FORUM Club Italiano del Colombaccio

Chiocco

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Risposta #9 il: 05/09/2013 - 22:50
A volte mi viene da ridere...mi viene da ridere quando sento gente che parla in modo propositato di salvaguardia e di tutela.. Parlando di loro come se fossero quasi dei missionari e gli altri fetidi macellai..Fermo restando  la giusta tutela che nessuno mette in dubbio, mi spiegano questi santoni che sembra che quando vanno a caccia loro sparino coriandoli invece che piombo qual'e la più grande tutela e salvaguardia?

Quando c'è la più grossa pressione sul colombaccio ? Facile... Di ottobre

Allora secondo certi ragionamenti grazie ai quali meno se ne ammazza e più se salva e più c'è ne sarebbe l'anno successivo x tutelare e salvaguardare bisognerebbe chiuderla al colombaccio in ottobre.

Li cacciamo dopo ... Quando si sono fermati, quando non credono troppo ai piccioni quando fare carnieri da ottobre e' una rarità? ..?

Che ne pensate? Più salvaguardia di così ...

Chiocco

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Risposta #8 il: 05/09/2013 - 22:36
Mha più che un'analisi quella di terfilo sembra più un!articolo scritto dalla LIPU ...

Passa da uno sbaglio enorme nel dire che in un giorno si depura un "patrimonio" quando non si arriva neppure ad intaccare il 10% di questo patrimonio che è' bene ricordare che c'è ed è' sempre in aumento solo x cambiamenti climatici e non è' certo il fattore caccia a stabilire o no questa presenza

Arrivando a scoprire l'acqua calda dicendo che "fortunatamente" le tortore vanno via prima e così si salvano di più..

Ragionamento perfetto... Meglio sarebbe chiudere la caccia sempre, a tutto, così ci sarebbe più di tutto e visto e' bello vedere le puoi vedere tutto l'anno no?

No... Xke a terfilo piace vedere quando gli pare a lui però dopo quando magari va al capanno gli piace sparare, e allora quelli sono gli altri tempi che intende... Magari poi dopo ottobre va ' al cinghiale o chissà? dove è allora magari gli piacerebbe di nuove vedere...

Se dovessi fare un'analisi io manderei a caccia solo me... à? qualche amico mio quando lo dico io.. Sai come mi direbbero bravo chiocco!!! quelli che ci manderei..

Terfiro

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Risposta #7 il: 05/09/2013 - 21:14
Ciao Filippo, non vedo un gran dissenso in quel che scrivi come del resto vedo confermato alcune considerazioni da me fatte. Non ho parlato di gestione del colombaccio ma di proteggere e trattare con rispetto senza abusare di ciò che la natura ci sta regalando. Dove hai fatto tu la preapertura c'erano molte tortore, forse troppe, come ho detto e fortunatamente, per natura le adulte se ne sono andate prima della caccia, ma per un posto dove erano, ce ne sono stati  mille dove mancavano, prima del 1995 non era così, le trovavi un po dappertutto e ne rimaneva a sufficienza per l'apertura generale per coloro che vi si dedicavano, senza creare una pressione venatoria soltanto a questo selvatico.

Comunque non era mia intenzione convincere nessuno sul fatto di fare o no fare la preapertura, anche perché non ho nessun potere decisionale e mediatico in merito. ho soltanto cercato di stimolare un momento di riflessione e evidenziato osservazioni su dati di fatto. Saluti.

-giamp50

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Risposta #6 il: 05/09/2013 - 21:06
Sì, si sente "Terfiro", hai scritto con la passione ed il cuore del Cacciatore.

Saluti.

FilippoTrocchi

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Risposta #5 il: 05/09/2013 - 19:27
Buonasera a tutti ,Terfiro permettimi di esprimere il mio dissenzo ad alcune considerazioni che hai fatto.Dove ho cacciato io in preapertura c'e'stata un ottima presenza di tortore e di colombacci ma diversi giorni prima il fatidico giorno la presenza di tortore era a dir poco esagerata !.Io personalmente sto vedendo da diversi anni un aumento esponenziale del colombaccio ma questo haime' non e' dovuto ad una gestione della specie ma ad una "fortuita"combinazione agrosilvopastorale .l'agricoltura intensiva ha decretato la fine di alcune specie "fagiano in primis,starna da anni"mentre ha favorito altri tra i quali il nostro beneamato.Per ora si gioisce ma un domani venisse a cambiare l'agricoltura il colombaccio sarebbe destinato a regredire ,inesorabilmente come tutti i selvatici che prima di lui abbondavano e ora invecie sono in sofferenza.Pre finire io dico che il nostro impegno deve sempre andare nella direzione del rispetto nei confronti della specie ma una gestione vera e propria di sicuro non e' nelle nostre mani .quindi preapertura si nel rispetto dei numeri saluti

tobia

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Risposta #4 il: 05/09/2013 - 18:46
Terfiro,

la tua analisi è perfetta...
Buona serata

gigino

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Risposta #3 il: 05/09/2013 - 17:08
ciao terfiro,permettimi una domanda,mi dici il nome del dottore che ti ha obbligato a fare a te e i tuoi amici la preapertura?grazie in anticipo

riccardo80

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Risposta #2 il: 05/09/2013 - 16:49
hai perfettamente ragione....

Terfiro

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Risposta #1 il: 05/09/2013 - 16:08
Con la presente, è mia intenzione fare alcune considerazioni e riflessioni del tutto personali, sul giorno di preapertura.  Premetto che sono un cacciatore di sola selvaggina migratoria e questo giorno, per il contesto in cui mi si svolge, dove mi da l'opportunità? di vivere molte ore in una splendida campagna Senese in compagnia di amici e  rivedere dopo un anno bravi cacciatori del luogo sempre pronti ad aiutarmi, vi posso assicurare che è il più bello della stagione venatoria. Ma a prescindere da questo, per onestà? intellettuale, obbiettività? e spirito creativo, non posso esimermi da fare alcune riflessioni e considerazioni,  derivate anche da molti anni di licenza, da  osservazioni  ed analisi degli eventi  che si sono succeduti  sulle dinamiche della selvaggina in questo giorno cacciata. Parto a parlare dal colombaccio, perché è il selvatico che in questo forum sta più a cuore. Da diversi anni, per la nostra gioia, la nostra campagna si sta gratificando di una forte presenza di questo  volatile.  A mio avviso, questo capitale faunistico ha il dovere di essere gestito con intelligenza ed opportunità?. Nel giorno della preapertura tutti i cacciatori si sentono e sono  in diritto di imbracciare il fucile, (ci mancherebbe altro che così non fosse) e la pressione venatoria che si viene a creare sul colombaccio da noi nidificante e stanziale, specialmente in provincia di Firenze dove la presenza della tortora è divenuta quasi una chimera, è così forte e senza alcun criterio che rischia di depauperare questo  patrimonio faunistico che la natura ci concede. Un patrimonio che se inseguito in altre date, dove altri cacciatori svolgono caccie diverse e la pressione venatoria è più distribuita, potrebbe essere sfruttato con oculatezza e parsimonia da cacciatori dediti da sempre , in modo attrezzato e non, a questa attività? e che ne  nutrono un profondo rispetto e una profonda passione.

Per la tortora il problema è diverso e questo selvatico già? da qualche anno sta subendo i problemi  di una caccia intensiva, all'estero (vergogna inaudita ) e in minima parte ( nessun lo neghi) da noi per l'apertura anticipata. Fortunatamente e sottolineo fortunatamente, la natura fa in modo di salvare il capitale di individui adulti che da noi hanno nidificato,  perché  come sempre il 1° di settembre sono già? migrati. Questa fortunosa circostanza da la possibilità? di far tornare gli stessi  che si sono salvati da tante avversità?, a prolificare nel nostro territorio anche il prossimo anno e garantire nuovamente una sua presenza. Ma la pressione venatoria del giorno di preapertura,  dove sono rimaste una parte di tortore,  va a colpire tutti i soggetti giovani che non sono potuti migrare, comportando l'inconveniente di non permettere  un sufficiente  ricambio generazionale e facendo osservare che la curva di presenza di questo selvatico è di anno in anno sempre più discendente, anche perché  gli adulti non sono eterni.  Chi ha memoria si ricorderà? la forte presenza di questo selvatico negli anni dal 90 al 95 quando ancora non era praticata la preapertura. Era molto bello vederle ed apprezzarle anche senza cacciarle, ed il giorno di apertura generale chi vi si dedicava, ambiva  sempre  ad un suo modesto carniere.

Capisco che non sia facile comprendere quanto detto  perché scritto da un migratorista e nel contempo sono consapevole che nessuna associazione o gruppo venatorio si può esprimere in tal senso, ma per mio stile e buon senso,  mi rimane difficile giustificare fanatici stragisti, sparatori ed esibizionisti di ogni genere, che purtroppo in quel giorno, concentrati o sparsi ve ne sono tanti, e rischiano, con i suoi modi di fare senza nessun rispetto, di creare un danno  quasi irrimediabile

Preferisco rinunciare ad un giorno di caccia ed  ambire a carnieri più modesti, ma sapere con soddisfazione, che le specie di selvaggina che noi  cacciamo  vivano di buona salute.  Soltanto una caccia con criteri di sostenibilità? ci può ancora garantire un nostro futuro.

Non  me ne  volete,  ma riflettiamo se il gioco ancora vale la candela.

Non vorrei che un doman qualcun ci dica : Chi è causa dei suoi mal pianga se stesso.

Saluti  Terfiro.