CARTA DEL PRELIEVO VENATORIO COMPATIBILE DEL COLOMBACCIO
AI FINI DELLA GESTIONE DUREVOLE DELLA SPECIE
Preso atto
che la crescente influenza delle attività? umane sulla specie e sui suoi specifici habitat può dare origine a conseguenze negative sulla demografia del colombaccio;
che è di interesse generale assicurare la salvaguardia, lo sviluppo e la gestione durevole del colombaccio in Italia ed in Europa;
che la solidarietà? fra le generazioni di cacciatori impone la trasmissione di un patrimonio naturale (il colombaccio) indispensabile al perpetuarsi di antiche tradizioni venatorie;
che è necessario attuare iniziative che prevedano la conservazione ed il miglioramento degli habitat prediletti dal colombaccio;
che documenti programmatici simili al presente sono già? stati redatti in altri stati europei con la sottoscrizione di dichiarazioni d'intenti mirate alla gestione durevole ed al prelievo venatorio compatibile del colombaccio e che tali volontà? sono in parte riprese e condivise con la presente «carta»?;
che la pressione venatoria sul colombaccio sta aumentando d'intensità? sia nei paesi tradizionalmente dediti a questa caccia, sia nei Paesi dell'Est europeo.
Tutto ciò premesso
preme evidenziare che la presente «carta»? si fonda sulla responsabilità? collettiva che, a vario titolo, dovrà? coinvolgere l'attenzione del mondo venatorio, ma certamente anche di quello cosiddetto «protezionista»? e dei comparti istituzionali demandati alla gestione dell'ambiente e delle risorse naturali.
A tale scopo, il Consiglio Direttivo Nazionale del Club Italiano del Colombaccio, soggetto riconosciuto dalla legge, in rappresentanza dei cacciatori tradizionali di colombaccio, condivide ed approva la presente «carta»? composta degli articoli che fanno seguito e la cui attuazione è finalizzata a:
Art. 1) Sollecitare presso la Commissione della Comunità? Europea competente in materia la creazione di una specifica struttura vocata allo studio, alla ricerca ed al monitoraggio delle popolazioni di colombaccio, in modo da identificare la gestione venatoria ottimale per gli stati membri dell'Unione.
Art. 2) Proporre regolamenti che vietino all'interno della Comunità? la vendita di colombacci uccisi durante le battute di caccia.
Art. 3) Vietare il prelievo venatorio sia nel corso della riproduzione della specie, sia durante il ritorno alle aie di nidificazione. Tale provvedimento dovrà? tenere conto della collocazione geografica degli Stati membri dell'Unione, esprimendo singoli dettami che identifichino i periodi in cui consentire la caccia. Per quanto riguarda l'Italia, questo termine è individuato dal Club Italiano del Colombaccio nell'arco temporale compreso tra la terza domenica di settembre ed il 31 gennaio d'ogni anno.
Art. 4) Elaborare piani d'abbattimento che prevedano il numero massimo di colombacci catturabili giornalmente e stagionalmente e ciò, previo parere della «struttura»? di cui all'art. 1, nel modo più omogeneo possibile fra i vari Stati dell'Unione Europea.
Art. 5) Limitare la caccia ad un massimo di 60 giornate fruibili annualmente sia in continuità?, sia nei modi previsti dai calendari venatori nazionali vigenti.
Art. 6) Comunicare alla «struttura»? di cui all'art. 1 il bilancio annuale dei colombacci catturati nel corso della stagione di caccia dai cacciatori tradizionali e collaborare a ricerche che possano far luce sulla consistenza numerica della specie, sulla sua biologia e sullo stato di conservazione degli ambienti maggiormente favorevoli al selvatico.
Art. 7) Privilegiare l'aspetto etico della caccia, favorendo un equilibrato rapporto tra cacciatore e preda, dando corso a tutti quei provvedimenti utili ad una sempre più responsabile gestione venatoria del colombaccio e dell'ambiente ad esso favorevole.
Nella fattispecie si consiglia:
di non sparare a selvatici che non siano a portata utile del fucile (oltre 35/40 metri);
di non utilizzare cartucce che possano ferire i colombi a distanze superiori ai 40 metri;
d'auto sospendere la caccia, anche senza attendere decisioni di Autorità? competenti, quando le avverse condizioni meteorologiche possono dare origini a distruzioni di massa;
di mettere in atto tutte le misure di sicurezza che si impongono in tema di utilizzo di armi da fuoco;
di limitare l'uso di un solo fucile per cacciatore nelle apposite strutture costruite per la caccia tradizionale;
di rispettare l'ambiente, la proprietà? privata e di raccogliere accuratamente i bossoli delle cartucce sparate;
d'identificare appropriate misure di rispetto dei singoli appostamenti fissi di caccia evitando che nuove strutture siano realizzate a distanza inferiore ai 700 metri rispetto a capanni preesistenti e debitamente autorizzati per legge;
di mettere in atto provvedimenti tesi a far coesistere in modo rispettoso e reciproco la caccia tradizionale al colombaccio con altre forme d'attività? venatoria;
di promuovere all'interno del mondo della caccia tradizionale al colombaccio sensibile rispetto per le specie dell'avifauna protette in genere e per i rapaci in particolare;
di rispettare e valorizzare le consuetudini venatorie regionali e nazionali, favorendo gli aspetti della convivialità? e dell'ospitalità? certo ben radicati all'interno di tale micromondo;
di adoperarsi concretamente a favore di una migliore educazione comportamentale, con particolare riferimento ai giovani che mostrano interesse per questa antica tradizione venatoria.
Art.

Promuovere appropriate misure di protezione del selvatico nel corso del periodo di cova e di svezzamento dei nidiacei che dovranno necessariamente tenere conto dei tempi biologici della specie nei vari comparti geografici europei; al contempo dare corso ad opportune iniziative di contenimento dei predatori specifici del colombaccio. Il Club Italiano del Colombaccio ribadisce che si potrà? cacciare dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio d'ogni anno.
Art. 9) Favorire lo svernamento del colombaccio nei Paesi U.E. vocati per tale fenomeno con adeguate misure di protezione, e ciò, in particolare, nei siti scelti dal selvatico per l'appollo serale ed in quelli limitrofi.
Con riferimento allo svernamento del colombaccio in Italia, si individuano le seguenti linee guida propedeutiche ad una migliore gestione venatoria del colombaccio a partire dal 15 novembre e fino al 31 gennaio d'ogni anno:
a) divieto di caccia specifica ai dormitori che dovranno essere appositamente identificati sul territorio e protetti da adeguate norme;
b) divieto di caccia da appostamento temporaneo all'interno delle zone riservate alla caccia «privata»?; in tali contesti si dovrà? cacciare unicamente da appostamento fisso preventivamente autorizzato e localizzato dalle competenti autorità?;
c) divieto di caccia (sempre all'interno di territori riservati all'attività? venatoria privata), in prossimità? di zone di «pasturazione»? della fauna stanziale che possano conseguentemente dar luogo a grandi concentrazioni di colombacci.
Art. 10) Favorire il ripristino d'ambienti particolarmente vocati per il colombaccio, contribuendo a realizzare colture agricole a perdere all'interno delle zone in cui la caccia è interdetta, alla salvaguardia di zone boscose utilizzate dai colombi per l'appollo serale o per la nidificazione ed alla messa a dimora di piante che producano frutti appetiti al selvatico.
Art. 11) Contribuire a rinforzare la cooperazione fra i vari Stati membri dell'Unione, nel rispetto dello locali consuetudini di caccia, avendo come scopo comune la salvaguardia della specie e la volontà? di tramandare antiche tradizioni venatorie.
Art. 12) Provvedere a dare pubblicità? alla presente «carta»? sia all'interno del mondo venatorio, sia in quello cosiddetto «protezionista»? e d'altri fruitori dell'ambiente.
Arezzo lì 09.settembre.2006
Letta, approvata e sottoscritta
Il Consiglio Direttivo del Club Italiano del Colombaccio
Federazione Cacciatori Tradizionali di Colombaccio
Ho riportato questo documento anche all'interno di un'altra pagina del forum.
Sono accetti, ben accetti suggerimenti e consigli che possano migiorare questo documento che successivamente sarà? proposto sia agli amici Francesi (tanto per iniziare a muoversi a livello europeo... di seguito potremo tentare con Spagane Portogallo).
Insomma chi ha idee si dia da fare e collabori a questa iniziativa.