FORUM Club Italiano del Colombaccio

alessiotroni

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Risposta #15 il: 28/11/2013 - 15:45
Buonasera Dott. Enrico Cavina, per una mia curiosità personale vorrei chiederLe se è Lei l'autore di GUIDA di CACCIA all'ESTERO, pubblicato nel 1988, acquistato tanti anni fa. Ogni tanto rileggo con piacere alcuni paragrafi del libro specie ISLAY 1,2,3 racconti di caccia che lasciano ampio spazio all'immaginazione e forti sensazioni a livello venatorio.
Molto interessanti anche i quesiti da Lei proposti sulla conoscenza ed in particolare la migrazione del colombaccio. Anche io sono molto curioso e tante domande mi vengono spontanee alla vista di un volo di Ottobre oppure osservando un esemplare appena catturato. Leggerò con molta attenzione e curiosità l'evolversi dei vari post.
Saluti, Alessio

Denis

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Risposta #14 il: 28/11/2013 - 14:55
X Blues 76

Mesola ha incominciato a ricevere branchi già fin dai primi di ottobre e per l'esatezza  ti posso confermare che il venerdi 4 erano già in pastura  a diverse migliaia nei campi di mais a ridosso dll'oasi( ero sul posto a cercare il luogo di caccia per il sabato 5 )e quindi non erano sicuramente arrivati lo stesso giorno( non calano in pastura il giorno dell'ingresso ).
Anche il sabato 5 malgrado la pioggia fine fine quasi  tutto il mattino entravano colombacci( branchi di centinaia) dal mare che era pulito.
situazione climatica molto strana in quanto il vento sul mare di  nord/est lo teneva pulito mentre l'entro terra rimaneva chiuso dal mal tempo causa correnti occcidentali.
Ciao,Denis   

Blues 76

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Risposta #13 il: 28/11/2013 - 13:41
scusatemi, ma nella costa adriatica il primo vero flusso di migrazione è avvenuto venerdi 4 e sabato 5, con diversi branchi in ingresso dal mare che in qualche caso passavano le 200 unità.

Denis

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Risposta #12 il: 27/11/2013 - 20:36
Ciao Aldorin

Oggi mi è pervenuto il tuo pacco con i due fascicoli di " Progetto colombaccio".
Dopo avere presa visione relazionerò,come mi hanno chiesto di fare,con il sito Palombe.com.
Molto interessanti e ben fatte sono le varie cartine con le linee  di migrazione sia italiane che europee.
Grazie tanto.
Ciao a tutti,Denis

giamp50

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Risposta #11 il: 26/11/2013 - 19:37
Scusate ma per gli ignoranti come me in materia comincia ad essere difficile seguirVi.
Suppongo che quando parlate di quote di volo Vi riferiate a quote s.l.m., altrimenti non me lo spiegherei gli oltre mille.
Ma non sarebbe più comprensibile e semplice parlare di quota di volo rispetto al suolo?
Anche perchè se uno si trova su un passo a 2.000mt ma non lo dice ed afferma di aver visto passare i branchi di colombaccio a 2.300mt di quota non ci si capisce più niente.
Saluti.

aldorin

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Risposta #10 il: 26/11/2013 - 17:39
Ciao Denis

discussioni interessantissime. Ed altrettanto sarebbe conoscere altri punti di stop over italiani... come tu gentilmente illustri per Mesola.

In merito alle ricerche che avevo sviluppato per Romagna ed Italia, te le ho spedite oggi.

Scusami per il ritardo. Ma la caccia cacciata... sai com'è.

Enrico Cavina

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Risposta #9 il: 26/11/2013 - 16:33
KOALA mi ha chiesto in  finestra " INTRODUZIONE" , ma è meglio trasferire tutto su " Meteo-previsioni" e " Vie migratorie , come quì di seguito:
" Enrico buongiorno ti invio altra domanda come mai  in data 13 Ottobre prima giornata di picco i migliaia di colombacci in transito percorrevano tutti un corridoio tra la terra ed il cielo, tutti sulla stessa linea ad un altezza tra i 1700 ed 1800 metri ,forse anche meno un saluto"( Koala)

Lo ringrazio perchè mi permette alcune precisazioni :
Vorrei che non si pensasse mai che io possa essere depositario della "verità assoluta " . Più semplicemente - e non mi stanco di sottolinearlo " da DILETTANTE " - cerco di cogliere quello che offre la Letteratura Scientifica ufficiale per provare a trasferirlo in qualche modo agli appassionati , quelli - come Koala- che desiderano approfondire alcuni aspetti , e lo fanno con grande merito .
Prima rispondo crudemente ( poi dopo vediamo ) : il perchè , IL PERCHE', si siano mossi così non lo so , anche se presumo che qualche buon motivo doveva pur esserci .
Allora ho voluto ricontrollare la situazione meteo ( per quanto riguarda il solo parametro PRESSIONE ATMOSFERICA ) nelle aree di partenza della Migrazione poi afferente all'Italia Nord-Orientale e Centro-Orientale Appenniniche . Su TRE vie (1) NORD-SUD ( centro Europa) (2) Nord-Est / Sud-Ovest ( Ungheria-Balcani a Nord ) (3) EST-OVEST ( Balcani ) sino all'Adriatico Nord-Centro , per TUTTE , ripeto per TUTTE , si è verificato che nei TRE giorni precedenti il Picco del 13 Ottobre la Pressione Barometrica , in quelle aree si era dapprima ( 9-10 Ottobre ) livellata in basso poco sopra 1000 mBar ed anche sotto , poi più o meno dopo mezzogiorno dell'undici Ottobre e poi 12 Ottobre è schizzata in alto sopra 1022 mBar , mantenendosi tale per il 13-14-15 Ottobre  . Situazione barometrica più o meno simile nel periodo anche sul Nord Adriatico ( riferimento Trieste )

Sull'Appennino dove ero personalmente in "valico"  ( Monte Cucco  - Fossato di Vico ) in altitudine 800m. il picco è stato dopo il 14 , con voli non in alta quota e mai sopra 1000-1100 m.

Mi sembra evidente che il flusso si è identificato con un "furor" migratorio decisissimo  a percorrere tutto d'un fiato il percorso di transvolata Mar Adriatico- Appennino e poi giù giù Mar Tirreno ecc.ecc.

Perchè mi ostino a considerare la Pressione Atmosferica come un elemento molto importante sul momento di decidere tutto il volo di massa ? Non unico certamente , ma necessariamente da valutare con tutti gli altri parametri meteo e altri ( fattori abiotici ) .
Con la Pressione Atmosferica alta non vi turbolenza , le condizioni aerodinamiche dello sforzo alare sono migliori per equilibrare in stabilità le pressioni sopra (dall'alto ) e sotto ( dal basso ) sulle superfici alari , l'umidità dell'aria è minore e questo consente miglior visibilità e maggiore fluidità ( aria più secca libera da pulviscolo ) dell'aria da inspirare ; inoltre ( e forse è il fattore principale , come tale recepito dai sensi dell'uccello ) la maggior Pressione Atmosferica preme in modo che l'Ossigeno inspirato più facilmente passa più rapidamente nel sangue a facilitare tutto il metabolismo dei muscoli impegnati nel volo migratorio ( la respirazione degli uccelli è molto più complessa e richiede quattro atti insp./esp./insp./espirazione perchè i processi di assorbimento di O2 e di eliminazione di Anidride Carbonica CO2 si compino )
Questa è un'interpretazione , sufficientemente motivata su basi scientifiche , ma è sempre un'interpretazione di un Dilettante e di pù non so . Discutiamone .
Enrico Cavina
ecavinaster@gmail.com

Denis

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Risposta #8 il: 26/11/2013 - 07:49
Koala forse hai letto troppo velocemente tutti i vari post precedenti.

Nessun ha mai scritto che solo Mesola ha rilasciato i colombacci che si sono visti l'l1 novembre dalle tue parti o in altre parti dell'Apennino come non li avrà rilasciati solo lei nei picchi di metà ottobre e fine mese.
Scusami ma dovresti rileggere meglio tutti i vari post scritti.

Si parla del fattore rialzo pressione atmosferica ( preceduto da giorni di caduta di pressione atmosferica )coincidente con il giorno dell'involo dai punti di partenza che qui nell'analisi di Enrico sono Mesola, Pirenei e altri luoghi dell'Europa.

Rileggendo vedrai che per quanto mi riguarda ho scritto anche che Mesola non ha appunto stoppato i colombacci entrati dal mare i giorni del 30 e 31 ottobre e cioè quelli che tu hai visto il 1 novembre causa l'imperversare del maltempo  (vedi nascita luna di novembre il 3 ) con il maltempo uguale a quella di ottobre).
E quindi aggingo io nella migrazione va tenuto ben conto anche della situazione climatica nella fase di nuova luna come quella di luna piena.

E come dico io :Quando hanno il tempo adosso sanno loro quando "COME"  e dove passare anche forzando clima e tempistiche.

Nel "COME" ci sta la tua domanda sull'altezza di volo che secondo me è condizionata dai  venti prevalenti in volo( dovuti alla pressione atmosferica) e dal fatto di non volere assolutamente fare soste per mangiare nel tragitto vedi anche i grossi assembramenti per rifornimento energie  in massa prima della partenza: il cosidetto “zugunrhue”( immagazzinamento energetico  o ansia famelica del previaggio).
Lui va a sfruttare i venti che più gli conviene e sono in alto lui volerà in alto.

Ulteriore nota sui giorni del “zugunrhue” :
Sono quelli che in gergo venatorio ( in aree come Mesola ossia di stop-over) vengono chiamati i giorni in cui i colombacci si fanno ammazzare sempre che siano giorni di caccia.
Fortunatamente per loro quest'anno a Mesola quei giorni sono stati sempre di venerdi.
Sta a vedere che i colombacci in italia hannno imparato anche il calendario venatorio.
A proposito cosa vuoi che siano 30 volte 300 colombacci in un ora sui Mandrioli quando il 30 e 31 ottobre sono stai contati in certe zone della costa Romagnola anche 300 voli al giorno : questo a dimostrazione che quando il colombaccio si sente il tempo adossso forza tutte le teorie o meglio sa cosa fare e prevedere di conseguenza.

Ti faccio una domanda io:  come hai fatto a valutare che i colombacci erano ad altezza di 1700/1800 metri ????
Molto interessante  avevi un telemetro?? o è una tua valutazione??
Ciao,Denis

koala

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Risposta #7 il: 26/11/2013 - 06:51
denis è impossibile che mesola abbia rilasciato miglia e migliai di colombacci se io in circa un ora ho contato 3o branchi composti da 3oo o 4oo colombacci e parlo solo della linea che interessa i mandrioli per poi sfociare dovo ho l'appostamento Io basso Pratomagno. Ritengo che altre Mesoal come dice Aldorin abbiano rilasciato colombacci nella fatidica data del 1 Novembre.....altra domanda che pongo ad Enrico è la seguente in data 13 Ottobre anche lì migliai di colombacci come mai passavano tutti ad una stessa latezza, tra loro ovvero tra la terra ed il cielo vi era un corridoio che li faceva passare tutti alla solita altezza circa 17oo/18oo metri questa è l'altra annosa domanda di uno strano 2013

Denis

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Risposta #6 il: 25/11/2013 - 18:14
Aldorin,hai ragione Mesola in un certo senso è solo uno sputto in mezzo al mare.
Ma qui Mesola è stata presa da Enrico come riferimento insieme ad altri riferimenti in vari luoghi d'Europa e guarda caso ci sono in tutti i casi coincidenze che alla fine confermano come da analisi di Enrico che l'involo nelle zone di partenza è condizionato da una bassa pressione seguita da un rialzamento della medesima.
Cioè i colombacci  e anche altri migratori scattano nel momento in cui si verifica il rialzo della pressione nelle zone di partenza.
Questo è  successo a Mesola nel 2012 con la partenza simultanea di centinaia di migliaia di colombacci come è successo quest'anno  due volte con date precise coincidenti con quei rialzi di cui parla Enrico.
Sono ben felice che i miei dati fot e rilievi hanno anche contribuito all'analisi di Enrico

VENISSERO attenti rilievi di assembramenti  e ripartenze massive in altre aree come San Rossore( Toscana),Conero(Marche),dall'Abruzzo o altri posti d'Italia da potere  confrontare.
Voglio dire,ai rilievi di Mesola ( che conta come un due di coppe di fronte a tutta l'Europa ) ben vengano i rilievi e notizie di assembramenti e ripartenze (come quelli da me fotografati)anche da altre regioni come Marche, Toscana, Abruzzo o altro.

A proposito aspetto e ti ringrazio tanto per la  tua documentazione sui tuoi rilievi fatti negli anni per relazionare come tu sai con il sito francese Palombe.com sulla migrazione del colombaccio in Italia.

Ciao e grazie ancora,Denis

koala

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Risposta #5 il: 25/11/2013 - 17:52
mio vate come non darti torto infatti i picchi di migrazione e specialmente que 1° di Novembre con passaggio di migliai e migliai di colombacci in tutto l'appennino, dalla Liguria al mio appostamento compreso Mario Pelo 52 non potevano venire da Mesola visto l'enorme numero ma da molte Lesole oltre adriatico...FORZA VIOLA SEMPRE

aldorin

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Risposta #4 il: 25/11/2013 - 17:36
Interessantissimo. Complimenti al signor Enrico Cavina.

Vorrà dire che il prossimo ottobre scruteremo più le carte meteo e relative isobare che non i cieli sopra di noi...

Anch'io, in modo molto dilettantistico, quando curavo Progetto Colombaccio, dedicavo ampio spazio alle carte meteo e le relazionavo al passo.

Mi permetto una considerazione in merito a Mesola e so che "ferirò" l'amico Denis.

Nella mia vita non ho viaggiato moltissimo, ma mi è piaciuto farlo ad "Est" dell'Italia e... credimi Denis... di Mesola di là dal mare... ce ne sono in quantità industriale.

Senza dubbio Mesola rappresenta un interessante punto di ristoro per quei colombacci che successivamente scelgono o di seguire il Pò verso Lombardia Piemonte e poi di seguito Francia o Liguria, oppure si addentrano nell'Appennino Tosco Romagnolo.(questo ottobre, causa nebbia-alta-ai monti non l'anno fatto... migrando praticamente lungo la via Emilia, diretti a sud)

Ma di Mesola, ripeto, di là dal mare ce ne sono tante, troppe perchè quel benedetto boschetto che risponde al nome di Boscone della Mesola, rivesta importanza a livello di "paleartico".

Cosa voglio dire? Si, d'accordo, Mesola è un bella "boutique", ma il supermarket sta di là dal mare.

Queste le mie considerazioni del tutto personali e del tutto "dilettantistiche".

Un caro saluto e di nuovo complimenti signor Cavina.

Denis

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Risposta #3 il: 25/11/2013 - 17:00
Dici bene koala quando parli del picco del 13 ottobre con migliaia di colombacci in transito come dici bene parlando del picco del 1 novembre, ma non dici bene  criticando il riferimento a Mesola fatto da Enrico.
Mi sembra che le analisi di Enrico siano  notevolmente ampie e basate su molti riferimenti anche stranieri   e non solo su Mesola.
Intanto Mesola riceve e rilascia colombacci per tutto il mese quasi tutti i giorni ma con giorni di punta per arrivi e ripartenze dopo uno stop-over dipendente questo anche dalla   situazione climatica in atto al momento.
Enrico spiega che le ripartenze sono  coincidenti  a certi particolari delle situazioni climatiche.
Il riferimento a Mesola fatto da Enrico è molto importante in quanto a Mesola i colombacci si assembravano proprio  il giorno 11 ottobre ( vedi le fotografie del 11 ottobre su carrellata Mesola) per il cosidetto e cioé “zugunrhue”( immagazzinamento energetico ) un giorno o due prima della partenza  nell’ansia famelica pre-viaggio del 13 ottobre che anche tu confermi.

Cosa che è successa nuovamente il 25 ottobre  prima della grossa seconda ripartenza da Mesola del 27 e 28 ottobre:vedi  sempre le mie foto del 25 ottobre con il secondo notevole assembramento di colombacci per il cosidetto “zugunrhue”( immagazzinamento energetico ) in quanto Mesola in quei giorni 27 e 28 si è vuotata massivamente  di nuovo.
Il 29 Mesola aveva al  massimo 2000 colombacci in tutto.

Una cosa non è riuscito appunto a fare  il bosco della Mesola causa il persistere del cattivo tempo è  stoppare per qualche giorno il nuovo arrivo di colombacci dal mare nei  giorni 30 e 31 ottobre .
Infatti anche tu confermi l'arrivo dalle tue parti di migliaia di colombacci il 1 novembre
IL grosso ingresso sul litorale Adriatico del 30/31 ottobre confermato da tantissimi avvistamenti dal Veneto fino al Pesarese potrà essere confermato da tantissimi fruitori del forum con appostamenti sul versante Adriatico.

Ritengo che le considerazioni e analisi fatte da Enrico ( la coincidenza del rialzo della pressione il giorno dell'involo dai luoghi di partenza dopo un caduta netta di pressione ) siano di rilevabile importanza vedi anche l'ingresso massiccio a Mesola i primi di ottobre e anche qui confermati da Graziano (Levante) i primi giorni sul litorale Riminese dopo ed in seguito ad abbassamento della pressione con conseguente rialzo il giorno del l'involo dai luoghi di partenza registrato  da Enrico.

Grazie Enrico e  ciao a tutti Denis.

koala

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Risposta #2 il: 25/11/2013 - 15:24
dunque fare valutazioni sull'ingresso in Italia della specie colombaccio basandosi sulla consistenza degli stessi a Mesola  per me è un po riduttivo, direi che il passo si e mosso in pochi giorni con picchi molto interessanti ovvero il 13 ottobre  con migliaia di colombacci in transito(migiaia) ed il 1 Novembre con migliia di colombacci in transito, Mesola riferiscono si è svutata presto e le migliai di colombacci in ransito in quei giorni di picco non potevano pervenire solo da mesola  visto la consistenza numerica del flusso migratorio.Piuttosto le nebbie sempre presenti la pioggia con consegente chisura dei valici appenninici hanno ridotto il flusso il pochi giorni come del resto è accaduto in Francia

Enrico Cavina

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Risposta #1 il: 25/11/2013 - 15:09
METEO-PREVISIONE delle Migrazioni

Riportiamo un estratto da Aggiornamento di 11/XI/2013 di www.labeccacciascientifica.it  dove si può consultare il
TESTO COMPLETO di molti dettagli documentali 

NB – per una miglior comprensione del Testo , è bene che gli interessati ad approfondire vadano appunto a : www-labeccacciascientifica.it
Scroll su INDEX per AGGIORNAMENTI e qui scroll sino a 11/11/2013


Picchi MIGRATORI e Meteo-previsione delle MIGRAZIONI : un MODELLO sperimentale

E’ questa una NOTA che parte da un Lavoro Scientifico ed esplora elementi propri originali di indagine retroattiva : come individuare i parametri Meteo che incidono sulla decisione di involo dei movimenti migratori di massa su TRE vie migratorie da considerare : - 
     -      Finno-Scandinavo-Baltica  > ….Franco-Ispanica
-   Finno-Scandinavo –Baltica >…. Mediterranea
-   Russia – Europa Centro Orientale –Balcanica >…. Mediterraneo,Nord Africana
-   
Questa schematizzazione ha però tutta una serie di intersecazioni e congiunzioni tra le vie migratorie condizionate anche dalle catene montagnose , dalla estensione delle aree boschive ed agricole ( incluse tipologia agricole ) e dai mutamenti climatici attuali .
Le popolazioni europee sono comprese in una forbice di census ( decisamente troppo vecchia 2004 )  tra 8-15 milioni dei quali circa 3 milioni nidificano nell’area Scandinavia-Paesi Baltici , 6 milioni nell’area CentroEuropea ed Europa Occidentale , 4 milioni nelle Isole Britanniche , 2 milioni e mezzo Russia ed Eduropa Orientale .
Non si può escludere che molte aree di stop-over si trasformino in aree di svernamento , ed aree di svernamento diventino base invernale di erratismi anche ad ampio raggio .
Inoltre c’è da considerare la sempre più attuale tendenza alla sedentarietà o comunque alla migrazione corta o cortissima .

Su uno schema ulteriormente semplificato delle vie migratorie 
-   Nord  >  Ovest  >  Sud-Ovest ( svernamento Francia – Spagna )
-   Nord  >  Sud  ( svernamento area Mediterranea )
-   “Nord-Est & Est “  >  “ Ovest & Sud-Ovest “ ( svernamento area Mediterranea)
possiamo esaminare lo svolgimento della Migrazione  2013 , sulla base (vedi LINKS  in calce ) di

-   rilevamenti alla Punta estrema Sud della Svezia , allo svincolo  della via Costa Baltica > Francia > Spagna
-   rilevamenti ai valichi Pirenaici
-   informazioni dirette ( Club Colombaccio , nota “Mesola” 6.11.13) da Costa Adriatica veneto-romagnola e Mesola

La nostra attenzione di analisi si focalizza sui  “ picchi migratori “ documentati ed esattamente
-   11-12 Ottobre  - Svezia  - in transito  500.000
-   31 Ottobre  - Pirenei – in transito  1.420.000
-   2-3 Ottobre  - Mesola ( Italia )  oltre 50.000 in arrivo di stop.over
-   30-31 Ottobre – Costa Adriatica ( Italia) Centro-Nord  - arrivi in massa

Abbiamo elaborato schede meteo complete di dati meteo della zona di rilevamento relazionandola con i dati meteo dell’area ( 500-600 Km in profondità in sù a N-NE ) di origine della popolazione migrante .  (  Vedi direttamente Esempi di SCHEDE in calce – Tutte le Schede Ottobre-Novembre 2013 sono disponibili a richiesta a ecavinaster@gmail.com )

Semplificando : il picco migratorio del Venerdì e Sabato ( 11-12 Ottobre ) verificatosi alla punta Sud della SVEZIA , è stato confrontato con i dati meteo rilevati il martedì,mercoledì,giovedì precedenti il picco nelle aree di origine ( 500 Km a Nord ) , ciò per capire quali modificazioni meteo ( esclusive sui dati Pressione Atmosferica e Temperatura ) nell’area appunto di origine , hanno partecipato al momento decisionale per piccare in massa il volo verso Sud . Va segnalato che nelle Schede “originali” tratte dai siti Internet in Links  oltre a Pressione Atmosferica e Temperatura , sono accessibili altri dati : direzione e forza del vento , cielo coperto o nuvoloso , caratteri delle precipitazioni , fasi lunari , umidità , durata della luce diurna , tutti elementi che possono integrarsi a migliorare la definizione del momento decisionale all’involo ( “decision making” della Migrazione ) .


Questa nostra analisi – pur dilettantistica – ci ha permesso di estrapolare alcuni elementi interessanti , quanto meno con valore di pseudo-scientificità

SVEZIA

11-12 Ottobre transito di 500.000 Colombacci  che rappresentano circa il 50% della popolazione nidificante in Svezia .

Nei 3 giorni precedenti ( 8-9-10 Ottobre ) nell’area Svedese a Nord ( 500 Km ) la PRESSIONE ATMOSFERICA è calata repentinamente da 1019 milliBar  a 1009 ( 8 ottobre ) sino a 999mB (9 Ottobre ) ed il 10 Ottobre giorno precedente il picco migratorio  la Pressione Atmosferica si è alzata repentinamente da 999 mB sino a 1026 mB ( uno sbalzo di oltre 25 mB ).

Nei giorni di transito e di picco più a Sud ( 11-12 Ottobre ) la Pressione Atmosferica nell’area di origine dell’involo è rimasta su livelli elevati ( 10026-1036 mB ) .

La TEMPERATURA –sempre nell’area di origine – è scesa da 13° ( 8 Ottobre )a 4° ( 10-12 Ottobre )

Nell’area di TRANSITO e di rilevamento , nei giorni 11-12 Ottobre la Pressione Atmosferica è rimasta stabile ( 1026-1023 mB ) e così la Temperatura ( 12°-10° )

PIRENEI

30-31 Ottobre transito sui Valichi Pirenaici ( numerose stazioni di rilevamento coma da Link ) di 1.420.000 Colombacci da area di provenienza ( essa stessa di transito o stop-over o in minor misura di origine di popolazioni a migrazione corta  ) corrispondente al Sud – Sud Ovest –Sud Est della Francia .

Nei giorni precedenti il picco , la PRESSIONE ATMOSFERICA  da 10016 mB  è scesa a 1002 mB ( nei giorni 28-29 Ottobre )  poi nel pomeriggio del 29 Ottobre giorno precedente l’inizio del picco , è balzata ( sbalzo di 21 mB ) sino a 1023 mB .
La TEMPERATURA è discesa da 16° ( 27-28 Ottobre ) a 7° ( 29 Ottobre ) e 4° ( 30 Ottobre )

La Pressione Atmosferica è rimasta stabile tra 1026 2 1023 mB nei giorni di picco ( 30-31 Ottobre ) .
 
Non significative le variazioni nell’area di transito .

 Dato che il flusso migratorio Pirenaico raccoglie principalmente il flusso Finno-Scandinavo-Baltico si potrebbe ipotizzare che i 500.000 in transito al Sud della Svezia circa 15 gg. prima del picco Pirenaico siano stati in stop-over variamente dislocati sul territorio Francese . L’ipotesi può essere contestata considerando il “furor” osservato al transito in Svezia ( 11-12 Ottobre) ed il contingente quindi può aver avuto una disp ersione e diluizione nei transiti Pirenaici precedenti ( 150.000 nei giorni antecedenti il 30-31 Ottobre ) o piuttosto deviazioni parziali su altre rotte Nord-Sud .


ITALIA

I dati raccolti hanno valenza empirica con riferimento alla Nota “Mesola” del 6/11/2013 su Club del Colombaccio .

Il precoce picco ( 2-3 Ottobre ) rilevato nel bosco della Mesola ( Romagna)  è stato preceduto da una caduta della PRESSIONE ATMOSFERICA di 7-8 mB nei giorni 28-29 Settembre nelle aree ( Centro Europa – Est Europeo –Balcani ) di supposta origine , e poi nel pomeriggio del 30 Settembre ( giorno precedente l’arrivo in Mesola  , circa 30-50.000 Colombacci ) si è avuto un rialzo di 10 mB .
Non significative le variazioni di TEMPERATURA ( N.B. siamo ancora in Settembre )

Riguardo al secondo picco ( 30-31 Ottobre ) come segnalato sulle Coste Adriatiche ( Delta – Romagna – Marche ) con forte continuo ingresso di branchi provenienti dall’Adriatico ( coste Balcani ) , avevamo considerato in previsione che sui Balcani Centro orientali ( Bosnia-Croazia ) ci sarebbe stata una caduta della PRESSIONE ATMOSFERICA sino a 996 mB per il 4-5 Novembre ( e relative precipitazioni intense ) e quindi nei giorni precedenti si poteva prevedere una migrazione di popolazioni ancora in stop-over nei Balcani .

In effetti il 27-28-29 Ottobre nell’area supposta di origine la PRESSIONE ATMOSFERICA è calata ma modicamente  di 4-5 mB  ( poi il 4-5 Nov è precipitata a 992 mB ) sino a 1016 , poi il 30 Ottobre si è rialzata nel pomeriggio del 30 Ottobre giorno precedente il picco del 31 Ottobre ( imponente arrivo di branchi dall’Adriatico ) . Non significative le variazioni di Temperatura .




Alcune CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE possono essere espresse sempre in termini di deduzioni dilettantistiche per una ricerca analitica retroattiva condotta su schede meteo retroattive corrispondenti ai giorni precedenti ai picchi migratori in Europa ( Svezia – Pirenei – Italia ) .
E’ opinabile una RICERCA specifica sviluppata scientificamente , possibilmente supportata dalla elaborazione di un metodo matematico utile ad identificare un INDICE PREVISIONALE della Migrazione ( formula o equazione o algoritmo o quant’altro ) che integri i parametri PRESSIONE ATMOSFERICA e TEMPERATURA con altri parametri METEO ed in particolare ( durata della luce diurna , venti , umidità, precipitazioni,luna ecc. )

I nostri dati ( 2013 ) indicano che nei 2-3 giorni che precedono un picco migratorio e relativa partenza in massa dalle aree di origine o stop-over  , in queste aree si verifica una caduta importante della PRESSIONE ATMOSFERICA che poi risale ( 10-20 mB ) repentinamente nel pomeriggio che precede l’involo corrispondente poi al picco migratorio del giorno dopo . Analogamente – ma non sempre significativamente – la TEMPERTURA ha trend in diminuzione anche per 8-10°

Quindi se vogliamo applicarci a prevedere giornate di migrazione di massa possiamo monitorare i parametri meteo delle aree di supposta origine e provenienza per la nostra area di arrivo/transito .
Il monitoraggio di PRESSIONE ATMOSFERICA e TEMPERATURA è ben possibile utilizzando numerosi siti meteo su Internet . Noi ne segnaliamo – come da noi utilizzati – in calce nel Testo – dettagli originale .

Tutto va riferito al BAROMETRO biologico dei Migratori –

Il BAROMETRO dei Migratori  : Organo Paratimpanico (PTO) di Vitali – vedi Aggiornamento del 12 maggio 2012 di www.labeccacciascientifica.it  ed anche  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21721119 


IMMAGINI ANATOMICHE dell’Organo di Vitali ( su Beccaccia , ma similare per Colombaccio ) a :
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5819115742956206561?authkey=CPvroqCRw9XBWw

Enrico Cavina
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