FORUM Club Italiano del Colombaccio

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Topics - colombaiosenese

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Caccia colombaccio fino al 10 febbraio in Abruzzo
   
Nelle province di Teramo, Pescara e Chieti si continuerà ad andare a caccia al colombaccio fino al 10 febbraio. Lo ha stabilito una delibera regionale, proposta dall'assessore alla Caccia, Mauro Febbo, approvata dalla Giunta regionale nel corso della seduta di lunedì 27 gennaio.  "La proroga - spiega Febbo - è stata concessa su richiesta delle Province, con il parere favorevole dell'Ispra".

Il prelievo della specie è possibile solo nella forma dell'appostamento fisso o temporaneo senza l'ausilio del cane. La caccia al colombaccio resta vietata in quattro siti di importanza comunitaria presenti nella Provincia di Chieti. I cacciatori non residenti nelle province dove la caccia è stata prolungata - aggiunge l'assessore - possono esercitare il prelievo alla specie solo se il periodo di caccia coincide con quello stabilito dai calendari approvati dalle Province o Regioni di provenienza".

L'assessore alla Caccia ha tenuto a ribadire che "sono diverse le iniziative prese dall'assessorato dal suo insediamento, finalizzate ad una corretta gestione tecnico-scientifica della caccia. Iniziative che fino al suo insediamento non sono state mai attivate e che oggi permettono al mondo venatorio di esercitare l'attività venatoria nella certezza del diritto".
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da BIGHUNTER..

wowwwwwwww  :-X 

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Archivio 2007-2014 / Confederazione Cacciatori Toscani
« il: 20/01/2014 - 15:50 »
CCT. Qualcuno potrebbe pensare che questo acronimo si riferisca ancora ai vecchi Certificati di Credito del Tesoro. E invece no, di altro credito si tratta. In Toscana, siamo ormai entrati nell'era della Confederazione dei Cacciatori Toscani.

A fine anno, come abbiamo letto anche su Bighunter, i presidenti di Federcaccia e Arcicaccia toscane hanno sottoscritto l'atto costitutivo della nuova compagine e il documento che ne definisce le regole. A giorni dicono che aderirà anche Anuu Migratoristi, che già da tempo sostiene un analogo processo a livello nazionale, che per ora ha dato comunque come risultato l'unificazione di alcuni servizi.


Se si fanno i conti, tenendo presente che qualche migliaio di cacciatori della Toscana preferisce non avere rappresentatività alcuna, le due/(tre) associazioni - punto più punto meno - annoverano nelle proprie file circa il 75% (settantacinquepercento) del variegato mondo dei cacciatori della regione. Ovvero: in un paese di individualisti come l'Italia, in una terra di bastian contrari come la Toscana, tre cacciatori su quattro d'ora in avanti si potranno sentire parte di un'unica organizzazione che pur non essendo una (unica) vera e propria associazione venatoria, a quello sono destinati. Così si legge nelle finalità del sodalizio appena costituito: l'obiettivo, non ci sono dubbi, è l'unità dei cacciatori toscani, la sospirata associazione unitaria di tutti i cacciatori toscani. Per il momento, sviluppando le proprie attività tramite servizi e assistenza offerti agli aderenti e ai loro associati.

Chiari i principi, in sintesi: la valorizzazione della cultura e dell'attività venatoria in tutte le sue forme; l'affermazione di una moderna cultura della conservazione e della fruizione sostenibile delle risorse naturali; la tutela dell'ambiente e del territorio, delle risorse faunistiche, con i cacciatori protagonisti dello sviluppo sostenibile dell'ecosistema e dell'economia rurale, con azioni di carattere promozionale, gestionale, formativo e informativo, in stretto rapporto con organizzazioni, enti, istituzioni che ne condividano obiettivi e programmi; la collaborazione con i soggetti istituzionali competenti, nelle forme disciplinate da appositi protocolli, nel campo della protezione civile e in altre attività coerenti con le proprie finalità statutarie; con le istituzioni locali, le Università e il mondo scientifico, gli Ambiti Territoriali di Caccia ed altri enti operanti nel settore faunistico anche attraverso precise attività di ricerca e monitoraggio degli habitat e della fauna selvatica. E ancora: la promozione dell'immagine della caccia, l'attenzione particolare alle nuove generazioni, al mondo della cultura, della scuola, promuovendo specifici progetti e iniziative tesi a valorizzare la figura del cacciatore e della caccia come soggetti di utilità sociale.

Il sostegno delle proprie attività tramite la costituzione di strumenti di supporto giuridico, legislativo e legale. Nello specifico, la CCT si adopererà nella promozione diretta di corsi per aspiranti cacciatori, di specializzazione e formazione nella gestione faunistico venatoria, nella formazione e nell'aggiornamento per le Guardie Giurate Venatorie Volontarie, di integrazione delle attività di vigilanza sul territorio, gestione di strutture e istituti faunistici e faunistico venatori, tutela e riproduzione della fauna selvatica con particolare impegno alla lotta per il bracconaggio, organizzazione di manifestazioni sportive con particolare riferimento a cinofilia, tiro a volo e a segno (Enci e Fidasc in particolare), tiro con l'arco, falconeria, costituendo centri di assistenza venatoria (CAV), sviluppando servizi e convenzioni per gli associati, e provvedendo a nominare i propri rappresentanti nei comitati degli ATC e nei relativi organi consultivi e di rappresentanza.

Un vero e proprio progetto di revisione, coordinamento e unificazione, anche se per ora ognuna delle associazioni che vi hanno aderito o vi aderiranno manterranno la propria struttura e autonomia. Una specie di lunga – speriamo non lunghissima – luna di miele, alla fine della quale il volto dell'associazionismo toscano c'è da augurarsi che si traduca in quello che tutti, ma dico tutti (salvo qualche rara eccezione) i cacciatori chiedono da tempo.

Un progetto lungimirante, che sicuraamente è di conforto anche alla Regione, che sta marciando a passo svelto nel tentativo di aggiornare il sistema. Prima di Natale ha organizzato una partecipatissima conferenza sugli ungulati, che ha consentito un confronto fra le varie e diverse parti interessate, al fine di elaborare proposte di modifica della legge nazionale. Stessa cosa, con gli stessi obiettivi, verrà proposta il prossimo 24 gennaio, con la conferenza sulle Conoscenze toscane sulla fauna migratoria. E qui, di cose da dire e da...insegnare ce ne dovrebbero essere abbastanza, visto che anche di recente la Regione Toscana ha prevalso su i soliti ricorrenti contro il calendario venatorio, ottenendo ampia soddisfazione da una sentenza che ha dimostrato che se si vuole i dati scientifici per sostenere certe scelte ci sono, più aggiornati e più attendibili di quelli dell'Ispra.

Così farà infine il 21 febbraio, con le stesse finalità, richiamando l'attenzione degli addetti e di tutti gli interessati sulla gestione della piccola fauna stanziale.

Il patrimonio faunistico toscano è davvero consistente, a volte anche problematico, la sensibilità venatoria e la cultura faunistica e ambientale che ne derivano sono altrettanto importanti. Quello che molti si augurano è che anche grazie a questo processo di unificazione (riunificazione dopo un mezzo secolo), in Toscana, si associno di nuovo tutte le forze vive e vivaci della caccia per rilanciare un'attività, antica quanto l'uomo, ma ancora determinante per il futuro dei nostri preziosi ecosistemi.


Franco Vannini

http://www.bighunter.it/Home/Editoriale/Editoriale/tabid/197/newsid707/14289/Default.aspx

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Archivio 2007-2014 / ..un passo avanti a tutti ...
« il: 19/01/2014 - 06:09 »
Caccia Migratoria, venerdì 24 convegno scientifico della Regione Toscana

   
 "Conoscenze toscane sulla fauna migratoria Studi scientifici a confronto". Questo il titolo di un importante convegno organizzato dalla Regione Toscana per venerdì 24 gennaio 2014 alla Sala Auditorium del Consiglio regionale (Palazzo Panciatichi - Via Cavour n. 4).

"Da oltre 20 anni - si legge nella presentazione dell'evento - la Regione Toscana effettua monitoraggi, raccoglie dati e investe risorse per la salvaguardia della fauna migratoria, vero e proprio patrimonio dell’umanità. Nell’ambito del sistema migratorio nazionale, il territorio toscano gioca una funzione chiave per la sua posizione geografica,  con una articolata serie di aree ornitologicamente rilevanti, in massima parte protette. Anche il Sistema Natura 2000 riveste, specialmente a livello rivierasco, un effettivo ruolo di rete ecologica ad elevata connettività, assicurando ai migratori acquatici larga disponibilità di spazi da fruire in sicurezza".

"Questa - continua il volantino - è l’occasione per un’analisi scientifica delle conoscenze a nostra disposizione e per verificare le effettive possibilità operative di una Regione nei confronti di specie le cui sorti dipendono tuttavia da fenomeni riguardanti ambiti territoriali vastissimi di livello sovranazionale".
 
A parlarne ci saranno l'Assessore regionale alla Caccia Gianni Salvadori; Emilio Baldaccini, del Dipartimento di Biologia all'Università di Pisa e di Firenze che parlerà di L’Ornitofauna venatoria in Toscana: considerazioni sulle attività faunistiche e venatorie; Luca Puglisi, del Centro Ornitologico Toscano, che farà il punto sugli ultimi Trenta anni di monitoraggio della fauna svernante e nidificante in Toscana; Lorenzo Vanni, del Dipartimento di Biologia, Università di Pisa - Osservatorio Ornitologico “F. Caterini” che  aggiornerà sulle Recenti attività di ricerca sulla migrazione dei Caradriformi alle Lame di San Rossore; Fernando Spina Dirigente di Ricerca, Responsabile Area Avifauna Migratrice - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con una relazione sui Principi per un prelievo venatorio dell’avifauna migratoria che sia pienamente rispondente ai dettati della Direttiva 2009/147/UE, ed infine, Manuel Esparrago, in rappresentanza della FACE di Bruxelles che parlerà de La direttiva 2009/147/UE e la sua corretta applicazione.
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da Bighunter
 

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Archivio 2007-2014 / CIRCOLI FORZA DUDù vs FORCONI
« il: 12/12/2013 - 11:40 »
..ovvero LA CULTURA DEL NULLA (una logica che destina ad un cane randagio 5 euro al giorno e ne offre invece 0,80 per un bambino dell’asilo.) al cospetto di artigiani, autotrasportatori, piccoli imprenditori,braccianti agricoli,coltivatori,studenti e disoccupati...e perchè no  ??! la nostra ruralità ormai messa inesorabilmente all'angolo ! RIDOTTI ALLA MISERIA E SCORTICATI VIVI DA QUESTO LURIDO SISTEMA.

..vi è da augurarsi fortemente che non degeneri,ma i presupposti ci son tutti !

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Archivio 2007-2014 / Le TRAGI-COMICHE
« il: 05/12/2013 - 12:33 »
Berlusconi annuncia la nascita dei Club Dudù per gli animalisti
     
 Berlusconi parlava sul serio quando ha detto ai suoi senatori di puntare al voto degli amanti degli animali? Probabilmente sì, visto che una settimana dopo quella sortita, stando a ciò che riferisce un articolo di ieri di Repubblica, avrebbe annunciato la nascita dei club animalisti a fianco dei club Forza Silvio, da cui prenderanno il via le operazioni di campagna elettorale nei prossimi mesi.
 
“Se una novità spunta dalla sede di San lorenzo in Lucina (sede di partito, dove Berlusconi ha tenuto un incontro, ndr) sono i club animalisti: ha preannunciato anche quelli. E ovviamente si chiameranno Club Dudù”, scrive Repubblica.
 
Il famoso cagnolino di famiglia (pare regalato alla coppia Berlusconi - Pascale dall'amica Brambilla) sembra quindi essere stato scelto come mascotte dei club, interni a Forza Italia, che si occuperanno di diritti degli animali. Che si sia parlato tanto delle quotidiane avventure del cagnolino di casa Berlusconi negli ultimi mesi proprio in vista del lancio degli omonimi Club?
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BIG HUNTER


 

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Se pensavate che i promotori del ricorso anticaccia in Liguria, dopo la sonora sconfitta al Consiglio di Stato, avrebbero avuto la decenza di tacere, vi sbagliavate. In una nota di oggi  Wwf, Lac e Vas ammettono candidamente ciò che tutti già sapevano, e cioè di aver presentato una sequela interminabile di ricosi allo scopo di fermare la caccia: "l’ordinanza 4683 del Consiglio di Stato depositata oggi pomeriggio riapre varie forme di caccia in Liguria, ma l’obiettivo è stato comunque raggiunto” dicono.


“Colombacci e specie di avifauna della famiglia dei turdidi - spiegano praticamente ammettendo di aver utilizzato strumentalmente lo stratagemma delle richieste cautelari -   hanno in gran parte raggiunto i quartieri di svernamento africani, indisturbati in Liguria (grazie ai 3 stop giudiziari) nel periodo culmine per il passaggio, ossia da metà ottobre a fine novembre. Restiamo dunque ‘grati’ agli amministratori regionali che con la loro insipienza (ad esempio l’inserimento di una specie protetta nell’elenco delle specie cacciabili) hanno permesso, di fatto, questo eccezionale risultato protezionistico in Italia”, commentano dalle associazioni.

etc etc etc etc etc etc etc .....
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da BIGHUNTER

calza a pennello !

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Archivio 2007-2014 / alluvione in SARDEGNA
« il: 20/11/2013 - 16:23 »
..FORSE IN RITARDO MA SICURAMENTE DETTATO DA UNA COSCIENZA SINCERA mi pare doveroso da parte di tutti noi esprimere un'attestato,un pensiero di vicinanza alla popolazione sarda colpita da questa immane tragedia.....mi sembra il minimo che possiamo fare !

forza ragazzi...

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Archivio 2007-2014 / LIGURIA farsa drammatica
« il: 19/11/2013 - 12:29 »
Chiedo scusa al Presidente Boffa, forse tutto ciò influisce marginalmente rispetto all'ordine dei lavori del Consiglio Regionale, ma ho deciso di abbandonare la seduta del Consiglio Regionale. È appena giunta la comunicazione che rende nullo il lavoro svolto da questo Consiglio Regionale, dalle Commissioni competenti e dalla Giunta, che sull'argomento ha lavorato bene. È stata presa una decisione senza neanche ascoltare le parti".
 
"Il Consiglio di Stato - sottolinea Bruzzone - ha sospeso di nuovo l'attività venatoria nella nostra regione, andando a ledere il nostro ruolo. Mi chiedo a questo punto, a cosa serva tenere le elezioni regionali, se un'intera assemblea legislativa compie gli atti, ma poi la sua volontà viene annullata, vanificata. Quindi forse non serve ad alcunché stare in Consiglio Regionale, se i diritti sono lesi da soggetti che non sono democraticamente eletti dal popolo. Ancora una volta, si va a colpire un'intera categoria. Per protesta, chiedendo scusa al Presidente, abbandono l'aula". Così Francesco Bruzzone, ora in Consiglio Regionale a Genova, in risposta alla notizia relativa alla sospensione della caccia da parte del Consiglio di Stato.
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da BIGHUNTER

se non erro è la terza volta che dall'inizio di questa annata venatoria (2013-2014) viene chiusa e poi riaperta la nostra passione !

senza parole....un farsa tutta italiana !

qualcuno dovrebbe intervenire.io,noi non possiamo che esprimere
piena solidarietà agli amici cacciatori liguri.



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Archivio 2007-2014 / EDITORIALE di e da riflessioni
« il: 19/11/2013 - 11:18 »
I tempi cambiano…
Editoriale Beccacce che Passione 6-2013

Abbiamo già sottolineato sulle pagine di questa rivista come la caccia di selezione, che richiede una formazione specifica ai cacciatori, si sia rivelata uno strumento gestionale vincente e un mezzo efficace per ottenere consensi tra l’opinione pubblica meno intransigente circa l’attività venatoria. Ai cacciatori di selezione, infatti, è generalmente riconosciuta una corretta cultura ambientale e un ruolo significativo nella gestione faunistica.
La caccia di selezione, con i suoi rigori, le regole, la richiesta di formazione continua e di impegno in numerose attività ambientali, ha certamente contribuito a sdoganare una nuova immagine del cacciatore. Quello che però ci preme di più, nel corso di questa breve riflessione che introduce alla lettura di questo nuovo numero di Beccacce che Passione, è sottolineare che l’effetto più importante che ha introdotto non è un’immagine nuova dei seguaci di Diana (per quanto fatto socialmente rilevante), né tanto meno il concetto – assolutamente errato – che attraverso questa forma di prelievo si selezioni la fauna selvatica (si lasciano i migliori e si tolgono i peggiori, migliorando le popolazioni selvatiche… eresia!). Piuttosto il fatto che, prima di tutto, ha “selezionato” i cacciatori. Ha selezionato quelli che, motivati a imbracciare una carabina, hanno prima “subìto” l’onere di dover frequentare nuovi corsi, superare esami, dare la propria disponibilità per le attività di monitoraggio e così via, per poi accettarlo di buon grado, del tutto convinti che questo sia l’unico percorso possibile per continuare a praticare la caccia.
I tempi cambiano e se una volta, imbracciando un fucile, tutto (o quasi) era concesso, oggi paghiamo le conseguenze di un ambiente depauperato delle proprie ricchezze. Tra le cause di ciò, non ultima l’eccessiva pressione venatoria, condotta senza tenere nella giusta considerazione il fatto che l’ambiente e la fauna non sono risorse illimitate.
Troviamo quindi “originale” che spesso venga puntato il dito contro cacciatori che in passato si sono limitati a fare quanto era loro concesso, ma che, con il senno di poi, la conoscenza, lo studio e l’impegno, hanno oggi ben compreso l’importanza di misure a tutela di un prelievo commisurato allo status delle popolazioni cacciate.
Si sono adeguati ai tempi e soprattutto hanno capito che ha creato un danno la superficialità con cui in passato non si è tenuto conto delle conseguenze. Certo, c’è chi persevera nell’errore, c’è chi “santo” non è, c’è chi non è in buona fede, ma guardare sempre il peggio e non il meglio sa tanto di incapacità di rinunciare a ciò che è troppo comodo…
E’ nostra convinzione, invece, che migliorando si ha il diritto di ottenere di più.
Molti beccacciai, la maggior parte, hanno sicuramente già dimostrato la volontà di impegnarsi in questo senso, mettendosi a disposizione e dedicando il loro tempo a una serie di attività che hanno aiutato a raccogliere importanti informazioni sulla Scolopax rusticola e sull’ambiente che la ospita. Oggi, come è già accaduto in Abruzzo, dimostrano anche la volontà di accrescere le proprie conoscenze e competenze.
Si parla in maniera sempre più concreta che quella alla beccaccia possa diventare una forma di caccia specialistica. Non vogliamo che la specializzazione diventi un’ulteriore misura restrittiva, ma un’opportunità che, insieme agli oneri, porti anche onori (ad esempio la possibilità, per i cacciatori abilitati alla caccia specialistica alla beccaccia, di prolungare i tempi di caccia oltre i normali periodi previsti dal calendario per la specie) a tutti coloro che fanno rinunce e sacrifici per garantire un futuro alla regina.
La caccia specialistica migliora i cacciatori. Anche per questo, oltre che per le emozioni uniche che questo meraviglioso migratore ci regala, dobbiamo ringraziare la beccaccia.

La redazione
Beccacce che Passione 6-2013
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-
da IL CACCIATORE.COM

perdete 2 minuti per leggere,secondo me è molto interessante............

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Norme in materia di circolazione fuori strada dei veicoli a motore

Art. 1 Finalità
Art. 2 Ambito di applicazione - Divieti
Art. 3 Deroghe
Art. 4 Motoslitte
Art. 5 Percorsi e impianti fissi o temporanei - Divieti
Art. 6 Percorsi fissi - Individuazione - Criteri e procedimento
Art. 7 Impianti fissi - Individuazione - Approvazione del progetto - Autorizzazione alla gestione
Art. 8 Gare e manifestazioni di fuori strada
Art. 9 Vigilanza
Art. 10 Sanzioni amministrative
Art. 11 Disposizioni transitorie (Abrogato)
Art. 12 Pubblicità e materiale informativo
Art. 13 Segnaletica



Art. 01 - Finalità

 

1. Nell’ambito degli indirizzi di cui all’ articolo 4 dello Statuto e delle competenze trasferite alla Regione ai sensi del titolo V del DPR 24 luglio 1977, n. 616 , la presente legge detta la disciplina della circolazione dei veicoli a motore al di fuori delle strade indicate dagli articoli 2 e 3 del Nuovo Codice della Strada, approvato con D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 , nonché delle strade private.

 

Art. 02 - Ambito di applicazione - Divieti

 

1. È fatto divieto a chiunque, salve le deroghe di cui all’ articolo 3 , di circolare con mezzi motorizzati al di fuori delle strade di cui all’ articolo 1 , di costruire impianti fissi per sport da esercitarsi con mezzi motorizzati idonei alla circolazione fuori strada e di allestire a qualsiasi titolo tracciati o percorsi per gare da disputare con i mezzi predetti, nelle seguenti aree:

a) zone soggette a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497 , ivi comprese le categorie di beni indicati nell’articolo 1 della legge 8 agosto 1985, n. 431 ;

b) nei parchi e riserve naturali nazionali e regionali;

c) nelle ulteriori aree comprese nel sistema regionale delle aree protette, come individuate dal piano urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesistici e ambientali approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 296 del 19 luglio 1988 e successive modificazioni;

d) negli alvei di corsi d’acqua pubblici di cui al R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, ad eccezione degli attraversamenti a guado colleganti strade esistenti;

e) nelle zone facenti parti del patrimonio agricolo-forestale della Regione ai sensi della R. 64/76

f) nelle zone adibite o destinate a parchi territoriali urbani dagli strumenti urbanistici comunali;

g) nei territori di protezione della fauna selvatica di cui all’art. 10, lett. a), b) e c) della legge 11 febbraio 1992, n. 157 ;

h) nelle zone soggette a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3267, limitatamente alla costruzione di impianti fissi e all’allestimento di tracciati o percorsi per gare.

2. La circolazione fuori strada con mezzi motorizzati nelle aree di cui al comma 1 è altresì vietata nei sentieri a fondo naturale quali mulattiere, tratturi, di cui all’art. 3, comma 1, punto 48 del Nuovo Codice della Strada, nonché nelle piste da esbosco e cesse parafuoco.((2))

3. Il Comune può inoltre stabilire espressamente il divieto di circolazione fuori strada con mezzi motorizzati ovunque lo ritenga necessario per ragioni di polizia locale, urbana, rurale o per la tutela della stabilita’ del suolo, fermo ogni altro divieto di circolazione, disposto a norma della legislazione vigente dalle autorità competenti.((3))

 

Art. 03 - Deroghe

 

1. In deroga ai divieti di cui all’ articolo 2 , la circolazione fuori strada nelle aree ivi previste è consentita ai seguenti mezzi:

a) di soccorso, antincendio, di vigilanza ed in servizio d’istituto in dotazione agli organi ed amministrazioni statali, provinciali e comunali, nonché alle Comunità montane ed agli enti preposti a servizi di pubblica utilità;

b) delle Forze Armate, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato;

c) utilizzati, occasionalmente, per attività di soccorso, antincendio o per il trasporto di invalidi;

d) adibiti all’effettivo esercizio continuativo di attività agricole e connesse, faunistiche, faunistico-venatorie, forestali e di trasporto merci. Nel caso di attività faunistiche, faunistico-venatorie, forestali e di trasporto merci è necessario il consenso scritto del titolare del fondo;

e) in uso di residenti, abitanti o dimoranti, anche in via temporanea, nonché proprietari, usufruttuari, locatari di abitazioni ivi compresi i familiari;

f) in uso di coloro che debbano accedere ai luoghi non altrimenti raggiungibili per comprovati motivi di lavoro.

2. Il Comune rilascia gratuitamente, per i casi di cui alle lettere e) ed f) del primo comma, apposito contrassegno di autorizzazione al transito.

3. Il contrassegno di cui al secondo comma è rilasciato gratuitamente, per il transito all’interno di parchi e riserve naturali nazionali e regionali, dall’Autorità preposta alla relativa gestione.

 

Art. 04 - Motoslitte

 

1. La circolazione di motoslitte è consentita, nelle aree di cui all’ articolo 2 , soltanto nei casi contemplati dall’ articolo 3

 

Art. 05 - Percorsi e impianti fissi o temporanei - Divieti ( 4 )

 

1. È fatto divieto, salvo quanto previsto dagli articoli 6, 7 e 8 , di predisporre impianti fissi, anche su terreni privati, per la circolazione fuori strada di veicoli a motore, nonché di allestire, a qualsiasi titolo, tracciati o percorsi per gare e manifestazioni, anche a carattere occasionale o estemporaneo, da disputare con i mezzi predetti, anche su sentieri, mulattiere, tratturi, piste da esbosco e cesse parafuoco.

 

Art. 06 - Percorsi fissi - Individuazione - Criteri e procedimento

 

1. Entro centottanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge ciascuna Provincia può individuare nel proprio territorio, escluse le aree di cui all’ articolo 2 , percorsi fissi nei quali sia consentita la circolazione fuori strada di veicoli a motore nello svolgimento di attività ricreative e agonistiche.

2. L’individuazione è fatta secondo criteri che minimizzino il disturbo alla quiete pubblica e gli eventuali danni all’ambiente, tenuto conto della vocazione e situazione idrogeologica dei terreni interessati.

3. La Provincia individua i percorsi previo parere vincolante dei Comuni interessati e previo consenso dei proprietari e conduttori dei fondi. Sono altresì sentite le Comunità montane, se interessate.

4. Abrogato((1))

 

Art. 07 - Impianti fissi - Individuazione - Approvazione del progetto -Autorizzazione alla gestione

 

1. Le aree nelle quali consentire la realizzazione di impianti fissi formati da un percorso chiuso di limitata estensione per lo svolgimento permanente di attività sportive ed agonistiche, possono essere individuate da ciascuna Provincia nel proprio territorio, escluso le aree di cui all’ articolo 2 , primo comma, con i criteri, secondo il procedimento e con le limitazioni di cui all’ articolo 6 L’individuazione deve altresì tenere conto dei vigenti strumenti di pianificazione urbanistica e urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesistici.

1bis. La Provincia può individuare con le procedure di cui all’art. 6 percorsi fissi in aree degradate e marginali ancorché soggette a vincolo idrogeologico, purché verifichi la compatibilità dei percorsi con il vincolo stesso.(5)

2. Abrogato((1))

3. I progetti degli impianti fissi e delle correlate infrastrutture, corredati da uno studio di impatto ambientale, sono approvati dal Comune che rilascia, se e in quanto necessaria ai sensi delle disposizioni vigenti, la relativa concessione edilizia, ferma la necessità del previo conseguimento delle altre autorizzazioni previste ai sensi della legislazione vigente.

4. Il Comune rilascia l’autorizzazione alla gestione degli impianti di cui al terzo comma previa stipula di apposita convenzione con la quale il gestore si impegna ad adottare misure idonee a garantire la sicurezza degli impianti, nonché tutte le cautele tecniche necessarie ad evitare che le piste formate dal transito dei veicoli compromettano la stabilità idrogeologica dei terreni. Con la stessa convenzione il gestore si impegna al ripristino di luoghi nel caso di cessazione dell’attività, prestando idonee garanzie finanziarie.

 

Art. 08 - Gare e manifestazioni di fuori strada

 

1. Le gare e manifestazioni di fuori strada, anche se a carattere occasionale, si svolgono normalmente nei percorsi e impianti fissi di cui agli articoli 6 e 7

2. In via eccezionale la Provincia può autorizzare lo svolgimento di manifestazioni e gare ogni anno, ciascuna di durata non superiore ai tre giorni, sui percorsi diversi da quelli indicati negli articoli 6 e 7 , escluse comunque le aree di cui all’ articolo 2

3. L’autorizzazione è concessa previo il consenso del titolare del fondo e il parere vincolante del Comune e previa l’assunzione degli obblighi di ripristino e la prestazione delle garanzie previste dall’ art. 7 , quarto comma, da parte del richiedente.

 

Art. 09 - Vigilanza

 

1. Sono incaricati di vigilare sull’osservanza della presente legge gli organi di polizia locale, gli ufficiali di polizia giudiziaria, gli organi di polizia forestale di vigilanza ordinaria sulla caccia e sulla pesca, gli agenti giurati che ne abbiano facoltà a norma della legislazione vigente.

 

Art. 10 - Sanzioni amministrative

 

1. Chiunque violi i divieti di cui all’ articolo 2 è soggetto alla sanzione pecuniaria amministrativa da € 154,00 a € 516,00.

2. Qualora il conducente non ottemperi alla formale intimazione di fermarsi, si applica, in aggiunta alla sanzione prevista dal primo comma, la sanzione amministrativa pecuniaria dal € 51,00 a € 154,00.

3. Chiunque violi le disposizioni di cui all’ articolo 4 è soggetto alla sanzione pecuniaria amministrativa da € 1.032,00 a € 10.329,00. Analoga sanzione è stabilita per le violazioni dei divieti di cui all’ art. 5

4. Per quanto non previsto, si applica la R. 12 novembre 1993, n. 85 recante "Disposizioni per l’applicazione delle sanzioni amministrative".

 

Art. 11 - Disposizioni transitorie

 

Abrogato…...(6)

 

Art. 12 - Pubblicità e materiale informativo

 

1. Presso le Province e i Comuni interessati sono predisposte e rese consultabili cartografie riportanti l’ubicazione e le caratteristiche dei percorsi destinati alla circolazione fuori strada e degli impianti fissi.

2. I proprietari e i conducenti dei veicoli atti alla circolazione fuori strada sono tenuti a prendere visione delle cartografie di cui al primo comma.

3. Con la legge di bilancio è predisposto apposito capitolo di spesa per la produzione di materiale informativo sui nuovi obblighi per i conducenti di veicoli fuori strada e per la realizzazione della segnaletica monitoria di cui all’ articolo 13

 

Art. 13 - Segnaletica

 

1. Le Province provvedono, entro trenta giorni dall’individuazione dei percorsi fissi, ad apporre apposita segnaletica:

a) di divieto di circolazione, in conformità alle tipologie vigenti, sulle strade di accesso lungo i perimetri delle aree di cui all’ articolo 2 ;

b) di individuazione dei percorsi nei quali, ai sensi dell’ articolo 6 , è consentita la circolazione dei veicoli fuori strada.

2. È fatto obbligo ai gestori di indicare con apposita segnaletica la presenza degli impianti fissi di cui all’ articolo 7.

 

Note del Redattore:

[0] V. anche L.R. 10 aprile 1997, n. 27 , recante: "Disposizioni in materia di sanzioni amministrative".

[1] Comma abrogato con L.R. 16 gennaio 1995, n. 5 , art. 41.

[2] Comma così sostituito con L.R. 25 maggio 1998, n. 26 , art. 1

[3] Comma così aggiunto con L.R. 25 maggio 1998, n. 26 , art. 2

[4] Articolo così sostituito con L.R. 25 maggio 1998, n. 26 , art.3.

[5] Comma aggiunto con L.R. 25 maggio 1998, n. 26 , art.4.

[6] Articolo abrogato con L.R. 2 aprile 2002, n. 11 , art. 1.

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meglio conoscere e ricordare per evitare poi,spiacevoli inconvenienti e poter far valere le nostre ragioni col SAPERE !


   











   

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E dàlli al cacciatore
Un emendamento alla legge di stabilità prevede di portare a 350 euro la tassa sul porto di fucile.
Proposto da senatori di sel e pd non nuovi alle campagne anticaccia e... senza vergogna!

“7-bis. A decorrere dall’anno 2014 la tassa di concessione governativa prevista per la licenza di porto di fucile, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641 è incrementata del 100 per cento”. È il testo di un pericoloso emendamento alla legge di stabilità presentato dalla senatrice Loredana De Petris con Luciano Uras e Monica Cirinnà. Gli amabili senatori intendono insomma rastrellare denaro per la collettività proprio nelle tasche dei già tartassati cacciatori. Che oggi pagano 173,16 euro al rilascio e ogni 6 anni per il loro porto di fucile per uso caccia. Senza contare le altre tasse e gabelle che pagano tutti gli anni per vedersi maltrattati e vilipesi, e con la stagione sempre più sforbiciata dai ricorsi.
Considerando che i cacciatori in Italia sono circa 700 mila, la nuova tassa raddoppiata a 346,32 euro (una tassa che non ha eguali in Europa) porterebbe nelle casse dello Stato oltre 24 milioni di euro.
Bazzecole, in confronto, l’aumento a 15,5 euro per i detentori di Porto di arma lunga per difesa personale: sono circa 1.000, ma devono rinnovare ogni anno.

La strategia non stupisce: dàlli al cacciatore, chissà che non smetta… La prima promotrice dell’emendamento, la De Petris (loredana.depetris@senato.it, twitter.com/PetrisDe), romana, alla terza legislatura, è presidente del gruppo misto (sinistra ecologia e libertà) ed è stata responsabile organizzativa dei referendum contro la caccia negli anni Ottanta. Il cagliaritano Uras (luciano.uras@senato.it, www.lucianouras.it), sempre di sel, già consigliere della Regione Sardegna, la Cirinnà (monica.cirinna@senato.it, www.monicacirinna.it), romana, imprenditore di società agricola nel Grossetano e avvocato non più iscritto all’Albo, animalista e ambientalista di Legambiente, è del pd.

Oltre a consigliare ai senatori in questione di vergognarsi, invitiamo i senatori di buon senso ad agire per impedire questo ladricinio ai danni di una categoria abitualmente tratassata.
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da ARMI E TIRO e IL CACCIATORE.COM


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Ho ricevuto alle 19.30 una telefonata inaspettata ma spesso pensata e che mi ha fatto davvero tanto tanto tanto piacere.E forse è diminutivo decrivere così quello che ho provato durante la conversazione...

Una di quelle emozioni nel risentire un protagonista della caccia ai colombacci,un ragazzo col cuore grande,un leader del forum,sia nel bene che a volte male ma solo per l'implusività sincera che lo contraddistingue....semplicemente un GRANDE.

Bypasso nel raccontare il nostro splendido dialogo riportando a tutti voi i più calorosi e cari saluti da   FLAVIO FAINA 
....impossibilitato nell'accedere al pc per vari motivi !

VI ABBRACCIA TUTTI............. :'( con la promessa che appena gli sarà possibile,rientrerà a far parte di questo magnifico circo !!


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PER ALTA VAL D'ELSA si intende : POGGIBONSI-SAN GIMIGNANO-COLLE-STROVE-PIEVESCOLA-CASOLE-RADICONDOLI .... logicamente anche località e zone limitrofe e se poi qualcun'altro vuole aggregarsi è sicuramente ben accetto !!!

Al momento il luogo della cena è da definire(ne consegue pure l'importo)In seguito verrà data la conferma ufficiale e quindi postati i recapiti telefonici a cui dare l'eventuale adesione.

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"...Purtroppo, mai come quest'anno, chi pratica la caccia tradizionale al colombaccio ha potuto verificare come questi uccelli abbiano associato il volo dei nostri volantini ai colpi di fucile, col risultato che è diventato difficilissimo vedere quelle “curate” che ti facevano svenire. Ho visto colombacci insospettirsi anche degli ibridi utilizzati come zimbelli. Siamo verso l'inizio della fine della caccia tradizionale? Lascio a voi la risposta. ! "    by Luca Bececco
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Non me ne voglia Luca se ho estrapolato questo suo pensiero,a mio modesto parere ineccepibile,dal suo splendido minuzioso sito-agenda, riservato al migratorista....per avviare una discussione che senz'altro non chiarirà nulla ma che oggi come non mai risulta attualissima e strettamente legata alla nostra passione....
Tutto è supponibile e pensabile ma di fatto niente sarà mai assoluto.. tutto resta e resterà un mistero della natura..come lo stesso PASSO è e sarà per sempre !

a voi il campo (io son arrivato sulla mia quercia a supporre pure l'inverosimile....ultima spiaggia è il MAGO DELL'ACCESA . :-[ )

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Archivio 2007-2014 / regione Toscana e appostamenti fissi
« il: 05/11/2013 - 19:06 »
..si potrebbe anticipare qualcosina !

ma aspettiam seduti sul letto del fiume che passi il cadavere del nostro "nemico" ...  ;D  ;D

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