Ne uccide più la lingua che la spada! Un uso appropriato della mitragliatrice verbale, in punta di fioretto, fa più danni del terremoto dell'Irpinia del 1980! Ha ragione Mario (e ridagli) non c'è bisogno di offendere nessuno per testimoniare l'altrui dabbenaggine. Mi viene sempre in mente Ponce de Leon quando diceva "rispondo sempre con un sorriso che, se ben valutato, può valere una denuncia per diffamazione" bisogna tenere a freno i bollenti spiriti (senti da che pulpito viene la predica) perché noi, incensurati con il bollino blu siamo quelli che ci possono rimettere di più. Ora Mario per rientrare nel solco della nostra passione ti narrerò brevemente un aspetto in Scozia. "ero solo, inginocchiato nel falasco breve che circondava il laghetto, oddio, pochi metri per pochi metri, ma era sottovento e prima che cominciasse a scurire avevo visto i segni. Ci vengono di sicuro. Ma era quasi buio e solo una lama di luce resisteva sulla sommità? della scura collina d'erica che mi nascondeva il lago grande, la riserva naturale dove avevano già? cominciato a cantare le oche che erano rientrate
alte e veloci, disegnando trame di suoni nel cielo sereno. Cominciavo a pensare che forse mi ero sbagliato e guardavo con concupiscenza le luci del cottage, dove i miei compagni d'avventure stavano già? facendosi uno scozzese di malto,davanti al camino acceso, mentre fuori si gelava. D'un tratto senza che avessi visto niente sentii distintamente il breve richiamo della femmina di germano, sempre davanti nel volo, e un attimo dopo cinque ombre eleganti, in perfetta formazione si materializzarono mentre stringevano le ali che fischiarono nella manovra. Sparirono nell'ombra dell'arginello e solo il "riscio" nell'acqua ne rivelava la presenza. D'improvviso mi sembrò che il silenzio fosse aumentato che il tempo fosse sospeso, poi si mossero disegnando onde nell'acqua.Il risultato, che fu spettacolare, non conta, conta che ancora a distanza di anni mi si accappona la pelle nel ricordare quel verso breve che sapeva di tutto, che conteneva tutta la magìa della caccia e conta ancora il ricordo dello spegnersi del sorriso dei lestofanti in pantofole quando entrai nella saletta, paonazzo di freddo ma con le mani piene di colli verdi" Ciao