FORUM Club Italiano del Colombaccio

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Post - Francesco Paci

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Discussioni Generali / Re:Palombe a dicembre
« il: 21/12/2023 - 19:23 »
No Carognaccio, il Forum non è fatto per coltivare polemiche personali, ma è fatto per discutere sui vari argomenti . DISCUTERE. Infatti  gli interventi sono sotto  quella che è chiamata "discussione".  La polemica personale non ha niente a che vedere con la discussione : questa è cosa di interesse generale e serve per approfondire l'argomento , la polemica personale al contrario è un fatto esclusivamente interpersonale, sgradevole per i visitatori, e va evitata, perchè  inutile e dannosa .                                                       

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Discussioni Generali / Re:palombeforever
« il: 12/12/2023 - 20:45 »
Complimenti palombeforever, si vede che l'anima marchigiana non è completamente insensibile alla sua illustre tradizione venatoria delle palombe. Questa evocazione, apparentemente insignificante, la trovo invece importante perchè rappresenta una rinascita, come quella dei nuovi getti che escono dalla radice di un albero non ancora completamente secco, una rinascita rafforzata, in questo caso, dalla comprensione della modernità, proprio oggi, della tradizione antica . A parte le divagazioni di tipo culturale, ciò di cui mi rallegro e rendo merito è la disponibilità mentale a non restare chiuso nella propria abitudine, ma essere invece attento e curioso di ciò che possa essere migliore. Bene ! In bocca al lupo.

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Questa discussione è nata per parlare delle modalità di caccia e deve restare
su questo tema evitando polemiche personali che facilmente degenerano e soprattutto non interessano chi ha desiderio di approfondire il tema.

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Oh Giamp50, scusa, mi sono sbagliato . io, come Carognaccio, pensavo alle palombe e tu invece ti riferivi al gallo cedrone, ma sono stato fuorviato dal tuo post successivo sul quale non ho riflettuto e non ho pensato che poteva essere ironico. Chiusa questa parentesi, devo dire che, secondo me, sei sempre troppo condizionato dal tiro, di sicuro sei in buona compagnia, ma il tiro, a mio parere, e non solo mio, è un fatto del tutto marginale rispetto all'azione di caccia, che è quella fondamentale, quella che determina l'emozione che ci fa andare a "caccia".
Sinceramente poi, non capisco cosa c'entri il pistolotto politico finale con l'accusa nei confronti di qualcuno di non essersi reso conto che i tempi sono cambiati. Certo, i tempi sono cambiati, ma la bellezza, l'emozione che si possono trovare nel mestiere di "palombari" penso di averle analizzate e spiegate e sarebbe giusto vedere, anzichè affermazioni senza giustificazione,  altre spiegazioni che facciano capire che quelle conclusioni non sono condivisibili. Insistere su una tesi senza spiegarne le ragioni, uccide il dibattito che è bello e molto utile, finchè non si chiude in un vicolo cieco.

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Si Giamp50 ( mi riferisco al tuo penultimo post,  l'ultimo deve essere stato uno scherzo dell'informatica ), dicevo si, o meglio ni, o piuttosto no . Concordo sul fatto che un discrimine sia anche nell'etica dello sparo, per cui sparare a fermo a distanza eccessiva o con bersaglio parzialmente coperto è ugualmente condannabile che sparare a volo a distanze eccessive. Ma questo non è affatto il discrimine vero tra le due situazioni, che è nell'atmosfera, nell'emozione, assolutamente diverse. Solo chi ha vissuto la caccia classica con sparo a fermo, può essere testimone attendibile al riguardo, perchè immaginare non funziona; un noto proverbio dice: "un conto è morire e un conto è parlare di morte". Proprio così.  Dici che un discrimine è anche nella qualità dell'azione : sono d'accordissimo, però ammetterai che l'azione dove si spara a volo è molto più semplificata rispetto a quella dove le palombe vengono fatte posare .  Legittimo, per carità sparare al volo da appostamento con i richiami, come è legittimo sparare al passo ecc.ecc., ma qui non stiamo parlando del fatto se sia legittimo o no, stiamo parlando di che cosa possa dare maggiore soddisfazione, soprattutto per chi usa i richiami per esercitare un'azione di "caccia" e non di semplice tiro.  La grande diversità è nell'atmosfera, nel pathos che caratterizza l'appostamento dove si spara a fermo: i momenti che precedono la posa del branco, magari con le palombe basse basse proprio sopra la testa, che in genere, prima di fermarsi vogliono verificare che tutto sia tranquillo, senza sospetto ( con il rischio che se ne vadano ), ebbene quei momenti rendono completamente diversa l'emozione dei cacciatori rispetto a dove si spara a volo, perchè qui l'emozione finisce quando le palombe sono arrivate a tiro e manca la parte più intensa che culmina con lo spettacolo della posa " molto più emozionante di una tripletta " come hai scritto tu. Chi impazzisce perchè non ha potuto sparare a palombe venute vicinissime e non posate, credo debba preferire il tiro al piattello, perchè sono convinto che chi è un appassionato vero di questa caccia non può che ricercare la sua forma più ricca , più difficile, ma anche più soddisfacente . L'Avv. Mazzotti nel suo ben noto libro, parla delle cacce umbre e marchigiane, dove si sparava a fermo, come della più alta scuola della caccia delle palombe. Ecco perchè credo che questa possa essere "la caccia delle palombe" ; le forme semplificate, posono essere chiamate come si vuole, ma credo che l'originale sia cosa diversa da una copia, per giunta tutt'altro che fedele. Senza offesa per nessuno, perchè chi comprende il senso di questo discorso, non ha davvero motivo di offendersi . Un'ultima considerazione riguardo al tiro : volo e fermo . Certo, il tiro a volo è più appagante in astratto, ma in concreto la tensione emotiva che caratterizza lo sparo a fermo è talmente coinvolgente che bisogna solo viverla per capirla fino in fondo. E comunque, sparare a volo comporta la perdita di quella atmosfera speciale, di quel pathos unico . Per contro con lo sparo a volo viene dato un contributo al sempre maggior timore e diffidenza delle palombe, con gli esiti in parte già verificati e con il timore che quelli temuti si presentino prossimamente .

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Scusa, Renier, ma la difesa d'ufficio di tutte le cacce è una affermazione di principio del tutto gratuita e anche ingiustificatamente "ecumenica" . Ognuno è libero di praticare la caccia come crede, ma non si può dire che tutti i modi meritino la stessa considerazione: la dura e difficile caccia al gallo cedrone faccio fatica ad equipararla alla sparata alle palombe ai girasoli in preapertura, magari con i figli ancora al nido !  Assisto troppo spesso a fucilerie su branchi di palombe molto alti, e magari una va a cadere lontano, irrecuperabile, ma le altre del branco, quante avranno ricevuto pallini ? Ognuno caccia come gli pare, ci mancherebbe, ma posso dire che chi si comporta nel modo che ho appena detto non merita molta considerazione ? O è una pretesa ingiusta ?  Mi viene in mente la caccia con il vischio che si praticava un tempo ormai lontano; da ragazzino mi è capitato di andare con uno che andava col vischio, e devo dire di non aver visto niente di sconvolgente: qualche piuma perduta, a volte di più, e l'uccello, ripulito, era perfettamente integro . Ma è una caccia evocata tra gli esempi del maltrattamento degli animali. Venendo alle palombe, pensiamo forse che i soggetti in volo colpiti da pallini non immediatamente mortali perché scarseggiati o troppo lontani, continuino allegramente il loro volo ? La sofferenza che viene loro inflitta altroché le piume perse con il vischio ! Tanto per mettere subito le cose in chiaro, nella caccia delle palombe
(è giusto chiamare così solo quella con sparo a fermo ), si spara su animali fermi e perfettamente a tiro, per cui i feriti normalmente sono zero, assolutamente un'eccezione. Può essere questa una ragione, anche lungimirante in relazione alla crescente sensibilità dell'opinione pubblica verso gli animali, per riconsiderare questo tipo di caccia . Senza considerarne la superiore bellezza e modernità, che, come scrive Rinaldo Bucchi nel suo bell'intervento  sulla home page del sito del nostro Club ( che invito a leggere),bellezza che ha folgorato il suo amico Silvano, che sparava al volo, (ed ora è nell'appostamento con lui ), dopo aver passato una giornata nella caccia a fermo con Rinaldo.  C'è una sorta di diffidenza e poca simpatia pregiudiziale verso coloro che sostengono la caccia a fermo, perché costoro vengono visti come spocchiosi individui che si sentono "maestri" e guardano gli altri dall'alto al basso ; inoltre sparare a fermo è visto come squalificante per un cacciatore, senza rendersi conto che chi spara a fermo ha compiuto un'azione di caccia molto più completa e apprezzabile di chi spara a volo, perché la "caccia" è altra cosa rispetto al tiro. Ma quella è solo una convinzione malevola e del tutto sbagliata, perché i sostenitori della caccia classica, intanto la praticano perché è molto più emozionante, e se ne parlano in termini entusiastici è solo per il piacere di far vivere anche ad altri emozioni indimenticabili, un atto solo di altruismo .   

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Ok Giamp50 ho capito. Sei pienamente d'accordo sulla superiore bellezza della caccia a fermo. Solo ti sembra di nessun sapore sparare a fermo, ma io credo che sparare a volo abbia qualche sapore solo perchè si tratta di palombe e non di piattelli. Ma sono palombe anche quelle che si posano davanti ai cacciatori nei capanni e mantengono la tensione sempre alta, che cala solo dopo la conta, seguita sempre da una grande soddisfazione da parte di tutti. Io ho sempre visto questo.
Mi è piaciuta molto la notazione :" salire quella scala di povera umanità dalla quale ci si mostra per primeggiare in armerie e bar !". Complimenti, un'analisi psico-sociologica eccellente ! La volgarità del numero e delle sparatorie esagerate quanto durerà ? Io ne sono nauseato e ho maturato la decisione di tornare dopo tanti anni nel mio appostamento per fare la caccia classica, nonostante i non pochi disturbi , proprio per riaffermare la supremazia della bellezza, disposto ad essere soddisfatto anche di risultati modesti nei numeri.
La bellezza e l'emozione del resto non si possono inflazionare, perderebbero valore. Un quadro di Raffaello è ben altro rispetto a centinaia di quadri mediocri ! 
A palombe forever vorrei dire che evitare di sparare ad animali fuori tiro, come osservato da Carognaccio, è certamente già molto, ma il tiro a volo non sarà mai preciso come quello a fermo, per cui i feriti saranno inevitabili, e se il tiro a fermo può non gratificare in autostima "tiratoria", oltre a sostanzialmente azzerare i feriti, fa molto guadagnare in emozione e inoltre non è di danno per gli appostamenti vicini.

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Forse nel mio post di giorni fa non sono riuscito a spiegare bene il perché della mia preferenza per la caccia classica con la posa delle palombe. La ragione è la maggiore bellezza - la forte emozione, del tutto
particolare, che è prerogativa di questa caccia. E questo lo può dire soltanto chi la abbia praticata, perché a immaginarla, non si ha neanche lontanamente idea della emotività che fa vivere.
Per gli appassionati veri della caccia delle palombe e non dello sparare alle palombe, i tanti perfezionismi necessari per praticarla con successo, sono solo uno stimolo, e non un freno, perché sono il mezzo per arrivare a vivere quelle magnifiche emozioni che appartengono a quella che può ben meritare la
definizione di “arte della caccia”. E l’arte è bellezza, la bellezza emozionante di un branco altissimo che scende ad ali chiuse sull’appostamento, meritata ricompensa delle fatiche, dei disagi, degli insuccessi.
Giamp50 esordisce nel suo post con questa frase: ”la posa di un branco di palombe è molto più emozionante di una tripletta“. Mi sembra perciò che abbia
già chiarito tutto, ma poi, inaspettatamente, conclude che: ”è molto più semplice, meno rischioso, più divertente e redditizio il tiro a volo“.
Accontentarsi del meno non può trovare d’accordo un appassionato; la caccia oggi, che non serve più per vivere, non può che privilegiare l’emozione, e quanto più questa è forte, tanto più è da preferire, o no? E’ vero che per la caccia a fermo è necessaria soprattutto una certa tranquillità, più ancora del tipo di bosco, ed è vero che nella regione Marche la assurda distanza di 300 metri tra appostamenti è sicuramente un problema, però, salvo casi di assoluta impossibilità, dico che vale la pena di provarci, lo dico soprattutto
per coloro che non l’hanno mai provata, perché quelli che ancora la praticano, lo sanno bene se vale la pena ! L’idea di relegare le “palombare” a museo, che purtroppo penso sia abbastanza diffusa, la trovo triste, frutto solo di ingiustificata rassegnazione, perché, ripeto, salvo casi estremi, la scelta dipende solo da noi. Buttare alle ortiche tutta la raffinata cultura che appartiene alla caccia classica, per sostituirla con una sempre più grossolana approssimazione perché finalizzata al più semplice tiro al volo, non è
evoluzione in progresso, bensì in regresso. In campo alimentare è in atto una forte riscoperta dei prodotti tipici, delle nostre eccellenze; ma la caccia delle palombe era, ed è, una nostra eccellenza venatoria.
Bisogna rendersene conto. L’entusiasmo nel lavorare alla sistemazione dell’impianto, dei capanni, all’addestramento e alla scelta dei volantini, al posizionamento delle “palpe”, pensando a quando e come dovranno essere azionate, e poi - parte integrante di questa caccia - la convivialità, resa particolarmente brillante da un’atmosfera speciale con bellissime emozioni; questo è la caccia delle palombe, un fatto, anche culturale, meritevole di essere tramandato alle nuove generazioni, questa è la nostra eccellenza!
Vasco dice che la caccia a fermo è più redditizia di quella a volo, e non ha torto, a condizione, naturalmente, che tutto sia fatto nel modo giusto, perché l’approssimazione non è tollerata dalle palombe.
Parla anche di un problema legato alla simultaneità dello sparo da parte dei cacciatori nei vari capanni. Questo non è mai stato un problema, infatti non è difficile sparare al comando di un segnale. Certo, è capitato che qualcuno, per l’emozione, abbia sparato al 2 della conta, come pure è capitato che qualcuno
abbia sparato a una palpa, ma sono episodi davvero eccezionali; non così per i volantini che vengono ogni tanto uccisi dove si spara a volo. No, lo sparo simultaneo non rappresenta un problema ricorrente, si impara presto a sparare correttamente. Mi permetto di esprimere un parere personale, che per qualcuno
sarà forse un po' stralunato: tra molte palombe uccise a volo e la posa, anche di un solo grosso branco, preferisco largamente quest’ultima, perché, a mio parere, la redditività della caccia, oggi - anno 2023 -, è data dall’emozione che è in grado di procurare. Un grosso branco alto o altissimo che si riesce a far posare, per un appassionato rappresenta uno spettacolo ed un’emozione fortissima, bellissima, oltre che una grande soddisfazione. Che altro ci deve essere? Osservo che al cinema, a teatro, a un concerto, si vivono emozioni, non si riportano trofei, o , peggio, pezzi di carne .
O mi sbaglio ?

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Discussioni Generali / Re:IL CLUB RINGRAZIA ARCICACCIA
« il: 17/03/2023 - 14:28 »
Il Forum è una palestra di confronto, dove gli interventi devono essere espressi con civiltà, invece troppe volte si leggono espressioni pesanti. E' vero che succede in tanti social, ma questa non è una buona ragione per fare la stessa cosa. Ho apprezzato il post di Walt 46 che invita , per "confronti serrati" a servirsi delle mail personali , giustamente, come dice lui " per non rompere entrambi i OO a tutti e romperseli tra i contendenti ".                     
Devo poi rilevare che occorre fare attenzione anche a quello che si scrive: mi riferisco al post di "Carognaccio" dove si dice : "NON RISULTATI arrivati che forse non arriveranno a proposito dei radioisotopi" ; è una frase pericolosa, letta da chi ha dato contributi per quella iniziativa, ha determinato comprensibile sconcerto . Non va bene ! assolutamente, perchè può indurre perplessità anche sulla serietà del Club. E' grave!   

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Discussioni Generali / FINALMENTE OTTOBRE !
« il: 05/10/2019 - 22:08 »

               Finalmente ottobre !
E’ arrivato  !  Da qualche tempo si era sentita “la mossa del sangue”, quel fremito interiore, dapprima poco percettibile, poi progressivamente sempre più chiaro, fino a che, finalmente,  ecco : ottobre è arrivato !       Il mese per noi più amato, quello che ci fa vivere sensazioni irripetibili e che ci fa sognare ad occhi aperti, è finalmente arrivato . Siamo tutti pronti, anche il Forum è già organizzato per le segnalazioni regionali sull’andamento del passo .  Anche i contatti , che in altri periodi sono più ridotti, si rianimano e tornano ad essere numerosissimi . Il nostro Club, come noto,  si attiva per la ricerca, che sicuramente costituisce anch’essa motivo di interesse per i visitatori del sito . Quella attualmente in cantiere, affidata al Prof.Keith Hobson, consentirà di dare risposta ad una domanda che tante volte ci siamo fatta : da dove vengono , di preciso, questi magnifici animali che ci appassionano tanto ?   Il Prof. Keith Hobson, numero uno al mondo per la ricerca sugli isotopi attraverso l’esame delle penne dei soggetti abbattuti, ci dirà il luogo di origine ed anche l’eventuale luogo di sosta, se non momentanea.  Si tratta di una ricerca che, per essere validata scientificamente, necessita di una indagine su un elevato numero di penne : 1.000 .  Le penne saranno messe a disposizione dagli iscritti al Club, o ancora meglio, anche  da altri cacciatori disponibili ed interessati residenti in località dove non ci sono iscritti al Club, per ampliare il territorio di indagine.    Siccome il costo della iniziativa è di 15.000 €,  dato che il Club non dispone di una somma del genere, essendo le sue limitatissime risorse assorbite dai costi di gestione del sito e dalla pubblicazione di Progetto Colombaccio Italia, ci siamo rivolti alle Associazioni Venatorie per il sostegno economico. Le AA.VV., che ringraziamo anche da queste righe, hanno risposto positivamente informando gli ATC della iniziativa e demandando a questi l’elargizione del contributo. Alcuni ATC hanno già annunciato un loro contributo : grazie.  Nel contempo è “sgorgata” l’idea di rivolgere un appello agli utenti del Forum, perché con un intervento, anche minimo (fino a 5 euro – ma, ovviamente, se qualcuno volesse andare oltre, sarebbe solo ancor più benvenuto ), si potrebbe completare la somma necessaria. Un grazie anticipato a coloro che vorranno aderire. Godiamoci intanto l’ottobre  e  in bocca al lupo .     Francesco Paci 

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Archivio 2007-2014 / Re:pre apertura 2014
« il: 18/07/2014 - 19:33 »
Con riferimento alle dimissioni dell'Amministratore del Forum, stanti i numerosi e complessi adempimenti necessari per la sostituzione, si è ritenuto
di affidare temporaneamente loperativitò ad altra persona, esonerando il titolare da un impegno che, in relazione ai problemi esposti, sarebbe stao per lui troppo gravoso .
Perciò, fino all'espletamento di tutti gli adempimenti per la sostituzione, resta formalmente in carica quale Amministratore Vasco Feligetti, mentre l'operatività è ad opera di Luca Bececco, Segretario del Club, che si è generosamente prestato a risolvere una situazione di emergenza .
E' doveroso un ringraziamento, sia a Vasco Feligetti per il lavoro svolto e per la disponibilità a restare in collaborazione, sia a Luca Bececco per essersi assunto , nonostante i suoi impegni, questo non lieve incarico . 
                                     Francesco Paci

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Visitando molto poco il forum per ragioni di tempo, specie in questo periodo di ripasso dei colombacci, non ho avuto conoscenza della questione, Luca Bececco mi ha telefonato dicendomi della cosa e che sarebbe stato utile un mio intervento presso la rivista. Concordo pienamente e provvedo subito, anche con l’inserimento sul forum delle lettera inviata al Direttore Responsabile di  Sentieri di Caccia.
               
Tantissimi appassionati di caccia ai colombacci hanno letto con disappunto, ma soprattutto con sbigottimento l’articolo a firma Stefano Assirelli apparso sull’ultimo numero di Sentieri di aprile 2014, uscito da poco, dove si legge testualmente: “…..a questo proposito non si capisce come mai venga tollerato l’azionamento del piccione sulla racchetta per chi caccia i colombacci, quando la giurisprudenza condanna esplicitamente il medesimo meccanismo di sollecitamente al volo dell’animale azionato dall’uomo”.
Ebbene in poche righe l’articolista ha preso una infilata di autogol come neanche a farlo apposta avrebbe potuto.
Anzitutto sorprende chi legge, ma dovrebbe soprattutto sorprendere chi dirige una rivista per cacciatori, che vi siano contenute considerazioni evidentemente contrarie ai cacciatori. Sorprende poi non di meno, la mancanza di conoscenza del fatto tecnico della caccia ai colombacci, da parte di chi avanza osservazioni che riguardano la medesima. L’articolista parla di azionamento del piccione sulla racchetta quale azione di sollecitamente al volo: forse confonde la racchetta con la “pompa” o “cimbello” (spero conosca la differenza tra i due strumenti), ma poi parla della giurisprudenza in merito, in modo, se non partigiano, quanto meno poco informato e perciò del tutto fuorviante.
Infatti, c’è stata, alcuni anni fa, una sentenza della Corte di Cassazione che ha ritenuto integrare gli estremi del reato di maltrattamento agli animali l’utilizzo della pavoncella imbragata e fatta svolazzare dal cacciatore (di pavoncelle). A questa sentenza si è ispirata un’altra sentenza del Tribunale di Faenza in cui un cacciatore di colombacci è stato condannato per maltrattamento agli animali per l’utilizzo della “pompa” o “cimbello”, (probabilmente è questa la giurisprudenza a cui l’articolista si riferisce). In questa sentenza il Giudice riprendeva gli assunti della Corte di Cassazione, relativi alla pavoncella imbragata trasferendoli alla situazione della “pompa”.
Diceva cioè la sentenza di Faenza che l’azionamento della “pompa” sollecitava il piccione al volo, e questi, finita la corsa della funicella, inevitabilmente cadeva, restando appeso allo strumento. (va detto che l’imputato era stato verbalizzato da agenti del WWF che avevano strattonato in modo del tutto anomalo il cimbello facendolo cadere e fotografandolo in quella posizione).
Ma l’articolista perché riferisce della sentenza di Faenza e non riferisce della  successiva sentenza della Corte di Appello di Bologna che, in grado di appello sullo stesso fatto di Faenza ha assolto l’imputato cacciatore di colombacci perché il fatto non sussiste?.
Il fatto non sussiste perché il piccione sulla pompa non viene indotto a partire, e quindi a cadere, ma soltanto a fare un piccolo svolazzo tornando a posarsi sull’attrezzo, il tutto eseguito in perfetta naturalità, perché altrimenti anziché richiamo sarebbe spauracchio, e questo fatto garantisce oggettivamente, nei fatti l’assenza di maltrattamento. Infatti, se  c’è naturalità, è evidente che non c’è alcun maltrattamento. La Corte di Bologna ha recepito questa fondamentale considerazione che il sottoscritto difensore ha sottolineato e quindi ha assolto l’imputato.
Credo che la sentenza della Corte di Appello di Bologna sia più significativa di quella del Tribunale di Faenza, non solo perché ha ridiscusso la stessa questione e si tratta di sentenza emessa da un Collegio di tre Giudici, a fronte del Giudice Unico del Tribunale Monocratico di Faenza, ma anche perché è Organo Giurisdizionale superiore.
Dunque, La pregherei Sig. Direttore di pubblicare una adeguata rettifica a quanto, davvero in modo improvvido espresso dall’articolista Assirelli, perché il disagio e l’allarme che l’articolo ha suscitato nei cacciatori di colombacci è stato davvero grande e del tutto senza motivo.
Contando sulla Sua sensibilità, La ringrazio e La saluto distintamente.


                  Club Italiano del Colombaccio
                     Il Presidente
                       Avv. Francesco Paci


      

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Oggi ad Arezzo si è tenuta la riunione straordinaria del Club Italiano del Colombaccio per discutere sulle recenti diatribe che hanno determinato una situazione difficile all'inbterno del Forum.
Si è preso atto, al riguardo, della opportunità di istituire un Organo di Vigilanza, individuato all'interno del Consiglio Direttivo del Club nelle persone del Presidente, Vice Presidente,Segretario,Amministratore del Forum e Moderatori. A tale Organo, in decisione collegiale - anche per via informatica-, saranno demandate le decisionio circa situazioni di straordinaria amministrazione, che, per loro stessa natura, esulano dalle normali attribuzioni dell'Amministratore.Sarà pubblicato in prosieguo il testo della risoluzione, approvata all'unanimità .
Ci si augura così che non abbiano a riverificarsi situazioni spiacevoli quali quelle che hanno determinato questa riunione straordinaria, che,peraltro, con soddisfazione di tutti, ha avuto il merito di consentire di superarle, restaurando un clima di serenità, con l'augurio, confortato anche dalla risoluzione presa,che analoghe vicende non abbiano a ripresentarsi.    Francesco Paci

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Un sentito ringraziamento ad Enrico Cavina che, con interesse e vitalità adolescenziale - ma la passione è sempre e solo giovane - si è reso disponibile a fornire materiale per questo box - Colombaccio Scientifico - che sartà di sicuro interesse per molti, ma certamente di prestigio per tutto il Club ed il suo Forum. Grazie ancora Enrico .
Francesco Paci

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