Cari amici, d'intesa con il Direttivo Nazionale del Club Italiano del Colombaccio, ho pensato fosse utile fornire agli utenti del Forum un quadro dettagliato degli argomenti di discussione che hanno caratterizzato i lavori dell'assemblea del Direttivo Nazionale.
AREZZO 7 SETTEMBRE 2013 RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
ELENCO DEI PARTECIPANTI
Cognome e Nome
Incarico
Provenienza
Paci Francesco
Presidente
Ancona
Brogioni Fernando
V. Presidente
Toscana
Bucchi Rinaldo
V. Presidente
Romagna
Giannerini Sauro
V. Presidente
Toscana
Bececco Luca
Segretario
Toscana
Cenni Paolo
Segretario
Toscana
Castellani Amedeo
Tesoriere
Umbria
Feligetti Vasco
Amministatore del Forum
Umbria
Picchi Silvestro
Membro con Incarichi speciali
Toscana
Gori Franco
Membro con Incarichi speciali
Toscana
Nencioni Gianluca
Consigliere
Toscana
Giovanetti Graziano
Consigliere
Romagna
Buti Maurizio
Sezione Valdarno
Toscana
Rossi Giampaolo
Membro
Marche
INVITATI
Massimo Logi
V. Presidente Nazionale Arcicaccia Toscana
Toscana
Discussione su appostamenti Fissi
Eugenio Contemori
Delegato regionale Enalcaccia
Toscana
Discussione su appostamenti Fissi
ORDINE DEL GIORNO
Convocazione Direttivo Nazionale
Il giorno 07.09.2013 alle ore 09.00 si terrà? ad Arezzo presso il ristorante la Giostra la riunione del Direttivo Nazionale del Club Italiano del Colombaccio dove verrà? discusso il seguente ordine del giorno:-
1 Sentenza nr. 139/2013 della Corte Costituzionale - attività? e iniziative intraprese dal
Presidente Avv. Francesco Paci.
2 Forum del Club Italiano del Colombaccio.
3 Attività? ed iniziative del Club a livello nazionale.
4 Situazione economica del Club - ipotesi di aumento della quota associativa.
5 Richiesta di collaborazione con il F.O.I.
6 Club Italiano del Colombaccio Sez. di Livorno
5 Varie ed eventuali
Vista l'importanza dei temi trattati è auspicabile la presenza di tutto il direttivo.
Cordiali Saluti
Grosseto 09.08.2013 Il Segretario
Luca Bececco
Documento firmato in originale
Con inizio alle ore 9,30 circa, per l'intera giornata sono stati discussi i punti inseriti nell'ordine giorno con l'eccezione del punto 3 per mancanza di tempo. Il primo punto riguardava la Sentenza n. 139/2013 della Corte Costituzionale in materia di appostamenti fissi. Dopo una breve introduzione del Presidente Paci è intervenuto Massimo Logi, autore di vari studi sulla delicata situazione. Logi ha poi spiegato in maniera esauriente la memoria legislativa che include una proposta di legge da inviare alla Regione Toscana diretta in primis a tutelare, per questa stagione venatoria, i titolari di appostamenti fissi, al fine di evitare ogni possibile conseguenza di carattere penale ovvero amministrativo, e per trovare un percorso volto a superare la situazione che si è venuta a creare di seguito alla Sentenza. La memoria viene di seguito riportata.
MEMORIA TECNICO » LEGISLATIVA PER IL PROCESSO DI AUTORIZZAZIONE DEGLI APPOSTAMENTI FISSI
A cura dell'Ufficio tecnico » legislativo dell'Arci Caccia
A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.139/2013 è necessario intraprendere alcune iniziative di carattere normativo per:
1)Evitare ogni possibile conseguenza di carattere penale e/o amministrativo per i singoli titolari di appostamenti fissi.
2)Impostare, attraverso modifiche al quadro normativo interessato, un lavoro che tenga conto dei rilievi sollevati dalla Corte Costituzionale.
NORMA TRANSITORIA
Con apposita Delibera di Giunta la Regione, nel riconfermare la legittimità? dei titoli autorizzativi rilasciati ai titolari di appostamenti, si impegna ad emanare una serie di modifiche ed integrazioni legislative al fine di predisporre una nuova regolamentazione che porti all'adeguamento delle autorizzazioni precedentemente rilasciate e chiarisca le procedure per le nuove autorizzazioni.
In considerazione che tale azione riguarderà? aspetti di autorizzazione paesaggistica, edilizia e di normativa sulla caccia, è necessario prevedere dei tempi di adeguamento non inferiori a 120 giorni.
MODIFICHE ALLA L.R. 3/94
In prima istanza occorre specificare che le caratteristiche dell'appostamento fisso, quale sistemazione di spazio per il tempo libero, si riferiscono non tanto alla tipologia della struttura, quanto al diritto concesso al cacciatore nell'esercitare in via esclusiva l'attività? venatoria in un determinato sito.
All'art. 34 inserire comma 5 bis «Si definisce appostamento fisso il diritto del cacciatore autorizzato ad esercitare la caccia in via esclusiva, secondo quanto stabilito dal DPGR 33/R/2011, in quel determinato sito, (mediante sistemazione di uno spazio esterno per il tempo libero?

- rimando alla L.R. 1/2005 potrebbe servire???), ed subordinato ad autorizzazione da parte della Provincia e decade con il mancato rinnovo dell'autorizzazione stessa»?.
Occorre stabilire un collegamento tra le L.R. 3/94 e la L.R. 1/2005 (norme sul governo del territorio)
I commi 6 e 6 bis della l.r. 3/1994 sono sostituiti dai seguenti:
«6. Le province autorizzano gli appostamenti fissi. Con regolamento regionale sono indicati criteri e modalità? di autorizzazione nonché le regole per l'utilizzazione dell'appostamento autorizzato e per la preparazione del sito.»?
«6-bis. Eventuali manufatti predisposti per l'appostamento fisso possono essere installati e mantenuti in essere per il periodo di durata dell'autorizzazione nel rispetto della l.r. 1/2005.»?
MODIFICHE AL DPGR 33/R/2011
L'intervento normativo sul Regolamento sulla caccia diventa fondamentale per definire meglio le caratteristiche e le specifiche tecniche per la predisposizione del sito in cui va a collocarsi l'appostamento.
All'articolo 73, dopo il comma 2 è inserito il seguente:
«3. La realizzazione di eventuali manufatti di cui al comma 1 è consentita nei casi previsti e disciplinati dagli strumenti generali vigenti a condizione che non comportino alcuna alterazione permanente dello stato dei luoghi e che tali manufatti:
a) siano realizzati in legno, materiali tubolari metallici modulari leggeri, altri materiali leggeri o con materiali tradizionali tipici della zona ed eventualmente prescritti dalla disciplina comunale del territorio rurale;
b) siano semplicemente ancorati in via provvisoria al suolo, senza opere di fondazione, salvo diverse disposizioni contenute nella disciplina comunale del territorio rurale;
c) non abbiano dotazioni che ne consentano l'utilizzo abitativo, ancorché saltuario o temporaneo
d) abbiano le caratteristiche di attrezzature amovibili, di superficie non superiore a 10 mq ai sensi del DLGS 22/01/2004 n. 42 art. 146 comma e del DPR 9/07/2010 n.139 (Regolamento recante procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità?).
Tali manufatti non assumono caratteristiche di strutture permanenti in quanto subordinati alla durata dell'autorizzazione.
AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA
Si tratta di interpretare, di concerto con la Soprintendenza Regionale per i Beni ambientali e paesaggistici, le procedure per l'autorizzazione paesaggistica per i manufatti connessi agli appostamenti fissi in zone vincolate ai sensi del DLGS 22/01/2004 n. 42 art. 146 comma e del DPR 9/07/2010 n.139 (Regolamento recante procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità?).
In questo caso occorre procedere nelle more della «Procedura autorizzativa semplificata»? che ha validità? quinquennale, non prevede il parere delle Commissioni Locali per il Paesaggio per la realizzazione di manufatti, accessori o volumi tecnici di piccole dimensioni (10 mc), manufatti realizzati in legno per ricovero attrezzi agricoli con superficie non superiore a 10 mq, strutture stagionali non permanenti collegate ad attività? turistiche, sportive, o del tempo libero da considerare come attrezzature amovibili.
Per quanto riguarda le eventuali procedure applicative serve un atto della Regione nel quale si richiamino le caratteristiche sopra riportate, con i precisi riferimenti alla normativa paesaggistica in regime di procedura semplificata, stabilire dei procedimenti autorizzativi che passino attraverso una comunicazione di ottemperanza alle prescrizioni previste da parte del cacciatore, contestualmente alla presentazione della richiesta di autorizzazione alla Provincia, in via derogatoria per gli appostamenti già? in essere e rinnovata allo scadere dei 5 anni. In tal caso vale la procedura del silenzio » assenso, con la precisazione che l'invio della comunicazione alla Soprintendenza ha efficacia immediata, senza attesa del termine dei 60 gg previsti per il silenzio - assenso.
Nella comunicazione devono essere richiamate le caratteristiche degli appostamenti già? evidenziate nella normativa sulla caccia tramite un modulo unificato predisposto dalla Regione, sentita la Soprintendenza stessa.
NORMATIVA EDILIZIA » PERMESSO A COSTRUIRE
L'analisi su questa parte del problema ci porta a ritenere applicabile il principio introdotto dal DPR 380/2011 aggiornato con Legge 134/2012 art. 6 (Attività? di edilizia libera). In tale articolo appare chiaro (comma 6) che le Regioni possono estendere i campi di applicazione ad altri interventi edilizi naturalmente di limitata entità?.
Di tale facoltà? peraltro si è già? avvalsa la regione Toscana nella L.R. 1/2005 (Norme per il governo del territorio) in quanto all'art. 80, che disciplina l'edilizia libera, essa ha aggiunto ulteriori interventi rispetto alla normativa nazionale come ad esempio la let. d) del comma 2 dell'art. 80 L.R. 1/2005 in cui si disciplina come edilizia libera l'installazione di «aree ludiche senza fini di lucro, quali sistemazioni di spazi esterni per il gioco e il tempo libero attraverso l'installazione di manufatti semplicemente ancorati al suolo senza opere murarie»?»?. Già? questa formulazione di per se potrebbe contemplare la caccia quale attività? del «tempo libero»? e chiarire anche che tali strutture non sono sottoposte necessariamente alla stagionalità?. Tuttavia, al fine di rendere ancora più stringente nello specifico la norma regionale, potrebbe essere inserito un ulteriore comma contenente uno specifico riferimento ai manufatti connessi agli appostamenti fissi per la caccia.
All'art. 80 comma 2 L.R. 1/2005 dopo la let. d bis) si potrebbe aggiungere la let. d ter):
«i manufatti connessi agli appostamenti fissi di caccia nel rispetto delle disposizioni di cui alla legge regionale 12 gennaio 1994,n. 3 (Recepimento della legge 11 febbraio 1992, n. 157 «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio»?) e del relativo regolamento di attuazione.»?
Tale tipologia di edilizia libera necessiterebbe di semplice comunicazione al Comune, anche attraverso sistemi telematici, magari mediante la predisposizione di una procedura e di una modulistica unificata predisposta dalla Regione.
Al termine dell'intervento di Massimo Logi è seguito quello di Eugenio Contemori, Delegato regionale Enalcaccia, il quale, ha condiviso la strada da percorrere indicata da Logi. Ne è seguito un dibattito interessante volto a intraprendere un dialogo costruttivo e convergente da parte di tutte le AA.VV. che dovranno necessariamente confrontarsi con le Istituzioni Regionali. Al termine del dibattito, gli invitati Massimo Logi e Eugenio Contemori si congedavano. Il Direttivo proseguiva i lavori sugli altri punti all'ordine del giorno vale a dire (Forum, approvazione del bilancio 2012, ipotesi di aumento della quota associativa, richiesta collaborazione FOI, varie e eventuali). In merito al punto 6 concernente le richieste formulate dal Comitato Livornese, il Direttivo decideva di dedicare all'argomento l'intero pomeriggio.
I lavori, quindi, proseguivano per il resto della mattinata con la discussione al punto 2 Forum del Club Italiano del Colombaccio. Prima di dare inizio alla discussione, Silvestro Picchi, ha chiesto di leggere una sua relazione contenente alcuni spunti di riflessione su vari argomenti all'ordine del giorno. Il testo della relazione di Picchi viene riportato integralmente.
Presidente Paci, membri del Direttivo, rappresentanti regionali delle varie Sezioni, Soci del Club. E' con vivo piacere che prendo la parola in questa assemblea per esprimere le mie impressioni su alcuni punti all'Ordine del Giorno.
Per entrare subito nel merito della discussione penso che il tema di maggior rilievo che questa assemblea ha appena discusso è senza dubbio la recente Sentenza nr. 139/2013 della Corte Costituzionale del 5 maggio decorso. Come sapete, la Corte ha dichiarato illegittima la legge sulla caccia della Regione Veneto negli articoli che disciplinano gli appostamenti fissi. La sentenza introduce elementi di incertezza e interviene in una materia peraltro già? regolata da cui potrebbero determinarsi ricadute per le legislazioni di merito promulgate sul territorio nazionale, creando motivo di apprensione per il mondo venatorio ed in particolare per i titolari di appostamenti fissi, i quali, a ragion veduta, sono preoccupati per l'immediato futuro circa le conseguenze che potrebbero derivare da tale decisione. Occorre quindi muoversi fin da subito, come peraltro stiamo già? facendo, per approfondire le tematiche e trovare soluzioni definitive in merito alla situazione che si è determinata. Ciò richiede uno sforzo sinergico da intraprendere, a mio avviso, assolutamente con le Associazioni Venatorie per promuovere un confronto costruttivo con Stato e Regioni che consenta di individuare una strada percorribile e condivisa volta a superare il problema. In proposito, l'Associazione Arci Caccia Toscana, si è mossa in primis dimostrando di fatto il suo impegno nel dare mandato al proprio ufficio legale di elaborare uno studio approfondito, per fare fronte al problema. Il 27 luglio decorso, a Pistoia, si è tenuto il primo interessante convegno organizzato dalla citata Associazione per discutere le osservazioni della Sentenza. Al convegno sono intervenuti il Vice Presidente Nazionale, Massimo Logi e il Presidente regionale Arcicaccia Toscana, Fabio Lupi, al quale ha partecipato il Club Italiano del Colombaccio, rappresentato dalla Sezione di Firenze. E' stata l'occasione per avviare un percorso di lavoro comune per trovare una soluzione che possa far coesistere l'esigenza di salvaguardare la continuità? dell'esercizio venatorio praticato da appostamento fisso rispettando i regolamenti urbanistici e di tutela del paesaggio secondo le osservazioni dettate dalla Suprema Corte.
Lo stesso Logi, ha gentilmente fornito a questo Club una dettagliata memoria, redatta di seguito alle considerazioni addotte dalla Corte, contenente indicazioni e proposte dirette a individuare la soluzione del problema. E' proprio con questo spirito di fattiva collaborazione che ho proposto al Direttivo di far intervenire ai nostri lavori l'amico Massimo Logi per darci un contributo di conoscenza. Massimo, nel suo intervento, ha illustrato la situazione attuale, le proposte e gli obiettivi che si intendono perseguire per cercare di definire la problematica degli appostamenti fissi, peraltro di non facile soluzione.
Nel frattempo, il Presidente Paci, ha già? avviato iniziative in questa direzione mettendo a disposizione, come sempre, la sua esperienza di avvocato che gli permette di studiare a fondo la situazione per trovare un'apertura, uno spiraglio giuridico, che permetta di superare l'ennesimo ostacolo posto al mondo venatorio e lo ringraziamo per tutto quello che potrà? fare. Penso che ognuno di noi ha ben chiara la serietà? della posta in gioco alla quale si aggiunge l'attuale campagna di mobilitazione promossa dal mondo animalista per bandire definitivamente l'uso di tutti i richiami vivi nella caccia, ivi compresi piccioni volantini e zinbelli. Quindi rivolgo a tutti un appello a fare gruppo, a partecipare ai convegni, a essere presenti e uniti in ogni occasione di confronto, in modo tale da far sentire la nostra voce al fine di difendere la caccia per continuare a esercitare la nostra legittima passione.
Il secondo punto all'ordine del giorno recita: Forum del Club Italiano del Colombaccio. Questo importante sito web creato dal Club Italiano del Colombaccio per favorire e allargare la conoscenza dei soci, le loro idee, le loro proposte e per meglio conoscere il variegato mondo della caccia al colombaccio, penso sia uno strumento di rilevante utilità?. E' in atto un progetto di aggiornamento e di potenziamento tecnico dello stesso Forum a cui sta lavorando con grande impegno l'amministratore del sito, Vasco Feligetti. Il Forum si distingue per il suo alto profilo democratico che occorre conservare e difendere da coloro che invece intendono farne un uso improprio, magari per schernire altre persone finanche criticare aspramente addirittura l'organismo che gli da la possibilità? di esprimere il suo pensiero, vale a dire il Club Italiano del Colombaccio ed in particolare i componenti del Direttivo Nazionale. Al fine di porvi rimedio qualcuno invoca la censura, ovvero di oscurare i post, altri ancora suggeriscono di limitare l'accesso al Forum ai soli iscritti. La mia opinione al riguardo è la seguente: la censura in quanto tale, richiama alla memoria soluzioni severe, la cui applicazione dovrebbe costituire l'estrema ratio. La soluzione di oscurare un post penso sia applicabile solo in presenza di fondato nocumento in danno del Club avvisando nel contempo l'autore del post della radiazione del post incriminato. Sono portato a pensare, invece, che il fenomeno riguarda solo una esigua minoranza di utenti, per cui credo sia preferibile compiere ogni sforzo in questa direzione per incoraggiare il recupero di un rapporto persuasivo più consono e rispettoso verso gli altri. Per quanto attiene la previsione di permettere l'accesso al Forum ai soli soci effettivi, penso sia una limitazione odiosa, oltremodo selettiva e discriminante e si pone in contrasto con il carattere di ospitalità? del nostro sodalizio. Altra cosa, a mio avviso, è quella di rivedere e correggere le regole di accesso al Forum con la previsione di inserire il principio diretto a distinguere il socio effettivo dal semplice visitatore ovvero dal simpatizzante del Forum. Il socio, in quanto tale, ha senza dubbio il diritto di chiedere notizie e precisazioni che ritiene di dover conoscere relative alle questioni attinenti la vita organizzativa del Club. Il visitatore o simpatizzante, ha facoltà? di leggere, esprimere opinioni, fare proposte e considerazioni ma non può pretendere di fare osservazioni e critiche che interessano gli aspetti organizzativi del Club. Per quanto riguarda l'aspetto assai importante relativo al grande tema della comunicazione in Web, intesa come informazione, molti utenti del Forum lamentano la carenza d'informazione che indubbiamente esiste. La giusta sollecitazione impone al Direttivo di intervenire ponendovi rimedio. Mi permetto, quindi, di suggerire l'opportunità? di individuare una persona idonea alla quale conferire l'incarico di portavoce ufficiale, delegato dal Club, a rispondere sul Forum, qualora venissero poste questioni di rilevante interesse o che comunque possano determinare la necessità? di una risposta esauriente. Qualora non sia realizzabile creare questa figura, la soluzione potrebbe essere raggiunta ampliando la delega agli attuali moderatori del Forum. Il superamento di questa situazione produrrà?, senza alcun dubbio, il merito di aumentare la credibilità? del Club Italiano del Colombaccio.
Infine arriviamo al punto 6 dell'ordine del giorno, il più atteso e discusso, vale a dire il tema relativo al "Club Italiano del Colombaccio Sez. di Livorno". In questi ultimi tempi sul Forum si sono ripetute incessantemente accese discussioni e critiche nei confronti del Club Italiano del Colombaccio prendendo di mira il documento redatto dal Direttivo Nazionale il 9 settembre 2006, inerente le linee guida del Club Italiano del Colombaccio. Le critiche, accompagnate da sollecitazioni e istanze, sono arrivate dagli amici livornesi, peraltro animati dal desiderio di portare correttivi alla Carta di Intenti con espresso richiamo a definire meglio gli orientamenti del Club. Il Comitato livornese ha stilato un documento ufficiale recante la seguente intestazione: Richieste inerenti eventuali modifiche alla "Carta del prelievo venatorio compatibile del colombaccio ai fini della gestione della specie" nella versione edita il 9 settembre 2006". Il testo in argomento, inizialmente veniva pubblicato sul Forum. Successivamente, dietro specifica richiesta dello scrivente, lo stesso testo perveniva al mio indirizzo di posta elettronica, in data 25 agosto decorso, debitamente firmato da Massimo Del Soldato, Viale Petrarca 82, Livorno. Copia del testo veniva consegnato a tutti i componenti del Direttivo affinché ne prendessero diretta conoscenza.
A mio personale avviso, ritengo che alcuni punti del documento possano ragionevolmente essere condivisi ma richiedono una attenta valutazione da parte del Direttivo di cui sono certo assicurerà? la massima apertura come ha già? dimostrato il Presidente PACI, recandosi a Tremoleto per ascoltare le richieste invocate con forza dai nostri amici livornesi. Spero che il gesto del nostro presidente sia stato apprezzato se non altro per la sensibilità? dimostrata.
In ogni caso, auspico che si possa arrivare ad una intesa costruttiva volta a ricercare un punto di convergenza condiviso.
Permettetemi di fare una chiosa conclusiva in favore dei nostri amici livornesi. Sappiamo che il territorio labronico costituisce un'area importante di cacciatori passionisti che praticano la caccia al colombaccio non solo nel forma tradizionale da appostamento fisso, ma anche dopo il passo, in forma vagante da appostamento temporaneo facendo uso di invidiabile attrezzatura artigianale, di cui i livornesi sono abili ispiratori e ne rivendicano l'autenticità?. Tutto questo costituisce patrimonio di rilevante interesse ed è motivo di orgoglio annoverare nel Club Italiano del Colombaccio, tanta cultura venatoria derivante dalla loro storia, le loro tradizioni, la loro esperienza, alla quale fanno riferimento tanti giovani cacciatori che vogliono conoscere e praticare questo tipo di caccia. Facciamo uno sforzo, tutti insieme, per cercare seriamente un punto di incontro affinché questo valore non sia disperso. Grazie a tutti. Picchi
Dopo aver discusso le problematiche tecnico-organizzative finalizzate a far funzionare al meglio il Forum, per quanto riguarda la previsione di ottimizzare l'informazione sul Forum, si è preferito aggiungere ancora un moderatore del Forum individuato nella persona di Silvestro Picchi, anziché prevedere la figura di portavoce del Club, al momento, non ancora auspicabile per ragioni di carattere strutturale e organizzativo.
In seguito, veniva approvato il Bilancio economico 2012. Per lo stesso anno 2012 risultano iscritti al Club Italiano del Colombaccio, circa 500 soci. Per quanto attiene l'ipotesi di aumento della quota associativa, il Direttivo, dopo una approfondita valutazione decideva di non aumentare la quota che rimane stabilita in 10,00 €. Infine, era approvata la richiesta di collaborazione con l'Associazione Pesarese Ornicoltori » federata alla FOI, fornitrice di anelli in alluminio per una eventuale stipula in convenzione.
Dopo la pausa pranzo, alle ore 14.00, riprendevano i lavori concentrati nel discutere le proposte avanzate dal Comitato livornese, di cui si riporta di seguito il testo integrale.
1 DEFINIZIONE DI CACCIATORE TRADIZIONALE. Il Club nasce per rappresentare i Cacciatori Tradizionali di Colombaccio intesi, come dice la Carta, come coloro che lo cacciano con l'ausilio di richiami vivi, volantini e zinbelli, in strutture fisse autorizzate. Ciò esclude automaticamente tutti coloro che esercitano lo stesso tipo di caccia ma in situazioni di appostamento temporaneo. Questo modello di individuazione trova riscontro positivo nella maggior parte delle Regioni ma non in Toscana, che è senza dubbio la Regione dove si concentra la maggior parte di cacciatori di colombaccio e dove questa attività? copre in pratica l'intera stagione venatoria e non si limita al prelievo durante il periodo tradizionale di migrazione. Riterremo pertanto necessario che la definizione "Cacciatore Tradizionale di Colombaccio" ricomprendesse anche tutti coloro che cacciano il colombaccio con i richiami vivi, pur in situazione di appostamento temporaneo. Questo in considerazione che, perlomeno in Toscana, la rinuncia ad un appostamento fisso non è una scelta ma un'imposizione dettata dal numero chiuso degli appostamenti autorizzati dalle Province.
2- PERIODI CACCIA » E' nostro suggerimento, a confutazione di quanto attuato in alcune Regioni, che venga inserito nella suddetta Carta un preciso orientamento del Club in ordine alle date di inizio e termine dell'attività? venatoria rivolta alla specie Colombaccio, rinvenendole nell'attuale disposto della L. 157/92 relativamente alle date di apertura e chiusura generale e cioè terza domenica di settembre e ultimo giorno utile di Gennaio. Il Club potrebbe inoltre dichiararsi non pregiudizialmente contrario ad un eventuale proseguimento della stazione venatoria entro la prima decade di febbraio;
3- ART. 9 LINEE GUIDA » MODIFICHE E/O INSERIMENTI » Il Club dovrebbe dichiararsi contrario, in linea di principio, alla caccia in territori riservati. Tuttavia, nella consapevolezza che tale fenomeno è ampiamente radicato e variamente regolato in ciascuna delle Regioni interessate, suggerisce, in alternativa al divieto:
a- l'esercizio della caccia all'interno di zone riservate dovrebbe svolgersi esclusivamente da appostamento fisso;
b- l'esercizio della caccia all'interno di zone riservate dovrebbe avere inizio il primo di ottobre e cessare il quindici di novembre;
c- non dovrebbero essere emanate modifiche agli attuali Regolamenti regionali sulla materia, tali da produrre un incrremento numerico degli appostamenti fissi attualmente esistenti;
d- i controlli sull'esercizio della caccia negli appostamenti di cui trattasi dovrebbero essere intensificati e, ove è possibile, resi regolari soprattutto in ordine alla quantità? del prelievo giornaliero previsto da ciascuna Regione, allo scopo di aumentare l'efficacia di tali controlli si suggerisce l'adozione di un registro degli abbattimenti, da tenersi a cura del Locatore e da trasmettere a fine stagione alla provincia (?) di riferimento. La recidiva di infrazioni dovrebbe comportare la revoca difinitiva dell'autorizzazione nei confronti del Locatore stesso;
e- che venga impedita ogni forma di pasturazione all'interno delle zone riservate quando questa è indirizzata verso selvaggina stanziale questo determini il divieto di caccia al colombaccio in prossimità? di zone di pasturazione;
f- che vengano, a cura dell'ente Pubblico o con la collaborazione delle Associazioni Venatorie, non escludendo a questo proprosito la partecipazione consultiva di menbri accreditati del Club, le zone di pernottamento delle popolazioni di Colombaccio e ove queste ricadano in territori riservati dove è permessa la caccia venga impedito il collocamento di appostamenti.
4- DICHIARAZIONI- al cospetto di azioni capillarmente mirate ad erodere, sia in termini temporali sia come modalità? di esercizio del prelievo venatorio, che si ricontrano nelle realtà? legislative delle varie Regioni, il Club dovrebbe inserire nella "Carta" una dichiarazione di massima in cui si afferma con chiarezza la propria indisponibiilità? ad accettare, in assenza di oggettivi elementi di valutazione, "qualsiasi ulteriore restrizione in ordine ai tempi ed alle modalità? di prelievo che dovesse trovare applicazione nello svolgimento dell'attività? venatoria nei confronti della specie Colombaccio".
Questo il testo ufficiale delle richieste. Il contenuto, rispetto a quanto anticipato sul Forum, è rimasto immutato, sono state fatte solo alcune migliorie di carattere ortografico e di esposizione letterale.
Massimo Del Soldato
Viale Petrarca 82
57124 Livorno
Il Direttivo, dopo aver preso visione delle istanze apriva un intenso dibattito e si concludeva col redigere un documento firmato dal Presidente Paci, con il quale sono condivisi molti dei quesiti posti dal Comitato Livornese. Lo stesso documento veniva pubblicato sul Forum a margine di questo post, dall'Amministratore del Forum, Vasco Feligetti, cui si rimanda la lettura.
I lavori del'assemblea terminavano alle ore 18,00 circa.
Allego alcune foto con le immagini dei componenti del direttivo.
Un saluto a tutti. Picchi.
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