FORUM Club Italiano del Colombaccio

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Post - Enrico Cavina

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Cerchiamo anche d'interpretare questo fenomeno .

Perchè la Pressione Atmosferica più alta piace al Colombaccio che deve decidere di partire per un lungo faticoso viaggio ?
E’ quindi questa condizione , quando si instaura repentinamente ( … abbiamo visto per lo più nel pomeriggio prima dell’involo di massa ) che induce il Colombaccio – ovviamente insieme ad altri fattori - a partire per il lungo viaggio , certo che trovando via via questa P.A. più  alta la sua respirazione in volo sarà facilitata ( ricordiamo che la respirazione negli uccelli si completa con 4 atti respiratori di inspirazione/espirazione ) .
A documentazione di questa interpretazione qui di seguito trovate quanto è reperibile dal Web ( qui riferito per i problemi respiratori dell’uomo in altitudine )
http://anthro.palomar.edu/adapt/adapt_3.htm   copia/incolla
“When we breathe in air at sea level, the atmospheric pressure of about 14.7 pounds per square inch (1.04 kg. per cm.2) causes oxygen to easily pass through selectively permeable  lung membranes into the blood.  At high altitudes, the lower air pressure makes it more difficult for oxygen to enter our vascular system”

Quando si respira in aria a livello del mare, la pressione atmosferica di circa  14,7 pounds  per pollice quadrato (1.04 kg. Per cm.2) fa sì che l'ossigeno può  passare facilmente attraverso le membrane polmonari selettivamente permeabili nel sangue. Ad alta quota, la pressione d'aria è PIU' BASSA  e rende più difficile all'ossigeno a passare nel circolo sanguigno e relativo passaggio al metabolismo dei muscoli

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Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 06/12/2013 - 11:26 »
Cerchiamo anche d'interpretare questo fenomeno .

Perchè la Pressione Atmosferica più alta piace al Colombaccio che deve decidere di partire per un lungo faticoso viaggio ?
E’ quindi questa condizione , quando si instaura repentinamente ( … abbiamo visto per lo più nel pomeriggio prima dell’involo di massa ) che induce il Colombaccio – ovviamente insieme ad altri fattori - a partire per il lungo viaggio , certo che trovando via via questa P.A. più  alta la sua respirazione in volo sarà facilitata ( ricordiamo che la respirazione negli uccelli si completa con 4 atti respiratori di inspirazione/espirazione ) .
A documentazione di questa interpretazione qui di seguito trovate quanto è reperibile dal Web ( qui riferito per i problemi respiratori dell’uomo in altitudine )
http://anthro.palomar.edu/adapt/adapt_3.htm   copia/incolla
“When we breathe in air at sea level, the atmospheric pressure of about 14.7 pounds per square inch (1.04 kg. per cm.2) causes oxygen to easily pass through selectively permeable  lung membranes into the blood.  At high altitudes, the lower air pressure makes it more difficult for oxygen to enter our vascular system”

Quando si respira in aria a livello del mare, la pressione atmosferica di circa  14,7 pounds  per pollice quadrato (1.04 kg. Per cm.2) fa sì che l'ossigeno può  passare facilmente attraverso le membrane polmonari selettivamente permeabili nel sangue. Ad alta quota, la pressione d'aria è PIU' BASSA  e rende più difficile all'ossigeno a passare nel circolo sanguigno e relativo passaggio al metabolismo dei muscoli

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Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 06/12/2013 - 10:51 »
Dobbiamo noi tutti ringraziare Luca Bececco per essersi inserito AUTOREVOLMENTE in questi Post , sulla base della sua competenza scientifica e della sua attività "sul campo" che è veramente ai massimi livelli .

Nel resoconto "Punta Ala" (2013)lui scrive (co-Autore F.Fabiano )
"L’ultima considerazione, che può essere fatta solo
da chi ha un osservatorio al confine tra terra e
mare, naturale trampolino di lancio verso i paesi p
iù caldi, riguarda la pressione atmosferica.
Quando questa è alta, superiore a 1015 hPa ( indice
generale di tempo buono) per prima cosa i
colombi non danno retta al gioco dei volantini, ent
rano in mare e li vedi sparire all’orizzonte.
Quando invece questa è bassa (indice generale di br
utto tempo) sono maggiormente attratti dal
gioco dei volantini, entrano in mare e poi li vedi
rientrare verso terra. Con queste condizioni
ovviamente la migrazione dei colombacci è ferma e g
li unici spostamenti sono causati da erratismi
trofici. "

Si può leggere in questa considerazione che " le condizioni di ALTA PRESSIONE
dopo aver innescato lo stimolo all'involo di massa nelle aree di provenienza , mantengono forte questo stimolo durante il percorso migratorio ( involi dai siti stop-over ) ed i Colombacci non sono più propensi a fermarsi ."

Sarebbe estremamente interessante capire meglio questo fenomeno ( ....tra l'altro nessuno ha scoperto l'acqua calda ) , come ho già accennato nei post precdenti sviluppando studi non approssimativi circa i fattori c.d. abiotici
integrando in una formula ( o algoritmo o altro ) più fattori meteo e altri
per arrivare a stabilire un INDICE matematico PREVISIONALE della Migrazione .
Anche solo impostare una Ricerca in tal senso non è certo facile e richiede Specialisti
Questo STUDIO sulla BECCACCIA offre molti spunti in parallelo e forse Luca Bececco è in condizione di suggerire la lettura ed eventuale conseguente ideazione a Ricercatori Italiani  con i quali forse Lui ha contatti . E' solo un suggerimento . Grazie ancora . Enrico ( ... vi prego non Dott, non Prof.)
LINK : https://mail.google.com/mail/u/0/?hl=it&shva=1#inbox/142672fac27fb2d3?projector=1   // Italian Journal of Zoology, 2013, 392–401 // Abiotic factors and autumn migration phenology .. ecc.

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Dobbiamo noi tutti ringraziare Luca Bececco per essersi inserito AUTOREVOLMENTE in questi Post , sulla base della sua competenza scientifica e della sua attività "sul campo" che è veramente ai massimi livelli .

Nel resoconto "Punta Ala" (2013)lui scrive (co-Autore F.Fabiano )
"L’ultima considerazione, che può essere fatta solo
da chi ha un osservatorio al confine tra terra e
mare, naturale trampolino di lancio verso i paesi p
iù caldi, riguarda la pressione atmosferica.
Quando questa è alta, superiore a 1015 hPa ( indice
generale di tempo buono) per prima cosa i
colombi non danno retta al gioco dei volantini, ent
rano in mare e li vedi sparire all’orizzonte.
Quando invece questa è bassa (indice generale di br
utto tempo) sono maggiormente attratti dal
gioco dei volantini, entrano in mare e poi li vedi
rientrare verso terra. Con queste condizioni
ovviamente la migrazione dei colombacci è ferma e g
li unici spostamenti sono causati da erratismi
trofici. "

Si può leggere in questa considerazione che " le condizioni di ALTA PRESSIONE
dopo aver innescato lo stimolo all'involo di massa nelle aree di provenienza , mantengono forte questo stimolo durante il percorso migratorio ( involi dai siti stop-over ) ed i Colombacci non sono più propensi a fermarsi ."

Sarebbe estremamente interessante capire meglio questo fenomeno ( ....tra l'altro nessuno ha scoperto l'acqua calda ) , come ho già accennato nei post precdenti sviluppando studi non approssimativi circa i fattori c.d. abiotici
integrando in una formula ( o algoritmo o altro ) più fattori meteo e altri
per arrivare a stabilire un INDICE matematico PREVISIONALE della Migrazione .
Anche solo impostare una Ricerca in tal senso non è certo facile e richiede Specialisti
Questo STUDIO sulla BECCACCIA offre molti spunti in parallelo e forse Luca Bececco è in condizione di suggerire la lettura ed eventuale conseguente ideazione a Ricercatori Italiani  con i quali forse Lui ha contatti . E' solo un suggerimento . Grazie ancora . Enrico ( ... vi prego non Dott, non Prof.)
LINK : https://mail.google.com/mail/u/0/?hl=it&shva=1#inbox/142672fac27fb2d3?projector=1   // Italian Journal of Zoology, 2013, 392–401 // Abiotic factors and autumn migration phenology .. ecc.

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Pressione Atmosferica e picchi Migratori ( appendice )

Abbiamo  potuto consultare il resoconto di Progetto Migratoria ( Colombaccio - Punta Ala- giugno 2013 ) interamente accessibile on-line :
http://www.federcacciatoscana.it/attachments/article/677/Nove%20anni%20di%20osservazione%20e%20monitoraggio%20del%20passo%20autunnale%20dei%20colombacci.pdf

Il Lavoro risulta pregevolmente svolto e ricco di dati e dettagli .

Abbiamo provato a trasferire la metodologia di analisi retroattiva ( Weather History) sui dati presentati in Progetto Migratoria ( Punta Ala ) relativi a 18 picchi osservati in 9 anni ( 2004-2012 ).
Nei 4 anni confrontabili con Progetto Colombaccio ( 2004-2007) abbiamo rilevato una certa modesta rispondenza e parallelismo di analisi ( dati di variazioni della P.A.) in 3 anni ( 2004-2005-2007), ma dobbiamo dire che nel complesso la metodologia da noi applicata non è risultata molto significativa dal punto di vista documentale , quale invece era stata nelle precedenti analisi.
Considerando esclusivamente la sola analisi dei picchi riscontrati a Punta Ala ,confrontati con le P.A. dei 2 gg. precedenti il picco nelle aree di supposta provenienza ( aree esclusive di stop-over) , questa analisi nel complesso non è stata molto significativa, dovendosi rilevare che solo in 7 su 18 picchi il conteggio superava i 10.000 uccelli e di questi 7 solo in 3 superava i 20.000 ( max.60.000) .
Per quanto riguarda le variazioni di P.A. ( ricerca dello"sbalzo" precedente il picco ) nei territori di supposta provenienza ( 400-1000 km. a Nord o Nord-Est)  - considerando anche le eventuali "direttrici" , una più da Nord ( Foresta Nera )- Nord-ovest ( valle del Rodano ) ed un altra più da Est - Balcani centrali  via Conero  - abbiamo controllato Weather History su 9 città estere su un arco sovra-alpino da Lione a Spalato e su 5 città Italiane su un arco sotto-alpino da Torino ad Ancona .
Le variazioni di P.A. nel senso di uno sbalzo di P.A. , sono state significative - nel parallelismo con i dati Progetto Colombaccio,Svezia,Pirenei,Isole Britanniche ( + Mesola) - in 5 picchi ( su 7) di Punta Ala negli anni 2008-2010-2011-2012 e più particolarmente in Novembre  2008-2011-2012 .
In tutti questi 5 picchi , lo sbalzo di P.A. nei 2gg.  precedenti il picco nelle aree di di supposta provenienza, è stato superiore a 10 hPa ( min.10 max 20) più accentuato al picco del 15 Novembre del 2012 con 55.000 Colombacci.
È certamente auspicabile che si possa realizzare un organico collegamento di analisi ( estesa ad altri parametri meteo - migratori c.d. Fattori abiotici ) per i rilievi sulla costa Tirrenica e quelli sulla costa ed entroterra appenninico Adriatico

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Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 06/12/2013 - 08:17 »

Pressione Atmosferica e picchi Migratori ( appendice )

Abbiamo  potuto consultare il resoconto di Progetto Migratoria ( Colombaccio - Punta Ala- giugno 2013 ) interamente accessibile on-line :
http://www.federcacciatoscana.it/attachments/article/677/Nove%20anni%20di%20osservazione%20e%20monitoraggio%20del%20passo%20autunnale%20dei%20colombacci.pdf

Il Lavoro risulta pregevolmente svolto e ricco di dati e dettagli .

Abbiamo provato a trasferire la metodologia di analisi retroattiva ( Weather History) sui dati presentati in Progetto Migratoria ( Punta Ala ) relativi a 18 picchi osservati in 9 anni ( 2004-2012 ).
Nei 4 anni confrontabili con Progetto Colombaccio ( 2004-2007) abbiamo rilevato una certa modesta rispondenza e parallelismo di analisi ( dati di variazioni della P.A.) in 3 anni ( 2004-2005-2007), ma dobbiamo dire che nel complesso la metodologia da noi applicata non è risultata molto significativa dal punto di vista documentale , quale invece era stata nelle precedenti analisi.
Considerando esclusivamente la sola analisi dei picchi riscontrati a Punta Ala ,confrontati con le P.A. dei 2 gg. precedenti il picco nelle aree di supposta provenienza ( aree esclusive di stop-over) , questa analisi nel complesso non è stata molto significativa, dovendosi rilevare che solo in 7 su 18 picchi il conteggio superava i 10.000 uccelli e di questi 7 solo in 3 superava i 20.000 ( max.60.000) .
Per quanto riguarda le variazioni di P.A. ( ricerca dello"sbalzo" precedente il picco ) nei territori di supposta provenienza ( 400-1000 km. a Nord o Nord-Est)  - considerando anche le eventuali "direttrici" , una più da Nord ( Foresta Nera )- Nord-ovest ( valle del Rodano ) ed un altra più da Est - Balcani centrali  via Conero  - abbiamo controllato Weather History su 9 città estere su un arco sovra-alpino da Lione a Spalato e su 5 città Italiane su un arco sotto-alpino da Torino ad Ancona .
Le variazioni di P.A. nel senso di uno sbalzo di P.A. , sono state significative - nel parallelismo con i dati Progetto Colombaccio,Svezia,Pirenei,Isole Britanniche ( + Mesola) - in 5 picchi ( su 7) di Punta Ala negli anni 2008-2010-2011-2012 e più particolarmente in Novembre  2008-2011-2012 .
In tutti questi 5 picchi , lo sbalzo di P.A. nei 2gg.  precedenti il picco nelle aree di di supposta provenienza, è stato superiore a 10 hPa ( min.10 max 20) più accentuato al picco del 15 Novembre del 2012 con 55.000 Colombacci.
È certamente auspicabile che si possa realizzare un organico collegamento di analisi ( estesa ad altri parametri meteo - migratori c.d. Fattori abiotici ) per i rilievi sulla costa Tirrenica e quelli sulla costa ed entroterra appenninico Adriatico

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Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 04/12/2013 - 20:03 »
Allo scopo di dare a TUTTI un’idea di come l’impegno di TUTTI nel collaborare con i Responsabili del PROGETTO COLOMBACCIO , può condurre all’iniziazione di vere RICERCHE SCIENTIFICHE che possono avere anche valenze Internazionali di certo prestigio per il Club del Colombaccio , riportiamo la presente NOTA relativa a “ PRESSIONE ATMOSFERICA e MIGRAZIONE “

Materiale e Metodo

Partendo dal prezioso schema riassuntivo prodotto da “Progetto Colombaccio “
( 1998-2007 ) che specifica i PICCHI MASSIMI migratori in OTTOBRE ed in NOVEMBRE ( 10+10) abbiamo voluto controllare la PRESSIONE ATMOSFERICA ( espressa in Pascal e/o milliBar ) nelle AREE di PROVENIENZA  in Centro Europa , Europa Orientale , Nord-ovest Balcani  controllando tutti i grafici ( orari e giornalieri ) offerti dalla consultazione di Weather History (http://italian.wunderground.com/history ) relativi a Cracovia ( Polonia ) Monaco di Baviera ( Germania ) Brno ( Rep.Ceca) Vienna ( Austria ) Budapest ( Ungheria ) Lubjana ( Slovenia ) Zagabria,Karlovic,Kocevje,Gospic,Spalato ( Croazia ) Udine e Trieste ( Italia ) : le variazioni della Pressione atmosferica sono state controllate nei DUE giorni precedenti il giorno del PICCO MIGRATORIO osservato in Italia ( aree specifiche di rilevamento espresse in Progetto Colombaccio – con rilievo di picco prevalente tra ore 7 e 9 del mattino )

NB: le differenze rilevate nei giorni esaminati nelle singole su-citate aree , sono differenze in genere minime ( tra 4-8 mB) e quindi la condizione base della P.A, è quasi sempre abbastanza uniforme sui canali di provenienza sia Centro Europeo sia Orientale Balcanico nei due giorni che precedono l’arrivo in massa sui nostri territori Adriatico-Appenninici e oltre.

Risultati

Su DIECI  Picchi in OTTOBRE per DIECI anni
Su DIECI Picchi in NOVEMBRE per DIECI anni  - TOTALE : 20 Picchi

L’innalzamento della PRESSIONE ATMOSFERICA è stato uguale o SUPERIORE a 20 ( venti ) hPa  ( min.20 hPa-max 33 hPa )

in 5 Picchi (Ottobre) + 5 Picchi ( Novembre)  = 10 Picchi in TOTALE

L’innalzamento della PRESSIONE ATMOSFERICA è stato uguale o SUPERIORE a 10 (dieci ) hPa ( min 10 hPa- max 20 hPa rispetto alla condizione di base : min.983 hPa – max 1005 hPa )

in 3 ( Ottobre ) + 2 ( Novembre )  = 5 Picchi in TOTALE

Le modificazioni di P.A. non sono state significative ( P.A. fondamentalmente stabile alta di base nelle aree di provenienza con valori 1015 – 1029)

in 2 Picchi ( Ottobre ) + 3 ( Novembre = 5 Picchi in TOTALE


Da questi risultati sembra confermato quanto rilevato nelle nostre precedenti segnalazioni relative a Svezia e Pirenei e Isole Britanniche ( e Mesola 2013 ) riportate nei “Post” precedenti ai quali rimandiamo .

Il parametro “ INNALZAMENTO della PRESSIONE ATMOSFERICA “ sembrerebbe quindi uno ( se non il più evidente ) dei fattori determinanti la decisione dell’involo di massa dai territori di origine e/o stop-over interessanti la Migrazione in Italia  nei DUE GIORNI precedenti l’involo .
Come già auspicato l’approfondimento di questa tipologia di studio , obbligatoriamente collegata alla valutazione di altri parametri principalmente meteo ( fattori abiotici ) , potrebbe contribuire in futuro a meglio comprendere la fenomenologia migratoria , tenendo altresì presenti le implicazioni anatomo-funzionali identificate nel Barometro biologico ( Organo Para-Timpanico di Vitali – PTO ) ( vedi LINK  - copia/incolla )
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5952413426147196337

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Allo scopo di dare a TUTTI un’idea di come l’impegno di TUTTI nel collaborare con i Responsabili del PROGETTO COLOMBACCIO , può condurre all’iniziazione di vere RICERCHE SCIENTIFICHE che possono avere anche valenze Internazionali di certo prestigio per il Club del Colombaccio , riportiamo la presente NOTA relativa a “ PRESSIONE ATMOSFERICA e MIGRAZIONE “

Materiale e Metodo

Partendo dal prezioso schema riassuntivo prodotto da “Progetto Colombaccio “
( 1998-2007 ) che specifica i PICCHI MASSIMI migratori in OTTOBRE ed in NOVEMBRE ( 10+10) abbiamo voluto controllare la PRESSIONE ATMOSFERICA ( espressa in Pascal e/o milliBar ) nelle AREE di PROVENIENZA  in Centro Europa , Europa Orientale , Nord-ovest Balcani  controllando tutti i grafici ( orari e giornalieri ) offerti dalla consultazione di Weather History (http://italian.wunderground.com/history ) relativi a Cracovia ( Polonia ) Monaco di Baviera ( Germania ) Brno ( Rep.Ceca) Vienna ( Austria ) Budapest ( Ungheria ) Lubjana ( Slovenia ) Zagabria,Karlovic,Kocevje,Gospic,Spalato ( Croazia ) Udine e Trieste ( Italia ) : le variazioni della Pressione atmosferica sono state controllate nei DUE giorni precedenti il giorno del PICCO MIGRATORIO osservato in Italia ( aree specifiche di rilevamento espresse in Progetto Colombaccio – con rilievo di picco prevalente tra ore 7 e 9 del mattino )

NB: le differenze rilevate nei giorni esaminati nelle singole su-citate aree , sono differenze in genere minime ( tra 4-8 mB) e quindi la condizione base della P.A, è quasi sempre abbastanza uniforme sui canali di provenienza sia Centro Europeo sia Orientale Balcanico nei due giorni che precedono l’arrivo in massa sui nostri territori Adriatico-Appenninici e oltre.

Risultati

Su DIECI  Picchi in OTTOBRE per DIECI anni
Su DIECI Picchi in NOVEMBRE per DIECI anni  - TOTALE : 20 Picchi

L’innalzamento della PRESSIONE ATMOSFERICA è stato uguale o SUPERIORE a 20 ( venti ) hPa  ( min.20 hPa-max 33 hPa )

in 5 Picchi (Ottobre) + 5 Picchi ( Novembre)  = 10 Picchi in TOTALE

L’innalzamento della PRESSIONE ATMOSFERICA è stato uguale o SUPERIORE a 10 (dieci ) hPa ( min 10 hPa- max 20 hPa rispetto alla condizione di base : min.983 hPa – max 1005 hPa )

in 3 ( Ottobre ) + 2 ( Novembre )  = 5 Picchi in TOTALE

Le modificazioni di P.A. non sono state significative ( P.A. fondamentalmente stabile alta di base nelle aree di provenienza con valori 1015 – 1029)

in 2 Picchi ( Ottobre ) + 3 ( Novembre = 5 Picchi in TOTALE


Da questi risultati sembra confermato quanto rilevato nelle nostre precedenti segnalazioni relative a Svezia e Pirenei e Isole Britanniche ( e Mesola 2013 ) riportate nei “Post” precedenti ai quali rimandiamo .

Il parametro “ INNALZAMENTO della PRESSIONE ATMOSFERICA “ sembrerebbe quindi uno ( se non il più evidente ) dei fattori determinanti la decisione dell’involo di massa dai territori di origine e/o stop-over interessanti la Migrazione in Italia  nei DUE GIORNI precedenti l’involo .
Come già auspicato l’approfondimento di questa tipologia di studio , obbligatoriamente collegata alla valutazione di altri parametri principalmente meteo ( fattori abiotici ) , potrebbe contribuire in futuro a meglio comprendere la fenomenologia migratoria , tenendo altresì presenti le implicazioni anatomo-funzionali identificate nel Barometro biologico ( Organo Para-Timpanico di Vitali – PTO ) ( vedi LINK  - copia/incolla )
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5952413426147196337

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Provo a reinviare questa NOTA - ( non sembrava arrivata )

Denis ha deciso di farmi lavorare un po' troppo : per fortuna avevo già molto nei testi su la Beccaccia . Spero possa esservi utile per comprendere cose molto complesse. Ma ...... non fatevi vedere vestiti d'arancione .... che quello ci vede comunque lungo !!!


La VISTA del Colombaccio e degli Uccelli , è certamente un campo ancora aperto alla Ricerca , e trova di certo in G.R.Martin l’Autorità Accademica più competente ed esaustiva . A proposito di alcune interpretazioni circa la “vista” della Beccaccia , abbiamo avuto piacevole occasione di uno scambio epistolare come riportato negli Aggiornamenti di www.labeccacciascientifica.it nei quali peraltro l’argomento proprio dell’OCCHIO degli Uccelli è stato affrontato ampiamente 13/12 e 16/12/2011 e 10/5 e 16/5/2012 ( vai a Index – clicca su Aggiornamenti e scorri sino alle date indicate ) così come nei Capitoli 2,3,8
( 2008) di www.labeccacciascientifica.it .
Qui alcuni estratti

La "vista" : gli occhi ed il campo visivo della Beccaccia

Nella Beccaccia la vista - e l'occhio come sua prima base anatomica - presentano particolari peculiarita' anatomiche e funzionali , ovviamente legate alla Filogenesi dello Scolopacide .

OMISSIS

Alcuni elementi di anatomia e di anatomo-fisiologia comuni a tutti gli uccelli ci sembrano indispensabili.
Le principali strutture dell'occhio degli uccelli sono simili a quelle degli altri "vertebrati" uomo compreso.
Al di fuori dell'occhio propriamente tale c'e' la struttura tegumentale  esterna costituita da  palpebre e ciglia e connessa a ghiandole lacrimali ;la strutturazione ossea craniale e' costituita dall'orbita.C'e' subito da dire che nella beccaccia lo sviluppo filogenetico dell'orbita ha fatto si' di spostare all'indietro tutto il cervello , tant'e' che unica tra gli uccelli e' stata definita uccello con il cervello rovesciato.Questo ci fa ben capire quanto sia stata importante la filogenesi per l'occhio , adattando e previlegiando per l'occhio una morfologia e tali dimensioni indispensabili per la sopravvivenza : l'occhio che vede tutt'intorno al fine principale di percepire i predatori.
La maggior parte degli uccelli  -beccaccia inclusa-non muove gli occhi ed anche le palpebre non sono usate per batter le ciglia.L'occhio viene lubrificato da una membrana nascosta che spazza orizzontalmente la cornea come un tergicristallo d'auto,e puo' anche coprire tutto l'occhio come una lente a contatto.Quando l'uccello dorme e' la palpebra inferiore che sale a coprire l'occhio.La lubrificazione puo' anche essere potenziata dalle ghiandole lacrimali  - ben presenti anche nella beccaccia come documentato nel nostro Atlante di Istologia - e questa azione umidifica e previene la secchezza di tutta la superficie corneale,cio' verosimilmente anche secondo le varie condizioni ambientali ( vento,caldo ).
L'occhio di un uccello e' proporzionalmente piu' grande rispetto a quanto avviene in altri animali ,pur essendo la maggior parte della sua dimensione occultata nel cranio nella cavita' orbitale , e questa dimensione e' largamente relazionata alla massa corporea.Molti uccelli -beccaccia compresa- hanno un'asimmetria nella struttura oculare che rende a loro possibile di avere a fuoco contemporaneamente l'orizzonte ed una parte significativa dell'ambiente circostante : cio' ha un costo che e'una certa miopia per la parte anteriore-inferiore del loro campo visivo.Cosi' come e'appunto per la beccaccia che non vede o vede da miope la punta del proprio becco , aspetto questo che approfondiremo piu' avanti.
Anche al fine di rendere fisso l'occhio -tale in quasi tutti gli uccelli- e' macroscopicamente evidente un anello sclerotico costituito anche da elementi ossei : questo anello circonda l'occhio propriamente tale e lo rende praticamente rigido cosi' come e' nei rettili.
Non crediamo che sia questa nostra nota di aggiornamento su una Rivista per cacciatori la sede per descrivere ed approfondire tutti gli elementi anatomici dell'occhio e la connessa fisiologia particolareggiata della "vista". Il Lettore eventualmente interessato potra' facilmente esplorare i particolari consultando via Google il Web ed anche andando sul nostro sito www.labeccacciascientifica.it e relativi Aggiornamenti.
Comunque tutti gli elementi anatomici sono ben rappresentati  nella figura attinente qui' inclusa.Sinteticamente elenchiamo gli elementi anatomici principali quali cornea,iride,pupilla,cristallino,corpo vitreo,ed i tre strati parietali sclera,coroide,retina dove in quest'ultima e' la fovea , un area ristretta che serve come  punto di convergenza focale . Inoltre , molto importante , negli uccelli tutti ( ed anche in alcuni rettili ) c'e' una struttura simil-pettinea ( pettine oculare ) costituita principalmente da vasi sanguigni e che si ritiene alimenti la retina e controlli il pH del corpo vitreo.Questa struttura e' pigmentata e cio' servirebbe a proteggere la retina da eventuali eccessi di raggi ultravioletti. La fovea e' al centro della retina dove si trova il piu'gran numero di recettori specializzati della luce .Alcuni uccelli hanno due fovee. Il nervo ottico trasporta i messaggi luminosi e visuali dalla retina al cervello e viceversa , e nella beccaccia - come si evidenzia nei nostri preparati anatomici in www.beccacciawoodcockanatomy.com - appare macroscopicamente molto voluminoso. La densita' dei fotorecettori e' massima nella fovea ed e' alla base dell'acuita' visiva : questa densita' e' molto maggiore negli uccelli rispetto all'uomo ,e si presenta con forti variazioni tra le specie di uccelli anche in dipendenza della divisione tra uccelli con abitudini diurne o notturne/crepuscolari.
La fisiologia dell'elaborazione visiva e' affascinante e complessa. Da questa complessa elaborazione deriva la percezione delle forme,della definizione ( i contorni ) delle medesime,dei colori,dei movimenti e relative  profondita' di campo . E' interessante notare che a differenza degli uomini , gli uccelli percepiscono estemporaneamente i movimenti del sole e delle stelle nel cielo , movimenti per noi impercettibili. Riguardo ai colori si afferma che " paragonati alle capacita' visive degli uomini gli uccelli possono distinguere piu' colori e recepire direttamente la luce ultravioletta e la luce polarizzata". Questa ultima percezione gioca un ruolo molto importante per l'attivazione dei meccanismi decisionali negli uccelli migratori , beccaccia inclusa. Questa attivazione avverrebbe sulla base di un fenomeno elettro-fisico che coinvolge fotorecettori e neuroni sensitivi del magnetismo : alcune componenti della luce andrebbero a muovere le lancette della bussola biologica e l'elaborazione cerebrale nei migratori notturni - beccaccia compresa - avverrebbe in un'area del cervello specializzata alla visione notturna .Questa ellaborazione consentirebbe - oltre alla guida direzionale ottenuta dalle stelle nell'emisfero celeste e ben visibili data la conformazione ottica dell'occhio - di "vedere" , letteralmente "vedere" il campo magnetico terrestre sotto il corpo della beccaccia che vola nella notte.Tutto questo consentirebbe alla beccaccia di elaborare la direzione migratoria del volo notturno gia' subito dopo il tramonto del sole quando l'intensita' dei raggi ultravioletti e la visione della luce polarizzata attiverebbero la bussola biologica e/o compasso magnetico ( il sestante ).
Abbiamo detto che di fatto il cervello "vede" la rotta da seguire e comunque usufruisce ovviamente di altre informazioni visive ( sole,orizzonte,stelle,orografia ) e altrimenti sensitive ( olfatto,udito,calore, "tatto" del vento ) ed anche "centrali" per gli adulti (memoria). L'occhio,la vista della beccaccia partecipano quindi - in vari gradi di gerarchia temporale - all'integrazione cerebrale di piu'  "echi" derivanti da altri sensi quali olfatto ed udito nonche' integrazione centrale per gli adulti di cognizioni mnemoniche tipo valli,montagne,mari,fiumi,luci ( la memoria di viaggi precedenti).
Questo aspetto dell'integrazione dei sensi e' sviluppato in un recentissimo lavoro ( 2012 ) di G.R.Martin  " Through birds’eyes : insights into avian sensory ecology “ ( J.Ornithology ,Springer Ed.2012) , lavoro certamente esaustivo circa la fisiologia della "vista" degli uccelli.Ed in questo lavoro ,cosi' come in precedenti,l'Autore ,professore Emerito nell'Universita' di Birmingham, dedica tutto un paragrafo alla "vista" della beccaccia con approfondita analisi dei vari settori del campo visivo.
In termini "comparati" i campi visivi degli uccelli sono ben classificati come nella Figura....,dove e' schematizzato anche il campo visivo della beccaccia.
G.R.Martin conferma con i suoi passati e recentissimi studi che la beccaccia vede tutt'intorno  in termini tridimensionali sopra,sotto,lateralmente bilateralmente , dietro e anteriormente paga lo scotto di questa ampia visione in punta di becco : non la vede la punta ( o la vede sfocata da buona miope ) e comunque il becco lo sa usare molto bene per esplorare sondare il terreno per mangiare guidato da altri sensi quali il senso tattile,l'olfatto,l'udito. La sua visione praticamente a 360* e' tutta finalizzata a controllare la presenza o meno di predatori di terra o di aria.Per questa finalta' la filogenesi ha determinato la morfologia del cranio , ed ha potenziato diversamente altri sensi finalizzati al reperimento dell'alimento principale,i vermi sottoterra.D'altra parte appunto sottoterra l'occhio non poteva servire.Questi elementi sono comuni e relazionabili anche per il Kiwi che ha - unico uccello al mondo - le narici in punta di becco.
Devo dire che questa pur documentata affermazione di Martin circa l'area cieca in punta di becco mi ha sollcitato qualche dubbio . Sono infatti disponibili sul Web ( youtube) alcuni video dove si evidenziano beccacce in cattivita' che usano il becco per afferrare vermi appesi davanti o presi dalle mani , con la netta sensazione che la beccaccia orienti il becco e la punta del becco per afferrare il verme con adeguata scelta  visiva anche nella profondita' del campo visivo ravvicinato. Ho segnalato questa osservazione al prof.Martin e ne e' nata una cortese e simpatica corrispondenza via e-mail. Ritiene il prof.Martin che queste capacita' esibite in video , sono piu' frutto di apprendimento  che non di visione diretta in punta di becco.Mi ha scritto : "anche noi usiamo la bocca per mangiare senza vederla,la bocca,ma solo perche' lo abbiamo appreso " . Di questa simpatica corrispondenza i dettagli sono consultabili sugli Aggiornamenti di www.labeccacciascientifica.it . Qualche dubbio a me rimane ,specie pensando alle documentazioni delle beccacce infermiere che con il becco hanno provveduto a curare e medicare ferite e fratture. Comunque il problema dell'area cieca in punta di becco puo' essere considerato un problema minore rispetto alla piu' complessa dinamica visiva e relativi rilessi muscolari per il volo saettante nel bosco .
Di certo oggi sappiamo - e lo sappiamo per documentata analisi scientifica - che la beccaccia quando ci frulla davanti e va via zigzagando o diritta davanti a noi , nello stesso tempo all'indietro vede noi ed il nostro cane e vede in avanti e sopra l'intrico di rami e tronchi del bosco dove infilare la sua fuga saettante. Cio' puo' valere anche per il solo cane quando gli va via davanti di pedina.
Di certo oggi sappiamo che la visione dell'emisfero celestiale consente la migrazione a vista di stelle , cosi' come la luce del tramonto "metabolizzata" sulla retina consente l'attivazione della bussola biologica per l'orientamento direzionale e decidere la rotta della migrazione notturna.
Di certo sappiamo bene che molti aspetti della c.d. "ecologia dei sensi" rimangono a sollecitare dubbi e curiosita' scientifiche nell'eterno evolversi del mistero della vita della beccaccia e della sua filogenesi .


Come già riportato nel Post di Denis Bianchi , estremamente interessante è l’interpretazione dei rapporti tra Occhio ed orientamento migratorio . Di certo giocano un ruolo fondamentale i corpuscoli do MAGNETITE che dal becco inviano segnali al Cervello integrandosi con analoghe attività della RETINA .
Qui ancora alcuni estratti da www.labeccacciascientifica.it ( nel Testo originale numerose figure e schemi )

La risposta sensitiva dei pigmenti visivi alla energia elettromagnetica che l’uccello rileva dal naturale campo magnetico terrestre  variante durante il cambio di latitudine in volo , costituisce la base dell’orientamento geomagnetico.

Come già accennato in precedenza , gli elementi della retina ( alcuni elementi più specificatamente dedicati) hanno funzione di recettori che si attivano con fotopigmenti (oggi sempre più identificati come criptocromi) insieme ad altro tipo di recettori che sono stimolati dalla magnetite ( minerale ferroso- Ossido di Ferro –“Fe3O4 “– ioni metallici tipo A e B in cristalli ) .Questi recettori sono strettamente legati con la branca oftalmica del nervo trigemino e sono sensibilissimi anche a minimali cambiamenti del campo magnetico . Come queste azioni di stimoli e riflessi si coordinano tra loro,rimane ancora sconosciuto. (Beason R.C. – Mechanism of magnetic orientation in birds – Integr.Comp.Biology 45,3,565-573,2005 – www.bione.org ).

ndA: questi elementi relativi alla percezione del  campo magnetico sono certamente da tenere in considerazione per quanto riguarda l’inquinamento magnetico (magnetic pollution) da ripetitori di telefoni cellulari,antenne varie TV e Radar e relativi fenomeni di disorientamento degli uccelli migratori ( vedi in seguito).

Negli uccelli la magnetite è stata isolata nei tessuti del capo , particolarmente nella regione etmoide situata alla base del becco e nella cute della mandibola superiore ,
tutte zone che sono innervate dal nervo oftalmico (trigemino).

Omissis


Beason R.C. nel basilare lavoro del 2005 (Beason R.C. – Mechanism of magnetic orientation in birds – Integr.Comp.Biology 45,3,565-573,2005 – www.bione.org ) sottolinea come l’orientamento migratorio visivo può entrare in crisi in condizioni di cielo coperto,nebbia,nubi basse.Il campo magnetico terrestre però,è sempre presente in ogni luogo del pianeta e “penetra” in ogni struttura liquida,gassosa,solida incluso il corpo degli animali .Queste caratteristiche fanno sì che il campo magnetico può sempre fornire,ovunque,informazioni direzionali.Gli uccelli usano il campo magnetico come un compasso , ma sono anche sensibili a possibili variazioni.

Un articolo recentissimo (2007), che dimostra  - anche con dettagliate immagini molto “scientifiche” e specialistiche – la realtà di questo “vedere” il campo magnetico è il seguente (contiene ampia bibliografia specifica ) :
Heyers D, Manns M, Luksch H, Güntürkün O, Mouritsen H (2007) A Visual Pathway Links Brain Structures Active during Magnetic Compass Orientation in Migratory Birds. PLoS ONE 2(9): e937 doi:10.1371/journal.pone.0000937 - http://www.plosone.org/article


Qui un testo integrale on-line che può aiutare a comprendere meglio il sistema visivo degli uccelli ( da : http://www.windowalert.com/birdvision1.html


GLI  OCCHI  DEGLI  UCCELLI  relazionati all’Ecologia degli apparati sensitivi)  di G.R.MARTIN  (2011)

a:

https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=gmail&attid=0.1&thid=13436e53594c4029&mt=application/pdf&url=https://mail.google.com/mail/?ui%3D2%26ik%3D58580d1971%26view%3Datt%26th%3D13436e53594c4029%26attid%3D0.1%26disp%3Dsafe%26zw&sig=AHIEtbR8_FNV4hmxRWBGJQ9v8-BvksULew


IMPORTANTE : Trovate alcune Fotografie e Figure molto didattiche a questo Link , sperando che sia “apribile” sul vostro Computer

https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5742776865730420689

ed anche
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5802521945641185121

340
Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 03/12/2013 - 14:58 »

VIE MIGRATORIE NORD- EUROPEE   ( Scandinavia , Mar Baltico e coste , Isole Britanniche )


E’ in corso una interessante discussione sulle Vie Migratorie che interessano le Isole Britanniche ( includendo Scozia,Inghilterra,Irlanda ) accessibile ( copia/incolla)

http://www.trektellen.org/dagrec.asp?telpostland=1&telpost=-1&soort=233&geslacht=&leeftijd=&kleed=&jaar=&mnd=

e su

http://www.birdforum.net/showthread.php?t=55105

Qui di seguito riporto solo alcuni estratti , ma vorrei   sottolineare il primo, riferito al
6 Novembre 2011  per il transito sulla costa Sud-Ovest del Galles  ( Cardiff e dintorni ).Viene riportata l’osservazione di due enormi “strisce” migratorie  di 10.000 e 9.000 colombacci migranti a Sud , susseguitesi a distanza di 10’ tra le 7,45 e 10,20 del mattino  distesi su tutta la linea dell’orizzonte sul mare . ( ndr – ad attraversare la Manica verso la Francia ) .
N.B. : abbiamo voluto verificare da Weather History  quale era stata la condizione Barometrica
Riguardante il Nord della Scozia , il Mar Baltico , il Sud della Penisola Scandinava nei DUE giorni PRECEDENTI questo passaggio migratorio di massa : in particolare sul Nord della Scozia , ma anche sulla Penisola Scandinava la Pressione Atmosferica era sbalzata da 985 mB a 1005 -1019-10023 (!!) mB .  A conferma che nei territori d’involo di massa lo sbalzo in alto della P.A è uno dei fattori determinanti la decisione d’involo migratorio .

Sunday, 06 November 2011

Peterstone Gout
http://en.wikipedia.org/wiki/Peterstone_Gout

Main Sighting: Wood Pigeon
Timed count between 07:45 and 10:20 produced estimated 98,470+ wood pigeon heading west (and about 500 heading NE!). Movement on a broad front spanning from the foot of the coastal hills to about 2km out to sea. At one point the entire southern horizon was covered by a long string and cluster flock of c 10,000 birds only to be followed 10 min later by another of 9,000. Pretty amazing sight.


Molti altri dati interessanti sugli involi di massa si estraggono ( USARE GOOGLE TRADUTTORE) da

http://www.trektellen.org/dagrec.asp?telpostland=1&telpost=-1&soort=233&geslacht=&leeftijd=&kleed=&jaar=&mnd=

Country: Netherlands
Species: Woodpigeon - Columba palumbus
    Site   Number   Date   
1.   De Hamert   233500   20-10-2012
 
2.   De Hamert   163000   02-11-2008
 
3.   De Hamert   154600   19-10-2013
 
4.   Loozerheide (bij Weert)   144235   19-10-2012
 
5.   Loozerheide (bij Weert)   113300   19-10-2013
 
6.   Strabrechtse Heide   105500   02-11-2008
 
7.   De Groote Peel   102595   19-10-2013
 
8.   De Hamert   102100   17-10-2010
 
9.   Aan de Majoor, Koningsbosch   101565   20-10-2007
 


Ed ecco alcuni ESTRATTI dai Forum
OLANDA
I live in the southeast of the Netherlands, where in autumn easterly winds can bring in 100,000s of migrating Wood Pigeons (last year about 2/3 of the total number of visibly migrating birds!)... This year the numbers were very large, and many flew north/west into the Netherlands looking for fouraging grounds (thus baffling the migration watchers in areas where Wood Pigeons are a less abundant sight). I could imagine *some* Wood Pigeons ending up in Britain last autumn, following the coastline back up north and for that reason being more common in spring (and especially this spring!)

GALLES
Posted 28 September 2013 - 08:36 PM
Hi,I live near to Cardiff and see the migration overhead every year.timing is usually last week of October to first week of November,with 54,000 counted in 2012(local bird forum).usual flocks number from 20 to 1000 with larger flocks so high that they appear as specks(they fly much lower in poor weather,sometimes just overhead)and travel in long strings at first light for only around two and a half hours.they are spread from the coast to approx 4miles inland.did some research and seems they fly from Scandinavia across to and down Britain,crossing over the channel into france and through the Pyrenees were they are hunted as they pass low(footage on you tube).i have asked many local shooters and farmers if they have noticed migration and they are oblivious to it!
I have followed them for last 5years and look forward every year see how patterns change with weather,timing.i don't use this forum much but would be interested to hear if more people have knowledge of why flight stops after few hours and where they feed

341
AGGIORNAMENTO al Post ( subito quì sopra del 2/XII/2013 )relativo a
"Quanti sono i Colombacci in Europa "

Nel seguente LAVORO
•   PECBMS. (2007) State of Europe's Common Birds, 2007. CSO/RSPB, Prague, Czech Republic.
http://www.ebcc.info/wpimages/video/StateEuropeCommonBirds2007.pdf

Il COLOMBACCIO è tra i PRIMI DIECI Uccelli in Europa che attualmente hanno sostanziali INCREMENTO 
di popolazione in Europa , quantificato nel DUE PER CENTO ( 2%) in più ogni anno .

Pensateci un po' : è veramente tanto ! 

342
Per i soli interessati alla consultazione scientifica

una LISTA di Lavori pubblicati ( alcuni anche con riferimento WEB )

BIBLIOGRAFIA COLOMBACCIO

Frank Huysentruyt 1,*, Kristof Baert 1 & Jim Casaer   :Onset of Common Woodpigeon Columba palumbus Breeding Season in Flanders as Based on Gonadal Development  - Ardea 101(1):45-48. 2013- http://dx.doi.org/10.5253/078.101.0106
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•   Webster, M.S. & Marra, P.P. (2005) Importance of understanding migratory connectivity and seasonal interactions. Birds of Two Worlds: The Ecology and Evolution of Migratory Birds (eds R.Greenberg & P.P.Marra), pp. 199–209. Johns Hopkins University Press, Baltimore, MD, USA.
•   Webster, M.S., Marra, P.P., Haig, S.M., Bensch, S. & Holmes, R.T. (2002) Links between worlds: Unraveling migratory connectivity. Trends in Ecology & Evolution, 17, 76–83.
•   Wernham, C., Toms, M., Marchant, J., Clark J., Siriwardena, G. & Baillie, S. (2002) The Migration Atlas: Movements of the Birds of Britain and Ireland. Poyser, London.
•   Wilson, K. & Hardy, I.C.W. (2002). Statistical analysis of sex ratios: an introduction. Sex Ratios: Concepts and Research Methods (ed. I.C.W.Hardy), pp. 48–92, Cambridge University Press, Cambridge, UK.
•   Wunder, M.B. & Norris D.R. (2008a) Improved estimates of certainty in stable-isotope-based methods for tracking migratory animals. Ecological Applications, 18: 549–559.
•   Wunder, M.B. & Norris D.R. (2008b) Analysis and design of isotope-based studies of migratory animals. Tracking Animal Migration Using Stable Isotopes (eds K.A.Hobson & L.I.Wassenaar), pp. 107–128. Elsevier, New York
•   Yerkes, T., Hobson, K.A., Wassenaar, L.I., Macleod, R. & Coluccy, J.M. (2008) Stable isotopes (δD, δ13C, δ15N) reveal associations among geographic location and condition of Alaskan Northern Pintails. Journal of Wildlife Management, 72, 715–725.
P. R. Evans (1965). Review of R. K. Murton 'The Wood-Pigeon' Oryx, 8, pp 205-206. doi:10.1017/S0030605300004683.


Screening of Feral and Wood Pigeons for Viruses Harbouring a Conserved Mobile Viral Element: Characterization of Novel Astroviruses and Picornaviruses
Tone Kofstad, Christine M. Jonassen
PLoS One. 2011; 6(10): e25964. Published online 2011 October 17. doi: 10.1371/journal.pone.0025964


NB : in genere marcando in copia il Lavoro che interessa e poi trasferendo la prima riga ( incolla ) sulla finestra di Google si ottiene la via per arrivare al Lavoro , per lo più in Abstract , più difficilmente in Testo completo

343
Colombaccio Scientifico / Re:Vie Migratorie - 2013
« il: 02/12/2013 - 12:01 »
Io non posso aiutare perchè le ho viste ( piccole piccole ) solo in cartaceo stampate . Bisogna richiederele a chi ha compilato il resoconto Progetto Colombaccio . Ma sono d'accordo , al di là del Forum sarebbe bene fossero messe in bella vista direttamente sulla Home Page . Interessa TUTTI .

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Credo sia utile per Tutti inserire alcuni Aggiornamenti Bibliografici


2010

FONTE : http://blogs.reading.ac.uk/whiteknightsbiodiversity/2012/09/10/bird-of-interest-20-woodpigeon-and-recent-research/



Bird of Interest 20 - Colombaccio e la ricerca recente
Inviato il 2012/09/10 da Thomas Whitlock

Traduzione automatica Google - Originale in Inglese fondo-Post

Nei primi anni 1960 la popolazione media Colombaccio ha oscillato tra 60 e 112 uccelli per 50 ettari durante i mesi invernali . Successivamente c'è stato un calo costante fino a quando la popolazione livellato nei primi anni 1970 a circa 30 uccelli per 50 ettari . Da un punto molto basso nel 1977 , il numero di uccelli sono aumentate raggiungendo nel 1986 una media di 55 uccelli per 50 ettari . Marcati cambiamenti avvennero nei tipi di cereali coltivati nella zona . Nel 1960 l'orzo primaverile seminato è stato il raccolto principale con il grano invernale seminato che occupa la maggior parte della restante superficie . Nel corso degli anni 1970 grano invernale è stato sempre coltivato e orzo invernale seminato sostituito la varietà primavera - seminato. Anche se la zona di pascolo permanente non è cambiata significativamente , l'area di trifoglio ley è stata ridotta notevolmente alla fine del 1960 . Nel 1970 metà degli insilati e colza sono stati introdotti e la coltivazione dei piselli è stato ampliato . Sulla base dei tipi di coltivazione, il periodo di studio è stato diviso in due blocchi 11 anni 1961-1971 e 1975-1985 . Preferenze ortaggi al colombaccio sono stati calcolati per ogni mese all'interno di ciascuno di questi periodi di 11 anni . Una serie di regressioni stepwise è stato poi condotto in entrambi i periodi di 11 anni , al fine di vedere come le aree di colture preferite in un mese particolare potrebbe spiegare la dimensione della popolazione media dello stesso mese. Negli inverni 1961/62 to 1971/72 del Colombaccio inverno dimensione della popolazione è stata influenzata da due colture. L'area di semine di cereali in gran parte determinato quanti uccelli rimasto nella zona a dicembre. La disponibilità di trifoglio ley , che dipendeva sia l'area di trifoglio ley e la quantità di copertura nevosa , controllava la dimensione della popolazione in gennaio e febbraio . Negli inverni 1975 /76 1985/86 della dimensione della popolazione è stata nuovamente colpita da due colture. Nel mese di novembre la quantità di grano su entrambe le stoppie e le semine influenzato il numero di uccelli giovani rimasti nella zona. L' area di colza nel mese di dicembre , quindi impostare la dimensione della popolazione che ha cambiato molto poco in tutto il resto dell'inverno ( Inglis et al . 1990) .

Il comportamento alimentare gregario di legno - piccioni ( Columba palumbus) è stato studiato in un periodo gennaio-marzo in una zona studio Cambridgeshire quando gli uccelli si nutrono sui campi di trifoglio , molti individui sono stati marcati con tag ala che consente di identificare in condizioni di campo . ( Arbitrariamente in 450 g) adulti normali e sottopeso sopravvissuto ugualmente bene a condizione che rimasero in branchi vivono all'interno dell'area di studio , dove hanno tenuto posizioni dominanti nella gerarchia sociale . I giovani che pesano oltre 450 g avevano una sopravvivenza più poveri e giovani sottopeso la sopravvivenza più basso di tutti all'interno della zona . I giovani erano più probabilità degli adulti di spostarsi in luoghi al di fuori dell'area di studio ( 5-53 km) , dove hanno avuto lo stesso tasso di sopravvivenza degli eventuali adulti di peso simile che si muovevano più di cinque miglia . Adulti sfollati presumibilmente perso i vantaggi della loro posizione nella gerarchia stabilita e di esperienza locale e ora gareggiato in più condizioni di parità con i giovani . Il peso medio dei piccioni è stato più alto in quei branchi di alimentazione dove la densità foglia di trifoglio era più alto . Branchi più piccoli , contenente una maggiore proporzione di sotto - peso, uccelli e meno giovani , sono stati trovati sui campi in cui la densità foglia era basso ( meno di 100 volatili leaves/ft2 dominanti coordinato loro ricerca ( passi / min. ) E le azioni beccare a ottenere i migliori componenti del mangime . uccelli subordinato avevano pesi inferiori e ridotte prospettive di sopravvivenza rispetto a uccelli dominanti . uccelli subordinati incapaci di nutrirsi con successo in un solo gregge cercato di stabilirsi in altri gruppi di alimentazione , ma se densità alimentari a basso impedito questo furono alla fine costretti per nutrire solo. si è trovato che gli uccelli si nutrono in isolamento ottenuto ancora meno cibo per unità di tempo rispetto agli individui subordinati che vivono in branco . Tuttavia , uccelli solitari possono alimentare correttamente se l'approvvigionamento di cibo è adeguata . uccelli solitari dedicato molto tempo per guardarsi intorno come se avesse paura di essere sorpresi da un predatore . Ma è più probabile che quando si nutrono di alcune voci pigeaons beneficio dal combinato dall'esperienza alimentazione combinata del gruppo e questa possibilità è discusso . Perché una alimentazione solitario Wood- pigeon non può sfruttare il trifoglio in modo efficiente , comportamento alimentare sociale migliora le possibilità di sopravvivenza del singolo e , a sua volta consente dimensioni della popolazione di essere aumentati; comportamento sociale non si limita numeri prima le risorse ambientali diventano limitanti e tutti i processi di autoregolamentazione apparenti sono dimostrato di essere artefatti ( Murton et al 1971. ) .

ARTICOLO TRADOTTO ( traduzione automatica Google ) da :

Bird of Interest 20 – Woodpigeon and Recent Research
Posted on 2012/09/10 by Thomas Whitlock   

In the early 1960s the mean Woodpigeon population fluctuated between 60 and 112 birds per 50 ha during the winter months. Subsequently there was a steady decline until the population levelled out in the early 1970s at around 30 birds per 50 ha. From a very low point in 1977, the numbers of birds increased reaching in 1986 a mean of 55 birds per 50 ha. Marked changes occurred in the types of cereals grown in the area. In the 1960s spring-sown barley was the major crop with winter-sown wheat occupying most of the remaining area. Throughout the 1970s winter wheat was increasingly grown and winter-sown barley replaced the spring-sown variety. Although the area of permanent pasture did not change significantly, the area of clover ley was reduced markedly in the late 1960s. In the mid 1970s silage and oilseed rape were introduced and the cultivation of peas was expanded. On the basis of the crop types grown, the study period was divided into two 11-year blocks 1961–1971 and 1975–1985. Crop preferences of Woodpigeons were calculated for each month within each of these 11-year periods. A series of stepwise regressions was then conducted on both of the 11-year periods in order to see how well the areas of preferred crops in a particular month could account for the mean population size of that month. In the winters 1961/62 to 1971/72 the winter Woodpigeon population size was influenced by two crops. The area of cereal sowings largely determined how many birds remained in the area in December. The availability of clover ley, which depended upon both the area of clover ley and the amount of snow cover, controlled the population size in January and February. In the winters 1975/76 to 1985/86 the population size was again affected by two crops. In November the amount of grain on both stubbles and sowings influenced how many young birds stayed in the area. The area of oilseed rape in December then set the population size which changed very little throughout the rest of the winter (Inglis et al. 1990).

The gregarious feeding behaviour of Wood-pigeons (Columba palumbus) was studied in a January-March period in a Cambridgeshire study area when the birds were feeding on clover fields; many individuals were marked with wing tags enabling them to be identified under field conditions. Normal and underweight (arbitrarily under 450 g) adults survived equally well provided they remained in the flocks living within the study area, where they held dominant positions in the social hierarchy. Juveniles weighing over 450 g had a poorer survival and underweight juveniles the lowest survival of all within the area. Juveniles were more likely than adults to move to places outside the study area (5 to 53 miles) where they had the same survival rate as any adults of similar weight which moved more than five miles. Displaced adults presumably lost the advantages of their position in the established hierarchy and of local experience and now competed on more equal terms with the juveniles. The mean weight of pigeons was highest in those flocks feeding where clover leaf density was highest. Smaller flocks, containing a higher proportion of under-weight birds and fewer juveniles, were found on fields where the leaf density was low (less than 100 leaves/ft2 Dominant birds co-ordinated their searching (paces/min.) and pecking actions to obtain the best components of the feed. Subordinate birds had lower weights and reduced survival prospects compared with dominant birds. Subordinate birds unable to feed successfully in one flock attempted to establish themselves in other feeding groups but if low food densities prevented this they were eventually forced to feed alone. It was found that birds feeding in isolation obtained even less food per unit time than subordinate individuals living in the flock. Nevertheless, solitary birds can feed successfully if the food supply is adequate. Solitary birds devoted much time to looking around as if afraid of being surprised by a predator. But it is more probable that when feeding on certain items pigeaons benefit from the combined from the combined feeding experience of the group and this possibility is discussed. Because a solitarily feeding Wood-pigeon cannot exploit clover efficiently, social feeding behaviour improves the survival chances of the individual and in turn enables population size to be increased; social behaviour does not limit numbers before environmental resources become limiting and any apparent self-regulatory processes are shown to be artifacts (Murton et al. 1971).

345
Un Aggiornamento , credo importante per TUTTI


COLOMBACCI

QUANTI  SONO  IN EUROPA ?

27-51 milioni ( forbice di Census )

Nei vari Lavori anche più recenti , anche quelli da noi riferiti in altri Post , si rilevano molte difformità e differenze di valutazione sul CENSUS effettivo corrente .

Ci sembra quindi importante riportare qui questo riferimento di WEB-Bibliograpy ( copi/incolla)

http://www.iucnredlist.org/details/22690103/0

aggiornato 2013.2

dove si specifica :

   In Europe, the breeding population is estimated to number 9-17 million breeding pairs, equating to 27-51 million individuals). Europe forms 75-94% of the global range, so a very preliminary estimate of the global population size is 30-70 million individuals, although further validation of this estimate is needed.


TRADUZIONE

In Europa, la popolazione nidificante è stimata al numero 9-17.000.000 COPPIE nidificanti, pari a 27-51.000.000 uccelli . L’ Europa costituisce il  75-94% della gamma globale, quindi una stima molto preliminare della dimensione globale della popolazione mondiale è 30-70.000.000 colombacci , anche se è necessaria un'ulteriore conferma di questa stima.

Si specifica che è in atto una sostanziale TENDENZA all’aumento delle Popolazioni in Europa

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