FORUM Club Italiano del Colombaccio

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Topics - Enrico Cavina

Pagine: [1] 2
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Discussioni Generali / MCL-2021 (1 ott.-15 nov.)
« il: 16/11/2021 - 11:13 »
(Errata corrige), i dati riportati nell'analisi del Prof. Cavina registrati in MCL 2021 sono errati, colpa mia se purtroppo si è verificato l'inconveniente.   Ho modificato con gli effettivi registrati in MCL dal 1° ottobre al 15 novembre.


Colombacci registrati  1.383.191
Voli registrati        3.604

Segnalatori attivi     120


dati provvisori soggetti a revisione e futura selezione per le 6 fascie e 21 segmenti

Sintesi - analisi : eork in progress

Un rigraziamento particolare a Vasco Feligetti ed a tutti quanti hanno collaborato

MEMENTO : Scriveva il grande matematico e fisico francese Henri Poincaré: “La scienza è fatta di dati, come una casa è fatta  di pietre. Ma un ammasso di dati non è scienza più di quanto un mucchio di pietre sia una casa

Questa citazione solo per ricordare che tutti i dati raccolti necessitano di selezione,analisi ed elaborazione

2
Dobbiamo ringraziare , dobbiamo elogiare ………

Colombaccio Scientifico ha chiuso il 2018 riportando una sintesi (CV) del lavoro scientifico sviluppato dal Club in oltre venti anni .

Va ancora una volta sottolineato che la missione principale del Club è per la Caccia, per la difesa della Caccia, e tutte le Ricerche promosse ( vedi CV) si affiancano a questa “difesa” e cultura nei termini di “Citizen Science “ ( vedi Wikipedia) concetto moderno e potentemente evolutivo quale riconoscimento al contributo che comuni cittadini possono dare alla Ricerca scientifica.

Non sempre chi frequenta il sito del Club (Forum,Rubriche ecc. ) si rende conto di quanto abbia importanza questo contributo di volontari Rilevatori. Questo anno c’è stata però una flessione di partecipazione.

Però ….dobbiamo ringraziare enormemente, ed elogiare, alcuni Rilevatori che con continuità hanno diligentemente osservato e registrato l’andamento della Migrazione.

Denis Bianchi ha lamentato una scarsa partecipazione  su “Mesola” (che poi Mesola  invece interessa tutti durante la stagione), ma già il 1° Gennaio ci ha fornito una sintesi di dati forniti da tre Cacciatori di ATC Ferrara che in 133 ore di caccia si sono anche preoccupati di registrare i movimenti di 46.810 Colombacci ( incidenza del carniere-caccia 0,52% !) in Mesola, mettendo a disposizione una serie di dati che offrono già di per se una base analitica molto importante per studiare la Migrazione 2018 .

Bravissimi quindi questi Cacciatori che sono

Renzo Pausini
Roberto Valentini
Giuseppe Rossi ( quest’ultimo fornì la fotografia dell’involo di massa del 25 Ottobre 2014 )
Denis Bianchi non dispera di poter raccogliere altri contributi. Sempre nell’area Mesola abbiamo poi la continua collaborazione di Lorenzo Musiani .

Come già segnalato  nelle analisi/sintesi anche MCL 2018  ha sofferto una flessione di partecipazioni attive, ma alcuni nomi vanno ricordati e ringraziati, ed i loro dati sono tutt ’ ora in elaborazione ulteriore.

Questi Cacciatori sono ( nomi e/o indicazioni email ):

Carlo Salucci, Aldo Borelli, Gianni Panchetti, Paolo Cenni, Walter Porcile, E.Colantoni,s.Mancini, Stefano Fumanti,A.Barboni, Franco Gori, Giacomo Secciani, Federico Gili, Gennaro D’Ignazio, Federico Lamponti, Renato Bianchi ,Meo,Egradelle, Ediltek, Barone Rosso

oltre a Rinaldo Bucchi, Denis Bianchi, Graziano Giovanetti, Vasco Feligetti nelle loro funzioni gestionali .

Infine al di là del 2018, sentiamo il dovere di ringraziare antichi contributi  (P.C. 1997-2007) di Oliviero Benedetti, Giuseppe Brunengo, Sergio Bruzzone, Renato Cecchini, Franco Gessi, Denis Vigolo, Michele Cancellieri ed ancora Paolo Cenni e Riccardo Rossi, questi ultimi nell’area Mugello che hanno fornito dati a partire dal 1987 , permettendo di evidenziare un incremento(1987-2018) dei voli osservati,  superiore al 190 % .

In Italia nessuna Istituzione scientifica può disporre di così tanti elementi di analisi scientifica.

Di tutto questo – come nel CV – fanno fede i Lavori ora pubblicati on-line su Italian Journal Woodpigeon Research .

Altri Rilevatori saranno certamente ringraziati da Rinaldo Bucchi che sta elaborando MSM, progetto nel quale è riuscito a recuperare contatti con Rilevatori che si erano persi dopo il 2007 .

Ci scusiamo per eventuali inesattezze/omissioni. Grazie a tutti ! –

Enrico Cavina – Colombaccio Scientifico –  2 Gennaio 2019



3
Misurazione dell’ala .

In previsione dell’attivazione piena di questa Ricerca per il 2019 , possiamo forse fare qualcosa anche ora man mano che tirate fuori dal freezer i Vostri Colombacci.

Se tutti ,proprio tutti fanno uno sforzo collaborativo allora ......

Appena scongelato il Colombaccio , prima di spennarlo e spiumarlo , fatevi aiutare in casa ......STENDETE. UN’ ALA  tutta e misurate sino alla punta della Seconda Remigante , proprio in punta come è ben presentato in questa sequenza “ tutor” .



Prego due minuti di attenzione

È facile , è semplice , è utile .
Se raccogliamo qualche centinaia di misurazioni nei prossimi mesi , man mano che scongelate , avremo dati molto indicativi per le ORIGINI dei vostri Colombacci abbattuti .
Quelli che vengono da più lontano ,hanno ali più lunghe .
Così hanno dimostrato in Francia .... dai forza , facciamolo alche in Italia .

Inviate i Vostri dati , anche tra qualche mese ( appena svuotato il vostro freezer) a
ecavinaster@gmail.com .
GRAZIE .

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Discussioni Generali / Il Forum 2018
« il: 16/10/2018 - 06:13 »
A metà del viaggio dei Colombacci in Migrazione , a metà del mese di Ottobre 2018 , mi sembra doveroso sottolineare alcune cose .
I Forum si stanno rivelando come non mai capaci di portare contributi essenziali nello studio , interpretazione ed analisi dellaMigrazione in atto . Diventano una reale concreta integrazione con MCL , lo saranno anche per MSM con tutti i dati raccolti “a pettine”  da Rinaldo Bucchi . Ci spettiamo importanti risultati .

Quindi di tutto cuore un grazie immenso a tutti quanti partecipano ai Forum con le loro precise segnalazioni : sappiamo bene che i partecipanti ai Forum rappresentano una minoranza molto piccola rispetto alla massa dei Cacciatori di Colombacci interessati solo alla “ caccia” , ma sono loro il segno incontestabile della crescita culturale dei Cacciatori ( Citizen Science) fornendo umilmente ma con perseveranza i dati utili alla Ricerca scientifica .
Grazie anche a L Vasco Feligetti e Graziano Giovanetti che con così tanto  impegno promuovono e gestiscono Forum e Website .

Continuiamo così , tutti insieme.

Grazie

Enrico

5
Discussioni Generali / Previsioni Ottobre 2018
« il: 08/09/2018 - 21:36 »
Previsioni Climatologiche da Metociel.fr

Mappe

http://www.meteociel.fr/modeles/gfse_cartes.php

Valori ( hPa) delle isobare PA. previste su Europa Nord Orientale,Europa Orientale,Balcani
e su Italia Nord e Centro
ENO EO. B It.N. It.C. Perturbazioni piovose
su Italia

 

ENO – EO – B –      It.N. – It.C       Perturbazioni piovose su Italia ( Sì – No )

V.     V.   V.          V.      V               V
ME 3 OTTOBRE – 1020/25 – idem idem. Idem Idem NO
VE. 5 1020. 1025 Idem. Idem. NO
SA 6 1020/25. Idem. Idem. Idem. Idem. NO
DO 7. 1020/25. Idem. Idem. Idem. Idem. NO
LU 8 1025. Idem. Idem. Idem
ME 10. 1030. 1025. 1020/25. Idem. Idem idem. SÌ
VE 12 1040. Idem. 1030/25. 1020. 1015 SÌ
SA 13 tutto idem Ve 12 SÌ
DO 14. 1035. 1025. 1020. 1020. idem. SÌ
LU 15. 1030. Idem. 1020. 1020. 1015 NO
MA 16 1035. idem. 1025. 1020. idem
ME 17. 1030. 1025 1020. 1015. idem
GIO 18. 1030/ 25. IDEM Idem idem SÌ

VE 19. 1015. 1030 1015. 1015. 1010
SA 20. 1015. idem. 1020. 1005. idem. SÌ
DO 21 1020 1030. 1010. 1005 1000. SÌ
LU 22 1015. Idem. 1010. 1010. 1005. SÌ
MA 23. 1000. idem. 1010. 1010. idem
ME 24 1005. 1010 1000. 1000. 1005
GIO 25. 1025 1020. 1010. 1015/25. idem
VE 26. 1030. 1030. 1030. 1020. idem. NO
SA 27. 1030. 1025. 1020. 1020. idem. NO
DO 28. 1025. 1025 1020. 1020 idem. NO
LU 29 1020. Idem. 1020. 1025 1020. NO
MA 30. 1015. 1015. 1020. 1025. idem NO

Previsioni della Migrazione

Va sottolineato che – pur in tutti i limiti delle previsioni climatologiche – questo Ottobre non si presenterebbe con quell’immenso corridoio di Alte Pressioni che attraversò tutta l’Europa da NE a SW nell’Ottobre 2017 favorendo le Migrazioni di massa tra due nuclei di profonde Basse Pressioni .
Gli sbalzi previsti 2018 di PA in aree di origine e di transito sembrano indicare due principali periodi di maggior migrazione dal 10 al 18 Ottobre ( negativa sull’Italia la possibilità di periodi piovosi ) e dal 25 al 30 ( non perturbazioni su Italia ).
Deve essere ben chiaro che queste previsioni si basano su previsioni Climatologiche e non meteorologiche quali potranno essere nei periodi a breve termine .
Mancano elementi sui venti ( direzioni,forza) .
La Luna ……….ai Lunatici .

Tutto nell’attesa di poter valutare le Previsioni in termini settimanali decisamente attendibili anche nei termini di verifica scientifica .

In bocca al lupo.

Enrico

data 8 Agosto 2018

6
Le previsioni Climatologiche ( NB : non Meteo) di Meteociel ( Fr)  a lunghissima “pazza” distanza , indicano uno sbalzo di PA sulle aree di origine ( Porta Orientale d’Italia ) della  Migrazione in Italia , dal 12 Ottobre al 19 Ottobre 2018, da 1010 hPa sino ad oltre 1030 hPa .

 

Se così fosse si creerebbero condizioni estremamente favorevoli ( isobare di Altissima PA) alla migrazione di massa.

http://www.meteociel.fr/modeles/cfse_cartes.php?ech=1080&mode=0&carte=0&run=0

State sereni !

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Discussioni Generali / Il Libro del Club
« il: 24/05/2018 - 02:09 »
IL LIBRO del Club
“ La Migrazione autunnale  del Colombaccio ( Columba palumbus) in Italia “

Il Libro , che è il risultato di tanti anni di rilevamento dei dati migratori da parte di tanti Cacciatori membri del Club, sarà disponibile nelle Librerie di tutta Italia già nel mese di giugno pv.

Dopo le ultimissime correzioni di Bozze , il Libro ( quasi 300 pagg.) è in Stampa ed entro pochi giorni sarà in vendita nelle Librerie, da Aracneditrice ( via Vittorio Veneto 20, 00020,Canterano- Roma) . Può già essere ordinato ora presso le Librerie.
www.aracneditrice.it
Il volume colma un vuoto nella letteratura ornitologica italiana, trattando un uccello migratore (il colombaccio) che è tra i più numerosi per quanto riguar- da l’avifauna migratrice. Nello speci co, vengono descritti l’habitat, le origini, i comportamenti prima e durante la migrazione, la tempistica della migrazio- ne e le rotte seguite, i metodi di osservazione e rilevamento. Il testo è arricchito dai resoconti regionali raccolti nei forum di discussione sul web, nonché da uno studio dettagliato e comparativo di alcune annate recenti, inclusa l’ultima stra- ordinaria del 2017. Il focus sui rapporti tra migrazione e meteorologia si pone come elemento — fortemente innovativo — dell’analisi che affronta anche la co- siddetta “ecologia dei sensi dei migratori”. In ultimo, viene preso in considera- zione il tema della ricerca, avanzando alcune bozze progettuali.

Gli Autori hanno rinunciato a tutti i Diritti di Autore , a favore del Club , secondo le norme del contratto stabilito con Aracneditrice , che stabilirà il prezzo.

Successivamente alla pubblicazione in cartaceo il Testo completo sarà acquistabile anche in versione digitale on-line .

Chi legge è caldamente invitato a propagandare il Libro : tutti i proventi – previsti sec. Contratto con l’Editore- saranno acquisiti dal Club.

8
Italian Journal Woodpigeon Research

[Ora consultabile liberamente on-line   http://journal.ilcolombaccio.it

La lingua ufficiale è l'Inglese , ma con il Traduttore multilingue tutto è accessbile in Italiano .

Ci auguriamo che con questa iniziativa a tutto campo sul Web , le credenziali del Club possano crescere di qualità per qualsiasi rapporto istituzionale anche per quanto riguarda la Caccia tradizionale del Colombaccio .

Enrico

9
MCL Discussioni / MCL
« il: 29/09/2017 - 18:20 »
Mi associo a Vasco nel ringraziare quanti si sono già registrati ed hanno contribuito al periodo di prova MCL .
Il nostro Sviluppatore Marco Panichi ha svolto un lavoro "nuovo" on pazienza e professionalità. Un grande grazie .

Da domani si comincia sul serio .
Desidero raccomandare a tutti i Segnalatori di attenersi all'etica di inviare dati VERI , pur nei termini di approssimazione del sistema .
Ricordo a tutti il Copyright e relativi doveri atici..

Speriamo tutti che MCL possa offrire una nuova modaltà di vivere la Caccia , essendo informati in tempo reale di come si svolge il "passo" in Italia .

Le analisi e sintesi e conclusioni scientifiche complete potranno venire a stagione ultimata .
Ce la metteremo tutta per ottenere un risultato serio e credibile , tale che la Ornitologia ufficiale forse se lo sogna .

Invito ancora al "passa parola" per incitare ad iscriversi sempre nuovi Segnalatori anche in corso d'opera.

In bocca al lupo .

Enrico
ecavinaster@gmail.com

10
MIGRAZIONE e PRESSIONE ATMOSFERICA : aggiornamento Novembre 2014

Nel Post del 3 Agosto 2014 avevamo aperto una discussione su questo argomento “ Migrazione e Pressione Atmosferica “ ( vedi https://www.ilcolombaccio.it/bacheca/index.php?topic=3697.0 )
L’oggetto della RICERCA è evidente , ed immettendo la Ricerca stessa in un WEBSITE gestito da Cacciatori è altrettanto evidente lo scopo : il contributo fattivo e continuo dei Cacciatori – pur esso stimolato continuativamente e realizzato a TUTTI i LIVELLI di preparazione culturale – può risultare eccezionalmente positivo per la RICERCA SCIENTIFICA , che troppo spesso in mano a “teorici” delle conoscenze naturalistiche-venatorie non porta a quei risultati concreti che solo l’esperienza e l’osservazione “sul campo “ dei Cacciatori può realizzare .

La disponibilità dei Dirigenti del Club e di tutti i partecipanti al Forum “Andamento del Passo “ 2014 (https://www.ilcolombaccio.it/bacheca/index.php?board=6.0) , ha in effetti consentito di raccogliere una serie di “dati di Ricerca” e di opinioni ed interpretazioni dei singoli , tali da realizzare una prima sintesi di risultati utili a produrre un contributo realmente Scientifico , capace di confrontarsi nelle opportune sedi scientifiche comunicative con il mondo Accademico .

E’ questo un merito del CLUB ITALIANO del COLOMBACCIO .

Qui trovate una prima SINTESI di studio dei dati raccolti , che sarà in seguito oggetto di più oculata elaborazione , tale da poterla presentare in un Lavoro Scientifico a livello Internazionale . Ci proviamo , pur dovendo considerare tutte le resistenze che troveremo nel mondo Accademico .

Tutti gli elementi dai quali abbiamo estratti i dati in esame , possono essere consultati nei vari Post prodotti Regione per Regione nel Forum “Andamento del Passo “ 2014 (https://www.ilcolombaccio.it/bacheca/index.php?board=6.0) .

Per chi fosse interessato a leggere e studiare tutto il lungo Testo  della prima BOZZA/DRAFT del Lavoro Scientifico in corso d’opera , può richiederla direttamente a ecavinaster@gmail.com o in allegato.

Qui l’AGGIORNAMENTO in estratto di sintesi .
Grazie a tutti per la collaborazione ricevuta .



ALLARGAMENTO “spaziale” e “temporale” della RICERCA

( di Enrico Cavina – Rinaldo Bucchi )

Avendo l’opportunità di considerare ora ( Novembre 2014 ) altri dati ottenuti da Osservatori Ornitologici dell’Europa del Nord ( www.trektellen)  e dai conteggi di Progetto Colombaccio – Club Italiano del Colombaccio ( sino al 2007 ) , l’analisi è stata estesa raggiungendo una base di verifica su 112 picchi migratori in Europa .
Circa i dati raccolti in Italia possiamo rilevare elementi importanti .

Nel periodo 1998-2007 ( dieci anni ) con la collaborazione di 115 Rilevatori (media annuale) del Club del Colombaccio , sono stati censiti in transito 4.831.380 Colombacci ( media annuale 483.831)  e sono stati individuati 10 PICCHI migratori ( min.1g.-max.6gg) in Ottobre e 10 Picchi in Novembre ( qui utilizzati  due ) .
Gli orari di Passo  sono stati : alba-ore 9 ( 52 %) ,h 9-14 (25%), h 14-sera ( 23 % )
Consistenza dei Voli osservati : da 1 a 50 ( 82%) , da 51 a oltre 300 ( 18%)
Numero medio annuale per punto di osservazione : 3.963 Colombacci
Età ( solo da carniere ) : giovanissimi 20 % , giovani 28 %, adulti 52 %
Le “onde di passo” (furia) rappresentano il 15-20% di tutta la migrazione  ( dato discutibile ed approssimativo) .
Il valore massimo (annuale) di avvistamenti è stato in Veneto-Friuli ( porta d’ingresso delle migrazioni Centro-Orientali) nel 2002 : 18.683 Colombacci ;  ed il valore minimo in Basilicata  nel 2003 : 416 Colombacci
Tutti i dettagli del censimento sono verificabili sulle due Pubblicazioni del Progetto Colombaccio ( 2005-2007) vedi Bibliografia ( Aggiornamento 01/08/20014 www.labeccacciascientifica.it).

L’analisi qui svolta è consistita nel mettere in relazione tra loro la cronologia dei Picchi  ( date specifiche del primo giorno di Picco ) e l’analisi dettagliata delle condizioni meteo corrispondenti alle aree di provenienza dei flussi migratori  ( Europa Centro-orientale da “Porta Morava” in Latitudine 50° 15’ , Balcani sino a Latitudine 43°50’ ) tenendo anche in conto le aree costiere o interne significative per gli involi di massa ( Ungheria.Slovenia,Istria,Costa Croata ) .
Tutti i dati disponibili sono stati raccolti in oltre 500 schede in cartaceo , confrontabili tra loro e con i dati ornitologici .,analogamente alla metodologia svolta per “Svezia,Pirenei” ( dati non pubblicati ).
L’analisi è stata condotta per diversi fattori abiotici quali  condizioni Meteo generali ( nuvoloso,sereno,pioggia,nebbia ecc.) ,Temperatura ( Media,Min.Max.) ,Visibilità,Venti ( forza,direzione) ,lunghezza della luce diurna,Umidità,fasi lunari e “ % “ illuminata della Luna .

Riportiamo i dati essenziali relativi a :

-   VARIAZIONI della Pressione Atmosferica (PA) a 48/36/24 h prima dell’involo nelle aree di provenienza
-   VALORI assoluti  di base della PA nelle 12 h prima dell’involo nelle aree medesime .

Con i seguenti risultati :
- VARIAZIONI : nelle aree più lontane ed interne continentali la PA nelle 48/36/24 h prima dell’involo e del giorno di rilevamento del Picco ( in ITALIA) s’innalza di oltre 10 hPa nel 91,66 % dei Picchi
- idem : nelle aree intermedie e più vicine costiere , più significative dell’”involo di giornata”  ( alle latitudini 47°30’,46°03’,45°20’,41°53’) l’innalzamento è al 100 %

-VALORI assoluti : nelle aree più lontane ed interne i valori di base  della PA – 12h prima – risultano superiori a 1010 hPa  nel 75-100 %
- idem : nelle aree intermedie i valori di base superiori a 1010 hPa risultano nel 50%-66 %  e nelle aree più vicine costiere 83,33 %

- nell’area di arrivo ( ITALIA ) i valori assoluti di base nel primo giorno del Picco risultano superiori a 1010 hPa nel 100 %

La lettura dei dati appena esposti deve tener conto dei percorsi di crociera dall’area d’involo all’Italia ed in particolare della velocità di crociera che per il Colombaccio è definibile per 50-80 Km orari sec.le condizioni dei venti all’inizio e durante il percorso .

Tutti questi elementi statistici  - rilevati ,come già detto,con precisione di dettagli ( giorno per giorno,ora per ora) tratti dai siti Meteo ( archivi storici) di libera consultazione su Internet , e trasferiti in schede cartacee utili all’esame comparato – ci sembra che indichino con attendibile chiarezza che il fattore abiotico più determinante all’involo migratorio di massa ( furor) è ben identificabile nello “sbalzo” – più o meno progressivo o repentino , ma sempre tale – superiore a 10 hPa  48-12h prima dell’involo .

E’ significativo che questi dati “ITALIA” ( census 4.831.380  - 1998-2007 – 12 Picchi ) – in particolare per l’inizio dell’innalzamento 48-36 h prima – si allineano con analogo riscontro sui Pirenei ( census 27.354.388 Colombacci 1999-2013 – 42 Picchi ) essendo le aree d’involo del primo giorno di Picco , tutte aree di prevalente stopover più o meno prolungato .

Nell’area nordica più propriamente di nidificazione ( Svezia ) ( census 10.760.141 Colombacci -1999-2013 – 47 Picchi ) lo “sbalzo”  di PA è più repentino e più vicino al momento del primo involo migratorio di massa ( 12-24 h prima ) .

Va sottolineato che tutti i dati rilevati sono tratti da una base globale ( Svezia-Pirenei-Italia) di 42.945.909 Colombacci effettivamente censiti in volo di transito in 10-15 anni  e caratterizzati da 101 occasioni d’involo di Picco migratorio ( 1-6 gg ) .

L’  “ allargamento temporale della Ricerca “  ( Novembre 2014)  ha permesso un’analisi sia delle previsioni sia dei riscontri effettivi , direttamente sul campo ( “on the field”) nella stagione migratoria 2014 , realizzandosi così un’analisi “live” , che può anche essere oggtto di critica se vista nei rigidi schemi di una ricerca scientifica , ma che di fatto colleziona prove palpabili della relazione tra fattori abiotici ( in particolare Pressione Atmosferica) ed involi e flussi di massa nella migrazione .
[ Fanno fede dell’evoluzione cronologica Ottobre Novembre 2014 i seguenti Websites , essi stessi validati come “website-bibliography” :
-   https://www.ilcolombaccio.it/
-   http://www.wunderground.com/history/
-   http://www.trektellen.nl/
-   http://svalan.artdata.slu.se/birds/inventeringar/falsterbo_str.asp?lang=eng    ( FALSTERBO)
-   http://www.palombe.com/  (PIRENEI)
-   https://www.metcheck.com/IT/
-   http://it.windfinder.com/
-   http://www.wunderground.com/
-   www.labeccacciascientifica.it  (Aggiornamenti) ]


Abbiamo suddiviso l’analisi di “allargamento 2014” in

-   dati “live” in Europa
-   dati “live” in Italia ( vedi box “Andamento del passo” . Forum – https://www.ilcolombaccio.it/  )

EUROPA :  - la sintesi cronologica delle “conte” ufficiali ottenute è verificabile direttamente da www.palombe.com , dove si possono evidenziare i picchi migratori documentati.
-   la comparazione con i dati meteo si è basata su Weather History , mirata nelle aree di provenienza degli involi ( 300-400 km N/NE/E )
-   Falsterbo Svezia con i picchi 2014  30Sett./ 5-6 Ott./ 11-16 Ott./ 21-23 Ott. **/ 26-30 Ott./ 7 Nov.   per  553.920 colombacci in transito
-   Pirenei Francia con i picchi più evidenti 18-20 Ott./ 21-26 Ott./ 30-31 Ott: per 1.417.352 colombacci in transito
-   Belgio,Olanda 18 Ott./ 25 Ott./ 30-31 Ott.( www.trektellen)

-   in tutte (!00%) le 11 date 2014  individuate come “picchi”  , nelle 48-12 h. prima degli involi e flussi di massa ,la Pressione Atmosferica nelle aree di origine degli involi ha avuto un aumento superiore a 10 hPa rispetto alle condizioni di base

ITALIA : l’andamento della migrazione piena ( con “picchi”) si è caratterizzata da differenze di condizioni meteo tra area Mar Tirreno ( vortice ciclonico primi giorni di Ottobre ) ed area Mar Adriatico ( porta d’ingresso dai Balcani – Alta Pressione permanente ) con
-   precoce flusso migratorio di massa 7-9 Ottobre sul versante Mar Adriatico
-   più tardivo flusso migratorio di massa 23-24 Ottobre sul versante Mar Tirreno
Molto significativi sono stati gli involi di massa , osservati direttamente (https://www.ilcolombaccio.it/) :
-   19- 23 Ottobre dai boschi di San Rossore (Pisa-Livorno) *
-   20 Ottobre da boschi in area Adriatica –PesaroUrbino
-   25 Ottobre bosco della Mesola ( Ferrara) *
-   25-27 Ottobre Monte Conero ( Ancona)
-   2 Novembre (flusso) – area Tirreno- Grosseto
I fenomeni d’involo “a striscia” di migliaia e migliaia di colombacci , all’alba , S.Rossore e Mesola sono stati documentati con video e fotografie .
Tutti i flussi migratori di massa ( 2014) – per quanto riguarda i fattori abiotici – sono stati caratterizzati da condizioni di crescita graduale ( stabilità di ALTA Pressione Atmosferica uguale o superiore a 1020 hPa) o di aumento rapido 36-12 h. prima dell’inizio dell’involo sia sul versante Mar Adriatico sia sul versante Mar Tirreno

Tutti gli involi migratori di massa dalle aree Italiane di stop-over sono stati caratterizzati da aumenti rapidi di P.A. con sbalzi ( 24-12 h ) di oltre 10 hPa .

Può essere significativo segnalare che una previsione “ NON ATTENDIBILE”  perché basata su previsioni meteo (https://www.metcheck.com/IT) a lunghissimo termine (60gg) del 4 Settembre 2014 , si è invece rilevata ATTENDIBILE  : lo sbalzo di P.A. previsto (4 Sett.)  a lungo termine sulle aree Centro-Orientali Europee per il 3-5 Ottobre , si è verificato e si è combinato perfettamente con il flusso migratorio di massa trans-Mar Adriatico quale avvenuto dalla sera del 7 Ottobre sino al 9 Ottobre , quale picco migratorio precoce ed in combinazione con Luna piena .



CONCLUSIONI  -

Volendo comparare i dati ottenuti  su Svezia ( area di primo take-off)  e Francia ( area di take-off dopo sosta ) prevale una sostanziale analogia d’incidenze ( numeriche e statistiche ) circa i fattori abiotici che possono aver influenzato la decisione del take-off : non si rilevano significative differenze tra le due aree riguardo quasi tutti i fattori presi in esame ( vedi Tabelle A e B nel testo completo in bozza ) .

Per quanto riguarda l’innalzamento o “sbalzo” della Pressione Atmosferica nelle ore (36h/24/18h ) precedenti il take-off , questo innalzamento è comunque una costante ( 92,62 % Svezia – 92,85 % Francia ) prima di un vero picco migratorio  e la quantificazione di alcune differenze permette solo di rilevare una maggior incidenza di aumento  nelle ore più lontane ( 48-24 h )precedenti il take-off  in Francia ( 73,80 % ) rispetto alla Svezia dove in queste ore lontane  l’incidenza è solo 27,65 % , mentre nelle due aree nel settore “18h” prima dell’involo l’incidenza è 78,72 % ( Svezia ) e 76,19 % ( Francia ) . Un’interpretazione sempre in termini assoluti d’ipotesi potrebbe essere la seguente : l’innalzamento stimola il take-off più prepotentemente  ed in tempi più brevi nei Colombacci acclimatati da lungo tempo nell’area di nidificazione , mentre lo stimolo è più diluito nel tempo ( 1-2 gg. prima ) nei Colombacci che già da tempo sono in migrazione e stop-over [86].A prescindere da questa interpretazione ed ipotesi , è più importante rilevare che l’innalzamento è costante oltre il 90 % nei picchi di migrazione di massa . [7-34-61]

L’insieme dei dati presentati – qui in forma semplice di numeri crudi e percentuali non elaborate in termini strettamente statistici  , e quindi in definitiva più comprensibili – suggerisce l’opportunità e/o possibilità  di approfondimenti mirati ad individuare integrazioni d’analisi con gli altri fattori abiotici e biologici  ( ricerca di algoritmi ,equazioni , formule statistiche, indici matematici di analisi e/o previsione ) [32-51-66].
L’estensione di questa metodologia di analisi ( ornitologia – meteorologia ) ad altri territori di nidificazione e di transito ( eventualmente anche in primavera ) potrebbe fornire ulteriori contributi di comprensione del fenomeno Migrazione , approfondendo anche l’analisi  in termini climatologici , così tanto oggi attuali nei mutamenti stagionali sempre più incombenti  ed influenti sull’ambiente .[69]

La verifica “live” direttamente sul campo 2014 , circa la Migrazione in Europa ed in particolare in Italia  - come espressa nel paragrafo “ Allargamento spaziale e temporale della Ricerca” – ha dato piena conferma dei Risultati acquisiti con la Ricerca retroattiva globale .

Infine vogliamo sottolineare che il sensore terminale delle variazioni della Pressione Atmosferica
è ben individuabile nell’Organo Para-Timpanico ( PTO ) di Vitali [20-21], quale studiato per la prima volta da Vitali  in Italia  nei primi decenni del Secolo scorso , tutt’ora oggetto di approfondite ricerche morfologiche e funzionali [19-24 ] : se “il dito che preme “ è individuabile nei mutamenti della Pressione Atmosferica ( lo “sbalzo” )  , “ il pulsante” sul quale preme è verosimilmente l’Organo Paratimpanico di Vitali , dovendosi considerare tutte le integrazioni neuro-funzionali con le strutture adiacenti nell’Orecchio Interno ( Lagena , Apparato vestibolare ) sino ai Centri Cerebrali e del Cervelletto .
Per spiegare tutto quanto abbiamo esposto in questo studio retroattivo è indispensabile che ci sia una precisa base anatomica intesa appunto come barometro “biologico” .[83-84-87].


VEDI BOZZA con TESTO COMPLETO E BIBLIOGRAFIA nell'allegato 1
VEDI : elaborazione grafica di foto "live" dell'involo da Mesola 25 Ott. ( si ringrazia G.Rossi )

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PREVISIONI  METEO a lungo termine OTTOBRE
N.B. come tutti sanno questo tipo di Previsioni sono solo indicative e non attendibili nei dettagli .

Le previsioni ( e relativi LINKS ) sono mirate alle AREE di ORIGINE dell’involo delle migrazioni interessanti l’Italia , sul versante NORD-CENTRO-ORIENTALE

Ovviamente è tutto da AGGIORNARE individualmente , avvicinandosi i periodi usuali di Passo .

Da tenere presenti le variazioni , anche giornaliere , della Pressione Atmosferica : il giorno dopo dell’eventuale “sbalzo” in alto della P.A.- specie se superiore a 10 hPa - è possibile prevedere un importante involo migratorio dalle aree di origine ( in particolare Croazia – Ungheria ) . Il “Passo” poi dipenderà dalle condizioni meteo LOCALI in Italia . 

In bocca al lupo !

SLOVACCHIA
http://www.metcheck.com/europe/europe_forecast_180days.asp?MonthOf=10&locationID=36042&CountryCode=SK&Location=Bratislava

AUSTRIA
http://www.metcheck.com/europe/europe_forecast_180days.asp?MonthOf=10&locationID=672&CountryCode=AT&Location=Vienna

UNGHERIA
http://www.metcheck.com/europe/europe_forecast_180days.asp?MonthOf=10&locationID=17114&CountryCode=HU&Location=Budapest

CROAZIA

ISTRIA
http://www.metcheck.com/europe/europe_forecast_180days.asp?MonthOf=10&locationID=16772&CountryCode=HR&Location=Rijeka%3E

Zara
http://www.metcheck.com/europe/europe_forecast_180days.asp?MonthOf=10&locationID=16748&CountryCode=HR&Location=Zadar

Spalato
http://www.metcheck.com/europe/europe_forecast_180days.asp?MonthOf=10&locationID=16761&CountryCode=HR&Location=Split

BOSNIA

http://www.metcheck.com/europe/europe_forecast_180days.asp?MonthOf=10&locationID=1596&CountryCode=BA&Location=Banja%20Luka


PER origine più a NORD ( Scandinavia – Estonia- Russia )

http://www.metcheck.com/europe/europe_forecast_180days.asp?MonthOf=10&locationID=35607&CountryCode=SE&Location=Malmoe

http://www.metcheck.com/europe/europe_forecast_180days.asp?MonthOf=10&locationID=10947&CountryCode=EE&Location=Tallinn

http://www.metcheck.com/europe/europe_forecast_180days.asp?MonthOf=10&locationID=49327&CountryCode=RU&Location=Saint%20Petersburg

ITALIA

Vicenza

https://www.metcheck.com/IT/180days.asp?MonthOf=10&zipcode=Vicenza&locationID=21630&lat=45.6&lon=11.5&findtype=


Ferrara

http://www.metcheck.com/IT/180days.asp?MonthOf=10&zipcode=Ferrara&locationID=22731&lat=44.8&lon=11.6&findtype=

Ancona

http://www.metcheck.com/IT/180days.asp?MonthOf=10&zipcode=Ancona&locationID=23291&lat=43.6&lon=13.5&findtype=


Perugia

https://www.metcheck.com/IT/180days.asp?MonthOf=10&zipcode=Perugia&locationID=22196&lat=43.1&lon=12.4&findtype=

Arezzo

https://www.metcheck.com/IT/180days.asp?MonthOf=10&zipcode=Arezzo&locationID=23264&lat=43.5&lon=11.9&findtype=


Genova

https://www.metcheck.com/IT/180days.asp?MonthOf=10&zipcode=Genova&locationID=22656&lat=44.4&lon=8.9&findtype=


Piombino

https://www.metcheck.com/IT/180days.asp?MonthOf=10&zipcode=Piombino&locationID=22168&lat=42.9&lon=10.5&findtype=

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Riteniamo corretto - per visibilità e trasparenza per tutti - inserire tutti i dati di DOCUMENTAZIONE cronologica e numerica  sui quali è stato possibile eseguire le analisi retroattive circa i rapporti tra METEO ed intensità di MIGRAZIONE

DOCUMENTAZIONE  cronologica dei PICCHI migratori (furor)
oggetto di studio e ricerca retroattiva , come da Post su “Colombaccio Scientifico-Forum” ( Agosto 2014 )



FALSTERBO ( Sweden)  1999- 2013 : 47 peaks [01]

-1999 ( 148.360) two peaks : 6-7-8 Oct. 34.643 / 12-13-14 Oct. 43.885
-2000 (333.125) three peaks : 15-16-17 Oct. 40.540/ 27-28 Oct. 54.300/ 2-3-4 Nov.117.248
-2001 ( 208.815) three peaks: 6-7 Oct. 37.600/11-12-13 Oct. 38.240/17-18-19 Oct. 79445
-2002 (263.351) four peaks:6-7-8 Oct.46.800/10-11-12 Oct.44.400/20-21 Oct.60.900/29-30-31
                                                                                                                           Oct. 40.300
-2003 (144.496) one peak : 12-13-14 Oct. 69.800
-2004 ( 249.560) four peaks: 9-10-11 Oct. 36.350/19-20 Oct. 38.760/27 Oct.43.950/2 Nov. 56800
-2005 (421.710 three peaks:11-12-13 Oct. 106.000/15-16 Oct. 165.900/23-24-25-26 Oct.69.135
-2006 (429.827) three peaks:13-14-15-16 Oct.218.460/25-26 Oct.84.800/2 Nov.31.100
-2007 (254.286)three peaks: 4-5-6 Oct.47.130/13 Oct. 71.360/ 19-20 62.070
-2008 (407.702)four peaks:7-9 Oct.78.030/15-16-17-18 Oct.138.535/24-25 Oct. 70.40 /
                                                                                                                  29-30 Oct.55.650
-2009 (314.615) three peaks: 9-10 Oct.61.150/13-14-15 Oct.120.650/27-28-29 Oct.44.800
-2010 ( 258.582) three peaks: 28-29-30 Sept.1 Oct. 67.500/9-10-11 Oct. 79.700/
                                                                                                         15-16-17-18 Oct. 59.600
-2011 (355.655) three peaks: 8-9 Oct.156.300/13-14 Oct.105.500/21 Oct.25.600
-2012 (491.833) two peaks : 10-11-12 Oct. 204.600/19-20-21 Oct. 198.990
-2013 (844.710) five peaks : 11-12 Oct. 450.800 *** / 15-16-17-18 Oct.103.990 /
                           25 Oct. 43.200/31 Oct.30.500/5-6-7 Nov. 95.000

Tot.: 47 peaks 3.972.053 birds – average 84.511
L’analisi dettagliata ( 1999-2013 ) di tutti i giorni di transiti monitorati ( ultima settimana di Settembre – Ottobre – primi 15 gg. di Novembre ) ha permesso di evidenziare 47 picchi migratori in 15 anni . Ogni picco migratorio ha avuto durata minima di 1 giorno e massima di 5 giorni . Nei 47 picchi migratori individuati sono transitati censiti 3.972.053 uccelli , il che rappresenta –nei picchi – il 77,52 % di tutto il transito di 5.123.647 uccelli , con una media annuale ( 1 picco x 1 anno ) di 84.511 capi. [01]





PYRENEES ( France )  1999 – 2013   42 peaks  [02]

-1999  (2 787 626 ) three peaks:16 Oct. 108.197/26-27 Oct. 1.907.721 ***/4 Nov. 358.794
-2000 (1 556 987 ) three peaks :18-19-20 Oct. 434.891/ 23-24-25 Oct. 689.783/27-28 Oct.381.373
-2001 (828 783) three peaks : 16 Oct.223.442/24-25-26-27 Oct.675.391/2-3 Nov.300.870
-2002 (2 052 461) three peaks:19-20 Oct. 237.723/27-28-29 Oct.759.472/5-6 Nov.485.769
-2003 (1 624 152) three peaks : 22 Oct.56.050/25 Oct. 274.100/ 3 Nov. 1.009.490
-2004 (1 820 180 ) three peaks : 22-23 Oct. 353.168/30-31 Oct. 584.070/ 3 Nov. 130.692
-2005 (2 477 468) three peaks: 17 Oct.114.122/24-25-26-27 Oct.1.037.592/30-31 Oct 1-2-3Nov. 1.101.595
                                                                 
                                                                                                                                 
-2006 (1 520 491) two peaks : 25-26-27-28 Oct. 799.537/2-3 -4 Nov.563.868
-2007 (1 643 274 ) three peaks:19-20-21-22 Oct. 657.146/27-28 Oct. 416.226/6-7-8 Nov. 242.727
-2008 (2 208 369) three peaks :17-18-19 Oct. 1.439.480/23-24-25-26 Oct.727.626/4 Nov.205.195
-2009 (1 310 538) two peaks : 18-19 Oct.88.479/26-27-28-29-30 Oct 1.108.525
-2010 (1 028 000) two peaks : 21-22 Oct. 508.539 / 26-27 Oct.307.565
-2011 (1 440 469) three peaks:21-22 Oct. 315.616/31 Oct.606.878/9-10-11 Nov. 390.316
-2012 (2 449 624) three peaks :18 Oct. 158.069/28-29-30-31 Oct. 827 050/7-8 Nov.663.115
-2013 (1 596 896) two peaks  : 30-31 Oct. 1.367.464 / 7 Nov. 94.832

Tot. 42 peaks    22.444.226  - average 534.386

Nel periodo 1999-2013 ( 15 anni ) sono transitati censiti ( www.palombe.com e GIFS )[02] 27.354.388 Colombacci ( Columba palumbus ) con media annuale  di 1.823.025 uccelli ; il censimento si svolge per tutto il mese di Ottobre e si protrae al 15 Novembre . Rispetto al censimento ( periodo di passo ) in Svezia , il censimento sul transito ai Pirenei evidenzia ovviamente un flusso  ( ed impulsi massivi ) più tardivo rispetto a quello registrato in Svezia .
Nei 15 anni abbiamo estrapolato 42 picchi ( min.1g – max 5 gg ) di migrazione per un totale di 22.444.226 uccelli ( media per 1 picco : 534.386 uccelli )  I records di valori massimi sono stai nel 1999 con 2.374.712 uccelli , e quello in negativo minimo  con 816.101 uccelli nel 2010 . Il record di 1 picco è stato il 26-27 Ottobre 1999  ( 2gg ) con 1.172.000 uccelli , il che ha rappresentato il 73,39 % di tutto l’anno 1999.[02]

BIBLIOGRAFIA ( 91 voci ) in allegato

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            Temp.   Pr.Atm.   Umid.  Pioggia  Nuvol. Vento  forza       
GIORNO
L/M/Me/G/
V/S/D   
Ott./Nov.
h.8
h.12
h.18
h.24
                           

h.8
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LOCALITA’
LATITUDINE – LONGITUDINE
SCHEDA “TIPO” per raccogliere i principali dati METEO ( tratta da METCHECK)

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MIGRAZIONE e PRESSIONE ATMOSFERICA : nota preliminare

NB: premessa a Lavoro Scientifico per Letteratura Internazionale  dopo allargamento della Ricerca retroattiva ( la collaborazione di tutti è auspicabile per la raccolta di dati statistici Regionali e Nazionali ) ecavinaster@gmail.com & rinaldo.bucchi@hotmail.it


Il rapporto tra Pressione Atmosferica e Migrazioni non risulta ancora esaurientemente studiato nella Letteratura Ornitologica  ( vedi Bibliografia – Aggiornamento 1 Agosto 2014 –www.labeccacciascientifica.it ) .
Al di là del luogo comune che i Migratori prevedono ed anticipano l’arrivo del brutto tempo ( basse pressioni ) non si rilevano nella Letteratura corrente Lavori di vera Ricerca che abbiano studiato come i fattori “abiotici” (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Fattori_ambientali ) del “cattivo tempo” agiscono nel determinismo del volo migratorio vero , sia –all’inizio- dalle aree di nidificazione , sia – durante il viaggio migratorio- dalle aree di soste ( stopover) più o meno prolungate.

Già in precedenza ( Forum Club Colombaccio “Colombaccio Scientifico” 14/12/2013 e www.labeccacciascientifica.it. Aggiornamento 11/11/2013 ) erano state introdotte e discusse le evidenti relazioni che esistono tra “innalzamento della Pressione Atmosferica (PA) “ e “ Picco Migratorio “ ( Colombaccio e Beccaccia ) traendo spunto da un preliminare approccio di analisi su dati –numerosi- di censimento (“census”) dei transiti migratori dei Colombacci quali consultabili liberamente sul WEB in archivi di registrazione in Svezia ed in Francia .

Più recentemente abbiamo approfondito questa consultazione e vera Ricerca retroattiva  ( Svezia,Pirenei) realizzando un Lavoro di Ricerca tuttora non pubblicato del quale comunque riportiamo qui di seguito l’Abstract (criptato) . N.B  I dettagli della Ricerca e del Lavoro non possono essere al momento pubblicati – per prudenza- avendo richiesto Autorizzazione ai Websites di nostra consultazione , coperti da “proprietà intellettuale e/o copyright “ .

Il “momento decisionale” per l’involo migratorio autunnale nel Colombaccio ( Columba palumbus ) in Europa : analisi dei fattori abiotici  e “focus” sulle variazioni della Pressione Atmosferica. ABSTRACT 
<. In questo lavoro di approfondimento abbiamo cercato di rilevare tutti i dati abiotici possibili su due aree di transito dei Colombacci ( Columba palumbus) in migrazione autunnale  (SVEZIA - Pirenei FRANCIA ) , elaborando e relazionando tra loro i dati..
Il "focus" principale è stato quello di identificare il fattore abiotico meteorologico  che possa essere definito come “il dito che preme il bottone “ per il take-off  al volo di migrazione autunnale sia da aree di nidificazione sia da aree di transito ( stop-over )  . L’analisi è stata condotta sui dati di censimento in transito , negli Archivi disponibili sul WEB .La base di quantità globale di Colombacci censiti nelle migrazioni di 40 anni ( 1973-2014 ) è di 38.105.479 Colombacci ( Columba palumbus) e più specificatamente in oggetto di studio negli ultimi 15 anni ( 1999-2013 ) 32.468.985 Colombacci: sono stati identificati 47 picchi (1-5 gg) migratori in Svezia e 42 picchi sui Pirenei . E’ stato possibile comparare questi picchi con le condizioni meteo tratte giorno per giorno ed ora per ora dagli Archivi METEO  dettagliati. L’analisi svolta prevalentemente con i dati percentuali d’incidenza dei fattori abiotici  ha permesso di rilevare che il verosimile “dito che preme il pulsante” può essere identificato nell’innalzamento della Pressione Atmosferica  : questo innalzamento è una costante ( 92,62 % Svezia – 92,85 % sui Pirenei ) e più in particolare è stato con variazioni  superiori  a 10 hPa nel 75,80% dei picchi per il settore “36/24 h” e 76,19% per il settore “18 h “ precedente il take-off.
L’analisi globale di tutti i fattori abiotici permette di costruire alcune ipotesi d’interpretazione del “perché” questo avvenga . Viene anche sottolineato che il sensore terminale delle variazioni della Pressione Atmosferica è ben individuabile nell’Organo Para-Timpanico ( PTO ) di Vitali.>

Detto questo ci è sembrato utile e stimolante coinvolgere i Responsabili del Club Italiano del Colombaccio per cercare di trasferire la metodologia di Ricerca ( Svezia,Pirenei) retroattiva “census dei transiti / dati meteo “ sui Picchi Migratori rilevati in Italia .
Quello che qui segue è quindi a nome di AUTORI  come qui in Titolazione


“ Il “momento decisionale” per l’involo migratorio autunnale nel Colombaccio ( Columba palumbus ) in ITALIA : analisi dei fattori abiotici  e “focus” sulle variazioni della Pressione Atmosferica. “

NOTA PRELIMINARE di :

- Enrico Cavina – www.labeccacciascientifica.it
- Rinaldo Bucchi – Responsabile Progetto Colombaccio ( Club Italiano  del Colombaccio) 1998-2007

Nel periodo 1998-2007 ( dieci anni ) con la collaborazione di 115 Rilevatori (media annuale) del Club del Colombaccio , sono stati censiti in transito 4.831.380 Colombacci ( media annuale 483.831)  e sono stati individuati 10 PICCHI migratori ( min.1g.-max.6gg) in Ottobre e 10 Picchi in Novembre ( qui utilizzati  due ) .
Gli orari di Passo  sono stati : alba-ore 9 ( 52 %) ,h 9-14 (25%), h 14-sera ( 23 % )
Consistenza dei Voli osservati : da 1 a 50 ( 82%) , da 51 a oltre 300 ( 18%)
Numero medio annuale per punto di osservazione : 3.963 Colombacci
Età ( solo da carniere ) : giovanissimi 20 % , giovani 28 %, adulti 52 %
Le “onde di passo” (furia) rappresentano il 15-20% di tutta la migrazione  ( dato discutibile ed approssimativo) .
Il valore massimo (annuale) di avvistamenti è stato in Veneto-Friuli ( porta d’ingresso delle migrazioni Centro-Orientali) nel 2002 : 18.683 Colombacci ;  ed il valore minimo in Basilicata  nel 2003 : 416 Colombacci
Tutti i dettagli del censimento sono verificabili sulle due Pubblicazioni del Progetto Colombaccio ( 2005-2007) vedi Bibliografia ( Aggiornamento 01/08/20014 www.labeccacciascientifica.it).

L’analisi qui svolta è consistita nel mettere in relazione tra loro la cronologia dei Picchi  ( date specifiche del primo giorno di Picco ) e l’analisi dettagliata delle condizioni meteo corrispondenti alle aree di provenienza dei flussi migratori  ( Europa Centro-orientale da “Porta Morava” in Latitudine 50° 15’ , Balcani sino a Latitudine 43°50’ ) tenendo anche in conto le aree costiere o interne significative per gli involi di massa ( Ungheria.Slovenia,Istria,Costa Croata ) .
Tutti i dati disponibili sono stati raccolti in oltre 500 schede in cartaceo , confrontabili tra loro e con i dati ornitologici .,analogamente alla metodologia svolta per “Svezia,Pirenei” ( dati non pubblicati ).
L’analisi è stata condotta per diversi fattori abiotici quali  condizioni Meteo generali ( nuvoloso,sereno,pioggia,nebbia ecc.) ,Temperatura ( Media,Min.Max.) ,Visibilità,Venti ( forza,direzione) ,lunghezza della luce diurna,Umidità,fasi lunari e “ % “ illuminata della Luna .
Di questi dati è in corso approfondita stesura ed analisi ( work in progress)

In questa  NOTA PRELIMINARE  riportiamo i dati essenziali relativi a :

-   VARIAZIONI della Pressione Atmosferica (PA) a 48/36/24 h prima dell’involo nelle aree di provenienza
-   VALORI assoluti  di base della PA nelle 12 h prima dell’involo nelle aree medesime

RISULTATI

- VARIAZIONI : nelle aree più lontane ed interne continentali la PA nelle 48/36/24 h prima dell’involo e del giorno di rilevamento del Picco ( in ITALIA) s’innalza di oltre 10 hPa nel 91,66 % dei Picchi
- idem : nelle aree intermedie e più vicine costiere , più significative dell’”involo di giornata”  ( alle latitudini 47°30’,46°03’,45°20’,41°53’) l’innalzamento è al 100 %

-VALORI assoluti : nelle aree più lontane ed interne i valori di base  della PA – 12h prima – risultano superiori a 1010 hPa  nel 75-100 %
- idem : nelle aree intermedie i valori di base superiori a 1010 hPa risultano nel 50%-66 %  e nelle aree più vicine costiere 83,33 %

- nell’area di arrivo ( ITALIA ) i valori assoluti di base nel primo giorno del Picco risultano superiori a 1010 hPa nel 100 %

La lettura dei dati appena esposti deve tener conto dei percorsi di crociera dall’area d’involo all’Italia ed in particolare della velocità di crociera che per il Colombaccio è definibile per 50-80 Km orari sec.le condizioni dei venti all’inizio e durante il percorso .

Tutti questi elementi statistici  - rilevati ,come già detto,con precisione di dettagli ( giorno per giorno,ora per ora) tratti dai siti Meteo ( archivi storici) di libera consultazione su Internet , e trasferiti in schede cartacee utili all’esame comparato – ci sembra che indichino con attendibile chiarezza che il fattore abiotico più determinante all’involo migratorio di massa ( furor) è ben identificabile nello “sbalzo” – più o meno progressivo o repentino , ma sempre tale – superiore a 10 hPa  48-12h prima dell’involo .

Ai Colombacci piace volare sicuri in condizioni di Pressione Atmosferica alta .

E’ significativo che questi dati “ITALIA” ( census 4.831.380 colombacci  - 1998-2007 – 12 Picchi ) – in particolare per l’inizio dell’innalzamento 48-36 h prima – si allineano con analogo riscontro sui Pirenei ( census 27.354.388 Colombacci 1999-2013 – 42 Picchi ) essendo le aree d’involo del primo giorno di Picco , tutte aree di prevalente stopover più o meno prolungato .

Nell’area nordica più propriamente di nidificazione ( Svezia ) ( census 10.760.141 Colombacci -1999-2013 – 47 Picchi ) lo “sbalzo”  di PA è più repentino e più vicino al momento del primo involo migratorio di massa ( 12-24 h prima ) .

Va sottolineato che tutti i dati rilevati sono tratti da una base globale ( Svezia-Pirenei-Italia) di 42.945.909 Colombacci effettivamente censiti in volo di transito in 10-15 anni  e caratterizzati da 101 occasioni d’involo di Picco migratorio ( 1-6 gg ) .

Ovviamente rimane tutto da analizzare e discutere  “il perché” questo sbalzo della PA rappresenti verosimilmente “il dito che preme il pulsante”  , ciò anche in rapporto a tutti gli altri fattori abiotici ( inclusi temperatura e venti ) che dall’analisi statistica ( Svezia-Pirenei-Italia) non si offrono mai come fattori così esclusivi nel determinismo della decisione d’involo , così come invece appare statisticamente quasi esclusiva la variazione “in su” della PA  ( “lo sbalzo”) .
Questo affascinante argomento del “perché” sarà oggetto di ulteriore aggiornamento anche se si possono già ora anticipare alcuni elementi :
-   il bersaglio della variazione di PA è ben identificabile nella base anatomica e cioè l’Organo Paratimpanico (PTO) di Vitali *
-   la condizione di PA che va innalzandosi offre condizioni di volo quasi sicuramente con assenza di turbolenze
-   il gioco di PA alta sopra e sotto le ali , crea condizioni ideali all’aerodinamica propria del volo migratorio prolungato **

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* Organo Para-Timpanico (PTO) di Vitali nel Colombaccio ( figure)
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5952413426147196337

PTO nella Beccaccia  (figure)
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5819115742956206561?authkey=CPvroqCRw9XBWw


Anatomia del Colombaccio (figure)
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5802439903337176049

** Ala del Colombaccio : misurazione  ( inerente aerodinamica e territorio di origine : Long-Medium-Short Migration )

https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5951675145634750097


Questa “Nota di Ricerca” retroattiva è qui presentata come Nota Preliminare è dovuta nel rispetto dell’informazione e del lavoro svolto in oltre 10 anni dai Rilevatori del Club Italiano del Colombaccio e dei Responsabili del Progetto Colombaccio .
Le risultanze ottenute su base d’iniziale documentazione statistica , si offrono all’allargamento dettagliato della Ricerca stessa , per cercare di arrivare alla compilazione di un Lavoro Scientifico da presentare per la pubblicazione su Rivista Scientifica Internazionale , a testimonianza che il contributo culturale e di “lavoro sul campo “ dei Cacciatori ( nello specifico il Club del  Colombaccio ) può anche essere determinante nello sviluppo degli studi sulle Migrazioni .


BIBLIOGRAFIA ( molto vasta e documentativa )  su Aggiornamento 1 Agosto 2014 www.labeccacciascientifica.it


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Organo Para-Timpanico (PTO) di Vitali nel Colombaccio ( figure)
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5952413426147196337

PTO nella Beccaccia  (figure)
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Anatomia del Colombaccio (figure)
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5802439903337176049

Ala del Colombaccio : misurazione  ( inerente aerodinamica e territorio di origine : Long-Medium-Short Migration )

https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5951675145634750097

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ISOTOPI ed origine dei Colombacci

Hobson K.A. e Coll.  (2009) "Stable isotopes ( delta D) delineate the origins and migratory connectivity of harvested animals : the case of European woodpigeons" ( J . of Applied Ecology 46,3,572,2009)

Questo Lavoro evidenzia con equilibrio di affermazioni e di analisi tutte le potenzialità e limiti dei nuovi modelli di studio con Isotopi per "delineare" le origini e le connettività migratorie degli animali .Lo studio si è avvalso della indispensabile collaborazione dei Cacciatori utilizzando le penne di 1513 Colombacci abbattuti in pieno Inverno ( Dicembre) nelle varie Regioni di tutta la Francia ( 1395) ma anche dalla Spagna (70) e da Corsica-Sardegna ( 48 ) .Per ogni uccello sono stati valutati questi elementi : età ( adulti,giovani),punteggio di muta e attività di muta ( muta attiva o sospesa ) ,la lunghezza dell'ala ( misurazione standardizzata e millimetrica) e sono state valutate solo le penne come riconosciute per crescita esclusiva nell'area di nidificazione.La valutazione isotopica si è avvalsa dell'isotopo Idrogeno stabile ( delta D ) e  le analisi sono state più volte ripetute in termini di comparazione sul materiale keratinico.L'identificazione geografica delle aree di origine ( caratteristiche isotopiche comparabili con quelle degli Uccelli )  , considerando le derivazioni alimentari ( caratteristiche isotopiche delle diete ) e quelle piovane si è avvalsa di Mappature del International Atomic Energy agency e del Global Network of Isotopes in Precipitation   .
Il modello ( GIS-based model of "delta Dp" ) si è avvalso di un'elaborazione algoritmica e statistica molto complessa per la nostra comprensione di "non addetti ai lavori" ma certamente si è finalizzato a ridurre al minimo le possibilità di errori eventualmente anche legati alla fisiologia di crescita degli uccelli  nelle aree di origine .
Andando quindi a determinare le origini geografiche dei Colombacci abbattuti ( ricordiamo : pieno inverno in Dicembre ) ed esaminati anche per età , il Lavoro si focalizza su tre categorie di Colombacci : residenti , migratori di media distanza , migratori di lunga distanza . L'analisi comparativa dei Migratori a lunga distanza vs gli altri, ha permesso anche di valutare logitudine e latitudine delle aree di origine . Le Mappe di origine così elaborate sulla carta geografica dell'Europa risultano molto indicative circa la sempre prudente affermazione di "probabile" origine di una popolazione o di singoli individui.
Molti altri elementi interessanti si evincono dalla approfondita analisi dei risultati conseguiti dalla Ricerca.
Cerchiamo quindi di sintetizzare e seguire le sequenze di analisi   come sono riportate nel Lavoro di Hobson e coll..
L'analisi dei risultati tiene in conto i precedenti risultati di una ricerca pubblicata da   Hobson nel 2004  : i rilevamenti attuali identificano aree di origini già conosciute , ma molti colombacci risultano di origine sconosciuta ed in questa analisi vengono ora riferiti ad origini potenziali - per i colombacci Francesi - nell'Europa Centrale.Invece per i colombacci abbattuti in Spagna le origini vanno delineate più a Nord includendosi l'Europa Nord-centrale e la Russia Occidentale.Interessante il dato di Corsica e Sardegna ,più calzante per le nostre linee migratorie : i risultati delle ricerche con inanellamento identificavano per questi colombacci "Corsi-Sardi" origini piu a Sud dell'Europa Centrale ( Austria,Ungheria,Ucraina) ma i risultati attuali indicano una linea di origine a latitudini un po' più basse ancora   e precisamente su una linea a Nord-Est da Ucraina a Nord Italia , e più a Sud su una linea Est-Ovest dalla Bosnia a Costa Adriatica Balcanica.E quì - commentiamo noi - è proprio il focus sul quale è necessario sviluppare ricerche che interessino più propriamente i flussi di transito sulla nostra Penisola.
Ricordando ancora che in questo studio il prelievo è avvenuto in pieno inverno (dicembre) su tutte le varie estese Province della Francia tutta, i risultati identificano una presenza invernale di "residenti" ( 54-58 % ) , di migratori a media distanza ( 31-33 %  ) e migratori a lunga distanza ( 10-13% ) , e si deve sottolineare che questi ultimi sono stati prevalentemente abbattuti nel Sud della Francia , anche se sorprendentemente una buona parte dei colombacci abbattuti nell'area centrale dei Pirenei , è stata relazionata ad origini più vicine (media distanza) nell'Europa Centrale ( Germania,Polonia,Bielorussia,Russia Occidentale).
Bisogna tenere ben presente che il "carniere" annuale in Francia nel 2000  ( Lormée e coll.) era stimato di oltre 5 milioni su un totale di circa 10 milioni stimato in Europa nel 1984 .La popolazione dei colombacci stanziali ,distinta da  un totale di circa 10 milioni svernanti , si sarebbe più che raddoppiata in questi ultimi 15 anni ( Cohou V. E coll. 2007). Questo aumento dei residenti è stato relazionato ai mutamenti ambientali creati dall'uomo : riduzione del 30% delle foreste di quercie ( ghianda) a Sud dei Pirenei , parallelamente ad aumento delle coltivazioni di granoturco in Francia a Nord dei Pirenei.
La correlazione - intuitiva anche nei nostri territori ( esempio S.Rossore Migliarino Pisa ) così com'è anche in Bulgaria,Romania,Ungheria - con le tipologie di coltivazioni agricole intensive ( principalmente mais e girasoli ) è stata ben analizzata da Bea e coll. ( 2003) in uno studio di census in una vasta area territoriale della Penisola Iberica a Sud-Ovest a cavallo tra Spagna e Portogallo) con una presenza di svernanti e residenti di circa 3 milioni di colombacci , area comunque soggetta a variabili spostamenti anche massivi intra-invernali legati alle condizioni ambientali ( clima , agricoltura , maturazioni arboree e forestali) . Come già detto l'aumento delle popolazioni residenti in Francia - anche in dipendenza  dei cambiamenti in Spagna- sarebbe stato calcolato nell'ordine del 66%.
Di pari passo a queste considerazioni rileviamo che Hobson e coll. (2009) sottolineano che comunque il carniere globale annuale in Francia in misura del 50% si realizza in Ottobre Novembre e ricordano che a partire dal 1960 si sarebbe notato un decremento dei transiti Francia-Spagna . Nutriamo dubbi su questa affermazione , anche perchè non supportata da dati scientifici citati. Noi rileviamo che esiste un monitoraggio ben preciso dei transiti sui Pirenei e che - per quel che possiamo considerare rispetto alle nostre dimensioni di passo - i numeri rilevati da GIFS come Gruppo delle Federezioni di Caccia dei Pirenei sono impressionanti : in particolare per i "picchi" di transito quale ad esempio la certa conta di circa 600.000 colombacci in un solo giorno il 31 Ottobre 2011 al Passo di Urrugne , il Passo più vicino alla costa Atlantica .
In definitiva il Lavoro di Hobson e coll. (2009) sulla base del "carniere" invernale ( residenti e svernanti ) esaminato con isotopo H stabile identifica ,"delinea" , per la maggior parte dei Colombacci presenti in Dicembre in Francia , origini "residenziali" ( Francia e Paesi contigui) e comunque abbastanza vicine ( Centro Europa e non troppo a Nord e non troppo ad Est ) . Questo dato sta evidentemente a suggerire e leggere una graduale tendenza delle popolazioni Europee di Colombacci a ridurre i percorsi migratori ; e per gli aspetti residenziali giocano un ruolo fondamentale le aree agricole e forestali ( cibo a disposizione anche dopo le raccolte , ovviamente il tutto anche in relazione alle condizioni meteo contingenti ed ancor più climatiche . Mi permetto di segnalare che occasionalmente ho osservato questa fenomenologia di permanenza simil-residenziale e movimenti anche massivi contingenti nell'area dell'Evros - Grecia del Nord ai confini con Bulgaria e Turchia in pieno inverno ( dicembre gennaio)  .Hobson e coll. sottolineano come le popolazioni di Polonia,Danimarca,Finlandia,Svezia negli ultimi decenni hanno incrementato notevolmente la tendenza a svernare alle stesse latitudini dei territori di origine .Potremmo noi dire ( annotazione personale) che è come se l' impulso atavico di seguire le regole migratorie della "deriva dei Continenti" , non sia poi più così necessario e si può anche sopravvivere adattandosi a condizioni locali e con meno sforzo (!!??).
Eccoci allora a considerare i Colombacci c.d. Migratori a lunga distanza : l'analisi di Hobson e coll. sulle origini ( più a Nord e più a Nord-Est  della già citata area Centro Europea  ) e sullo svernamento di questi "migratori a lunga distanza" ( solo il 10-13% nello   studio specifico ) permette di affermare ancora quanto era stato già rilevato con l'inanellamento e cioè " i migratori nati più a Nord migrano più a Sud rispetto ai migratori a breve-media distanza" . Infatti nei rilievi di Hobson e coll. questi grandi volatori sono stati trovati in maggioranza nelle aree più a Sud delle Regioni esaminate , e per questi c'è anche il dato non di poco conto - per il confronto evolutivo delle caratteristiche corporee e morfo strutturali - che hanno le ali più lunghe adatte a grandi e più duri periodi di volo .
Hobson e coll. concludono affermando che le indagini con Isotopi stabili ( delta H) rientrano in una metodica di Ricerca ,sulle migrazioni , ancora giovane ed evolutiva comunque già tale da delineare con chiarezza scientifica e prudenza statistica su grandi numeri le aree di origine dei migratori. La metodica deve comunque integrarsi con le antiche collaudate ricerche con l'inanellamento ed oggi con il radiotracking satellitare,quale già applicato al Colombaccio in Portogallo e Francia ( Cohou V.-Faune Sauvage  293,2011 ) .
Volendo azzardare una critica dilettantistica all'immenso lavoro di Hobson Keith A. e coll.- ormai svolto non solo sul Colombaccio ma anche sulla Beccaccia, come vedremo quì di seguito, e su altri migratori - dobbiamo rilevare che il Lavoro del 2009 non aveva un focus prioritario sulla migrazione di per se in atto ( stop-over inclusi) dato che il contingente esaminato era prelevato in Dicembre , quindi in condizioni di consolidato svernamento. Di fatto tutti gli immensi prelievi venatori effettuati nel pieno della migrazione ( ad esempio sui valichi Pirenaici ) non sono stati considerati , prelievi che portano con se il senso stesso della migrazione e che potrebbero lasciar meglio approfondire l'analisi dei rapporti maschi/femmine e giovani/adulti.Sempre nei termini di timida critica ci ha sorpreso il fatto che essendo l'area in esame la Francia , non sia stata considerata la linea migratoria certamente esistente che scende dalle Isole Britanniche ( Inghilterra,Irlanda,Scozia ) quali reali aree di origine ma possibilmente anhe di transito di contingenti partiti dalla Scandinavia . Sappiamo bene che numerosi studi condotti con i Radar confermano questa linea migratoria da Nord-est e poi direttamente a Sud della Manica verso la Francia Occidentale sino a Spagna , Portogallo, Marocco.
Comunque dal fascino che deriva dall'intensità scientifica di questa Ricerca di Hobson e coll.,viene spontaneo considerare l'opportunità che tali studi con Isotopi ( come pionieristicamente promossi nel progetto WORM di Alessandro Tedeschi di Amici di Scolopax per la Beccaccia ) siano condotti anche in Italia e su grandi numeri di prelievo propriamente migratorio quale è possibile con il coinvolgimento di Cacciatori,Associazioni,ATC. È altresì ovvio rilevare che la linea Nord-Sud che scende dalle regioni Finnico-Scandinave , dai Paesi Baltici,Polonia,Bielorussia,Russia Occidentale  e l'altra linea migratoria da Nord-Est a Sud-Ovest che scende dalla Russia,Ucraina,Romania,Ungheria,Austria, e soprattutto Est-Ovest da Bulgaria e da tutta la Penisola dei Balcani , ebbene queste linee Migratorie non siano scientificamente ben studiate per quanto riguarda i Combacci che proprio su queste linee scendono da noi.È questa  una carenza (il Progetto Colombaccio del Club del Colombaccio sembra un primo passo concreto ) che riguarda l'Italia , ma anche la Grecia e più a Sud la Costa Nord Africana.
Ci auguriamo che questa "recensione" - sempre da considerare dilettantistica  e possibilmente non priva di errori interpretativi - svolta principalmente sul Lavoro di Hobson e coll.,di per se antecedente poichè riferito al 2009, possa consentire al Lettore una più facile ed aggiornata interpretazione di quanto Hobson e coll. riportano oggi , giugno 2013, per le Beccacce studiate in Francia e nella Penisola Iberica .VEDI : Hobson K.A. E coll. " A stable isotope ( 2 H ) approach to deriving origins of harvested woodcock ( Scolopax rusticola ) taken in France " - Eur.J.Wild Res.on-line 18 June 2013 - * Springer Verlag.Berlin

QUESTA RICERCA DOVREBBE ESSERE SVILUPPATA ANCHE IN ITALIA

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