FORUM Club Italiano del Colombaccio

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Post - giamp50

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Per carità, nella storia scientifica dell'umanità ci fu pure un certo Galileo, ma erano altri tempi e soprattutto scienza soggetta alle religioni e tecnologia inesistente od agli albori.
Che Madrigali possa essere il novello Galileo? Tutto è possibile, non posso certo essere io, povero ignorante, a dirlo o negarlo!
Sempre da povero ignorante posso solo prendere atto dello scioglimento dei ghiacciai, del passaggio di specie di pesci tropicali ai mari di aree temperate, e soprattutto di quanto afferma la comunità scientifica internazionale, della loro preoccupazione su futuri sconvolgimenti metereoligici dovuti a minimo riscaldamento dei mari, ai recenti disastri causati da cicloni con sempre maggior forza.
Allora bisognerebbe tornare indietro, cercare di produrre più gas serra possibili, eliminare tutte le fonti di energia rinnovabili, bruciare più risorse energetiche fossili possibili, e così via.
Io non lo so, ma non ci credo.
 

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copio/incollo
da
http://ufoonline.freeforumzone1.leonardo.it/lofi/2012-intanto-comincia-una-nuova-era-glaciale/D10117663.html

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giovedì 9 febbraio 2012 15:53
A parte che Madrigali non è un cllimatologo ma un semplice appassionato.
E' un elettrotecnico che ha seguito stage formativi anche negli stati uniti ma questo non fa di lui una fonte molto attendibile.
Bisogna dire che lui stesso non si fregia di titoli a riguardo della sua professione, se mai sono i giornalisti ignoranti che lo presentano come climatologo.

In ogni caso mi piacerebbe vedere i dati dei suoi studi, magari ha pubblicato qualcosa, onestamente io non ho trovato nulla se non qualche articolo.

Per fare chiarezza però diciamo una cosa; esistono due tipi di ere glaciali, un'era glaciale minore ed una maggiore.
Quelle appartenenti alla prima tipologia sono più frequenti e l'ultima non mi pare sia molto distante nel tempo.
Dire che andiamo verso la glaciazione è come dire che avremo il raffreddore, dice poco.

Un altro studioso che sostiene la teoria della glaciazione è Jhon L. Casey.
Lui ed il suo centro di ricerca sostengono che la glaciazione è prossima:

www.spaceandscience.net/index.html

Nemmeno a dirlo questo personaggio, considerato uno scettico oltranzista del negazionismo a riguardo del riscaldamento globale, è oggetto di numerose polemiche e la sua teoria non è molto ben accolta dalla comunità scientifica.

In Ogni caso anche la NASA utilizza il modello dei cicli solari alla base di questa teoria: science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2008/10jan_solar...
Ma non si fa alcun riferimento ad alcuna glaciazione.

Leggendo in giro l'impressione è solo che qualcuno abbia cercato il suo posto al sole per lucrare sugli eventi...

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copio/incollo

• 12 NOVEMBRE 2013 • AGGIORNATO ALLE 17:47

GROSSETO - Global warming o era glaciale? I meccanismi del clima ed eventi atmosferici. Questi gli argomenti che da domani, mercoledì 13 novembre alle 11, Roberto Madrigali (nella foto) e la testata giornalistica per ragazzi Dubidoo presenteranno agli studenti delle scuole medie nel primo appuntamento all’istituto Giovanni Pascoli in piazza Rosselli a Grosseto.

Il noto meteorologo dell’emittente regionale Tv9 sarà accompagnato da Augusta Busico, presidente Unione giornalisti europei per il federalismo, dal glaciologo Pinuccio D’Aquila e da Pierluigi Caruso, responsabile tecnologico stazioni meteo.

Invitati da Dubidoo gli ospiti presenteranno e spiegheranno alle classi e agli insegnanti presenti come si realizzano le previsioni del tempo, come funziona il clima e cosa è il global warming. Inoltre Madrigali esporrà la propria teoria sull’imminente era glaciale e parlerà di come abbia elaborato un modello fisico-matematico per le previsioni meteorologiche a lunghissimo tempo.

“Proprio questa settimana è il triste anniversario dell’alluvione che ha colpito Albinia e la Maremma” Dichiara Giampiero Valenza, direttore di Dubidoo.”Abbiamo voluto ricordare questo evento nel nostro stile, con un approfondimento. Il nostro compito è quello di fornire ai nostri giovani lettori gli strumenti per interpretare il mondo. Credo che anche con questa serie di eventi ci riusciremo”. “Sarà un incontro molto interessante” prosegue Marco Berni, editore di Dubidoo. “Madrigali nega il global warming e questo di fatto lo mette in contrasto con la maggioranza della comunità scientifica. Noi non abbiamo le competenze necessarie per dargli torto o ragione e non ci piace uniformarci. Quello che ci interessa è l’esempio positivo di caparbietà, studio e coraggio che Roberto rappresenta. Questo il messaggio che vogliamo dare ai ragazzi: lottare per quello in cui si crede”.

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Certo, fortunatamente oggi ancora non ci sono modelli matematici che possano prevedere con altissima affidabilità, pari alle previsioni meteo, i giorni di passo, ma se si accentueranno gli studi entro pochi anni li si potrebbe avere.
Un conto è studiare la migrazione, le sue mutazioni nell'arco dei decenni e quant'altro, altro conto è impostare lo studio per prevedere i giorni di passo.
Per quel che riguarda i mutamenti climatici, da povero ignorante, mi sembra che vi siano risposte contrastanti della specie.
A fronte di un riscaldamento del pianeta sembrerebbe si che si sia avuto uno svernamento a latitudini leggermente superiori ma è anche vero che si è assistito stranamente ad una stanzializzazione a latitudini inferiori, e ciò lascerebbe supporre che la questione climatica ben poco influisca sulle scelte territoriali della specie, ma molto di più influiscano le risorse trofiche a disposizione e territori sempre più estesi di protezione, e principalmente la chiusura della caccia a gennaio con conseguente successiva assoluta tranquillità della specie.
Poi naturalmente ognuno la pensa come vuole.

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Verissimo, tutti o quasi tutti i cacciatori di migratoria oramai da diversi anni seguono costantemente le previsioni meteo, io per primo, ed è anche divertente, ma per quanto ci si sprema le meningi difficilmente si riesce a determinare a priori il giorno di passo, e credo perchè probabilmente la partenza non sia determinata da un solo fattore, ma da un'insieme di condizioni in un'area di migrazione molto estesa.
Ora se con le attuali conoscenze e con gli attuali potenti processori si riuscissero ad impostare, in alcuni anni, dei modelli matematici tali da raggiungere un'affidabilità pari a quelli delle previsioni meteo, e quindi determinare con certezza il giorno del passo di questa o quella specie in questa o quella zona, personalmente ritengo che queste cacce perderebbero molto del loro fascino misterioso odierno, inoltre come conseguenza i prelievi sarebbero superiori.
Ora per il colombaccio un aumento dei prelievi non sarebbe preoccupante data l'ottima salute della specie, ma per altre specie sicuramente si.
Colpevole ignoranza sarebbe quella di non conoscere la consistenza della specie, la percentuale di sopravvivenza allo svernamento, i tempi di riproduzione e di maturità, le risorse trofiche utili alla specie, ecc., non certo quella di non determinarne scientificamente e matematicamente i giorni di passo.

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Racconti di Caccia / Re:RACCONTI DI CACCIA
« il: 07/12/2013 - 22:12 »
Più di 40 anni son passati ma ancora ricordo la tremenda gaffe che stavo per combinare.
Si, a quel tempo avevo i miei due spinoni e credo fosse marzo, stavo battendo dei fossi tra le colline marchigiane quando improvvisamente due Marzaiole, almeno credevo, mi sfrecciarono sopra la testa, venendo da dietro, e dopo un lungo volo a semicerchio si buttarono giù in un laghetto agricolo a poca distanza da una casa colonica.
Iniziai immediatamente la risalita della collina con l'obiettivo di portarmi sotto l'argine basso del laghetto così da non essere scoperto dalle due anatre in modo da poterle sorprendere sull'acqua.
Forse impiegai una ventina di minuti, a quel tempo le gambe andavano veloci, ero sotto l'argine, misi i guinzagli ai cani, strisciai fino a scoprire l'acqua, rimasi di stucco, tutto il laghetto era pieno di anatre, anatre domestiche di tutti i tipi.
Ed ora che faccio, mi chiedevo!
Da giovane inesperto pensavo che le due marzaiole fossero in mezzo a tutte quelle papere da qualche parte ma, per quanto mi sforzavo non riuscivo ad individuarle.
Dopo un pò, colto da impazienza, mi alzai in piedi ed iniziai a girare intorno al laghetto sicuro che le due marzaiole, spaventate dalla presenza mia e dei cani si sarebbero palesate alzandosi in volo.
Avevo già percorso una metà dell'argine ma le due non si decidevano a volare ne riuscivo a distinguerle dalle altre, già il dubbio che fossero ripartite senza che io le avessi notate mi assillava.
In quel mentre dalla casa adiacente arrivò un uomo di mezzetà, era il guardiano del podere, e mi gridò:
"stai attento che ci sono le anatre da richiamo di Sor Checco!"
Mi prese un mezzo accidente e ringraziai il Padreterno che le anatre non si fossero alzate in volo.
Figuriamoci se avessi ammazzato le anatre volantine del Sor Checco, gran cacciatore di nobile famiglia, detentore di grande Nocetta e di Guazzo, ed in passato di Roccolo, mi sarebbe convenuto espatriare, gli sghignazzi mi avrebbero accompagnato in Paese per decenni. 

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Archivio 2007-2014 / Re:Palco, tradizione e tecnologia.
« il: 06/12/2013 - 22:06 »
Credo che si sia capito, personalmente ritengo che, almeno negli impianti con Palchi, ogni forma di motorizzazione e telecomandabilità della strumentazione di richiamo debba essere bandita.
Credo che si debba mantenere con l'ambiente in cui siamo immersi e con il selvatico un rapporto il più possibile improntato ad un naturale sacro rispetto.

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Beh, devo essere sincero, non sono uomo di scienza, sono solo cacciatore, e come cacciatore non mi interessa prevedere scientificamente quando ci sarà la migrazione, e quindi passo, ed in che consistenza, anzi, se si riuscisse a prevedere con precisione scientifica, con formule od algoritmi e quindi modelli matematici in genere, la migrazione e quindi di nuovo il passo, ne sarei profondamente deluso e certamente preoccupato.
Deluso perchè se togliamo quell'alone di imprevedibilità che ha sempre avvolto l'arrivo della migratoria annulliamo il fascino principale che sorregge questa caccia, oggi non c'è, domani chissà, lo spero, ci vado e vedrò.
Preoccupato perchè la caccia alla migratoria diventerebbe come alla stanziale, sai che è lì, basta andarci e trovarla, per la migratoria basta andarci nei giorni di migrazione previsti matematicamente ed aspettarla, e quindi spazzarla via in pochi anni, come già successo alla nobile stanziale.
Quindi come cacciatore sono fermamente contrario a studi scientifici che portino a previsioni matematiche sui giorni di migrazione, anzi li vieterei per legge!
Diversamente, sarei pienamente d'accordo sullo studio dei percorsi di migrazione e sull'entità dei contingenti, sapere da dove vengono, le strade che percorrono, quanti ne partono, quanti ne arrivano, quanti sopravvivono, quanti ritornano ai luoghi di nidificazione.
Chiedo venia, ma io, come cacciatore, la vedo così. 

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Archivio 2007-2014 / Re:Palco, tradizione e tecnologia.
« il: 06/12/2013 - 15:00 »
Beh, io ho implementato nel software sei programmi, naturalmente tutti avviabili semplicemente premendo il tasto del numero corrispondente.
1)- branco a distanza elevata: inizia con l'azionare gli stantuffi di indicazione per passare poi a quelli di indirizzo, dopo 18" inizia con i rulli, poi in base a successiva selezione continua con le ribaltine di posa, a destra o sinistra anch'esse sempre sulla base di successive selezioni;
2)- branco a distanza media: ......
3)- branco a distanza breve: ......
4)- branco passato: ......
5)- branco alto: ......
6)- branco basso: .....

Naturalmente non posso rendere di pubblico dominio tutta la programmazione.
Comunque Denis mi ha dato ulteriori indicazioni utili, implementare anche programmazione per volantini.
Si, si, lo farò!

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Archivio 2007-2014 / NELSON, l'ultimo dei GRANDI!
« il: 06/12/2013 - 06:26 »
Certo, sarà fuori tema venatorio, ma non posso fare a meno di rivolgere un pensiero di rispetto ed ammirazione per l'ultimo dei GRANDI del XX secolo,
NELSON MANDELA.
Un UOMO fermo nei Principi, un Uomo che nonostante le ingiustizie subite e le sofferenze inferte a Lui ed al Suo Popolo ha saputo scegliere il meglio per l'Umanità.
Un deferente inchino al Nobel per la Pace.

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Un caloroso bentornato anche da parte mia, Diego.

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Archivio 2007-2014 / Palco, tradizione e tecnologia.
« il: 04/12/2013 - 22:12 »
Negli ultimi decenni siamo passati dalla racchetta a bilanciere  movimentata con un pezzo di cordella agli stantuffi/ribaltine/rulli azionati manualmente con fili e spesso abbinati a tre, ad apparecchiature motorizzate e comandate elettricamente, singolarmente prima e facenti capo ad una centralina elettrica poi, fino ad arrivare a strumentazione motorizzata telecomandata, anch'essa singolarmente prima e da centralina di telecomando poi.
Probabilmente si arrivera' ad attrezzature telecomandate gestite direttamente da software sulla base di programmi preimpostati da selezionare al momento.
Quindi al palombaro non rimarra' che scegliere, al momento dell'avvistamento del branco e dopo il lancio e rientro dei volantini, quale programma di gestione zimbelli sia piu' adatto a quella situazione, dopo si che' provvedera' direttamente il software a gestire tutta la movimentazione degli zimbelli.

Personalmente ritengo l'avanzamento tecnologico l'unica possibilita' di futuro per la nostra Societa', ma in materia di caccia ho molte riserve se non addirittura avversita'.
Perdere la gestione diretta e manuale dei richiami nel momento piu' importante e delicato dell'avvicinamento del branco fino alla posa, per me sarebbe il suicidio venatorio del colombacciaro.

Voi come la vedete? 

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Certo che questa della lunghezza dell'ala legata alla distanza di migrazione apre tutta una serie di possibilità.
Allora mi chiedo, non sarebbe interessante eseguire misurazioni sugli stanzializzati per verificare se ci fossero accorciamenti vistosi dopo solo qualche decennio di stanzializzazione?
Saluti.

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Archivio 2007-2014 / Re:Carrellata Foto Mesola 2013
« il: 30/11/2013 - 00:10 »
Naturalmente son tutte molto belle, ma a me l'ultima, la 122, con quella molteplicità di direzioni, tempi, posizioni e tempistiche dei singoli mi da un senso di pace universale delle palombe che mi affascina.
Ciao Denis.

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Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 29/11/2013 - 22:18 »
Bella domanda "alessiotroni", ma credo non sia facile rispondere.
Da come li vedo io, branchi entrati dall'Adriatico con rotta Appennini o Sud, salvo qualche giovane credulone ed insofferente alla gerarchia del branco, mi danno l'impressione che abbiano l'intenzione di volare compatti verso l'arrivo prefissato.
Il dubbio è negli stopover e mi spiego, ad esempio al Conero, tipo mini Mesola, si ammassano decine e decine di branchi di migliaia di soggetti per diversi giorni, poi improvvisamente partono una mattina branco dopo branco, o anche di notte come l'anno scorso, ed allora il dubbio sarebbe, quei branchi in partenza sono della stessa composizione di quando sono arrivati o si sono ristrutturati?
E chi lo può dire?
Saluti.

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