Caro BADGER, tu non puoi darmi del tu, DEVI darmi del tu, tu come tutti quelli che hanno condiviso e condividono con me questo nostro mondo fatto di albe, venti, colori ecc. tutte cose che conosciamo bene che provengono da molto lontano; da un tempo che non esiste più. Io sono stato uno dei primi a sentire l’esigenza di utilizzare internet, è vero quello che scrivi : “…se non comunichi con IL MONDO esterno non sei nessuno, rimani un piccolo pesce in un piccolo stagno…”. Condivido il tuo pensiero, ma quando parliamo del nostro mondo e vedo i risultati, vorrei essere un piccolo pesce in piccolo stagno ... Oggi è difficile parlare della caccia in genere, la gente non capisce anche se le cose stanno leggermente cambiando, vedo qualche spiraglio di luce, ma siamo sempre in pericolo. Parlo della caccia in genere ovviamente, ma se entriamo nel particolare allora le cose si complicano e allora scrivere su internet senza avere la cultura indispensabile per spiegare che cosa significa un’antica forma di caccia come quella che facciamo noi potrebbe essere addirittura deleterio. L’esperienza fatta dalle nostre associazioni venatorie è emblematica … praticamente non si sono mai interessate della cultura, che è la nostra storia, tenendo distante il mondo scientifico, limitandosi solo a contare tessere. Quest’anno la mia associazione mi ha regalato un coltello, quell’altra lo zaino ecc.. e la politica venatoria? Rivolta solo al calendario venatorio, fine, stop. Tutte le tradizionali forme di caccia invece di essere tutelate sono state fatte a pezzi perché non siamo stati in grado di proteggerle e col tempo i cacciatori si sono riciclati a forme di caccia più commerciali e redditizie. Quindi tutti a caccia di cinghiali e colombacci, uniche specie disponibili in abbondanza. Per la caccia al cinghiale grossi problemi non ce ne sono, più o meno se il territorio viene gestito con oculatezza si può cacciare e convivere con gli agricoltori, che in buona parte sono cacciatori, i problemi ci sono invece per la caccia al colombaccio. Per legge gli appostamenti fissi sono in numero limitato e tutti gli altri che vogliono dedicarsi a questa caccia utilizzano aste con richiami vivi che vanno a concentrarsi nelle tradizionali linee di migrazione, poi ci sono regioni che non hanno mai avuto normative sugli appostamenti fissi, una tra tutte il Veneto che legiferando in modo frettoloso, senza cultura e anche con un po’ di arroganza, ha causato danni a tutti noi, vedi sentenza del Consiglio di Stato sugli appostamenti. Ragionare col senno del poi è difficile, però questa cosa ci deve insegnare che la nostra tradizione deve essere protetta come una fragilissima porcellana antica. I nostri interventi, le iniziative e le varie attività che mettiamo in rete devono essere calibrate, attente e costruttive. Come esempio riporto una delle cose che mi ha fatto arrabbiare moltissimo, l’infelice dichiarazione di Giamp sull’attività scientifica, che vorrebbe abolire per legge. So perfettamente che si è fatto prendere la mano e che non voleva dire quelle cose, ma queste affermazioni pesano come macigni sulla nostra attività. I francesi c’ insegnano che il legame col mondo scientifico è stato determinante per portare avanti la caccia con le reti nelle palombiere - vietata in tutta in Europa. Noi dobbiamo impegnarci a sostenere Sauro Giannerini, il nostro scienziato delle palombe, il nostro collegamento con il mondo universitario, in questo modo diamo legittimazione alla nostra attività iniziata dal nostro Rinaldo Bucchi nel lontano 1996, precursore di tutte le cose buone fatte dal Club Italiano del Colombaccio. L’atto costitutivo del Club, Il nostro Statuto e soprattutto Progetto Colombaccio sono e devono continuare ad essere la nostra bandiera, il nostro biglietto da visita, la nostra politica. Progetto Colombaccio deve svilupparsi ancora di più tramite il nostro sito, deve dare informazioni scientifiche ed essere il nostro punto di riferimento. Poi c’è la parte della tradizione, della cultura vera e propria e non potendo creare virtualmente cosa significa passare un giorno di caccia in ottobre al capanno dobbiamo tirare fuori la poesia, la magia, la convivialità che conosciamo bene. “ … La Rete ci garantisce visibilità, immediatezza, velocità, non c'è alternativa alla Rete e ai suoi salotti virtuali, avete, abbiamo un magnifico, unico insostituibile strumento di conoscenza, di informazione…” è vero, però utilizziamola con intelligenza. Saluti Luca