Ho pensato e ripensato a quanto è emerso qui sul Forum negli ultimi giorni e vorrei fare una proposta agli amici del Direttivo del Club e a tutti gli iscritti , simpatizzanti e non e comunque a tutti i cacciatori che hanno voglia di impegnarsi per difendere, promuovere e dare un futuro a questa nostra passione.
A fine agosto, primi di settembre, l'incontro del Direttivo che si dovrebbe svolgere a Firenze, chiedo diventi un'Assemblea Nazionale per riscrivere la Dichiarazione d'intenti Del Club Italiano del Colombaccio»?..o comunque delle linee guida o quello che si deciderà? insieme.
Dopo una quindicina d'anni dalla fondazione del Club, come è già? stato detto e come è stato richiesto da più parti, è necessario riconsiderare alcuni aspetti di questa caccia, dare spazio ai giovani (anche se lo spazio c'è sempre stato per tutti) e alle «giovani»? idee di chi magari non ha più vent'anni . Io sono per il cambiamento e per il rinnovamento che comunque ritengo debba avvenire democraticamente attraverso il confronto.
Si potranno inoltre fare valutazioni diverse da regione a regione, se veramente vogliamo valorizzare gli studi che stiamo portando avanti come Club e sarà? indispensabile la consulenza dei nostri dottori Tecnici Faunistici Giannerini e Capriotti che non potranno mancare.
Chiedo anche che la data dell'incontro venga fissata per tempo così che tutti possano liberarsi da eventuali impegni. Propongo inoltre che ci sia la possibilità?, per coloro che proprio non potranno essere presenti, di farsi rappresentare da persone di fiducia.
Ho lanciato l'idea che può sicuramente essere migliorata e ampliata dai vostri interventi. Ci tenevo davvero per la stima che ho nei confronti di coloro che scrivono sul forum è che hanno sempre avuto uno spirito costruttivo nonostante le critiche e le accese discussioni.
Vorrei rendervi partecipi di un mio modo di sentire la nostra caccia senza la pretesa che venga condiviso. Spesso si parla di tradizione»?.. ma cosa vuole dire. Mille anni fa a Cava dei Tirreni si cacciava con reti verticali, nei secoli scorsi a Todi e ad Amelia le reti erano a terra, e poi l'archibugio e l'avancarica, e i capanni a terra e poi i palchi»?»?.tutto cambia e mi viene da dire che la tradizione siamo noi nella misura in cui riusciremo a dare un presente e un futuro alla caccia al colombaccio con più consapevolezza di quanto ne abbiano avuta i nostri predecessori nei secoli passati.
Se potessimo sentire quanta storia c'è nei nostri gesti e nelle nostre azioni ci sentiremmo tutti portatori ( forse gli ultimi sopravvissuti) di una cultura venatoria antica che oggi più che mai ha bisogno di persone un po' più sagge che puntini sulla qualità? della caccia, piuttosto che sulla quantità?.
Un caro saluto a tutti »?»?.Graziano Giovanetti»?..(Levante)