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« il: 17/01/2014 - 23:57 »
Proseguiamo nella disamina dello Statuto.
Sempre per capire che cosa sia il Club, chi e che cosa si proponga di supportare e tutelare, passiamo all'art.2, il quale recita:
" ... essa riunisce le realtà associative ... tra cacciatori di colombacci che esercitano questa attività venatoria in forma tradizionale o comunque tipica intendendo tale tutte le forme di caccia da appostamento con richiami vivi."
L'espressione utilizzata comprende evidentemente tutte le forme di caccia specialistica attualmente esercitate in Italia.
1)-La classica e tradizionale caccia da palco e da terra esercitata durante la migrazione autunnale sia da appostamento fisso che temporaneo;
2)-La oramai tipica caccia di apertura agli stanzializzati sia da appostamento fisso che temporaneo, sia in campo che al bosco;
3)-L'altrettanta oramai tipica caccia agli svernanti sia da appostamento fisso che temporaneo, e sia in campo che al bosco.
Unica discriminante è l'uso dei richiami vivi, che naturalmente possono essere, non specificando, sia piccioni o colombacci allevati.
Ora questa condizione essenziale dei richiami vivi esclude evidentemente la caccia al passo o passetto o altro, intendendo quelle cacce in cui il cacciatore si apposta semplicemente in un punto, senza richiami e attrezzature varie, attendendo che qualche penna gli passi a tiro.
Ed a mio avviso questa esclusione di rappresentanza è opportuno che rimanga in quanto questa modalità di caccia non richiede alcuna specializzazione, preparazione e conoscenze specifiche, ma è solo un mero esercizio di tiro.
Pertanto dal punto di vista statutario non vi sono ostacoli di rappresentanza e tutela verso i cacciatori che esercitano le oramai tipiche cacce da appostamento temporaneo con richiami vivi al campo ed in bosco in diverse regioni italiane, ed in primis in Toscana.
Senonché il Consiglio Nazionale approvò il 09/09/2.006 ad Arezzo la CARTA DEL PRELIEVO VENATORIO COMPATIBILE DEL COLOMBACCIO AI FINI DELLA GESTIONE DELLA SPECIE nella quale si afferma:
"A tale scopo il Consiglio Nazionale del Club Italiano del Colombaccio, soggetto riconosciuto dalla legge, in rappresentanza dei cacciatori tradizionali italiani di colombaccio, intendendo per tali coloro i quali utilizzano richiami vivi (volantini e zimbelli) in strutture stabili autorizzate per la caccia (appostamenti fissi di caccia), condivide ed approva la presente “carta” composta dagli articoli che fanno seguito e la cui attuazione è finalizzata a:"
con la quale affermazione praticamente si autorestringeva la propria rappresentitività, anche in contrasto con la norma Statutaria.
A ciò fecero seguito le giuste rimostranze del gruppo cacciatori livornese che inoltrò apposito documento preso in esame dal Consiglio Naz.Club Col. il 07/09/2013, ed al quale il Consiglio rispondeva, a mio modo di vedere, in modo non del tutto soddisfacente affermando:
"Premesso che il Club Italiano del Colombaccio è sorto per la tutela della caccia tradizionale al colombaccio, che resta il suo obiettivo, si è osservato tuttavia che, da cacciatori, in quanto tali, debba essere riconosciuto il valore di altre forme di caccia a quel selvatico, osservandosi come i cacciatori di colombaccio da appostamento temporaneo abbiano analoghe problematiche di tutela delle loro specifiche forme di caccia."
Evidentemente dichiarare di riconoscere il valore di altre forme di caccia non significa dichiarare di assumersi la rappresentanza e la tutela di queste altre forme di caccia.
Pertanto in conclusione, l'art.2 dello Statuto potrebbe benissimo rimanere invariato, ma la CARTA 2.006 avrebbe bisogno di una profonda revisione, ma soprattutto il Consiglio Nazionale dovrebbe chiarirsi le idee al Suo interno, ed in modo chiaro e trasparente dire se rappresenta e tutela tutti i cacciatori di colombacci che esercitano con richiami vivi sia da appostamento fisso che temporaneo, oppure, anacronisticamente, solo quelli che esercitano da appostamento fisso.
Questo il mio modo di vedere le cose dopo approfondita analisi documentale, non per riaccendere polemiche ma esclusivamente per chiarezza e nel tentativo di dare un contributo al Consiglio Nazionale affinchè prenda in reale considerazione l'effettiva situazione venatoria del colombaccio in Italia.
Saluti.