FORUM Club Italiano del Colombaccio

Vasco

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Risposta #3 il: 23/01/2012 - 21:45
Questo racconto è di Rimescolo.
Carissimo Diego, voglio raccontarti di una beccaccia che ogni volta che volava "cantava".

Non so quanti beccacciai hanno avuto questa opportunità?, è una cosa molto rara, ma oltre al fatto che cantasse ogni volta è sottinteso che ogni volta la facesse franca.

Era il mese di dicembre del 1975, io e l'amico fraterno Enrico cacciavamo beccacce con i setter Ringo (suo) e Pelè (mio), avevamo incontrato questa beccaccia in un posto chiamato "cancellini", vicino allo stradello che conduceva al "salto alla cervia".

Primo volo, acconpagnato da un flebile e prolungato " tgen gen gen gen gen..." e si allontana senza avere la possibilità? dello sparo.

Al quel tempo si facevano fare al massimo due voli alla solita regina, dopo si cambiava zona e se ne cercava un'altra, questo era il nostro metodo, il motivo è facile da capire. Ebbene ogni quattro o cinque giorni ritornavamo a far visita alla solita canterina e lei puntualmente ci lusingava con il suo " tgen gen gen gen..." e si dileguava nella nostra difficile macchia mediterranea.

Finchè la mattina di natale del 1975 decidemmo con il vecchio "RIMESCOLO" di fare un salto veloce ai cancellini a fargli visita, alle 11 saremmo tornati a casa.

Enrico non venne, non voleva correre il rischio di macchiare la festa, con il ritardo. Pelè inizio la cerca con metodo (ormai era entrata nel suo naso da diverse volte)e dopo alcuni minuti il suono del campano sotto la pettorina cessò di suonare il classico den dereden dendereden den. Avvisai il babbo con un fischio convenzionale che il cane era fermo, lo avevo posizionato in una piccola radura per l'eventuale stoccata. Mi accostai silenziosamente a Pelè, ricordo benissimo la sua ferma espressiva e statuaria e il suo respiro gonfio a cadenza regolare, mi domandavo da quale parte questa volta la regina decidesse l'involo, quando udii il battito d'ali e l'ormai rituale canto uscire dal bosco, indirizzai un tiro d'imbracciatura allo sbaleno...non avvertii nessun sentore di speranza di abbattimento, ne piume che indicassero la presa. Al classico avviso rivolto a Rimescolo, "ECCOLA", non seguì ne lo sparo ne la vista della regina, ci pensò Pelè a rallegrare un percorso abbastanza lungo, impegnativo e per certi versi piacevole, con il ritorno dal fitto bosco con la beccaccia in bocca! il bacio alla regina e a Pelè chiuse questo capitolo così speciale che ho voluto raccontare a te e spero leggano Barzagnino e altri beccacciai.

Non ebbi la soddisfazione di aver visto il mio unico colpo sparato andare a segno, ma ebbi la sensazione che la rarità? dell'evento avesse voluto una fine senza vincitori ne sconfitti, solo un rispetto delle regole imposte dalla natura senza enfasi o eccessive manifestazioni di esultanza.

Con l'amico fraterno Enrico, dividemmo altre numerose avventure di caccia, pochissime altre beccacce accennarono il canto flebile "tgen gen gen gen", quella dei "cancellini" fu ricordata spesso e ancora oggi è nella mia memoria, una beccaccia speciale!!!

un caro saluto e un abbraccio ai beccacciai,

Rimescolo

Vasco

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Risposta #2 il: 23/01/2012 - 17:11
LA BEFFARDA INTRIGANTE CREATURA

di Baccarelli Diego
non so se e come riuscirò a terminare questo racconto, poichè la stanchezza accumulata nel corso della giornata, in oltre sei ore di caccia sulle mitiche pendici del Monte Peglia, mi rende difficile tradurre sulla tastiera del pc le forti emozioni appena vissute alla corte della Regina. Una Regina che si è presa gioco di me, irridendo furbescamente il mio giovane setter inglese, ripetutamente inchiodato sulla "calda", appena abbandonata dalla fantomatica Creatura con voli saettanti e tutti maledettamente fuori portata del mio ultraleggero calibro 20.

Ad essere sinceri fino in fondo devo dire però che, sulla prima rimessa, alla seconda ferma di Devil, la Regina ha commesso un errore sbagliando la via di fuga, dando a me la potenziale opportunità? di raggiungerla, da una distanza di circa 35 metri, con due fulminee stoccate. Purtroppo però anche io ho commesso un errore. Anzi no...ne ho commessi due, perchè entrambi i colpi sono andati incredibilmente a vuoto!!!

Nonostante la bruciante delusione, la corte alla beffarda, intrigante creatura è andata avanti, pressante e continua, per altre tre ore, con ferme stupende di Devil e avvistamenti lampo della "Sorniona", tutti, purtroppo, regolarmente fuori tiro.

Alle tredici e trenta, dopo una veloce, frugalissima colazione, abbandono il campo di battaglia, libero lo zio di Devil, il generosissimo Jimmy, e inizio una nuova avventura in una zona boscosa a circa cinquecento metri di distanza dalla prima.

L'impresa, è inutile nasconderlo, si presenta subito alquanto difficile, perchè il bosco, più che da Regine, sembrerebbe da Re di Macchia, essendo abbondantemente assortito di pruni, rovi, marruche e di quant'altro possa essere stato messo lì, per lacerare panni e pelle in abbondanza.

Ma la passione per la Regina è almeno tre metri più su dell'infinito e non si lascia per nulla intimidire dal peso degli anni e dagli ostacoli della natura.

Spinti, sorretti e guidati da questa grande forza sconosciuta, ci inoltriamo nel folto della macchia, cercando di sfuggire all'abbraccio insidioso dei rovi.

Mentre Io e Devil, essendo ormai a corto di energie, avanziamo lentamente e con grande fatica, Jimmy, come una vera, gioiosa macchina vivente, spazia alla sua maniera, scendendo e risalendo la china con estrema facilità? alla ricerca della mitica preda.

Mentre lo osservo, a circa 150 metri, risalire, con andatura possente e decisa, l'altro versante della macchia, improvvisamente il suono del beeper inizia a battere il tempo, imitando il verso del falco, segno inconfondibile che Jimmy era in ferma.

Al richiamo del beeper del blasonato parente, risponde subito, in estatico consenso, il giovane Devil, mentre io sono sempre lì, a distanza e con il cuore in gola, a godermi lo spettacolo. Uno spettacolo breve ma straordinario, con la Protagonista assoluta della rappresentazione che resta inspiegabilmente dietro le quinte, per poi andarsene furtivamente, senza curarsi di chi era addirittura riuscito a coprire con fatica la distanza e a prendere posto in prima fila per applaudire fragorosamente quella che doveva essere la sua ultima scena.

Un rito magico che»?.Grazie al Cielo, ho potuto celebrare poco dopo sul grande palcoscenico della natura, con il giovane, Devil, protagonista assoluto di una ferma stupenda sulla vicina «rimessa»? e con il velocissimo Jimmy impegnato subito dopo a recuperare la Regale Creatura, finalmente sacrificata, con il calibro 20, sull'altare di Artemide, Dea della Caccia.

Diego Baccarelli

Perugia, 18 Gennaio 2012

Vasco

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Risposta #1 il: 23/01/2012 - 17:06
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