caccia. Cosa si farà su questo versante?
Abbiamo pensato ad un contenitore cui abbiamo dato un nome significativo, “La Caccia è Toscana”, per una serie di eventi e di iniziative, da realizzarsi in varie zone del territorio regionale, che sappiano raccontare come la tradizione venatoria sia parte integrante dell’identità culturale della nostra regione. La caccia, infatti, è parte costitutiva della cultura, delle arti e delle bellezze che hanno reso la Toscana una realtà unica nel mondo e che hanno ispirato grandi scrittori e compositori.
Su quali altri temi si è sviluppato il confronto?
Abbiamo confermato la centralità della comunicazione e dell’informazione, su cui già abbiamo iniziato a lavorare; abbiamo prodotto una lettera aperta diffusa attraverso volantini e locandine, comunicati stampa, messa on line del sito della Confederazione; pensiamo al potenziamento di questo comparto e anche alla elaborazione di strategie di più ampio respiro per rilanciare l’immagine della caccia. Rilevante l’attenzione posta ai temi della formazione e della gestione: si pensa ad iniziative volte ad incrementare la sperimentazione di buone pratiche gestionali con sostegno alla ricerca ed alla sperimentazione e alla
creazione di momenti alti di formazione .
L’assemblea di oggi era il primo appuntamento “operativo” dopo l’atto fondativo: come è andata?
Il giudizio non può che essere positivo. Abbiamo affrontato molti temi e vi sono stati interventi importanti, tutti dettati dal desiderio di trovare le strade migliori per dare prospettive alla caccia, con idee e proposte per la formazione ed il rinnovamento del gruppo dirigente e soluzioni ai problemi in campo.
Firenze, 5 maggio 2014
A cura della Confederazione Cacciatori Toscani
(Federcaccia – Arcicaccia – ANUU)