FORUM Club Italiano del Colombaccio

-giamp50

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #32 il: 03/08/2013 - 00:30
copio/incollo parzialmente
Provincia di Ancona

Oggetto:

 PIANO DI CONTROLLO DEL PICCIONE DOMESTICO (COLUMBA LIVIA

VARIETà? DOMESTICA) NELLA PROVINCIA DI ANCONA - PERIODO 1 GIUGNO

2013/30 SETTEMBRE 2018 -
PRESA D'ATTO PARERE FAVOREVOLE

DELL'I.S.P.R.A. ALLA SUA REALIZZAZIONE
L'anno 2013, il giorno diciannove del mese di Giugno, alle ore 10:40, nella sede della Provincia, il Commissario Straordinario PATRIZIA CASAGRANDE ESPOSTO con la partecipazione del Segretario Generale dott. PASQUALE BITONTO

ADOTTA

la deliberazione di seguito riportata. Atto n. 162 del 19/06/2013
CONSIDERATO che la vigente collocazione giuridica del colombo di città? è stata definita con la sentenza n. 2598 del 26 gennaio 2004 della Sezione III penale della Corte di Cassazione, la quale ha stabilito che il piccione di città? deve essere considerato animale selvatico, in quanto vivente in stato di naturale libertà?, mentre appartengono alle specie domestiche o addomesticate il piccione viaggiatore e quello allevato per motivi alimentari o sportivi;
 VISTO che dalla su richiamata sentenza discende, tra l'altro, che il riferimento per la gestione dei conflitti ascrivibili al colombo di città? va individuato nella legge nazionale 11 febbraio 1992 n. 157 inerente «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per l'esercizio dell'attività? venatoria»? per cui, in base al comma 2 dell'art. 19 della suddetta legge, le Regioni e, per delega, le Province hanno facoltà? di operare il controllo della fauna selvatica per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione

biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agroforestali ed ittiche;
 VISTO che sul territorio della Provincia di Ancona, nel corso delle ultime decadi, la

consistenza delle popolazioni di colombo di città? ha raggiunto dimensioni tali da rendere difficilmente gestibile il conflitto uomo/colombo di città?, con i colombi che rappresentano una crescente fonte di problematiche che riguardano aspetti differenti della vita cittadina e più in generale della convivenza uomo/animale, con implicazioni di natura igienico-sanitaria e di danno al patrimonio artistico-monumentale, senza trascurare gli aspetti economici e le conseguenze che l'ampia dispersione dei colombi di città? nelle campagne contermini determina a carico di alcune produzioni agricole;
 VISTO che, sebbene non sia agevole fissare un livello di densità? urbana oltre il quale

occorre intervenire, tuttavia valori che si collocano tra 300 e 400 individui/kmq indicano quasi sempre la presenza di uno stress ambientale che richiede l'attuazione di un intervento limitativo (Baldaccini, 1989 - Documento Tecnico n. 6. INBS) in quanto il colombo è specie dotata di buona mobilità? unita a spiccate doti di adattabilità? ambientale il che determina, tra l'altro, la capacità? del Columbide di interagire con una serie di risorse sparse sul territorio coprendo spesso spostamenti circadiani che lo vedono sfruttare gli ambiti urbani per il riposo notturno e la nidificazione e le

limitrofe aree rurali per l'approvvigionamento alimentare, comportamento questo che fa considerare una efficace strategia di gestione dei conflitti cagionati dalla specie l'operare su scala di comprensorio di fruizione esteso (rurale ed urbano);
 VISTO che, ad oggi, la gestione del colombo negli ambiti urbani del territorio provinciale è avvenuta in maniera disomogenea mediante l'emanazione di ordinanze dei Sindaci (artt. 50 e 54 del d.lgs. n. 267/2000 (T.U.E.L.) e relativi atti amministrativi;
 VISTO che la sovrabbondanza della specie negli ecosistemi naturali, può, in alcuni casi, costituire un serio fattore limitante per altre specie di fauna selvatica di interesse gestionale e/o conservazionistico;
 VISTA la necessità?, da un lato, di dare una risposta alle sempre più pressanti richieste delle associazioni professionali agricole, dall'altro, di creare delle linee guida a cui potranno attenersi tutte le Amministrazioni Comunali che, negli anni, hanno messo in campo iniziative non condivisibili di scarsa efficacia gestionale;
VISTO che, in merito alle competenze dei Sindaci, sentenze dei Tribunali amministrativi

regionali chiamati ad esprimersi hanno rilevato come l'ordinanza del Sindaco sia impiegabile solo quando sussistano dimostrate condizioni di imprevedibilità? ed eccezionalità? del pericolo igienicosanitario tali da giustificare l'adozione di determinati strumenti (TAR Piemonte, Sez. II, 16 gennaio 2006, n. 1006), che l'art. 54 del d.lgs n. 267/2000 attribuisce al Sindaco il potere di emanare ordinanze contingibili ed urgenti in materia di sanità? ed igiene purchè sussistano i presupposti della straordinarietà? e dell'urgenza della situazione (TAR Toscana, Sez. II, ord. 6 maggio 2009, n.355/2009; TAR Lazio, Sez. II, 29 marzo 2004, n. 2922), che si può quindi affermare, sulla scorta della giurisprudenza menzionata, che le attività? di controllo della specie di cui all'oggetto debba essere effettuata ai sensi dell'art. 19, comma 2, della l. n. 157/92, anche nell'ambito comunale;
 CONSIDERATO pertanto opportuno approcciare le problematiche cagionate dal colombo di

città? in forma coordinata su un'adeguata scala di Provincia mediante la predisposizione di un piano di intervento pluriennale le cui attività? siano condizionate alla effettiva adesione delle Amministrazioni Comunali all'applicazione del piano proposto mediante specifici atti amministrativi ed azioni coerenti con le sue finalità?;
 VISTA la Legge n. 157/1992 «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e

per il prelievo venatorio»? il cui art. 19 «Controllo della fauna selvatica»?, stabilisce che le Regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zooagro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone

vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica (oggi I.S.P.R.A.).

Qualora l'Istituto verifichi l'inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Tali piani devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali. Queste ultime potranno altresì avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti di licenza per l'esercizio venatorio, nonché delle guardie forestali e delle guardie comunali munite di licenza per l'esercizio venatorio.
 VISTA la L. R. Marche n. 7/1995 e ss.mm.ii. «Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività? venatoria»? il cui art 25 «Controllo della fauna selvatica»? riprende, con il comma 2, quanto statuito dall'art. 19 L. n. 157/1992 e, con il comma 3, aggiunge «»?omissis»?possono inoltre avvalersi, ove necessario, delle guardie volontarie di cui all'articolo 37, purché in possesso della licenza di caccia, nonché di operatori, muniti di

licenza, all'uopo espressamente autorizzati dalla Provincia, selezionati attraverso appositi corsi di preparazione alla gestione faunistica, direttamente coordinati dal personale di vigilanza della provincia»?;
 VISTE le note protocolli 61317 del 16/04/2013, n. 73526 del 14/05/2013, n. 81362 del

28/05/2013 ad oggetto «Piano di controllo del Piccione domestico (Columba livia varietà?

domestica) nella Provincia di Ancona - richiesta parere ai sensi degli artt. 7 e 19 L.157/92 » Periodo 1 giugno 2013 » 30 settembre 2018»? con cui l'Area Flora e Fauna e Polizia provinciale ha inviato all'Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale » ISPRA » il piano pluriennale di cui sopra, corredato dei necessari dati sui danni prodotti dalla specie all'agricoltura, da ultimo nella versione in alcuni punti concordata congiuntamente con lo stesso istituto, per ottenere parere tecnico scientifico favorevole come previsto dalla vigente normativa come adempimento

preliminare a qualsiasi intervento di contenimento numerico di fauna selvatica;
 VISTA la risposta pervenuta dall'ISPRA a ½ fax il 5/06/2013, acquisita agli atti con

protocollo 86181/2013, con cui esprime, esaminato dettagliatamente il progetto presentato, parere favorevole alla sua attuazione nella provincia di Ancona nel periodo 2013 » 2018 da attuarsi nel rispetto delle condizioni e dei limiti ivi indicati;
 RAVVISATA l'opportunità? di dare al presente provvedimento l'immediata eseguibilità? in

considerazione della necessità? di avviare con celerità? il programma operativo vista la sua complessità? ed il suo impatto generalizzato sul territorio provinciale, aree urbane comprese, onde ottenere il maggior risultato possibile in materia di limitazione dei danni all'agricoltura;
 RITENUTO di demandare al Dirigente del I Settore l'adozione dei provvedimenti

conseguenti e necessari per la realizzazione di quanto previsto dal presente provvedimento;
 PRESO ATTO che sulla presente proposta non necessita acquisire il parere di regolarità?

contabile, non rivestendo la proposta alcun aspetto che direttamente o indirettamente presenti profili finanziari, economici o contabili, si propone quanto segue
1) di prendere atto della nota fatta pervenire dall'ISPRA con fax del 5/06/2013, acquisita agli atti con protocollo 86181 di pari data, con cui l'Istituto esprime, esaminato dettagliatamente il piano presentato, «Piano di controllo del Piccione domestico (Columba livia varietà? domestica) nella Provincia di Ancona - richiesta parere ai sensi degli artt. 7 e 19 L.157/92 » Periodo 1 giugno 2013 » 30 settembre 2018»?, parere favorevole alla sua attuazione nella provincia di Ancona nel periodo

2013 » 2018 nell'oggetto specificato, da attuarsi nel rispetto delle condizioni e dei limiti ivi indicati;

2) di demandare al Dirigente del I Settore l'adozione dei provvedimenti conseguenti e necessari per la realizzazione di quanto previsto dal presente provvedimento, previo coordinamento con le iniziative intraprese dai Comuni interessati nelle proprie aree urbane, con le Associazioni degli Agricoltori e coordinamento operativo con gli AA.TT.CC., onde ottenere il maggior risultato possibile in materia di limitazione dei danni all'agricoltura in ambito rurale ed in materia di tutela dell'igiene e del decoro urbano, di tutela della sanità? pubblica, di tutela del patrimonio storico-artistico in ambito urbano;

 ****************

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO

nell'esercizio dei poteri spettanti alla

Giunta della Provincia di Ancona

Visto il sopra riportato documento istruttorio redatto in data 17/06/2013 dal Settore I Affari

Istituzionali e generali;

Ritenuto di condividere il documento per le motivazioni riportate e pertanto di poter far propria la proposta presentata;

 Riconosciuta la propria competenza in merito all'adozione del presente atto nell'esercizio dei poteri spettanti alla Giunta Provinciale ai sensi dell'art. 48 del D. Lgs. n. 267/2000;

Visto che la proposta riporta i pareri favorevoli di regolarità? tecnica e contabile degli uffici interessati;

DELIBERA

1) di prendere atto della nota fatta pervenire dall'ISPRA con fax del 5/06/2013, acquisita agli atti con protocollo 86181 di pari data, con cui l'Istituto esprime, esaminato dettagliatamente il piano presentato, «Piano di controllo del Piccione domestico (Columba livia varietà? domestica) nella Provincia di Ancona - richiesta parere ai sensi degli artt. 7 e 19 L.157/92 » Periodo 1 giugno 2013 »30 settembre 2018»?, parere favorevole alla sua attuazione nella provincia di Ancona nel periodo

2013 » 2018 nell'oggetto specificato, da attuarsi nel rispetto delle condizioni e dei limiti ivi indicati;

2) di demandare al Dirigente del I Settore l'adozione dei provvedimenti conseguenti e necessari per la realizzazione di quanto previsto dal presente provvedimento, previo coordinamento con le iniziative intraprese dai Comuni interessati nelle proprie aree urbane, con le Associazioni degli Agricoltori ed il coordinamento operativo con gli AA.TT.CC., onde ottenere il maggior risultato possibile in materia di limitazione dei danni all'agricoltura in ambito rurale ed in materia di tutela dell'igiene e del decoro urbano, di tutela della sanità? pubblica, di tutela del patrimonio storicoartistico in ambito urbano;

****************

Infine, il Commissario Straordinario,

Attesa l'urgenza che riveste l'esecutività? della presente deliberazione onde ottenere il massimo risultato in merito alla riduzione dei danni all'agricoltura negli istituti di protezione della fauna interessati dal piano;

Visto l'art. 134, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000;

DELIBERA

di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile.

-giamp50

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #31 il: 17/07/2013 - 19:53
Mah, secondo me dovremmo abbandonare ogni stereotipo, accantonare situazioni odierne e locali, chiuderci in ritiro da qualche parte, discutere per 2-3 giorni per 20 ore al giorno e poi far scaturire una linea unica e generale di quando e come vada cacciato il colombaccio.

E da qui ricominciare con più forza, dettata dall'unità?, e con più determinazione.

Ciao grande "Vasco".

Vasco

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #30 il: 17/07/2013 - 12:31
Bravo giamp, chiudersi dentro ad un guscio è inutile, anzi, poco producente. Il Club deve difendere tutti i cacciatori di colombaccio, saranno le leggi che condizioneranno le scelte e i modi di esercitare la caccia di ognuno di noi. Si dovrà? difendere a denti stretti quello che già? abbiamo e sembra sempre più difficile, ma tutti dobbiamo remare in una stessa direzione altrimenti affondiamo. Non è mai troppo tardi, dice il proverbio, ma se tutti non recepiscono il segnale da più parti pervenuto, cioè l'unione del mondo venatorio, la guerra è persa. Siamo noi, con il nostro consenso, a sceglierci il destino, nessun altro può farlo, sono troppi anni che siamo in balia delle onde remando uno contro l'altro, provare una nuova strada non cambia assolutamente nulla e peggio di così......

-giamp50

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #29 il: 17/07/2013 - 11:09
Certo che, se riuscissimo a compattarci superando rigidità? individuali e di gruppo, ragionandoci approfonditamente sopra e ricercando le reali problematiche ed i conseguenti veri interessi del cacciatore e della sopravvivenza della caccia, si potrebbe, tutti insieme, dare mandato al Direttivo per un aggiornamento della Carta del 2006, certo che il Direttivo potrebbe farlo da solo ma se fosse su mandato assembleare rafforzato dal forum avrebbe molta più forza, in modo da rappresentare a tutte le Associazioni Venatorie ed a tutte le Amministrazioni Pubbliche Italiane un'unica linea ed un unico filo conduttore.

Facciamo il possibile per salvare la Caccia e questa Caccia, dalla tradizionale da Palco alla oramai anch'essa tradizionale, anche se giovane, da Campo e Bosco da appostamento temporaneo.

Denis

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #28 il: 17/07/2013 - 11:09
Chiocco ,L'apocalisse l'hanno già? scritto altri e forse tanti di noi cacciatori non ce ne siamo accorti in tempo o non ce ne accorgiamo proprio.

Ciao

Chiocco

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #27 il: 17/07/2013 - 06:23
Boia denis e' l'apocalisse!

Ma che hai visto l'esorcista ?

Denis

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #26 il: 17/07/2013 - 06:05
Giusto Giamp-50

Vedo che hai capito il senso del  mio giudizio sul "Key concept".

per il Colombaccio guarda caso messo in quel documento in eccezione la data del periodo di post-produzione del Colombaccio è al 20 ottobre e quindi come dici sovraponendo una decade si arriva ad una potenziale apertura x il 10 ottobre,ben oltre il 1°ottobre altro che preapertura.

Prefirei concentrare le forze per fare rivedere e corregere queste date FORZATE VOLUTAMENTE A MIO AVVISO anziche che concentrate tutte le forze sul mese di febbraio,però il mio pensiero come il tuo contano per uno.
PENSO CHE QUESTO PROBLEMA DOVREBBE ESSERE MESSO IN PRIMA FILA NELLA LISTA DI TUTTE LE MAZZATE CHE STANNO PER ARRIVARE.VEDI CAPANNI APPOSTAMENTI E OSTACOLI X I  CAPANNI SUGLI  ALBERI, VEDI ANCHE  DIVIETO RICHIAMI,VEDI ANCHE NON ULTIMO DIVIETO DI ACCESSO NEI TERRENI PRIVATI.

CIAO A TUTTI.

Chiocco

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #25 il: 16/07/2013 - 23:39
grazie al cielo c'è ancora qualche regione con le palle...le marche che fatto quello che doveva fare,cioè motivare gli srafalcioni dell'ispra,ormai sempre piu covo di ambientalisti della domenica(e del 27 di ogni mese)e tirare dritto x la giusta strada,unico errorino togliere quei ultimi giorni..

indipendentemente da quei 4 gatti di colombacci che muoiono alla pre apertura del tutto ininfluenti nella popolazione sempre in continuo aumento di colombacci stanziali,la pre apertura resta una questione di principio..alla quale si potrebbe rinunciare solo con la concessione di cacciare a febbraio.

ogni regione o provincia che non la concede contribuisce buttare tutti i cacciatori verso in baratro,oggi la pre apertura domani fino a metà? ottobre,dopo domani i richiami vivi..

ma lo vogliamo capire che indipendentemente da come si pensa non dovremmo piu  permettere senza lottare anche la piu piccola limitazione?sia essa pre apertura o unche un solo giorno in meno ai tordi dei quali non fregherà? neppure a nessuno ma è sempre una limitazione.

sapete,parliamo tanto di salvaguardia ma la vera salvaguardia è quella di alleggerire la pressione su un determinato selvatico altro che pre aperture..al tordo chiude prima?al fagiano idem?allodole massimo 10 al giorno e 50 a styagione,chi terrà? gabbie tutto l'anno x andare a caccia di elemosine?beccaccia 20 gennaio..basta una pozzanghera e devi avere solo pallini di acciaio..

ma dove pensate che andrà? tutta la gente?tutti quelli che prima faceva chi questa e chi quella di cacce?

AI COLOMBI!! unico modo x tutti attrezzati o non attrezzati,di sparare qualche fucilata.

persone che non hanno altro selvatico da cacciare all'infuori di un  maialaccio dove credete che andranno a letto?alcuni si attrezzeranno subito,altri dopo aver visto che se si vuole prendere qualcosa si deve metter su' piccioni,capanni,aste ecc ecc

tanti lungo i confini di riserve ad aspettare che ne esca qualcuno , e se escono a 80 mt. fà? lo stesso..canna di 76 cartucce magnum con 52 grammi piombo 2 e vai,se poi ogni tanto ne casca uno tanto meglio,almeno qualche cartuccia si spara..

altro che pre apertura...

vogliamo salvaguardare il colombaccio?

lottiamo contro ogni ulteriore limitazione di tutta la caccia in generale sia essa pre apertura o una allodola o tordo che sia,ogni giorno in meno è un'altro pelo che cade e

pelo dopo pelo ci stanno pelando,che parta dalla testa o dalle zampe non importa,sarà? tutto il cane a rimanere pelato..

-giamp50

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #24 il: 16/07/2013 - 20:56
Ciao "Denis",

già?, in futuro temo che ci darà? dei problemi seri, bisognerebbe che chi di dovere si adoperasse per una revisione di alcune storture ed esagerazioni.

Io non lo conosco bene, ma mi sembra di aver letto in passato che per l'Italia si dichiari la seconda decade di ottobre quale fine di periodo di riproduzione, per cui, sovrapponendo una decade, andremmo comunque a finire al dieci di ottobre, perdendo il primo periodo del passo.

O forse sbaglio?

Denis

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #23 il: 16/07/2013 - 17:17
Come facevo notare io.

 il documento key concept è molto ambiguo per quanto riguarda il Colombaccio ed è un arma a doppio taglio se non tre tagli e alla fine comunque chi si taglia siamo sempre noi.

Nel caso regione Marche è stato  usato il coltello a rovescio ma una lama che taglia c'é sempre.

Svegliamoci perché il documento "KEY CONCEPT" non è stato redatto di recente ma da qualche anno.

Ciao

-giamp50

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #22 il: 16/07/2013 - 13:20
Come detto in precedenza riporto parti della Delibera di Giunta della regione Marche con le motivazioni addotte dalla Giunta stessa per non aver recepito le indicazioni del Parere Ispra.

Purtroppo il formato del documento non mi permette dei copia/incolla per cui sarò costretto a trascriverlo, pazienza.
^^^Regione Marche, Giunta Regionale, Deliberazione della Giunta Regionale, Adunanza n.187, Legislatura IX, Seduta del 09/07/2013, Delibera n.995.

Oggetto: L.R. 7/95, art.30 - Calendario Venatorio 2013/14.
LA GIUNTA REGIONALE....VISTO....DELIBERA di approvare l'allegato calendario venatorio...
DOCUMENTO ISTRUTTORIO

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

.......................

-Documento ISPRA "Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della Legge n.157/92, così come modificata dalla Legge Comunitaria 2009, art.42;

.......................

-tenuto conto che l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale(ISPRA) nella "Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art.42", chiarisce che, a prescindere "...dall'inizio dei movimenti di risalita verso i luoghi di nidificazione, la caccia agli uccelli migratori dovrebbe terminare alla metà? della stagione invernale. Infatti .................. oltre la metà? dell'inverno aumenta progressivamente la probabilità? di sottrarre alla popolazione individui caratterizzati da una crescente speranza di sopravvivenza, ......................................... Di fatto la caccia in periodo tardo invernale o addirittura all'inizio della primavera è controproducente anche per gli interessi dei cacciatori, i quali dovrebbero avere a cuore il mantenimento di popolazioni altamente produttive.   ........................................." ,,,,,,

..................................................................................

-considerato che l'art.7, comma 1, della legge 157/92 qualifica l'ISPRA come "organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza per lo Stato, le Regioni e le Provincie", la cui funzione istituzionale non può, pertanto, essere quella di sostituirsi alle Amministrazioni nel compimento delle proprie scelte in materia di caccia, ma quello di supportarla sotto il profilo squisitamente tecnico, va rilevato come l'istituto abbia carattere nazionale, cosicchè può verificarsi la necessità? di valutare le specifiche realtà? regionali. Ne deriva che il parere dell'ISPRA ha carattere di obbligatorietà? e non di vincolatività?, e pertanto può essere disatteso dall'Amministrazione Regionale la quale ha, però, l'onere di farsi carico delle osservazioni procedimentali e di merito e di esprimere le valutazioni, che l'hanno portata a disattendere il parere;

........................................................................

-.......................................................................

si esplicano in dettaglio per ogni singola specie le seguenti considerazioni:

............................................................................

............................................................................
COLOMBACCIO(Columba Palumbus)

consentirne il prelievo venatorio:
a) in preapertura nelle giornate 1, 4 e 8 settembre 2013 da appostamento, nei seguenti orari: dalle 05,30 alle 11,30 e dalle 17,00 alle 19,30

b) dal 15 settembre 2013 al 26 gennaio 2014.
in considerazione
- che la "Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art.42 dell'Ispra", per questa specie riporta le seguenti considerazioni: "...mostra un'estenzione eccezionale del periodo riproduttivo, perciò la "Guida alla disciplina della caccia" giudica accettabile la sovrapposizione parziale del periodo di caccia con quello riproduttivo (si veda in particolare il § 3.4.31), anche in considerazione del buono stato di conservazione di cui la specie gode in Europa, confermata peraltro dai trend recenti osservati anche in Italia." Inoltre lo stesso ISPRA, nel parere espresso sul calendario venatorio proposto dalla Regione Marche per la stagione 20092010 prot.n.027465 del 2562009) esprimeva valutazione favorevole nel seguente modo: "Considerato lo status locale di questa specie, si ritiene comunque accettabile la proposta di tre mezze giornate di preapertura della caccia all'inizio di settembre con modalità? analoghe a quelle indicate per la tortora(solo da appostamento)";
- dello status nazionale della specie secondo quanto emerso dal progetto MITO 2000 "Uccelli comuni in Italia.Gli andamenti di popolazione dal 2000 al 2010" redatto dalla LIPU aumento marcato +210% nel periodo, +12,2% annuo incremento forte" e locale delle popolazioni;
- della normativa vigente(ex art.18,comma 1,lett.b), della legge n.157/92) che prevede l'apertura del prelievo venatorio alla terza domenica di settembre;
- che la specie è in buono stato di conservazione a livello europeo (non SPEC);
- della consistente popolazione nidificante nella nostra regione; a tale riguardo si rappresenta che fino a tre stagioni venatorie precedenti l'attuale, l'ISPRA considerava sostenibile un prelievo prima dll'apertura generale nelle aree dove era effettiva la presenza di nuclei nidificanti di adeguata consistenza; in forza di tale asserzione la Regione Marche, nelle ultime quattro stagioni, ne ha consentito il prelievo per due/tre giornate fisse;
- che nel documento "Key concepts of article 7(4) of directive 79/409/CE", il prelievo venatorio protratto fino alla fine del mese di gennaio è ritenuto possibile, non essendoci sovrapposizione con il periodo di migrazione prenunziale;
- che nella "Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge n.157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art.42 dell'ISPRA" il prelievo venatorio protratto fino alla fine del mese di gennaio è ritenuto possibile, non essendoci sovrapposizione con il periodo di migrazione prenunziale.^^^
Ora, secondo il mio personale parere, l'ISPRA paga le evidenti contraddizioni concettuali dei pareri espressi in questi ultimi anni, ma la Regione Marche ha fatto la scelta peggiore che potesse fare, utilizzando strumentalmente le contraddizioni dell'ISPRA, permettendo la preapertura al Colombaccio ma, di conseguenza, anticipandone la chiusura.

Uffa, che faticata!

Denis

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #21 il: 12/07/2013 - 20:34
Magari nella conchiglia  ci trovo pure una perla . ma dai che cattiveria che mi hai detto. non mi ricordavo che non so nuotare.

OHH sai,però sto cercando di imparare a volare e si ,non si sa mai che se vietano tutti i tipi di richiami,quando so volare come lui il RE sono cavoli amari per lui se mi ha fatto lo scherzo di cui parlavo.

Cavolo che cosa non si fa per questo Colombaccio.

ILFAINA

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #20 il: 12/07/2013 - 20:25
L'ho scherzo amico mio... l'ho a fatto madre e natura!!!!!! tanta tanto tempo fa.........
Agguantati al ramo piu vicino......
Chiamalo scherzo della natura!!!

Denis

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #19 il: 12/07/2013 - 20:21
Anche te sei nel nido del cuculo Faina? ma dai il nome mi faceva pensare il contrario.

Ti potrei anche lasciare il posto ma vedi non essendo residente non posso perché non ho nessun posto, ma dai che un posto te, te lo sai prendere lo stesso.

 Ma ce l'hai o no questo posto?? in quel nido.

Io non ce l'ho  non avendo preso residenza quest'anno .

Ma poi è proprio strano davvero questo nido???

Ma dai non mi confondere che io sono dalla parte di chi l'ha costruito e quindi ospite.

Sai un ospite è un ospite e va rispettato se ospite è  almeno fino a prova contrario.

Non si sa mai nella vita »?..........

Ma allora su questo nido parre che ci stiano in troppi oppure è un nido grande che dovrebbe accogliere tanti uccellini ma guarda te che di questi uccellini c'è ne sono di tutte le razze.

Che scompiglio!! oooh madre natura che scompiglio!!!. L' ammucchiata nel nido.!!!????

 e no eeeeeh  qui bisogna mettere a posto gli uccellini.

Quanto lavoro in quel nido hanno i cuculi ???boh  lo diceva un'altro signore prima che il cuculo li butta fuori tutti. Cavolo ma non poteva scegliere un nido meno affolato???sto cuculo.

Forse lo fa perchè canta bene.

 Cucu cucu cucu la neve non c'è più....
Porca miseria sta a vedere che nel nido  non esiste il Colombaccio e ho pure sbagliato nido e si perchè io e l'uccello blu siamo amici e magari quello mi ha pure fatto un brutto scherzo.

ILFAINA

  • Vecchio profilo
  • Newbie
  • *
Risposta #18 il: 12/07/2013 - 19:38
Sisi Levante ..hai proprio ragione..te augurati che Chiocco trovi l'amico Denis..poi vedi che bella amicizia....