ehhh ci provo... se mi riesce d'essere chiaro.
Come tu sai le leggi che riguardano la caccia si fanno ormai prioritariamente in Europa.
Ogni nazione legifera in casa sua, MA, RIPETO MA, in armonia con leggi europee. E' così ormai in ogni campo. Fatta questa premessa aggiungo che le regioni europee dove la caccia tradizionale al colombaccio (in tutte le sue più varie sfaccettature)vanta maggiore considerazione è la Francia, il mitico Sud Ovest della Francia.
Credo pertanto utile, opportuno, mantenere contatti di collaborazione proprio coi "primi" della classe.In Francia esiste un giorno di silenzio venatorio, ma i cacciatori tradizionali di colombaccio sono riusciti a cacciare tutti i giorni del passo evitando un divieto applicato ad altre forme di caccia. Ti sembra poco? A me sembra siano davvero FORTI. E credimi che non sono così forti perchè sanno imporsi, ma per tutto il lavoro di puntigliosa ricerca scentifica che hanno alle spalle. Proprio in questi giorni si è svolto a Bordeaux il 2^ incontro internazionale dedicato ai "columbidi" ed alle loro cacce. L'hanno organizzato a Bordeaux, mica per niente! E sai di cosa di è parlato in quell'occasione? Di una MONTAGNA di documenti e studi atti a verificare se il colombaccio può sopportare la caccia, la nostra caccia!!! E sai da dove vengono questi studi? Te lo dico io in stragrande maggioranza proprio dalla Francia.
Ecco, ti ripeto che per dieci anni ho portato avanti un lavoro di tutti cercando di spiegare che il "nostro" lavoro era finalizzato allo studio del colombaccio.
Prima "capire" - "conoscere" per poi meglio gestire e meglio cacciare (se possibile).
Quando ero bambino io... si usciva di casa e si sparava a tutto...
Ora, secondo me, occorre preventivamente dimostrare che la nostra volontà? di continuare a cacciare in modo tradizionale è supportata da "conoscenze specifiche" che solo noi abbiamo.
Chi sta 10 ore al giorno per più di un mese in cima ad un albero? Noi e solo noi siamo in grado di "sapere". Ecco che il nostro "sapere" deve diventare un'arma in più per valorizzare, difendere, in fin dei conti perpetuare una tradizione venatoria certo meritevole di essere tramandata.
In questo io ho creduto da tanti anni e, ripeto, i complimenti ricevuti dalla competente Commissione Europea in tema di caccia (che io ho immediatamente "girato" a tutti i collaboratori di Progetto Colombaccio) per il modo "nuovo" di rapportarsi con le nostre prede favorite, mi ha fatto capire qual'è la strada maestra da seguire.
Chiudo: alleanza coi Francesi perchè in tema di ricerca e studi sono avanti vent'anni a noi e perchè sono riusciti a mantenere vive tutte le più antiche tradizioni (reti comprese)ed impegno massimo da parte nostra per poter disporre della maggiore quantità? possibile d'informazioni sul colombaccio.
La nostra "guerra", sempre secondo me, la possiamo combattere così.
Infine, ma non vorrei parlarne, il mio amico Sauro Giannerini.
Motivi "tosti" in famiglia non mi hanno permesso di continuare a dedicare tutto il tempo che occorreva per realizzare progetto colombaccio.
Per fortuna è saltato fuori Sauro!!! E' giovane! Si è laureato sostenendo una tesi di laurea sull'argomento ed ha voglia di fare. Poi... come tutti noi... possiamo risultare reciprocamente più o meno graditi.
L'importante, dico io, è che annualmente la nostra indagine (magari arricchita in argomenti tipo nidificazione, sedentarietà? e svernamento) vada avanti.
Lunga vita al colombaccio e lunga vita ai cacciatori tradizionali di colombaccio.
In bocca al lupo!!!!!!!!!!!!!!!!
Io ho provato a darti qualche motivo di riflessione... comunque chiedimi e se sono in grado di darti risposte lo faccio volentieri.