FORUM Club Italiano del Colombaccio

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Post - massimiliano

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Ciao Renato buongiorno.. hai ragione ma avevo troppo interesse nel continuare questa mia linea di sangue che segna il mio percorso venatorio dal 1989 , l'anno del mio primo epagneul breton .Da lì è iniziato questo importante percorso caratterizzato da ottimi soggetti per la caccia . Ecco il motivo per cui ho insistito molto nella ricerca di una buona femmina cacciatrice da poter far accoppiare. E che poi l'avevo quasi sotto casa,di quattro anni e gran brava cacciatrice con un carattere mansueto e docile che sul campo si trasforma in una 'macchina da guerra' . Col mio poi se ne ha da vedere delle belle, le premesse ci sono tutte..sulla carta !   Ne ha fatti nove , sei maschietti e tre femmine di cui una purtroppo dopo 3 giorni non ce l'ha fatta .   Credimi sono veramente soddisfatto ...

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...  e sono disponibili i cuccioli nati ad aprile .  we continue !

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Tutto vero e sacrosanto quello che dici , ma loro comunque fotografano, verbalizzano e notificano poi sta a te girarti le palle (e alleggerire il portafoglio) con PEC , Raccomandate , Ricorsi in prima istanza alla Provincia e dopo , in caso di esito negativo , con avvocati, giudici di pace e chi più ne ha più ne metta. Nel caso specifico del file allegato , ove il sanzionato era ed è in possesso di consenso del proprietario/conduttore del terreno ,coloro che hanno documentato con fotografie le targhe delle auto considerate in "infrazione" hanno IGNORATO e NON preso assolutamente in considerazione le tempestive dimostranze dei "futuri sanzionati "che volevano mostrare l'assoluta regolarità della posizione con il consenso firmato cartaceo e/o in immagine JPG sullo smartphone . Ecco del perchè ho voluto portare all'attenzione dei naviganti cacciatori , l'esistenza di questa legge Toscana (48-1994), concepita per degli scopi ma utilizzata per altri.. spesso non imparziali .

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Legge regionale 27 giugno 1994, n. 48

Norme in materia di circolazione fuori strada dei veicoli a motore. (1)
Bollettino Ufficiale n. 45, parte prima, del 30 giugno 1994

Art. 1
- Finalità
1. Nell’ambito degli indirizzi di cui all’ articolo 4 dello Statuto e delle competenze trasferite alla Regione ai sensi Sito esternodel titolo V del DPR 24 luglio 1977, n. 616 , la presente legge detta la disciplina della circolazione dei veicoli a motore al di fuori delle strade indicate dagli articoli 2 e 3 del Nuovo Codice della Strada, approvato con Sito esternoD.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 , nonché delle strade private.
1 bis. La Regione con la presente legge, riconoscendo la pratica dello sport come momento di crescita individuale e di aggregazione sociale, detta altresì la disciplina per la circolazione dei veicoli a motore nei circuiti quali gli autodromi e le piste motoristiche dedicate alla pratica dell’automobilismo e del motociclismo, anche al fine di garantire la fruibilità di tali strutture in un ambito sicuro e controllato. (9)
Art. 2
- Ambito di applicazione. Divieti
1. È fatto divieto a chiunque, salve le deroghe di cui all’ articolo 3 , di circolare con mezzi motorizzati al di fuori delle strade di cui all’ articolo 1 , di costruire impianti fissi per sport da esercitarsi con mezzi motorizzati idonei alla circolazione fuori strada e di allestire a qualsiasi titolo tracciati o percorsi per gare da disputare con i mezzi predetti, nelle seguenti aree:
a) zone soggette a vincolo paesaggistico ai sensi Sito esternodella legge 29 giugno 1939, n. 1497 , ivi comprese le categorie di beni indicati nell’Sito esternoarticolo 1 della legge 8 agosto 1985, n. 431 ;
b) nei parchi e riserve naturali nazionali e regionali;
c) nelle ulteriori aree comprese nel sistema regionale delle aree protette, come individuate dal piano urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesistici e ambientali approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 296 del 19 luglio 1988 e successive modificazioni;
d) negli alvei di corsi d’acqua pubblici di cui al R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, ad eccezione degli attraversamenti a guado colleganti strade esistenti;
e) nelle zone facenti parti del patrimonio agricolo-forestale della Regione ai sensi della R. 64/76
f) nelle zone adibite o destinate a parchi territoriali urbani dagli strumenti urbanistici comunali;
g) nei territori di protezione della fauna selvatica di cui all’art. 10, lett. a), b) e c) Sito esternodella legge 11 febbraio 1992, n. 157 ;
h) nelle zone soggette a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3267, limitatamente alla costruzione di impianti fissi e all’allestimento di tracciati o percorsi per gare.
2. La circolazione fuori strada con mezzi motorizzati nelle aree di cui al comma 1 è altresì vietata nei sentieri a fondo naturale quali mulattiere, tratturi, di cui all’art. 3, comma 1, punto 48 del Nuovo Codice della Strada, nonché nelle piste da esbosco e cesse parafuoco.(3)
3. Il Comune può inoltre stabilire espressamente il divieto di circolazione fuori strada con mezzi motorizzati ovunque lo ritenga necessario per ragioni di polizia locale, urbana, rurale o per la tutela della stabilita’ del suolo, fermo ogni altro divieto di circolazione, disposto a norma della legislazione vigente dalle autorità competenti. (4)
[b]Art. 3[/b]
- Deroghe

1. In deroga ai divieti di cui all’ articolo 2 , la circolazione fuori strada nelle aree ivi previste è consentita ai seguenti mezzi:
a) di soccorso, antincendio, di vigilanza ed in servizio d’istituto in dotazione agli organi ed amministrazioni statali, provinciali e comunali, nonché alle Comunità montane ed agli enti preposti a servizi di pubblica utilità;
b) delle Forze Armate, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato;
c) utilizzati, occasionalmente, per attività di soccorso, antincendio o per il trasporto di invalidi;
d) adibiti all’effettivo esercizio continuativo di attività agricole e connesse, faunistiche, faunistico-venatorie, forestali e di trasporto merci, nonché di attività turistico-ricreative insistenti su concessioni demaniali marittime nel caso in cui la circolazione di tali mezzi nei sentieri a fondo naturale compresi nelle aree di cui all'articolo 2 rappresenti l'unica modalità per accedere ai luoghi della medesima attività. (10) Nel caso di attività faunistiche, faunistico-venatorie, forestali e di trasporto merci è necessario il consenso scritto del titolare del fondo;
e) in uso di residenti, abitanti o dimoranti, anche in via temporanea, nonché proprietari, usufruttuari, locatari di abitazioni ivi compresi i familiari;
f) in uso di coloro che debbano accedere ai luoghi non altrimenti raggiungibili per comprovati motivi di lavoro.
2. Il Comune rilascia gratuitamente, per i casi di cui alle lettere e) ed f) del primo comma, apposito contrassegno di autorizzazione al transito.
3. Il contrassegno di cui al secondo comma è rilasciato gratuitamente, per il transito all’interno di parchi e riserve naturali nazionali e regionali, dall’Autorità preposta alla relativa gestione.[/b]

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IMPORTANTE PER GLI UTENTI DEL FORUM.  Per quanto concerne il post del sig. Denis Bianchi a proposito di ABOLIZIONE 842cc e tutto il resto del suo scritto, corrisponde solo ed esclusivamente al pensiero dell'autore del post. Ovvero DENIS BIANCHI. Personalmente mi dissocio pubblicamente invitando gli amministratori del forum e i componenti del Consiglio del Club ad esprimersi celermente a tal proposito .

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Sai Renato che anche la nostra amata Regione Toscana dovrebbe dare spiegazioni sui 60.000 (sessantamila) euro elargiti all'associazione animalista della rossa signora lombarda !! Lei (la Toscana) come le altre regioni che hanno 'gentilmente' esborsato 'guadrini' nostri alla signora in questione !  Fonte Report domenica 09-02-2025

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Abbattimento 55 mila colombacci: Bruzzone interroga il Ministro

giovedì 13 febbraio 2025      

 
 
 
“Ho presentato in Parlamento un’interrogazione con l’obiettivo di sottoporre all’attenzione del Ministro dell’Ambiente e del Ministro dell’Agricoltura quanto recentemente approvato dalla Regione Emilia- Romagna il cui obiettivo è abbattere 55mila colombacci durante il periodo della nidificazione".  Lo dichiara il deputato della Lega e responsabile nazionale del Dipartimento Gestione faunistica e Attività venatoria on. Francesco Bruzzone.

"Ritengo che la Regione Emilia-Romagna erroneamente sostenga danni all’agricoltura a causa dei colombacci confondendo la stessa specie con il piccione domestico - evidenzia Bruzzone - . Infatti, i danni da colombaccio non sono così rilevanti come da loro asserito. Inoltre, tutti dovrebbero sapere che il colombaccio è un uccello migratore e che quindi i soggetti sedentari in quella regione, come in altre parti del nostro Paese, vengono fortemente incrementati durante il mese di marzo e aprile quando arriva la migrazione primaverile per poi passare alla fase riproduttiva".
 
"Tale indiscriminato abbattimento - continua la nota dell'On. Bruzzone - , che non è caccia, andrebbe a influire sulla popolazione del colombaccio anche in altri aerali italiani e non solo. Ho quindi chiesto che la Regione Emilia-Romagna ritiri quella parte del provvedimento inerente al controllo faunistico del colombaccio e, con questa interrogazione parlamentare, ho voluto coinvolgere direttamente i Ministeri competenti. Com'è noto, i cacciatori hanno sempre a cuore la corretta gestione delle specie cacciabili. Il colombaccio è una di queste, ma va gestita correttamente perché è un’importante risorsa faunistica che non merita di essere calpestata da strampalate iniziative regionali come quella attivata dall’Emilia-Romagna”.

https://www.bighunter.it/tabid/204/mid/730/newsid730/33722/Default.aspx

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****RIPROPONGO****   Cercasi femmina cacciatrice di epagneul breton (preferibilmente con certificato ENCI ma non indispensabile) per accoppiamento con maschio di stessa razza munito di certificato ENCI , anni nove a giugno , molto intelligente ed ubbidiente , taglia media per la razza , grande istinto venatorio e grande cacciatore , ottima cerca in atteggiamento di caccia vagante, ottimo recuperatore di colombacci sia in tesa che a giro , ottimo in ferma e riporto su selvaggina nobile stanziale nonchè grande abbaiatore a fermo su cinghiali. Cercasi disponibilità di cucciolata per continuo linea di sangue. Informazioni al 340.7131970

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Discussioni Generali / Re:Bentrovati
« il: 03/01/2025 - 12:12 »
Fai mente locale Caro-Gnaccio , chissà che non fosse con noi in quelle calde ed assolate giornate di giugno a Guasticce..........

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Discussioni Generali / Re:Bentrovati
« il: 31/12/2024 - 16:19 »
"....  Ovviamente il 2024 dal mio umile osservatorio, di comunicazione toscana, è stato il peggiore degli ultimi 20 anni, sia come migrazione sia come svernamento (ad oggi).
Non mi riferisco al transito imponente che si è concentrato soprattutto dal 27 ottobre (litorale livornese)per due o tre giorni, dopo vari giorni di chiusura dei passi appenninici a noi toscani determinanti. Mi riferisco alla difficoltà di esercizio sui nostri capanni(in maggioranza)con persistente meteorologia avversa, aria o venti da sud, sud/ovest...colombacci altissimi in branchi molto numerosi ecc..ecc..E'altrettanto ovvio che a sud della Val di Chiana, Aretino, Marche, Umbria, la stagione sia stata molto vantaggiosa e ricca di soddisfazioni venatorie per un lungo periodo temporale. A fronte di un transito migratorio così numeroso e concentrato di colombacci, non è seguito (almeno per ora)uno svernamento come da circa vent'anni si registrava nel nostro territorio toscano.""     da Rimescolo Renato .   **********************************    Faccio mia le considerazioni di Renato con cui e di cui condivido in toto l'analisi perfetta ! Ahimè perchè chiaramente l'epilogo finale di tutto ciò è ovvio !   Come è ovvio l'esistenza di qualche eccezione .   Un Buon 2025 a tutti di tanta salute e di tanto (ma veramente tanto) star bene !!!!!

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Discussioni Generali / AMICI NE ABBIAMO ?
« il: 13/12/2024 - 11:18 »
Il Governo esclude il mondo venatorio dai tavoli di consultazione per la Strategia Nazionale della Biodiversità

Il Ministero dell’Ambiente ha reso noti i nominativi inseriti nel Comitato di gestione e nel Tavolo di consultazione della Strategia Nazionale Biodiversità 2030. Ad un Comitato di Gestione “Istituzionale” formato da rappresentanti di Governo e Regioni, si affianca un Tavolo di Consultazione in cui sono stati nominati una serie infinita di rappresentanti delle più svariate categorie: Animal-ambientalisti, Agricoltori, Commercianti, Artigiani, Industriali, Cooperative, Commercianti… Insomma, tutti tranne i cacciatori. Nessun rappresentante del Mondo Venatorio siederà tra gli stakeholder che saranno consultati in materia di conservazione dell’ambiente e della biodiversità. Come se la nostra categoria non avesse un interesse primario nel governo dei processi che, si spera, porteranno a un miglioramento della qualità dell’ambiente e all’incremento della biodiversità. Il cacciatore è un gestore dell’ambiente, che svolge la propria attività in simbiosi con la natura, migliorandola e conservandola, per poter prelevare gli interessi senza intaccare il capitale faunistico. Come si può pensare di non coinvolgerlo, non sfruttare il bagaglio d’esperienza e la passione dei volontari? Dove sono, adesso, quelli che inneggiavano al “Governo amico”? Come giustificano questo ennesimo schiaffo? Noi, fortunatamente, siamo rimasti coerenti ed equilibrati, giudicando le azioni più che i proclami e la propaganda e, al momento, tirate le somme, il bilancio ci appare davvero misero. Come sempre, quando si parla di caccia, questo esecutivo si dimostra “solo chiacchiere e distintivo” Per questo chiediamo al Ministro dell’Ambiente di rimediare a questa pessima decisione, noi, come sempre siamo disponibili a dare il nostro contributo.

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La mia cultura venatoria, oggi che ho 73 anni e 58 porto d'armi, mi induce a valutazioni diverse dai primi anni di caccia, per alcune specie invasive, competitive o alloctone, allora venivano definite specie "nocive". Ho sempre partecipato a gestioni di questa selvaggina "nociva", volpi, corvidi, già dal 1967...
Per i cinghiali l'art.37 ha contribuito a limitare danni consistenti all'agricoltura e veniva utilizzato da singoli, ma soprattutto nel mio distretto di caccia, alle squadre di cinghialai organizzate i cui partecipanti (tramite corsi specifici) avevano ottenuto l'autorizzazione agli interventi a carattere di contenimento e gestione della specie. Altro è la selezione per tempi, per specie, di ungulati dove le autorizzazioni all'esercizio di tale disciplina, vengono rilasciate a singoli appartenenti ai vari distretti, dopo censimenti annuali, con piani di controllo, di abbattimento e rigide normative. Nella caccia che vorrei, citata nel mio umile libro, Falco ti brucia la casa, è decritto il mio auspicio, quello cioè di "pretendere" la gestione responsabile di specie selvatiche competitive e distruttive di eccellenze alimentari dell'intero mondo agricolo, che siano raccolti alimentari o allevamenti di vario genere (ovini, caprini, bovini ecc...). Sarebbe una disponibilità del cacciatore verso il settore rurale di grande opportunità morale e sociale. Nel 2014 scrivevo ai sindaci del mio comprensorio di fornire strumenti e immobili con celle e attrezzature a norma igienico sanitaria, per utilizzare, trasformare e non disprezzare o incenerire l'eccellenza delle carni ungulate dei nostri territori, Massimiliano ne è al corrente. Oggi sono sorte in Toscana e in altre regioni ancor prima, dei punti di raccolta e utilizzo di queste eccellenze alimentari di pregio, tipiche delle realtà locali, comunali o sovracomunali. La specie colombaccio, al momento credo non sia specie da interventi con l'art.37, specialmente in alcune zone della Toscana dove compare e scompare nel giro di una giornata, ha le ali... in altre zone mi risulta che sia specie invasiva e di grande impatto socio/ambientale. Per chiudere questa mia lunga disamina e riflessione, sarei più propenso ad una gestione programmatica di ogni specie, compreso il colombaccio, affrontata e non respinta, concordata e non imposta, fra le associazioni venatorie e i rappresentanti territoriali di ogni comprensorio interessato, con il presupposto e la convinzione di risolvere e gestire al meglio il problema, non certo "scacciandolo" dal nostro orto. Gli sparatori (io non lo sono)con il passaggio del tempo e la maturazione fisiologica resteranno una esigua minoranza e saranno parte attiva nella gestione della caccia del futuro. Giovani cacciatori, affrontate con decisione le nuove realtà venatorie, siate parte attiva e coinvolta, non mettetevi in contrasto con il mondo rurale ma integratevi con esso. La violenza verbale anti-caccia finirà per accettare quella che per noi è stata e rimane una Nobile Passione. Viva la caccia
Un caro saluto a tutti quelli che mi conoscono e a coloro che hanno avuto la curiosità di leggere, spero non averli delusi,
con affetto,
Rimescolo
Verità inconfutabili ed inattaccabili quelle che cita Renato ! Lo stesso un pozzo di saggio sapere e di pratica esperienza tanto utile al mondo venatorio odierno ! Leggetelo e vi farà tornare piccini ai tempi di nonno Cecco e Black......Un salutone di stima dalla Val D'Elsa .

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Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


Il mondo venatorio dovrebbe unirsi al mondo ambientalista per fare una battaglia contro questa vergogna di abbattere colombacci in APRILE MAGGIO E GIUGNO!


da Ennio 21/11/2024 13.43
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


se l'avesse fatta una regione di centro dx...minimo un bel TAR....se non una denucia all'EU ...


da gaetano 21/11/2024 13.35
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


Ci sono tanti animali più dannosi e nocivi del colombaccio da controllare (cormorani ,nutrie, gabbiani, storni, lupi, ibis ecc..) vergogna!


da Indignato86 21/11/2024 13.31
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


Semplicemente vergognoso, e fai la preapertura te lo chiudono prima a gennaio però poi stabiliscono simili scemenze, dico la stessa visa che dissi per i cinghiali, "cacciatori non parteciopate a simili porcate" anche se sarà dura...


da Maestrale 21/11/2024 12.47
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


Ha ragione Vannacci è proprio il mondo al contrario ! E non crediate che i cacciatori, o meglio gli sparratoriii ( come dice un mio caro amico romagnolo) non partecipino a queste " continue preaperture " . Altro che alla frutta siamo, dolce dessert ammazzacaffè..anzi no ammazzacolombacci terribilus , Andate do' mandò le pecchie il Gori dicono a Poggibonsi !


da Toscano di Siena 21/11/2024 11.39
Re:In Emilia Romagna approvato il Piano di controllo per il colombaccio


Non sparero mai in articolo 37 al colombaccio, è una vergogna, perche il lupo che fa piu danni del colombo non viene preso di mira da nessuno???? Cari amici toscani sappiate che verra fatto anche qua.


da Toscanaccio 21/11/2024 10.58

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.. volevano e hanno fatto vedere di tutto e anche di più.. stormi e branchi pirolettanti avventarsi su campi seminati e pasturazioni ....bravi , continuate !

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7. Strumenti selettivi e interventi
Ogni Polizia Locale Provinciale e Città Metropolitana di Bologna definisce le modalità di inoltro delle
richieste di attivazione del Piano di controllo da parte dei soggetti interessati. A tal fine ciascuna
Provincia e la Città Metropolitana di Bologna autorizza e coordina l’attività dei coadiutori e definisce le
modalità di comunicazione ed esito delle uscite.
Gli interventi prevedono l’uso del fucile con canna ad anima liscia di calibro non superiore al 12 caricato
a munizione spezzata in prossimità della perimetrazione di colture passibili di danneggiamento, di
allevamenti, di magazzini o di fabbricati rurali ad uso agricolo. Il prelievo è consentito tutti i giorni della
settimana, martedì e venerdì inclusi, anche da appostamento temporaneo, dall’alba al tramonto. È altresì
consentito l’uso di stampi, sagome, zimbelli, giostre o girelli con funzione di richiamo dei volatili. Si invita
infine all’uso di munizioni atossiche in tutte le aree di intervento.
Le azioni previste dal presente Piano sono quindi attivate anche in contemporanea al piano di controllo
del colombo o piccione di città in quanto le due specie possono formare grandi raggruppamenti misti,
provocando danni in maniera sinergica.
Gli esemplari di colombaccio abbattuti ai sensi del presente Piano, fatti salvi i capi da destinare
all’Istituto Zooprofilattico per il Piano di Monitoraggio Sanitario, possono essere destinati al consumo
alimentare nelle modalità e quantità definite dalla Deliberazione n. 1319 del 01/07/2024 “Linee guida
in materia di igiene delle carni di selvaggina selvatica”.
L’eventuale smaltimento delle carcasse dovrà avvenire mediante incenerimento come rifiuti speciali
presso impianti autorizzati e/o consegna a ditte specializzate nello smaltimento e/o per inumazione. In
quest’ultimo caso l’interramento verrà effettuato per quantitativi non superiori a 100 chilogrammi di
carcasse per ettaro ad una profondità tale che le medesime risultino ricoperte da almeno 50 centimetri
di terreno compattato e ad una distanza non inferiore a 200 metri da pozzi di alimentazione idrica o da
corpi idrici naturali o artificiali escludendo terreni sabbiosi, limosi o comunque ad elevata permeabilità.
Per il colombaccio non si dispongono di dati storici di prelievo in controllo, in quanto si tratta della
prima attivazione del piano di controllo, per quel che riguarda il contingente massimo annuale
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prelevabile si fa riferimento quindi ai dati storici di prelievo venatorio.
Nelle ultime cinque stagioni venatorie si evidenzia come, seppure in presenza di prelievi più che
significativi (media 17/18-21/22 n° 71.477 capi prelevati), la tendenza annuale si sia mantenuta
abbastanza costante per alcune stagioni venatorie mentre nell’ultima risulta persino in forte aumento;
questa evidenza consente di valutare come la pressione venatoria esercitata non incida in maniera
significativa sulla fase di espansione della popolazione a scala regionale.
Al fine di definire un contingente massimo, si ritiene di indicare il numero di 11.000 individui (pari a
circa il 15% della media dei prelievi venatori annuali) da prelevare annualmente in ambito regionale;
ogni anno il prelievo verrà temporaneamente sospeso anteriormente alla data del 15 settembre al
raggiungimento della soglia di 10.000 capi, per essere rimodulato in modo da evitare lo sforamento del
piano medesimo. In caso di necessità tale contingente può essere rivisto al ribasso in caso emergano
esigenze di natura conservazionistica sulla specie target o al rialzo in caso i danni aumentino, anche a
scala locale, in quest’ultimo caso previo ulteriore parere da parte di ISPRA.
In considerazione dell’entità dei danni accertati nei territori provinciali e dell’estensione della SASP
provinciale, il contingente massimo prelevabile in controllo è ripartito come indicato nella tabella a
seguire.
Bologna Ferrara
Forlì-
Cesena
Modena Piacenza Parma Ravenna
Reggio -
Emilia
Rimini
2.275 1.800 925 920 810 1.130 2.020 860 260
Figura 15. Contingente massimo annuale prelevabile in controllo su base provinciale.
Qualora necessario sono possibili variazioni numeriche interprovinciali dei capi previsti, previa
comunicazione al Settore Attività Faunistico-Venatorie, Pesca e Acquacoltura da parte delle Polizie
Provinciali interessate, al fine di evitare superamenti del contingente annuale massimo.
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..E cari amici siamo arrivati anche alla frutta !!! Ho estrapolato dalla delibera un passaggio ..uno tra i tanti che danno il senso ! O il non senso

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