FORUM Club Italiano del Colombaccio

Ribaltina

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Risposta #5 il: 03/03/2014 - 17:11
Annoso problema fermo volo,annoso problema!
Alleluia!!!!

Picchi52

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Risposta #4 il: 02/03/2014 - 15:54
Non avendo ancora letto il libro sono anch'io dell'avviso che l'affermazione dell'autore si riferisca alle modalità e forme di caccia odierne in antitesi rispetto alle tradizionali forme di un tempo. Sono d'accordo con Levante. Saluti a tutti. Picchi52     

levante

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Risposta #3 il: 02/03/2014 - 13:47
Come dici  tu Badger è necessario leggere il libro ma conoscendo un po' il pensiero dell'autore, credo che l'affermazione non riguardi il decremento dei colombacci ma le modalità di caccia. Sparo a fermo, sparo a volo e altro.... sicuramente.
ciao Levante

BADGER

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Risposta #2 il: 02/03/2014 - 11:22
Bisognerebbe leggere il libro per capire il perchè di tale affermazione che appare in contrasto con l'aumento vertiginoso della specie.

colombaiosenese

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Risposta #1 il: 02/03/2014 - 10:29
In difesa della caccia tradizionale al colombaccio
Un libro di Oliviero Bocchini per scongiurare la fine della caccia tradizionale al colombaccio

Recentemente il Club della Palomba a Cecanibbi di Todi è stato sede di una tavola rotonda per la presentazione del libro “S.O.S. Caccia tradizionale al colombaccio. Forma di caccia a rischio di morte dopo oltre 5 secoli di immutata ed affascinante esistenza. Nuove regole subito o estinzione assicurata per una delle più antiche e storiche forme di caccia”

Sono intervenuti insieme all’autore il sindaco di Todi Carlo Rossini, il consigliere regionale Massimo Buconi, Gianni Zaganelli del Consiglio Internazionale della Caccia ed il presidente del club della palomba Aldo Tracchegiani.

“La profonda e crescente convinzione che una delle più antiche forme di caccia, quella tradizionale al colombaccio, ha imboccato la via dell’estinzione, mentre va considerata un tipo di caccia che la saggezza umana è riuscita a salvaguardare nei suoi principi fondamentali per oltre cinque secoli, ma che la cosiddetta civiltà moderna in meno di 50 anni sta portando alla sua fine: o facciamo qualcosa subito o questa caccia sparirà per sempre”. Con questa affermazione Oliviero Bocchini, aprendo la presentazione del suo libro, ha inteso concentrarne l’intero contenuto.

Documenti storici e bibliografici, dati e statistiche degli ultimi cinquecento anni per dimostrare che con il cambiare degli usi, delle armi e più in generale della tecnologia, sono stati via via adeguati i regolamenti sulla caccia della palomba (colombaccio). Negli ultimi 50 anni, invece, venuto a mancare un razionale adeguamento normativo si è registrata la rottura di quell’equilibrio, salvaguardato per oltre 4 secoli, tra il cacciatore ed il selvatico che – secondo Bocchini – è la causa che sta portando alla morte questa storica forma tradizionale di caccia..

Il contenuto del libro, secondo l’autore, con le sue analisi e proposte anche provocatorie ha l’ambizione di stimolare e far riflettere il lettore, dal cacciatore ai vari esponenti del mondo venatorio, dal pubblico amministratore fino al semplice cittadino non cacciatore, sul significato e sui valori della caccia e per un ragionamento assai più ampio su tradizione, cultura e filosofia di vita.

La manifestazione si è conclusa con un gesto significativo: l’omaggio del libro a Marcello e Edo Beati ed a Roberto Cardinali, discendenti di famiglie con antenati per tre generazioni di quei bravi cacciatori di palombe che hanno quella notorietà al paesino di Cecanibbi da essere conosciuto come “università delle palombe”.


Oliviero Bocchini

http://www.ilcacciatore.com/2014/02/28/in-difesa-della-caccia-tradizionale-al-colombaccio/