FORUM Club Italiano del Colombaccio

giamp50

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Risposta #18 il: 20/11/2010 - 20:44
In una società? post-moderna ed industrializzata come la nostra il cacciatore inteso come predatore o semplice prelevatore che dir si voglia non ha più posto. Per quanto si possa essere attaccati agli schemi passati, è necessario fare uno sforzo per restare al passo con l'evolversi delle sensibilità? sociali mantenendo quanto di meglio ci viene dal passato e dalla tradizione.

Il cacciatore odierno potrà? sopravvivere esclusivamente come gestore della fauna, assumendo attraverso una serie di attività?, miglioramenti ambientali / rilevazioni / promotore e gestore di aree di sosta / ecc.,  la posizione di fattore di regolazione utile e necessario, e come tale sapiente promotore di regolamentazioni, sia di tempi che di forme, che seguano le variazioni cicliche o tendenziali delle consistenze delle specie e relative tendenze comportamentali.

Il tutto con l'obiettivo di mantenere il meglio della tradizione, non del consumismo.

Il meglio della tradizione della caccia italiana dal mio modesto punto di vista è:

-che la proprietà? della fauna selvatica cacciabile non venga identificata con la proprietà? del fondo;

-che venga mantenuto l'art.842 del C.C. che permette l'accesso al fondo altrui ai titolari di licenza di caccia:

-che la caccia continui ad essere considerata unica permettendo ad ognuno di scegliere liberamente giorno per giorno;

-che si mantengano le odierne giornate di caccia, mi riferisco regione Marche, che sono più che sufficienti, perfezionando però il sistema eliminando i bari;

-che quando due cacciatori si incontrano si salutino cordialmente e magari si scambino anche informazioni (così era);

Nello specifico della caccia al colombaccio da appostamento:

-che si spari, non importa se a volo od a fermo, solo ed esclusivamente ai colombacci in curata completata;

-che si ritorni alle potenzialità? tecnologiche di fuoco del passato, magari riducendo a due i colpi;

-che si possano usare liberamente i piccioni senza se e senza ma e senza burocrazie stupide ed inutili;

-che si possano utilizzare liberamente colombacci allevati inanellati e certificati;

-che si stabilisca una volta per tutte le modalità? di utilizzo,calze;

-che venga revocato l'appostamento e la licenza a chi utilizza una sola calza per gli zimbelli, o anelli di aggancio in materiale rigido e o amovibili;

-che vengano aboliti tutti gli azionamenti elettrici e o telecomandati, così come dovrebbero essere aboliti tutti gli altri marchingegni elettrici/trasmettitori/telecomandati o no peri i cani, in particolare per la beccaccia;

-che vengano regolamentati in modo omogeneo in Italia gli appostamenti con numeri capanni ausiliari/cacciatori/carniere e registrazione immediata dell'abbattuto con relativo orario;

-che vengano stabilite le distanze minime necessarie, opportune e congrue per i nuovi appostamenti fissi;

Ed infine che le violazioni portino immediatamente alla revoca della licenza per un congruo numero di anni, ed alla recidiva in modo definitivo.

Sarebbe ora di finirla che le leggi valgano solo per i più deboli economicamente.

Chiedo scusa per l'esposizione caotica, ma ho scritto di getto. Saluti.

aldorin

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Risposta #17 il: 20/11/2010 - 15:05
Ecco: la prima cosa da fare è quella di non dividerci (per esempio chi spara a fermo e chi al volo...)e poi individuare quali sono i provvedimenti utili al chè il colombaccio stia sempre meglio (intendo la specie goda buona salute) e pertanto noi si possa continuare a cacciarlo come Dio comanda.

Denis

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Risposta #16 il: 20/11/2010 - 12:45
xColombaccio 50

Hai ragione anche io lo dico che altri paesi non hanno perso tanto come noi e quindi se si pùo e bene recuperare certi diritti il piu presto possibile,però penso che siamo tutti qui a scrivere per confrontarsi,conoscere e fare conoscere ed appronfondire tutte le tematiche e possibili problemi futuri di questa arte che ci riunisce come una grande famiglia,dove tutti e tantissimi appunto possono dire e non dire,diffondere o non diffondere notizie,dare suggerimenti o no.

Ognuno di noi sa ed é libero di condividere o no certi suggerimenti e  pensieri,e  di esprimersi o non esprimersi.

Ricordiamo tutti che l'unione fa la forza,e che quindi non dobbiamo sbranarci e dividerci,ma prima ragionare per poi valutare le idee di tutti.

Ciao

giamp50

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Risposta #15 il: 20/11/2010 - 10:02
Repliche sarebbero superflue e di cattivo gusto, ognuno si dimostra per quello che è!

Denis

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Risposta #14 il: 20/11/2010 - 05:50
X Colombaccio50
Mi pare che la mia replica fosse rivolta alla tutela nostra nell'utilizzo dei piccioni, al recupero del venerdi e martedi,all'impegno per un monitoraggio dei nocivi,al monitoraggio della specie in tutti i momenti della sua esistenza,al rilievo delle rotte migratorie in italia,alla richiesta di osservatori di migrazione come richiesto anche da Giamp50.Fino qui niente di restritivo.

Poi é anche vero che ho richiamato a prendere in considerazione colpi bassi che stanno studiando i nostri incallati nemici,invitando tutti a riflettere ad un discorso costruttivo per allungare la caccia alla  specie come dici tu,ma per forza che dovrà? essere una caccia sostenibile.

Poi le varie idee di ognuno saranno da mettersi a confronto e/o anche da scartare.

Tu che proponi,oltre la tua meravigliosa battuta ben accettata da parte mia.

Ciao

Denis

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Risposta #13 il: 19/11/2010 - 19:37
Giamp50,condivido quello che tu scrivi,daltronde penso che sarà? risaputa la mia insistenza sul volere appunto discutere,e scegliere delle idee per una caccia appunto sostenibile per questo nostro benedetto Colombaccio.Di idee più o meno condivisibili ne ho buttate diverse e non sto a ripetermi,L'IMPORTANTE ERA COMMINCIARE A FARE MEDITARE UN PO TUTTI.

La specie é communque  in buona salute come dice anche Aldorin,ma giustamente come aggiungi tu non é detto che questa caccia continui in interno o meglio che qualcuno non venga fuori con idee strambe come quelle dei Colombacci ancora in fase di nidificazione in ottobre.

Quindi meglio essere preparati ed essere pronti a parare colpi bassi futuri.

Cio non toglie communque che qualcosa dobbiamo anche recuperare tipo l'abolizione del silenzio venatorio nel periodo della migrazione  almeno per chi esercita la caccia tradizionale in appostamento.

Una cosa da non dimenticare é che va scritto nero su bianco  nella carta della caccia al  Colombaccio che le modalita di utilizzo attuali del piccione o del Colombaccio sono più che regolari e consolidate da secoli(esempio.calzette al piede,utilizzo sul rulo,sulla ribaltina  ecc..)

Serve un riepilogo totale approfondito di tutto dall'habitat,alla nidificazione,alla migrazione autunnale,primaverile,indicazione delle rotte con tanto di tracciato di mappe italiane,allo svernamento,al controllo dei nocivi verso la specie nel periodo di nidificazione eccc...ecc...ecc..

Servono giustamente osservatori della migrazione come quelli francesi ecc...

Ciao

giamp50

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Risposta #12 il: 19/11/2010 - 18:42
Vedi aldorin, i miei punti di vista penso siano oramai noti avendoli esposti più volte su questo forum, ma siccome credo che non siano graditi ai più, evito di ripeterli, per cui mi limito a far presente che non è detto che questa caccia continui in eterno, e spero che altri ci riflettano sopra.

Con la potestà? legislativa ceduta alle regioni e senza un indirizzo tecnico a livello nazionale, è venuta fuori la babele di oggi, per cui riterrei utile, senza eccesive illusioni, che il "Club del Colombaccio" predisponesse una Carta del Colombaccio dove venissero indicate le modalità? ed i tempi di caccia che si dovrebbero adottare per una caccia moderna e sostenibile. Il tutto, con il consenso delle maggiori ass.ven. e di enti scentifici,  presentarlo alle Regioni, con la speranza che quest'ultime piano piano ne facciano proprie le indicazioni. Saluti.

ale54

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Risposta #11 il: 19/11/2010 - 17:03
COMPLIMENTI,ARGOMENTO E DISCUSSIONE SERIA E REALISTICA COME NON NE AVEVO MAI SENTITE.PERSONALMENTE QUELLO CHE HO POTUTO FARE PER LA RILEVAZIONE L'HO FATTO MOLTO VOLENTIERI,E MI RIFERISCO ALLA RILEVAZIONE DELLA PRESENZA DEL COLOMBACCIO AL CANTO,IN PRIMAVERA,E LA RILEVAZIONE DELLA MIGRAZIONE IN OTTOBRE.COLLABORERO' CON IL DOTT.GIANNERINI FINO A CHE POTRO' PERCHE' CREDO CHE LA STRADA, PER POTER CACCIARE IL COLOMBACCIO, IN FUTURO SIA QUESTA.SALUTI ALESSANDRO

Palombaro

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Risposta #10 il: 19/11/2010 - 15:59
Io come nuove regole non ne metterei ma punterei piu che altro alla formazione dei cacciatori.

Certo quelli gia abilitati (che sono la maggior parte visto il poco ricambio) non saprei come sistemarli, magari con piu controlli e una sorta di licenza a punti che quando ne hai persi x devi ridare l'esame questa volta serio e non all'acqua di rose come succede spesso.

PEr i nuovi farei corsi piu completi e formativi ed esami selettivi.

aldorin

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Risposta #9 il: 19/11/2010 - 15:57
Bene Giamp50... ripeto se hai suggerimenti personali da dare...

giamp50

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Risposta #8 il: 19/11/2010 - 08:47
La raccolta ed elaborazione dei dati è naturalmente cosa importantissima, così come sarebbe vitale che i cacciatori italiani imparassero a registrare nei tesserini a fine giornata la migratoria incarnierata, cosa che purtroppo , almeno da noi, la maggior parte non fanno con grave danno a seguito di trasmissione dati all'ISPRA.

Ora non vorrei sbagliare, ma mi sembra che il dott.Giannerini a Poggibonsi avesse affermato che le istituzioni, come dati rilevati dai cacciatori, accettano solo gli abbattimenti. Se così fosse tutto il lavoro nè risentirebbe notevolmente in quanto spesso le due cose non sono parallele.

Personalmente riterrei ottimale, in collaborazione con enti ed associazioni venatorie, l'impianto di alcuni Osservatori Ornitologici nei punti chiave della penisola.

Comunque la discussione cercava di aprire un confronto anche su che cosa si dovrebbe fare per recuperare una immagine del cacciatore gravemente compromessa agli occhi dell'opinione pubblica, se siano necessarie nuove regole che da un lato codifichino un'etica spesso ignorata e dall'altro vadano a rivedere norme oramai obsolete e baypassate dalla tecnologia, tenendo conto delle particolarità? della caccia italiana rispetto agli altri paesi europei. Saluti.

aldorin

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Risposta #7 il: 18/11/2010 - 16:54
Beh... qualcosina, il "qui presente" Club Italiano ha cercato di fare...
Per esempio esiste uno studio che ha superato il primo decennio di rilevamenti e che si chiamava Progetto Colombaccio... ora divenuto (da qualche anno) Progetto Colombaccio Italia.
Quando curavo personalmente questa indagine, posso dirvi, d'avere ricevuto i complimenti dalla Commissione Europea competente in materia di caccia.
E non è poco!
Il Dott. Sauro Giannerini che ora coordina tale iniziativa sta portando avanti un lavoro molto importante che potrà? essere integrato (in parte e localmente lo è già?) con studi attinenti lo svernamento, la nidificazione e la sedentarietà? del colombaccio.
Ognuno di noi, quando è al capanno, oltre a cartucce, fucile e volantini... dovrebbe portare anche l'apposito libretto utile agli appunti sul passo.
Lo studio stagionale che ogni anno scaturisce dalla collaborazione di tanti appassionati diventa successivamente "un'arma in più" nelle nostre mani.
E quest'arma è spendibile, molto ben spendibile nelle opportune sedi...
Come dice il proverbio? "Aiutati che Dio t'aiuta".
Ecco: cominciamo "tutti" a collaborare alla buona riuscita di queste iniziative e vedrete che riusciremo a raggiungere importanti risultati.

Palombaro

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Risposta #6 il: 16/11/2010 - 23:54
Allora non avevo capito.

 Sicuramente lo spezzettamento delle aavv è un freno alla buona gestione, ma spesso le aavv litigano ai piani alti, invece quando c'è da catturare le lepri in zrc ci vanno cacciatori di piu associazioni senza porsi il problema.

Per cui se ogni comune o piu comuni di una stessa area gestissero la caccia per i cavoli loro investendo direttamente sul territorio e legando il cacciatore con metodi tipo : Se fai il bravo e aiuti allora cacci altrimenti stai a casa, vedresti che molte cose migliorerebbero.

Non so da voi, ma da noi in atc gli ambientalisti non ci vengono mai, gli agricoltori ovviamente vanno coinvolti, ma come parte delle parti interessate non come capi indiscussi (come spesso succede).

giamp50

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Risposta #5 il: 16/11/2010 - 18:12
No, Palombaro, non mi sono risposto da solo, non ho mai sostenuto una cosa del genere, anzi mi sono sempre battuto contro fino in fondo e fin dall'epoca del referendum.

La questione è prendere conoscienza e coscienza che oramai siamo una eccezione in Europa, e che dobbiamo quindi fare di tutto per mantenerci questa libertà? dialogando con la società? civile in generale e con le associazioni agricole ed ambientaliste in particolare.

Per quanto riguarda gli ATC, premesso che ogni regione ha una normativa diversa per cui vanno esaminati su base regionale, certamente potrebbero essere migliorati, ma non pretenderai mica che le associazioni agricole ed ambientaliste vengano lasciate fuori della porta, specialmente quelle agricole che rappresentano i proprietari dei fondi?

Non conosco le Vostre realtà?, ma Ti posso assicurare che nella nostra l'unica cosa che limita la gestione da parte dei cacciatori è esclusivamente le lotte fratricide tra Associazioni Venatorie.

Ma giustamente, come dici Tu, siamo Italiani ed abbiamo bisogno che ce ne siano almeno una decina.

Palombaro

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Risposta #4 il: 16/11/2010 - 12:10
Ecco vedo che ti sei risposto da solo, dando gli animali in mano ai proprietari terrieri praticamente tappezzeresti l'italia di aziende faunistio o peggio agrituristico venatorie con dietro tutto quello che c'è attualmente.

Non penso che ci sarebbe un aumento così elevato del numero delle specie, ma ci sarebbe la caccia per pochi con i soldi e basta o poco piu.

Diverso sarebbe FORSE molto FORSE dare in gestione il territorio direttamente ai cacciatori (senza atc) magari un territorio di uno o piu comuni dove se vuoi puoi cacciare iscrivendoti ma dove DEVI prestare opere di miglioramento ambientale per poter cacciare...ecco questo sarebbe gia meglio ed i soldi non passerebbero per gli atc.

Ma ripeto, siamo in italia.