FORUM Club Italiano del Colombaccio

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Post - Enrico Cavina

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ISOTOPI ed origine dei Colombacci

Hobson K.A. e Coll.  (2009) "Stable isotopes ( delta D) delineate the origins and migratory connectivity of harvested animals : the case of European woodpigeons" ( J . of Applied Ecology 46,3,572,2009)

Questo Lavoro evidenzia con equilibrio di affermazioni e di analisi tutte le potenzialità e limiti dei nuovi modelli di studio con Isotopi per "delineare" le origini e le connettività migratorie degli animali .Lo studio si è avvalso della indispensabile collaborazione dei Cacciatori utilizzando le penne di 1513 Colombacci abbattuti in pieno Inverno ( Dicembre) nelle varie Regioni di tutta la Francia ( 1395) ma anche dalla Spagna (70) e da Corsica-Sardegna ( 48 ) .Per ogni uccello sono stati valutati questi elementi : età ( adulti,giovani),punteggio di muta e attività di muta ( muta attiva o sospesa ) ,la lunghezza dell'ala ( misurazione standardizzata e millimetrica) e sono state valutate solo le penne come riconosciute per crescita esclusiva nell'area di nidificazione.La valutazione isotopica si è avvalsa dell'isotopo Idrogeno stabile ( delta D ) e  le analisi sono state più volte ripetute in termini di comparazione sul materiale keratinico.L'identificazione geografica delle aree di origine ( caratteristiche isotopiche comparabili con quelle degli Uccelli )  , considerando le derivazioni alimentari ( caratteristiche isotopiche delle diete ) e quelle piovane si è avvalsa di Mappature del International Atomic Energy agency e del Global Network of Isotopes in Precipitation   .
Il modello ( GIS-based model of "delta Dp" ) si è avvalso di un'elaborazione algoritmica e statistica molto complessa per la nostra comprensione di "non addetti ai lavori" ma certamente si è finalizzato a ridurre al minimo le possibilità di errori eventualmente anche legati alla fisiologia di crescita degli uccelli  nelle aree di origine .
Andando quindi a determinare le origini geografiche dei Colombacci abbattuti ( ricordiamo : pieno inverno in Dicembre ) ed esaminati anche per età , il Lavoro si focalizza su tre categorie di Colombacci : residenti , migratori di media distanza , migratori di lunga distanza . L'analisi comparativa dei Migratori a lunga distanza vs gli altri, ha permesso anche di valutare logitudine e latitudine delle aree di origine . Le Mappe di origine così elaborate sulla carta geografica dell'Europa risultano molto indicative circa la sempre prudente affermazione di "probabile" origine di una popolazione o di singoli individui.
Molti altri elementi interessanti si evincono dalla approfondita analisi dei risultati conseguiti dalla Ricerca.
Cerchiamo quindi di sintetizzare e seguire le sequenze di analisi   come sono riportate nel Lavoro di Hobson e coll..
L'analisi dei risultati tiene in conto i precedenti risultati di una ricerca pubblicata da   Hobson nel 2004  : i rilevamenti attuali identificano aree di origini già conosciute , ma molti colombacci risultano di origine sconosciuta ed in questa analisi vengono ora riferiti ad origini potenziali - per i colombacci Francesi - nell'Europa Centrale.Invece per i colombacci abbattuti in Spagna le origini vanno delineate più a Nord includendosi l'Europa Nord-centrale e la Russia Occidentale.Interessante il dato di Corsica e Sardegna ,più calzante per le nostre linee migratorie : i risultati delle ricerche con inanellamento identificavano per questi colombacci "Corsi-Sardi" origini piu a Sud dell'Europa Centrale ( Austria,Ungheria,Ucraina) ma i risultati attuali indicano una linea di origine a latitudini un po' più basse ancora   e precisamente su una linea a Nord-Est da Ucraina a Nord Italia , e più a Sud su una linea Est-Ovest dalla Bosnia a Costa Adriatica Balcanica.E quì - commentiamo noi - è proprio il focus sul quale è necessario sviluppare ricerche che interessino più propriamente i flussi di transito sulla nostra Penisola.
Ricordando ancora che in questo studio il prelievo è avvenuto in pieno inverno (dicembre) su tutte le varie estese Province della Francia tutta, i risultati identificano una presenza invernale di "residenti" ( 54-58 % ) , di migratori a media distanza ( 31-33 %  ) e migratori a lunga distanza ( 10-13% ) , e si deve sottolineare che questi ultimi sono stati prevalentemente abbattuti nel Sud della Francia , anche se sorprendentemente una buona parte dei colombacci abbattuti nell'area centrale dei Pirenei , è stata relazionata ad origini più vicine (media distanza) nell'Europa Centrale ( Germania,Polonia,Bielorussia,Russia Occidentale).
Bisogna tenere ben presente che il "carniere" annuale in Francia nel 2000  ( Lormée e coll.) era stimato di oltre 5 milioni su un totale di circa 10 milioni stimato in Europa nel 1984 .La popolazione dei colombacci stanziali ,distinta da  un totale di circa 10 milioni svernanti , si sarebbe più che raddoppiata in questi ultimi 15 anni ( Cohou V. E coll. 2007). Questo aumento dei residenti è stato relazionato ai mutamenti ambientali creati dall'uomo : riduzione del 30% delle foreste di quercie ( ghianda) a Sud dei Pirenei , parallelamente ad aumento delle coltivazioni di granoturco in Francia a Nord dei Pirenei.
La correlazione - intuitiva anche nei nostri territori ( esempio S.Rossore Migliarino Pisa ) così com'è anche in Bulgaria,Romania,Ungheria - con le tipologie di coltivazioni agricole intensive ( principalmente mais e girasoli ) è stata ben analizzata da Bea e coll. ( 2003) in uno studio di census in una vasta area territoriale della Penisola Iberica a Sud-Ovest a cavallo tra Spagna e Portogallo) con una presenza di svernanti e residenti di circa 3 milioni di colombacci , area comunque soggetta a variabili spostamenti anche massivi intra-invernali legati alle condizioni ambientali ( clima , agricoltura , maturazioni arboree e forestali) . Come già detto l'aumento delle popolazioni residenti in Francia - anche in dipendenza  dei cambiamenti in Spagna- sarebbe stato calcolato nell'ordine del 66%.
Di pari passo a queste considerazioni rileviamo che Hobson e coll. (2009) sottolineano che comunque il carniere globale annuale in Francia in misura del 50% si realizza in Ottobre Novembre e ricordano che a partire dal 1960 si sarebbe notato un decremento dei transiti Francia-Spagna . Nutriamo dubbi su questa affermazione , anche perchè non supportata da dati scientifici citati. Noi rileviamo che esiste un monitoraggio ben preciso dei transiti sui Pirenei e che - per quel che possiamo considerare rispetto alle nostre dimensioni di passo - i numeri rilevati da GIFS come Gruppo delle Federezioni di Caccia dei Pirenei sono impressionanti : in particolare per i "picchi" di transito quale ad esempio la certa conta di circa 600.000 colombacci in un solo giorno il 31 Ottobre 2011 al Passo di Urrugne , il Passo più vicino alla costa Atlantica .
In definitiva il Lavoro di Hobson e coll. (2009) sulla base del "carniere" invernale ( residenti e svernanti ) esaminato con isotopo H stabile identifica ,"delinea" , per la maggior parte dei Colombacci presenti in Dicembre in Francia , origini "residenziali" ( Francia e Paesi contigui) e comunque abbastanza vicine ( Centro Europa e non troppo a Nord e non troppo ad Est ) . Questo dato sta evidentemente a suggerire e leggere una graduale tendenza delle popolazioni Europee di Colombacci a ridurre i percorsi migratori ; e per gli aspetti residenziali giocano un ruolo fondamentale le aree agricole e forestali ( cibo a disposizione anche dopo le raccolte , ovviamente il tutto anche in relazione alle condizioni meteo contingenti ed ancor più climatiche . Mi permetto di segnalare che occasionalmente ho osservato questa fenomenologia di permanenza simil-residenziale e movimenti anche massivi contingenti nell'area dell'Evros - Grecia del Nord ai confini con Bulgaria e Turchia in pieno inverno ( dicembre gennaio)  .Hobson e coll. sottolineano come le popolazioni di Polonia,Danimarca,Finlandia,Svezia negli ultimi decenni hanno incrementato notevolmente la tendenza a svernare alle stesse latitudini dei territori di origine .Potremmo noi dire ( annotazione personale) che è come se l' impulso atavico di seguire le regole migratorie della "deriva dei Continenti" , non sia poi più così necessario e si può anche sopravvivere adattandosi a condizioni locali e con meno sforzo (!!??).
Eccoci allora a considerare i Colombacci c.d. Migratori a lunga distanza : l'analisi di Hobson e coll. sulle origini ( più a Nord e più a Nord-Est  della già citata area Centro Europea  ) e sullo svernamento di questi "migratori a lunga distanza" ( solo il 10-13% nello   studio specifico ) permette di affermare ancora quanto era stato già rilevato con l'inanellamento e cioè " i migratori nati più a Nord migrano più a Sud rispetto ai migratori a breve-media distanza" . Infatti nei rilievi di Hobson e coll. questi grandi volatori sono stati trovati in maggioranza nelle aree più a Sud delle Regioni esaminate , e per questi c'è anche il dato non di poco conto - per il confronto evolutivo delle caratteristiche corporee e morfo strutturali - che hanno le ali più lunghe adatte a grandi e più duri periodi di volo .
Hobson e coll. concludono affermando che le indagini con Isotopi stabili ( delta H) rientrano in una metodica di Ricerca ,sulle migrazioni , ancora giovane ed evolutiva comunque già tale da delineare con chiarezza scientifica e prudenza statistica su grandi numeri le aree di origine dei migratori. La metodica deve comunque integrarsi con le antiche collaudate ricerche con l'inanellamento ed oggi con il radiotracking satellitare,quale già applicato al Colombaccio in Portogallo e Francia ( Cohou V.-Faune Sauvage  293,2011 ) .
Volendo azzardare una critica dilettantistica all'immenso lavoro di Hobson Keith A. e coll.- ormai svolto non solo sul Colombaccio ma anche sulla Beccaccia, come vedremo quì di seguito, e su altri migratori - dobbiamo rilevare che il Lavoro del 2009 non aveva un focus prioritario sulla migrazione di per se in atto ( stop-over inclusi) dato che il contingente esaminato era prelevato in Dicembre , quindi in condizioni di consolidato svernamento. Di fatto tutti gli immensi prelievi venatori effettuati nel pieno della migrazione ( ad esempio sui valichi Pirenaici ) non sono stati considerati , prelievi che portano con se il senso stesso della migrazione e che potrebbero lasciar meglio approfondire l'analisi dei rapporti maschi/femmine e giovani/adulti.Sempre nei termini di timida critica ci ha sorpreso il fatto che essendo l'area in esame la Francia , non sia stata considerata la linea migratoria certamente esistente che scende dalle Isole Britanniche ( Inghilterra,Irlanda,Scozia ) quali reali aree di origine ma possibilmente anhe di transito di contingenti partiti dalla Scandinavia . Sappiamo bene che numerosi studi condotti con i Radar confermano questa linea migratoria da Nord-est e poi direttamente a Sud della Manica verso la Francia Occidentale sino a Spagna , Portogallo, Marocco.
Comunque dal fascino che deriva dall'intensità scientifica di questa Ricerca di Hobson e coll.,viene spontaneo considerare l'opportunità che tali studi con Isotopi ( come pionieristicamente promossi nel progetto WORM di Alessandro Tedeschi di Amici di Scolopax per la Beccaccia ) siano condotti anche in Italia e su grandi numeri di prelievo propriamente migratorio quale è possibile con il coinvolgimento di Cacciatori,Associazioni,ATC. È altresì ovvio rilevare che la linea Nord-Sud che scende dalle regioni Finnico-Scandinave , dai Paesi Baltici,Polonia,Bielorussia,Russia Occidentale  e l'altra linea migratoria da Nord-Est a Sud-Ovest che scende dalla Russia,Ucraina,Romania,Ungheria,Austria, e soprattutto Est-Ovest da Bulgaria e da tutta la Penisola dei Balcani , ebbene queste linee Migratorie non siano scientificamente ben studiate per quanto riguarda i Combacci che proprio su queste linee scendono da noi.È questa  una carenza (il Progetto Colombaccio del Club del Colombaccio sembra un primo passo concreto ) che riguarda l'Italia , ma anche la Grecia e più a Sud la Costa Nord Africana.
Ci auguriamo che questa "recensione" - sempre da considerare dilettantistica  e possibilmente non priva di errori interpretativi - svolta principalmente sul Lavoro di Hobson e coll.,di per se antecedente poichè riferito al 2009, possa consentire al Lettore una più facile ed aggiornata interpretazione di quanto Hobson e coll. riportano oggi , giugno 2013, per le Beccacce studiate in Francia e nella Penisola Iberica .VEDI : Hobson K.A. E coll. " A stable isotope ( 2 H ) approach to deriving origins of harvested woodcock ( Scolopax rusticola ) taken in France " - Eur.J.Wild Res.on-line 18 June 2013 - * Springer Verlag.Berlin

QUESTA RICERCA DOVREBBE ESSERE SVILUPPATA ANCHE IN ITALIA

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Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 26/11/2013 - 16:36 »
Concordo .
Poi ..... KOALA mi ha chiesto in  finestra " INTRODUZIONE" , ma è meglio trasferire tutto su " Meteo-previsioni" e " Vie migratorie , come quì di seguito:
" Enrico buongiorno ti invio altra domanda come mai  in data 13 Ottobre prima giornata di picco i migliaia di colombacci in transito percorrevano tutti un corridoio tra la terra ed il cielo, tutti sulla stessa linea ad un altezza tra i 1700 ed 1800 metri ,forse anche meno un saluto"( Koala)

Lo ringrazio perchè mi permette alcune precisazioni :
Vorrei che non si pensasse mai che io possa essere depositario della "verità assoluta " . Più semplicemente - e non mi stanco di sottolinearlo " da DILETTANTE " - cerco di cogliere quello che offre la Letteratura Scientifica ufficiale per provare a trasferirlo in qualche modo agli appassionati , quelli - come Koala- che desiderano approfondire alcuni aspetti , e lo fanno con grande merito .
Prima rispondo crudemente ( poi dopo vediamo ) : il perchè , IL PERCHE', si siano mossi così non lo so , anche se presumo che qualche buon motivo doveva pur esserci .
Allora ho voluto ricontrollare la situazione meteo ( per quanto riguarda il solo parametro PRESSIONE ATMOSFERICA ) nelle aree di partenza della Migrazione poi afferente all'Italia Nord-Orientale e Centro-Orientale Appenniniche . Su TRE vie (1) NORD-SUD ( centro Europa) (2) Nord-Est / Sud-Ovest ( Ungheria-Balcani a Nord ) (3) EST-OVEST ( Balcani ) sino all'Adriatico Nord-Centro , per TUTTE , ripeto per TUTTE , si è verificato che nei TRE giorni precedenti il Picco del 13 Ottobre la Pressione Barometrica , in quelle aree si era dapprima ( 9-10 Ottobre ) livellata in basso poco sopra 1000 mBar ed anche sotto , poi più o meno dopo mezzogiorno dell'undici Ottobre e poi 12 Ottobre è schizzata in alto sopra 1022 mBar , mantenendosi tale per il 13-14-15 Ottobre  . Situazione barometrica più o meno simile nel periodo anche sul Nord Adriatico ( riferimento Trieste )

Sull'Appennino dove ero personalmente in "valico"  ( Monte Cucco  - Fossato di Vico ) in altitudine 800m. il picco è stato dopo il 14 , con voli non in alta quota e mai sopra 1000-1100 m.

Mi sembra evidente che il flusso si è identificato con un "furor" migratorio decisissimo  a percorrere tutto d'un fiato il percorso di transvolata Mar Adriatico- Appennino e poi giù giù Mar Tirreno ecc.ecc.

Perchè mi ostino a considerare la Pressione Atmosferica come un elemento molto importante sul momento di decidere tutto il volo di massa ? Non unico certamente , ma necessariamente da valutare con tutti gli altri parametri meteo e altri ( fattori abiotici ) .
Con la Pressione Atmosferica alta non vi turbolenza , le condizioni aerodinamiche dello sforzo alare sono migliori per equilibrare in stabilità le pressioni sopra (dall'alto ) e sotto ( dal basso ) sulle superfici alari , l'umidità dell'aria è minore e questo consente miglior visibilità e maggiore fluidità ( aria più secca libera da pulviscolo ) dell'aria da inspirare ; inoltre ( e forse è il fattore principale , come tale recepito dai sensi dell'uccello ) la maggior Pressione Atmosferica preme in modo che l'Ossigeno inspirato più facilmente passa più rapidamente nel sangue a facilitare tutto il metabolismo dei muscoli impegnati nel volo migratorio ( la respirazione degli uccelli è molto più complessa e richiede quattro atti insp./esp./insp./espirazione perchè i processi di assorbimento di O2 e di eliminazione di Anidride Carbonica CO2 si compino )
Questa è un'interpretazione , sufficientemente motivata su basi scientifiche , ma è sempre un'interpretazione di un Dilettante e di più non so . Discutiamone .

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KOALA mi ha chiesto in  finestra " INTRODUZIONE" , ma è meglio trasferire tutto su " Meteo-previsioni" e " Vie migratorie , come quì di seguito:
" Enrico buongiorno ti invio altra domanda come mai  in data 13 Ottobre prima giornata di picco i migliaia di colombacci in transito percorrevano tutti un corridoio tra la terra ed il cielo, tutti sulla stessa linea ad un altezza tra i 1700 ed 1800 metri ,forse anche meno un saluto"( Koala)

Lo ringrazio perchè mi permette alcune precisazioni :
Vorrei che non si pensasse mai che io possa essere depositario della "verità assoluta " . Più semplicemente - e non mi stanco di sottolinearlo " da DILETTANTE " - cerco di cogliere quello che offre la Letteratura Scientifica ufficiale per provare a trasferirlo in qualche modo agli appassionati , quelli - come Koala- che desiderano approfondire alcuni aspetti , e lo fanno con grande merito .
Prima rispondo crudemente ( poi dopo vediamo ) : il perchè , IL PERCHE', si siano mossi così non lo so , anche se presumo che qualche buon motivo doveva pur esserci .
Allora ho voluto ricontrollare la situazione meteo ( per quanto riguarda il solo parametro PRESSIONE ATMOSFERICA ) nelle aree di partenza della Migrazione poi afferente all'Italia Nord-Orientale e Centro-Orientale Appenniniche . Su TRE vie (1) NORD-SUD ( centro Europa) (2) Nord-Est / Sud-Ovest ( Ungheria-Balcani a Nord ) (3) EST-OVEST ( Balcani ) sino all'Adriatico Nord-Centro , per TUTTE , ripeto per TUTTE , si è verificato che nei TRE giorni precedenti il Picco del 13 Ottobre la Pressione Barometrica , in quelle aree si era dapprima ( 9-10 Ottobre ) livellata in basso poco sopra 1000 mBar ed anche sotto , poi più o meno dopo mezzogiorno dell'undici Ottobre e poi 12 Ottobre è schizzata in alto sopra 1022 mBar , mantenendosi tale per il 13-14-15 Ottobre  . Situazione barometrica più o meno simile nel periodo anche sul Nord Adriatico ( riferimento Trieste )

Sull'Appennino dove ero personalmente in "valico"  ( Monte Cucco  - Fossato di Vico ) in altitudine 800m. il picco è stato dopo il 14 , con voli non in alta quota e mai sopra 1000-1100 m.

Mi sembra evidente che il flusso si è identificato con un "furor" migratorio decisissimo  a percorrere tutto d'un fiato il percorso di transvolata Mar Adriatico- Appennino e poi giù giù Mar Tirreno ecc.ecc.

Perchè mi ostino a considerare la Pressione Atmosferica come un elemento molto importante sul momento di decidere tutto il volo di massa ? Non unico certamente , ma necessariamente da valutare con tutti gli altri parametri meteo e altri ( fattori abiotici ) .
Con la Pressione Atmosferica alta non vi turbolenza , le condizioni aerodinamiche dello sforzo alare sono migliori per equilibrare in stabilità le pressioni sopra (dall'alto ) e sotto ( dal basso ) sulle superfici alari , l'umidità dell'aria è minore e questo consente miglior visibilità e maggiore fluidità ( aria più secca libera da pulviscolo ) dell'aria da inspirare ; inoltre ( e forse è il fattore principale , come tale recepito dai sensi dell'uccello ) la maggior Pressione Atmosferica preme in modo che l'Ossigeno inspirato più facilmente passa più rapidamente nel sangue a facilitare tutto il metabolismo dei muscoli impegnati nel volo migratorio ( la respirazione degli uccelli è molto più complessa e richiede quattro atti insp./esp./insp./espirazione perchè i processi di assorbimento di O2 e di eliminazione di Anidride Carbonica CO2 si compino )
Questa è un'interpretazione , sufficientemente motivata su basi scientifiche , ma è sempre un'interpretazione di un Dilettante e di pù non so . Discutiamone .

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KOALA mi ha chiesto in questa finestra " INTRODUZIONE" , ma è meglio trasferire tutto su " Meteo-previsioni" e " Vie migratorie , come quì di seguito:
" Enrico buongiorno ti invio altra domanda come mai  in data 13 Ottobre prima giornata di picco i migliaia di colombacci in transito percorrevano tutti un corridoio tra la terra ed il cielo, tutti sulla stessa linea ad un altezza tra i 1700 ed 1800 metri ,forse anche meno un saluto"( Koala)

Lo ringrazio perchè mi permette alcune precisazioni :
Vorrei che non si pensasse mai che io possa essere depositario della "verità assoluta " . Più semplicemente - e non mi stanco di sottolinearlo " da DILETTANTE " - cerco di cogliere quello che offre la Letteratura Scientifica ufficiale per provare a trasferirlo in qualche modo agli appassionati , quelli - come Koala- che desiderano approfondire alcuni aspetti , e lo fanno con grande merito .
Prima rispondo crudemente ( poi dopo vediamo ) : il perchè , IL PERCHE', si siano mossi così non lo so , anche se presumo che qualche buon motivo doveva pur esserci .
Allora ho voluto ricontrollare la situazione meteo ( per quanto riguarda il solo parametro PRESSIONE ATMOSFERICA ) nelle aree di partenza della Migrazione poi afferente all'Italia Nord-Orientale e Centro-Orientale Appenniniche . Su TRE vie (1) NORD-SUD ( centro Europa) (2) Nord-Est / Sud-Ovest ( Ungheria-Balcani a Nord ) (3) EST-OVEST ( Balcani ) sino all'Adriatico Nord-Centro , per TUTTE , ripeto per TUTTE , si è verificato che nei TRE giorni precedenti il Picco del 13 Ottobre la Pressione Barometrica , in quelle aree si era dapprima ( 9-10 Ottobre ) livellata in basso poco sopra 1000 mBar ed anche sotto , poi più o meno dopo mezzogiorno dell'undici Ottobre e poi 12 Ottobre è schizzata in alto sopra 1022 mBar , mantenendosi tale per il 13-14-15 Ottobre  . Situazione barometrica più o meno simile nel periodo anche sul Nord Adriatico ( riferimento Trieste )

Sull'Appennino dove ero personalmente in "valico"  ( Monte Cucco  - Fossato di Vico ) in altitudine 800m. il picco è stato dopo il 14 , con voli non in alta quota e mai sopra 1000-1100 m.

Mi sembra evidente che il flusso si è identificato con un "furor" migratorio decisissimo  a percorrere tutto d'un fiato il percorso di transvolata Mar Adriatico- Appennino e poi giù giù Mar Tirreno ecc.ecc.

Perchè mi ostino a considerare la Pressione Atmosferica come un elemento molto importante sul momento di decidere tutto il volo di massa ? Non unico certamente , ma necessariamente da valutare con tutti gli altri parametri meteo e altri ( fattori abiotici ) .
Con la Pressione Atmosferica alta non vi turbolenza , le condizioni aerodinamiche dello sforzo alare sono migliori per equilibrare in stabilità le pressioni sopra (dall'alto ) e sotto ( dal basso ) sulle superfici alari , l'umidità dell'aria è minore e questo consente miglior visibilità e maggiore fluidità ( aria più secca libera da pulviscolo ) dell'aria da inspirare ; inoltre ( e forse è il fattore principale , come tale recepito dai sensi dell'uccello ) la maggior Pressione Atmosferica preme in modo che l'Ossigeno inspirato più facilmente passa più rapidamente nel sangue a facilitare tutto il metabolismo dei muscoli impegnati nel volo migratorio ( la respirazione degli uccelli è molto più complessa e richiede quattro atti insp./esp./insp./espirazione perchè i processi di assorbimento di O2 e di eliminazione di Anidride Carbonica CO2 si compino )
Questa è un'interpretazione , sufficientemente motivata su basi scientifiche , ma è sempre un'interpretazione di un Dilettante e di pù non so . Discutiamone .

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Come no ! Famiglia tutta bolognese di derivazione Massa Lombarda ! Ma dall'età di 4 anni trasferito a Fabriano ( An ) poi Università a Perugia poi 44 anni di lavoro a Pisa , poi tornato a Fabriano . A risentirci . Per favore lasciamo stare il "Signor" !! Per carità !

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Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 25/11/2013 - 17:37 »
Sottolineo : l'analisi riguarda il momento dell'involo ( dalle aree di origine o di SOSTA prolungata altrimenti detta stop-over ) di grandi masse , in grande concentrazione anche di tempistica ( il "timing") , e - nell'analisi- viene rapportato alla Pressione Atmosferica . Poi ovviamente - come è specificato nel Testo della Nota - ci sono tutti gli altri elementi meteo : temperatura,visibilità,direzione e forza dei venti,umidità, fasi lunari ecc.

Allora è chiaro che al di là dell'impulso principe , loro possono ancora fermarsi
, prendere direzioni anomale , partire di notte o quant'altro .Cioè possono risentire di altre interferenze meteo .

Nel testo , prospettavo la necessità di studi con formule matematico-statistiche . Ebbene pochi giorni fa' è apparso sul Web un Lavoro strettamente scientifico - riguardante la Beccaccia - che si basa in forma molto complessa per noi non matematici , su oltre 40 variabili .
Il Lavoro è recensito su www.labeccacciascientifica  aggiornamento del 24 Nov.  e -anche per la Beccaccia - conferma l'importanza dell'instaurarsi di Pressione Atmosferica alta nelle aree di origine .
Poi volendo possiamo discutere su " perchè Pressione Atmosferica alta ? " E quì diventa un po' tutto più difficile per spiegare il perchè !!

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Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 25/11/2013 - 15:56 »
Grazie Koala , anche perchè mi dai occasione di riportare un'analisi ( sempre dilettantistica ) che s'inserisce bene sull'altra finestra " Meteo-previsione delle Migrazioni " . E' chiaro che ogni commento e critica è sempre ben accetto.
Quelle che riporto quì di seguito per Te e per tutti , non possono essere solo coincidenze occasionali .

La nostra su-esposta analisi 2013 ha evidenziato che nelle Aree di Origine ( 500-600 Km a N / N-E e specificatamente per Weather History archives : Tours (FR) – Karlstad ( SV) ) dei flussi con specifici “PICCHI” di massa migratoria ( Svezia , Pirenei , Italia )

-   nei 2-3 gg. prima del picco si verifica una caduta della Pressione Atmosferica ( P.A.) più o meno accentuata con un’escursione in caduta di 10-15 milliBar ( mB)
-   il giorno prima ( e più accentuatamente nel pomeriggio e notte ) dell’involo di massa la P.A. risale repentinamente 10-20/29 mB

Abbiamo quindi voluto verificare retroattivamente queste coincidenze fisico-cronologiche esplorando con attenzione negli Archivi ( Osservazioni Ornitologiche , Meteo ) i dati relativi ai 5 anni precedenti il 2013 , per Svezia e Pirenei .

SVEZIA

-   2008 – 3 picchi ( 7-23-29 Ott.) con rispettivamente risalita il giorno prima  P.A.  in mB 20-15-15
-   2009 – 3 picchi ( 9-13-27 Ott.)  idem  mB 15-30-15
-   2010 – 2 picchi ( 9-12 Ott.) idem mB 16-20
-   2011 - 3 picchi ( 8-13-22 Ott.) idem mB 15-15-16
-   2012 – 2 picchi ( 10-18 Ott.) idem mB 15-20




PIRENEI

-   2008 – 3 picchi ( 18 – 24 Ott.- 4 Nov ) idem  mB – Non significativo(NS)-20-12
-   2009- 1 picco ( 26 Ott.) idem mB 18
-   2010 – 2 picchi ( 21-26 Ott.) idem mB 15-20
-   2011- 3 picchi ( 21-31 Ott.-9 Nov.) idem mB 10-10-NS
-   2012- 4 picchi ( 18-22-28 Ott.-7 Nov.) idem mB NS-13-18-29(record)

Abbiamo qui evidenziato il solo dato più eclatante e cioè la risalita della P.A, il giorno prima del picco migratorio

L’analisi correlata alla verifica dei dati meteo ( specificatamente mirata alla P.A.) rilevati nei 3 gg. precedenti il picco nelle aree di origine del flusso ( 500-600 Km N/N-E) ha confermato che nei 2-3 gg. prima del picco , nell’area di partenza dell’involo di massa si verifica una caduta della P.A. nell’ordine di 10-15 mB , ma dato molto più incisivo e costante è il repentino rialzo della P.A. nel giorno ( pomeriggio,notte) prima dell’involo : 10-20 mB con un Massimo di 29 mB ( Pirenei 7 Nov.2012) .

Su 26 picchi migratori identificati ( dati certi da Stazioni di Osservazione Ornitologica ) in 5 anni ( 2008-2012) solo in tre casi ( Pirenei . 18 Ott.2008 – 9 Nov.2011- 18 Ott. 2012 ) non vi sono state le corrispondenti significative variazioni di P.A quali rilevate negli altri 23 picchi migratori .

Per quanto riguarda l’Italia non ci sono dati documentali che permettono un’analisi retroattiva come per Svezia e Pirenei .

Abbiamo però un dato certo che al bosco della Mesola ( Fe- Romagna ) l’involo di massa ( oltre 300.000 Colombacci ) verificatosi il 30 Ottobre 2012 , ciè l'anno scorso  ( mattina pre-aurora con Luna piena ) è stato preceduto da una caduta locale della P.A. nei giorni dal 23 al 27 Ottobre 2012 ( da mB 1013 a 985 27 Ott.) e rialzo a mB 1002 il 28 Ott. sino a mB 1012 ( 29 Ott. ): quindi da 985 mB sino a 1012 mB sono 27mB quasi come il record 2012 dei Pirenei ( 7 Nov.) di 20 mB .

MESOLA – dettagli

Più in dettaglio una testimonianza diretta ( Comunicazione personale 2012 – Denis Bianchi – Club del Colombaccio ) della fenomenologia verificatasi alla Mesola tra il 23 e 30 Ottobre ( Luna piena ) permette di rilevare

-   nei giorni 23-24.25 Ott. con la P.A. stabile intorno mB 1019 già discendente a 1009 mB il 25 Ott. oltre 300.000 ( trecentomila) Colombacci nell’ansia famelica pre-viaggio ( “zugunrhue” – immagazzinamento energetico ) hanno pasturato ininterrottamente nel territorio più o meno limitrofo al Bosco della Mesola.
-   Il 26 e 27 Ott. la P.A. è scesa drammaticamente a mB 999 e poi 985 (!!)
-   Il 28 Ott. la P.A ha cominciato a risalire a mB 1002
-   Il giorno 29 Ott. ( precedente l’involo ) – più rapidamente dopo mezzogiorno – la P.A è risalita a mB 1012 ( !!) quindi con uno sbalzo di mB 27
-   Il 30 Ott. ( al mattino – bosco già vuoto ) la P.A, era ancora stabile intorno 1012 mB. L’involo era avvenuto in piena LUNA PIENA prima dell’aurora .

Parallelamente la TEMPERATURA che il giorno 23 Ott. era MIN 8°-MAX 23° (!!) è scesa gradualmente a MIN 9°-MAX 15° ( 26 Ott.) e più significativamente a MIN 5° MAX 11 ( 29 Ott.)
NB. . Non abbiamo deliberatamente considerato tutti gli altri Parametri Meteo ( venti,precipitazioni,umidità ecc.) che pure giocano la loro importanza integrativa .

Concludendo : anche questa Analisi retroattiva in Appendice di Aggiornamento conferma che  - esclusivamente per Pressione Atmosferica ( P.A.) –nei 2-3 gg. che precedono l’involo di massa la P.A. -nelle Aree di origine ( aree di origine pura e/o aree di  stop-over più o meno prolungato – vedi Mesola  )- cala ( a volte non vistosamente ma di certo costantemente ) di 10-15 mB per poi RISALIRE RAPIDAMENTE VISTOSAMENTE ( sino a 29 mB )  per lo più NEL POMERIGGIO NOTTE CHE PRECEDONO L’INVOLO ed il picco migratorio di massa.

Ci sembra che questa sia un’acquisizione importante – forse meglio esportabile anche per altri Migratori ( BECCACCIA inclusa ) – che meriterebbe un approfondimento con RICERCHE più propriamente svolte scientificamente e rigidamente atte a superare l’inevitabile approssimazione dilettantistica della nostra analisi .

PS : ed ovviamente il tutto andrebbe riferito al BAROMETRO BIOLOGICO :

rappresentato dall’Organo Paratimpanico (PTO) di Vitali – vedi Aggiornamento del 12 maggio 2012 di www.labeccacciascientifica.it  ed anche  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21721119  ) : è lì appunto che scattano tutte quelle funzioni sensoriali già pronte alla migrazione e si attivano integrate con il metabolismo corporeo , l’accumulo di riserve energetiche , l’eterno dominio della durata della luce del giorno , gli stimoli ormonali , la coscienza e ricordo dei viaggi precedenti ( adulti ) , l’ansia del viaggio ( “ zugunrhue “ ) e forse anche l’atavica istintiva sudditanza alla “ deriva dei Continenti “ .



nota datata 10 Novembre 2013

368
Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 25/11/2013 - 15:38 »
I dati riportati dagli AA . nel Lavoro sono riferiti all'ultimo census verosimilmente reperbile il Letteratura (2004 !!! decisamente vecchio ! )In linea di massima sono abbastanza d'accordo con la stima di Koala . 

369
METEO-PREVISIONE delle Migrazioni

Riportiamo un estratto da Aggiornamento di 11/XI/2013 di www.labeccacciascientifica.it  dove si può consultare il
TESTO COMPLETO di molti dettagli documentali 

NB – per una miglior comprensione del Testo , è bene che gli interessati ad approfondire vadano appunto a : www-labeccacciascientifica.it
Scroll su INDEX per AGGIORNAMENTI e qui scroll sino a 11/11/2013


Picchi MIGRATORI e Meteo-previsione delle MIGRAZIONI : un MODELLO sperimentale

E’ questa una NOTA che parte da un Lavoro Scientifico ed esplora elementi propri originali di indagine retroattiva : come individuare i parametri Meteo che incidono sulla decisione di involo dei movimenti migratori di massa su TRE vie migratorie da considerare : - 
     -      Finno-Scandinavo-Baltica  > ….Franco-Ispanica
-   Finno-Scandinavo –Baltica >…. Mediterranea
-   Russia – Europa Centro Orientale –Balcanica >…. Mediterraneo,Nord Africana
-   
Questa schematizzazione ha però tutta una serie di intersecazioni e congiunzioni tra le vie migratorie condizionate anche dalle catene montagnose , dalla estensione delle aree boschive ed agricole ( incluse tipologia agricole ) e dai mutamenti climatici attuali .
Le popolazioni europee sono comprese in una forbice di census ( decisamente troppo vecchia 2004 )  tra 8-15 milioni dei quali circa 3 milioni nidificano nell’area Scandinavia-Paesi Baltici , 6 milioni nell’area CentroEuropea ed Europa Occidentale , 4 milioni nelle Isole Britanniche , 2 milioni e mezzo Russia ed Eduropa Orientale .
Non si può escludere che molte aree di stop-over si trasformino in aree di svernamento , ed aree di svernamento diventino base invernale di erratismi anche ad ampio raggio .
Inoltre c’è da considerare la sempre più attuale tendenza alla sedentarietà o comunque alla migrazione corta o cortissima .

Su uno schema ulteriormente semplificato delle vie migratorie 
-   Nord  >  Ovest  >  Sud-Ovest ( svernamento Francia – Spagna )
-   Nord  >  Sud  ( svernamento area Mediterranea )
-   “Nord-Est & Est “  >  “ Ovest & Sud-Ovest “ ( svernamento area Mediterranea)
possiamo esaminare lo svolgimento della Migrazione  2013 , sulla base (vedi LINKS  in calce ) di

-   rilevamenti alla Punta estrema Sud della Svezia , allo svincolo  della via Costa Baltica > Francia > Spagna
-   rilevamenti ai valichi Pirenaici
-   informazioni dirette ( Club Colombaccio , nota “Mesola” 6.11.13) da Costa Adriatica veneto-romagnola e Mesola

La nostra attenzione di analisi si focalizza sui  “ picchi migratori “ documentati ed esattamente
-   11-12 Ottobre  - Svezia  - in transito  500.000
-   31 Ottobre  - Pirenei – in transito  1.420.000
-   2-3 Ottobre  - Mesola ( Italia )  oltre 50.000 in arrivo di stop.over
-   30-31 Ottobre – Costa Adriatica ( Italia) Centro-Nord  - arrivi in massa

Abbiamo elaborato schede meteo complete di dati meteo della zona di rilevamento relazionandola con i dati meteo dell’area ( 500-600 Km in profondità in sù a N-NE ) di origine della popolazione migrante .  (  Vedi direttamente Esempi di SCHEDE in calce – Tutte le Schede Ottobre-Novembre 2013 sono disponibili a richiesta a ecavinaster@gmail.com )

Semplificando : il picco migratorio del Venerdì e Sabato ( 11-12 Ottobre ) verificatosi alla punta Sud della SVEZIA , è stato confrontato con i dati meteo rilevati il martedì,mercoledì,giovedì precedenti il picco nelle aree di origine ( 500 Km a Nord ) , ciò per capire quali modificazioni meteo ( esclusive sui dati Pressione Atmosferica e Temperatura ) nell’area appunto di origine , hanno partecipato al momento decisionale per piccare in massa il volo verso Sud . Va segnalato che nelle Schede “originali” tratte dai siti Internet in Links  oltre a Pressione Atmosferica e Temperatura , sono accessibili altri dati : direzione e forza del vento , cielo coperto o nuvoloso , caratteri delle precipitazioni , fasi lunari , umidità , durata della luce diurna , tutti elementi che possono integrarsi a migliorare la definizione del momento decisionale all’involo ( “decision making” della Migrazione ) .


Questa nostra analisi – pur dilettantistica – ci ha permesso di estrapolare alcuni elementi interessanti , quanto meno con valore di pseudo-scientificità

SVEZIA

11-12 Ottobre transito di 500.000 Colombacci  che rappresentano circa il 50% della popolazione nidificante in Svezia .

Nei 3 giorni precedenti ( 8-9-10 Ottobre ) nell’area Svedese a Nord ( 500 Km ) la PRESSIONE ATMOSFERICA è calata repentinamente da 1019 milliBar  a 1009 ( 8 ottobre ) sino a 999mB (9 Ottobre ) ed il 10 Ottobre giorno precedente il picco migratorio  la Pressione Atmosferica si è alzata repentinamente da 999 mB sino a 1026 mB ( uno sbalzo di oltre 25 mB ).

Nei giorni di transito e di picco più a Sud ( 11-12 Ottobre ) la Pressione Atmosferica nell’area di origine dell’involo è rimasta su livelli elevati ( 10026-1036 mB ) .

La TEMPERATURA –sempre nell’area di origine – è scesa da 13° ( 8 Ottobre )a 4° ( 10-12 Ottobre )

Nell’area di TRANSITO e di rilevamento , nei giorni 11-12 Ottobre la Pressione Atmosferica è rimasta stabile ( 1026-1023 mB ) e così la Temperatura ( 12°-10° )

PIRENEI

30-31 Ottobre transito sui Valichi Pirenaici ( numerose stazioni di rilevamento coma da Link ) di 1.420.000 Colombacci da area di provenienza ( essa stessa di transito o stop-over o in minor misura di origine di popolazioni a migrazione corta  ) corrispondente al Sud – Sud Ovest –Sud Est della Francia .

Nei giorni precedenti il picco , la PRESSIONE ATMOSFERICA  da 10016 mB  è scesa a 1002 mB ( nei giorni 28-29 Ottobre )  poi nel pomeriggio del 29 Ottobre giorno precedente l’inizio del picco , è balzata ( sbalzo di 21 mB ) sino a 1023 mB .
La TEMPERATURA è discesa da 16° ( 27-28 Ottobre ) a 7° ( 29 Ottobre ) e 4° ( 30 Ottobre )

La Pressione Atmosferica è rimasta stabile tra 1026 2 1023 mB nei giorni di picco ( 30-31 Ottobre ) .
 
Non significative le variazioni nell’area di transito .

 Dato che il flusso migratorio Pirenaico raccoglie principalmente il flusso Finno-Scandinavo-Baltico si potrebbe ipotizzare che i 500.000 in transito al Sud della Svezia circa 15 gg. prima del picco Pirenaico siano stati in stop-over variamente dislocati sul territorio Francese . L’ipotesi può essere contestata considerando il “furor” osservato al transito in Svezia ( 11-12 Ottobre) ed il contingente quindi può aver avuto una disp ersione e diluizione nei transiti Pirenaici precedenti ( 150.000 nei giorni antecedenti il 30-31 Ottobre ) o piuttosto deviazioni parziali su altre rotte Nord-Sud .


ITALIA

I dati raccolti hanno valenza empirica con riferimento alla Nota “Mesola” del 6/11/2013 su Club del Colombaccio .

Il precoce picco ( 2-3 Ottobre ) rilevato nel bosco della Mesola ( Romagna)  è stato preceduto da una caduta della PRESSIONE ATMOSFERICA di 7-8 mB nei giorni 28-29 Settembre nelle aree ( Centro Europa – Est Europeo –Balcani ) di supposta origine , e poi nel pomeriggio del 30 Settembre ( giorno precedente l’arrivo in Mesola  , circa 30-50.000 Colombacci ) si è avuto un rialzo di 10 mB .
Non significative le variazioni di TEMPERATURA ( N.B. siamo ancora in Settembre )

Riguardo al secondo picco ( 30-31 Ottobre ) come segnalato sulle Coste Adriatiche ( Delta – Romagna – Marche ) con forte continuo ingresso di branchi provenienti dall’Adriatico ( coste Balcani ) , avevamo considerato in previsione che sui Balcani Centro orientali ( Bosnia-Croazia ) ci sarebbe stata una caduta della PRESSIONE ATMOSFERICA sino a 996 mB per il 4-5 Novembre ( e relative precipitazioni intense ) e quindi nei giorni precedenti si poteva prevedere una migrazione di popolazioni ancora in stop-over nei Balcani .

In effetti il 27-28-29 Ottobre nell’area supposta di origine la PRESSIONE ATMOSFERICA è calata ma modicamente  di 4-5 mB  ( poi il 4-5 Nov è precipitata a 992 mB ) sino a 1016 , poi il 30 Ottobre si è rialzata nel pomeriggio del 30 Ottobre giorno precedente il picco del 31 Ottobre ( imponente arrivo di branchi dall’Adriatico ) . Non significative le variazioni di Temperatura .




Alcune CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE possono essere espresse sempre in termini di deduzioni dilettantistiche per una ricerca analitica retroattiva condotta su schede meteo retroattive corrispondenti ai giorni precedenti ai picchi migratori in Europa ( Svezia – Pirenei – Italia ) .
E’ opinabile una RICERCA specifica sviluppata scientificamente , possibilmente supportata dalla elaborazione di un metodo matematico utile ad identificare un INDICE PREVISIONALE della Migrazione ( formula o equazione o algoritmo o quant’altro ) che integri i parametri PRESSIONE ATMOSFERICA e TEMPERATURA con altri parametri METEO ed in particolare ( durata della luce diurna , venti , umidità, precipitazioni,luna ecc. )

I nostri dati ( 2013 ) indicano che nei 2-3 giorni che precedono un picco migratorio e relativa partenza in massa dalle aree di origine o stop-over  , in queste aree si verifica una caduta importante della PRESSIONE ATMOSFERICA che poi risale ( 10-20 mB ) repentinamente nel pomeriggio che precede l’involo corrispondente poi al picco migratorio del giorno dopo . Analogamente – ma non sempre significativamente – la TEMPERTURA ha trend in diminuzione anche per 8-10°

Quindi se vogliamo applicarci a prevedere giornate di migrazione di massa possiamo monitorare i parametri meteo delle aree di supposta origine e provenienza per la nostra area di arrivo/transito .
Il monitoraggio di PRESSIONE ATMOSFERICA e TEMPERATURA è ben possibile utilizzando numerosi siti meteo su Internet . Noi ne segnaliamo – come da noi utilizzati – in calce nel Testo – dettagli originale .

Tutto va riferito al BAROMETRO biologico dei Migratori –

Il BAROMETRO dei Migratori  : Organo Paratimpanico (PTO) di Vitali – vedi Aggiornamento del 12 maggio 2012 di www.labeccacciascientifica.it  ed anche  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21721119 


IMMAGINI ANATOMICHE dell’Organo di Vitali ( su Beccaccia , ma similare per Colombaccio ) a :
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5819115742956206561?authkey=CPvroqCRw9XBWw


370
Colombaccio Scientifico / Vie Migratorie - 2013
« il: 25/11/2013 - 14:56 »
PRINCIPALI  VIE  MIGRATORIE del Colombaccio in EUROPA -2013

ISSN 1392-2130. VETERINARIJA IR ZOOTECHNIKA (
Vet Med Zoot). T. 63 (85). 2013
Dalius Butkauskas e coll..
E-mail: dalius@ekoi.lt

GENETIC TECHNIQUES FOR DESIGNATION OF MAIN FLYWAYS OF THE WOODPIGEON (COLUMBA PALUMBUS) IN EUROPE AS A TOOL FOR CONTROL AND PREVENTION OF PATHOGENIC DISEASES

On-line : http://vetzoo.lva.lt/data/vols/2013/63/pdf/butkauskas.pdf

Abstract.
The population genetic structure of the Woodpigeon (
Columba palumbus) in Europe was studied analyzing the distribution of different D-loop haplotypes among bird samples, collected in various breeding and wintering sites of the species (in Russia, Belarus, Lithuania,Sweden, Hungary, France, Spain and Portugal). Totally 89 different haplotypes ascertained asbelonging to 5 haplo-groups were identified after examination of partial D-loop sequences consisting of359 bp mtDNR fragments derived from 360 samples. The results of this study indicate that the
Eastern Atlantic Flyway is used by Woodpigeons breeding in NW Russia, Belarus, Lithuania, Sweden and wintering mainly in the Iberian Peninsula. A distinct population genetic structure is characteristic of Woodpigeons breeding in Hungary and using the Mediterranean Flyway. The designation of main flyways of Woodpigeons in Europe is necessary for the control and prevention of potential spread of pathogenic diseases and parasites, as this species is the most important game bird in Europe.

RECENSIONE

Questo Lavoro prodotto nel 2013 da Ricercatori di Lituania , Spagna , Russia Baltica ,Bielorussia ha come obbiettivo l'individuazione delle vie migratorie del Colombaccio finalizzandosi allo studio di prevenzione delle malattie aviarie ( virus , parassiti ) nocive per gli allevamenti animali ( polli principalmente) e potenzialmente trasmissibili all'uomo come la c.d. Influenza aviaria .
Il Lavoro parte dal presupposto che la popolazione di Colombacci in Europa è stimata in una forbice di 8-15 milioni d'individui nidificanti dei quali circa 9 milioni abbattuti con la caccia .
Lo studio si è basato sulle indagini isotopiche di 360 colombacci raccolti in 8 Paesi Europei ( Russia,Bielorussia,Svezia,Lituania a Nord; Ungheria , Francia,Spagna,Portogallo) nelle aree di origine,stop-over,svernamento  realizzando una mappatura isotopica delle diverse popolazioni in migrazione.
Le popolazioni Baltiche e da Bielorussia sono in parte migratori a breve distanza ma la maggior parte migra su lunghe distanze svernando in Spagna e Portogallo  su una via migratoria dal Baltico sino alle coste Atlantiche ad Occidente scendendo poi sulla Penisola Iberica .
Del tutto distinta geneticamente la popolazione nidificante in Ungheria che migra su una via più a Sud sul Mediterraneo . Analoghe caratteristiche genetiche si ritrovano nelle altre popolazioni nidificanti centro-europee.
Queste due principali vie migratorie permetterebbero comunque consistenti possibilità di interscambio tra le popolazioni con origini distinte .
Il Lavoro indica con chiarezza la necessità di allargare ed approfondire lo studio delle vie migratorie del colombaccio in Europa anche al fine di poter meglio studiare le potenziali criticità di malattie aviarie trasmissibili anche all'uomo.

Molto ricca ed aggiornata la Bibliografia ( vedi TESTO COMPLETO on-line )


DETTAGLIATA MAPPA e stime di presenze Paese per Paese  in
EUROPA

rilevabile a : http://www.birdlife.org/datazone/userfiles/file/Species/BirdsInEuropeII/BiE2004Sp2452.pdf

371

INTRODUZIONE al “ COLOMBACCIO  SCIENTIFICO  “


Confesso che sono imbarazzato : già nel vecchio devastato Forum , l’amico della Mesola Denis Bianchi aveva provato a promuovere ( purtroppo con scarso successo per la poca attenzione di tutti ) questa etichetta . Poi per occasioni particolari ho avuto io occasione di suggerirla di nuovo  a Francesco Paci e Vasco Feligetti , che ora mi sollecitano ad introdurre a questo Internet-box ( Colombaccio scientifico) anche se – per correttezza-  avevo invitato che a far questo fossero i Responsabili di “ Progetto Colombaccio” -Sauro Giannerini in primis – ai quali va tutto il mio rispetto .
Perché “Colombaccio Scientifico” ?
Anche se ovviamente il linguaggio , i contenuti , la lettura dei dettagli inerenti la Ricerca Scientifica ( inclusa quella sul Colombaccio) non possono essere alla portata di tutti , credo che valga la pena di offrire un po’ a tutti – e nel rispetto delle critiche di tutti – quelle conoscenze c.d. “scientifiche” tali da stimolare curiosità ed iniziative ( di queste poi ne proporremo qualcuna ) .
Alcuni recenti Lavori propriamente Scientifici sviluppati in vai Paesi Europei evidenziano la partecipazione dei Cacciatori alla raccolta dei dati necessari all’elaborazione scientifica ( così com’è nel Progetto Colombaccio ) e nello stesso tempo evidenziano la necessità di approfondire Ricerche finalizzate a meglio conoscere la fenomenologia e le vie della Migrazione , anche in rapporto all’ambiente ( aree di nidificazione , di sosta , di svernamento ) .

Quindi chi vuole , chi vorrà potrà in qualche modo  - anche il più semplice ed empirico – partecipare alla discussione di questo “box” Colombaccio Scientifico :
curiosità , conoscenze , osservazioni , critiche , iniziative potrebbero contribuire a migliorare la qualità delle nostre passioni .

Non credo sia fuori luogo pensare che il Cacciatore che sale al capanno , alla posta, abbia sempre in sé la curiosità di sapere perché migrano , come migrano , quando migrano e perché arrivano e perché partono e quant’altro , anche se poi – diciamolo subito in barba alla Scienza – ha già con sé molte valide risposte derivanti dall’esperienza e dalle tradizioni . Ma si può far meglio anche dando un’occhiata alle cose scientifiche .
Tutto ciò con umiltà e senza presunzioni di mettersi in cattedra .

Devo dire poi che l’idea “Colombaccio Scientifico” viene per me in parallelo a “La Beccaccia scientifica” ( www.labeccacciascientifica.it ) che dal 2008 è un piccolo Website c.d. “di nicchia” già frequentato da diverse migliaia di visite .
Di certo anche con l’esperienza di molti , molti Aggiornamenti  ( come da index di www.labeccacciascientifica.it ) che vi invito ad esplorare , credo che molti Beccacciai hanno potuto accrescere le loro conoscenze sulla Beccaccia ed in definitiva migliorare la loro passione . So bene che non tutti sono d’accordo  ma tant’è .
Speriamo che questa piccola iniziativa possa essere ben accolta nel Forum del Club. Alla prossima !

Enrico
ecavinaster@gmail.com

P.S : A seguire inizieremo ad inserire nel box qualcosa di concreto .

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