Sabato 27 luglio decorso, nell'ambito delle iniziative in occasione della XX^ FESTA REGIONALE DEL CSAA ARCICACCIA, nello splendido comprensorio montano I LAGONI sito in Provincia di Pistoia, organizzato dall'Arcicaccia, si è tenuto il convegno dal titolo "Caccia alla migratoria da appostamento". In principio, la discussione avrebbe dovuto incentrarsi sulla presentazione del "Progetto"Migratoria" al quale ha aderito la neo costituita Associazione UNIFAUNA di cui è presidente il Dr. Sauro Giannerini. Con l'occasione è stato affrontato il delicato tema legato agli appostamenti fissi di caccia, tema questo di attuale interesse.
All'incontro hanno partecipato circa 30 persone, tra i quali il sottoscritto in rappresentanza del Club del Colombaccio di Firenze, le quali hanno seguito con interesse i vari interventi dei relatori. L'impressione che ne abbiamo ricavato è stata sicuramente positiva e costruttiva se non altro per la serietà? e l'impegno profuso dagli organizzatori dell'iniziativa davvero inedita per quanto riguarda il tema relativo alla problematica degli appostamenti fissi che ha assorbito la maggior parte del tempo disponibile.
L'intervento di maggior rilievo, peraltro molto atteso, è stato tenuto da Massimo Logi, Vice Presidente Nazionale Arcicaccia, il quale, è stato incaricato di argomentare sul tema: "Legislazione che regola la caccia da appostamento, problemi e prospettive dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la legge regionale del Veneto sugli appostamenti fissi". Logi, ha tenuto a sottolineare che la pronuncia della Corte riguarda in primis la Regione Veneto, ma teme probabili ricadute in ambito regionale nonostante in Toscana sembra essere quasi garantita la regolamentazione in tema di appostamenti fissi. Nondimeno devono essere portate avanti iniziative migliorative e preparare un terreno di risposta in caso di eventuali accertamenti e contestazioni. La situazione non è nuova ha detto Logi, già? in passato si era interessato della vicenda. Dopo aver richiamato i rilievi sollevati dalla Suprema Corte, ha illustrato nei dettagli le tematiche citate nelle complesse norme che regolano le autorizzazioni paesaggistiche osservando che quasi tutte le aree del territorio sono coperte da vincolo paesaggistico. Per vincolo paesaggistico si intende tutte quelle aree territoriali costituite da foreste e da boschi, zone umide, manufatti storici, siti archeologici, monumenti ecc. Ha cercato di individuare, fra la selva delle leggi che regolano la materia, la strada più idonea e percorribile che consenta di far fronte all'ennesima limitazione in campo venatorio. In proposito è allo studio un piano di previsione per ottenere dalla Regione Toscana un sistema autorizzativo che superi il problema, valido per tutti coloro che ne fanno richiesta e che tenga conto delle linee guida indicate dalla Corte con l'obiettivo di salvaguardare, nella sua globalità?, la tradizionale caccia alla selvaggina migratoria praticata da appostamento.
Nello specifico, Logi ha richiamato il DPR. del 2010 inerente le autorizzazioni paesaggistiche semplificate che riguardano piccoli manufatti aventi caratteristiche e tipologie classificate come costruzioni leggere. Questa potrebbe essere una ipotesi percorribile su cui lavorare. In seguito, sarà? opportuno e necessario rivedere, in sede regionale, anche la riformulazione della locuzione "Appostamenti fissi" o quanto meno il suo significato, con la previsione di "manufatti di tipo amovibile" con durata temporale di 5 anni (validità? massima indicata nella Sentenza), eventualmente riproponibile.
Infine, Logi ha fatto presente che la Regione Toscana aprirà? a breve un confronto con le AA.VV. riguardo la problematica degli appostamenti fissi. All'uopo ha annunciato di aver già? attivato un ufficio a Firenze per dare un sostegno in caso di eventuali singole situazioni che potrebbero palesarsi alla luce della recente sentenza, e con la Regione Toscana cercare di creare un "ombrello" protettivo.
Le conclusioni sono state tratte da Fabio Lupi, Presidente Arcicaccia Toscana, il quale, con un appassionato intervento ha richiamato l'attenzione sulla opportunità? e la capacità? di introdurre elementi di speranza, perché, a suo dire, la caccia ha PERSO LA CAPACITA' DI PARLARE AL FUTURO. Occorre lavorare per il rafforzamento dell'attività? culturale venatoria. Siamo circondati - dice Lupi - da pseudo cultura animalista che attraversa tutte le formazioni politiche nessuna esclusa.
Smettere di farci la guerra e dobbiamo necessariamente recuperare il dialogo e costruire tutti insieme una sola casa comune che rappresenti con autorevolezza tutto il mondo venatorio. Afferma altresì che l'Ispra deve tornare sotto le dipendenza della Presidenza del Consiglio, svincolandola dal Ministero dell'Ambiente assunto a suo tempo da Pecoraro Scanio. Lupi ha concluso il suo intervento attirando l'attenzione degli astanti sulla previsione di modifica costituzionale riguardante la eliminazione delle Provincie. Al riguardo pone i seguenti interrogativi: cosa succederà? alla caccia con l'eliminazione delle Provincie? Gli Ambiti Territoriali di Caccia saranno all'altezza di accollarsi l'onere delle Provincie per la pratica venatoria? Sono problemi, questi, di primaria importanza che il mondo venatorio deve porsi come sfida per l'immediato futuro della caccia.
A seguire si sono succeduti gli interventi di Sauro Giannerini, inanellatore Ispra e Lorenzo Nannelli, tecnico faunistico i quali hanno presentato il progetto "migratoria" realizzato dall'Arcicaccia, Libera Caccia e ANUU di Pistoia in collaborazione con la Provincia di Pistoia, inerente le rotte migratorie che interessano il nostro paese. E' stata, poi, la volta di Luca Gironi, giornalista venatorio, capannista, il quale, ha illustrato una interessante disamina di come scegliere il sito dell'appostamento di caccia e le tecniche per allestire un buon appostamento.
Per quanto riguarda l'aspetto della sicurezza in ambito venatorio è intervenuto Fabrizio Melani, tecnico armiere specializzato in balistica venatoria, il quale ha presentato una vasta gamma di fucili combinati da capanno e relative cartucce, evidenziando le cause di eventuali incidenti di caccia che potrebbero derivare da banali errori ovvero per negligenza o imprudenza nel maneggio delle armi medesime.
Una considerazione personale: Ritengo che iniziative di questo tipo siano veramente utili per dare un contributo di chiarezza e di conoscenza reale dei problemi connessi e sempre presenti nel nostro mondo. Credo che una presenza più partecipativa potrebbe essere fonte di una cultura venatoria più profonda e utile per affrontare con maggiore energia il contesto sociale che stiamo vivendo.
Un saluto a tutti da Picchi52.
Allego alcune foto relativo al convegno.
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