FORUM Club Italiano del Colombaccio

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Post - Rimescolo

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In compenso Luca hai lasciato due Vasco Feligetti, non si sa mai, se domani uno lasciasse, c'è sempre l'altro...
Via vediamo di navigare in acque chiare e soprattutto calme, senza rischio di andare a sbattere, evitiamo anche gli "inchini" che possono essere disastrosi, la Concordia insegna.
Rimescolo

362
Archivio 2007-2014 / Re:capnno in affitto
« il: 24/02/2014 - 20:55 »
Pelo52, ho letto attentamente il verbale del direttivo del club, ci sono fra i(dirigenti) due Vasco Feligetti, ho pensato che uno dei due fosse riferito all'amico Paolo Cenni, forse mi sono sbagliato, ma a leggerti sembra che tu abbia delle facoltà.....di censura.
Mi esprimo meglio, non pensi di esagerare? ti voglio ricordare che c'è un limite ad ogni cosa e per ogni cosa, ma sarebbe meglio che qualcuno che conta(uno,due,tre...)mettesse fine a questo estenuante teatrino fratricida.

Bonaaaaaaaa
Rimescolo

363
Archivio 2007-2014 / Re:Parola ai più esperti.
« il: 23/02/2014 - 21:22 »
Saluto Gabriele, questo argomento è stato ampiamente dibattuto in altri post, se hai pazienza di andarti a ricercare i vecchi, troverai ampie disamine.
In ogni modo voglio incoraggiarti:
- tutti gli anni si possono e si debbono (per alcuni impianti)addestrare volantini giovani.
- non è indispensabile avere dei soggetti esperti, ma è necessario avere tempo a disposizione, pazienza e soggetti docili, selezionati e predisposti al lavoro(i migliori volantini per me sono i ternani)
- per la docilità intendo di razza, non docilità da allevamento a mano, che può essere utile per piccioni fermi ma non per volantini
- i volantini o i soggetti destinati a tale scopo devono avere un pizzico di "selvatico", svegli e pronti a partire ad ogni comando, cosa che nei soggetti allevati a mano può venir meno.
- occorre osservare il comportamento del piccione sulla racchetta, alcuni svolgono bene la cimbellata, altri preferiscono volare
- hai capito che io prima di destinarli al volo li provo sulla racchetta o stantuffo

Ognuno di noi ha un metodo, l'importante è osservare e provare, provare, provare, a far divertire, mangiare e bere (non solo lavorare)i soggetti in addestramento.
In bocca al lupo,
Rimescolo

364
Archivio 2007-2014 / Re:Zimbelli sulla pianta del capanno
« il: 23/02/2014 - 21:03 »
Tutto è relativo, i piccioni vicini al capanno sono molto utili se li impieghi per far scoprire il gioco, pompe o stantuffi come preferisci chiamarli.
A corto secondo me sono anche più funzionali, la sollecitazione che gli imprimi viene scaricata quasi per intero sul cimbello, in modo da fargli fare quei metri necessari per essere visto dai selvatici.
Successivamente a questa fase dovrebbero restare dei semplici attori in osservazione, mentre l'interesse e il gioco finale, secondo me deve orientarsi altrove, delicatamente ma altrove, verso piante di buttata o a portata di schioppo.
Altra cosa è cacciare solo....ma io amo la condivisione....
un saluto alla primula rossa,
Rimescolo

365
Senza malizia, senza ironia, senza pregiudizi o deviate interpretazioni.....
Il metodo della cattura con le reti (palombieres)è molto bello da vedere per le tecniche e la coordinazione di un lavoro di gruppo ben orchestrato e di notevole rendimento, la conclusione da rivedere.....
Detto questo non trovo questa metodologia inserita in un contesto moderno di gestione controllata di prelievi compatibili e sostenibili al contenimento o allo sviluppo di una specie selvatica.
La tradizione è un impegno e una testimonianza imprescindibile di un percorso di vita, e perciò dobbiamo contribuire a non farla dimenticare, altra cosa è mantenerla nonostante cozzi con la crescita della civiltà di un popolo.
Sarebbe un argomento interessantissimo, ma vorrei terminare con l'auspicio che questa tecnica così affascinante, costosa e impegnativa potesse un domani terminare con l'inanellamento e il reinvolo di tutti i colombacci
catturati. Forse sarà utopia, ma se fossero compensate tutte le ore ad essa dedicate, economicamente parlando sostengo, di ogno soggetto impegnato, come un altro dignitoso lavoro, da parte degli enti pubblici, o da associazioni misto/ambientaliste, avremmo raggiunto un risultato di grande rilievo scientifico/natural/venatorio.

crediamoci,
Rimescolo

366
L'Angolo del Veterinario / Re:Piccioni
« il: 22/02/2014 - 12:02 »
Ribaltina ciao, nel consumo personale è considerato anche l'utilizzo...che sottintende caccia, fiere ecc...
Il consiglio di Badger è molto importante per non incorrere in auto sanzioni, molto salate, che scattano d'ufficio.
La denuncia di ogni detenzione (o allevamento) all'a.s.l mette al riparo e permette di avere in tempo reale ogni informazione sanitaria specifica.
Il costo di tale comunicazione si aggira sui 12 euro complessivi.
Questo credo sia legge regionale, sicuramente normativa della provincia di Livorno!
Un saluto,
Rimescolo

367
Ciao Massy, ho avuto il piacere di assistere ad una illustrazione dettagliata della L.R.T.N°65, da parte del tuo paesano Enrico Spinelli.
Lo citai a suo tempo, (14/02/2014), non lasciava dubbi alla sua interpretazione, chiaro e sintetico al tempo stesso.
Altra cosa sono gli annessi, i "corredi", che la regione toscana per sua volontà e competenza, non ha affrontato (giustamente aggiungo).
Il mio comune, messo al corrente della nuova legge regionale di disciplina degli appostamenti fissi, consiglia di seguire il comune di Firenze nella comunicazione dell'esistenza di tali appostamenti, in carta libera da consegnare all'ufficio assetto del territorio.
Le "baracche" non devono presentare coperture in lamiera, pavimentazione e ancoraggi in cemento, e non deve evidenziare l'utilizzo permanente a scopo di residenza, oltre ad essere amovibili in breve tempo.
Credo che oltre non avessimo a desiderare,

Rimescolo

368
Bentornato alla "primula rossa" Levante.....che si dice, se non ti bagna sei un birbante.

369
Archivio 2007-2014 / Re:A.A.A......
« il: 19/02/2014 - 13:40 »
Il ritorno del Comandante sarebbe salutato come un "valore aggiunto", ma oltre ad avere a cuore il suo ritorno vi consiglio di osservare attentamente i rimasti, perchè a perdere un "cliente" si fa presto, per riaverlo a volte non basta una vita....

Rimescolo

370
Mi sembra che perseverare su questi espliciti riferimenti, sia non solo diabolico, ma voglia ottenere per "sgomento", "rassegnazione" o "esurimento" un obbiettivo più volte dichiarato, sfacciatamente dichiarato, e avallato (chiarissimo) dal alcuni dirigenti del club, alcuni in maniera scoperta altri in modo "carbonaro".....
Per finire questa diatriba, il tempo è scaduto.....
Bonaaaaaaaa

371
Ciao Giovanni, intanto auguri per un recupero efficace e indolore del tuo gomito.
Per la mangiatoia è necessario che tu intervenga con l'ingegno, io utilizzo sia quelle interne alle gabbie, sia quelle esterne, si trovano in commercio, sono metalliche, con contenitore.
Se le posizioni esterne, devi tagliare a misura la rete per inserire la "mangiatoia"all'interno, e dall'esterno la carichi di granaglie.
C'è uno sportellino che te penserai bene di renderlo impermeabile applicando un foglio di gomma o di plastica non direttamente sullo sportello ma sopra, indipendente a mo di tettoia, fissato alla rete.
Spero di essere stato esaustivo, per il percorso dei colombacci ti risponderanno altri.
Un saluto,
Rimescolo

372
Archivio 2007-2014 / Re:Buon Lavoro
« il: 17/02/2014 - 23:05 »
Non sapevo di Paolo ne di Levante, i loro silenzi non erano "negativi", sapevamo che c'erano e questo poteva anche bastare....
sono dispiaciuto,
Un abbraccio a tutt'eddue,
Rimescolo

373
Racconti di Caccia / Re:RACCONTI DI CACCIA
« il: 17/02/2014 - 23:00 »
Inverno 1978/1979....

Il racconto che mi appresto a scrivere risale a molto tempo fa, un tempo nel quale facevano notizia le "imprese" dei cacciatori del paese, siano stati essi adulti o giovanissimi, bravi o meno bravi, "scafati" o "neofiti", per il semplice motivo che erano parte integrante del tessuto sociale della comunità.
Non avevamo giudizi o pregiudizi indirizzati contro e disprezzanti come succede in tempi moderni, eppure mi sento di affermare che non eravamo certo migliori di oggi, almeno dal punto di vista della conoscenza e della maturità culturale accresciuta responsabilmente, della materia, in un contesto sicuramente più ampio del concetto di prelievo sostenibile di selvaggina.
A quei tempi l'obbiettivo di un giovane cacciatore come me, (cresciuto in mezzo a tanti maestri), era quello di misurarsi e dimostrare che avevo seguito i consigli e gli insegnamenti da loro donati.
L'impegno che assumevo era tale che poteva sembrare eccessivo per l'esercizio di una disciplina di caccia, al cinghiale, concepita soprattutto come possesso di una preda da spartire a fini alimentari.

Ma veniamo al racconto, ricordo di un venerdì molto umido, con terreno adatto a scoprirne i passaggi di ungulati.
Non avevo molta esperienza ne approfonditi insegnamenti per questo selvatico che si era "affacciato" nei nostri territori da poco tempo, in compenso avevo un occhio ispezionatore molto sviluppato e non tardai nell'ispezione consigliata dal "Bertucci", (un cugino di Rimescolo, molto burbero ed esigente ma ottimo cacciatore), a scoprire il transito di un grosso cinghiale, rivelatosi poi maschio, con un evidente malformazione ad una zampa anteriore.
La "traccia" risultava anomala, l'impronta era caratterizzata da un "unghiolo" verticale divaricato.
La sera del venerdì riferisco la scoperta, ma non garantisco la sosta e quindi la presenza del solengo nel territorio ispezionato, e viene deciso di organizzare per il giorno successivo, sabato, una battuta distante tre o quattro km più a nord.
Più a nord era il terrorio dei maestri Eugenio ed Ernesto (abitavano in campagna), i quali oltre che amici, erano e non solo per me, dei punti fermi di riferimento, utilizzavano anche dei "mezzi" cani  per lo scovo, mezzi perchè erano piccoli e bravi a metà!
Il gruppo dei "paesani" composto da quattro amici e parenti, compreso Rimescolo, avevano acquistato LILLA, una segugia nero focata, pelo forte, molto lunga nella cerca e nella seguita, ottimo timbro di voce, intelligente e capace di affezionarsi ad ognuno, un tantino insufficiente nell'abbaio a fermo. Successivamente risulterà un ottimo acquisto per la squadra, condiviso anche dai primi dubbiosi, morirà di vecchiaia dopo un brillante percorso venatorio a beneficio della nascente squadra di cinghialai.

Ritorniamo alla battuta che ricordiamo svolgersi più a nord, e precisamente all'aione, a ridosso del Monte Calvi (632 m s.l.v), Lilla viene sciolta su una traversata dela notte, e si dirige decisa con marcata vocalità, verso sud, direzione le ferruzze.
A seguirla siamo in tre o quattro, ricordo bene del Bertucci, del nipote Renzo e di Ernesto che apparirà subito dopo che ebbi la fortuna della cattura del solengo.
Un particolare molto importante e determinante per la cattura fu in quel frangente, il comportamento che assunsi, e cioè:
- mi soffermai quando, seguendo Lilla nella passata verso lo scovo, giudicai prossimo lo scovo del cinghiale e interessante il "trattoio" dova mi trovavo, con buone possibilità di tiro.
Andò esattamente come mi ero immaginato, e il colpo che indirizzai fù mortale per il solengo.
Arrivò per primo Ernesto, si espresse con un sorriso di compiacimento misto a sottolineare la mia astuzia e felice intuito, di tutt'altra natura furono i commenti di alcuni componenti la squadra, ma la mia soddisfazione non venne offuscata soprattutto perchè da un esame attento della carcassa risultò essere il cinghiale che avevo tracciato il giorno prima in Montorsi, a 4 km di distanza, un verro che aveva una zampa anteriore ferita da alcuni anni, con un impedimento superficiale ma evidenziato da una postura anormale di adattamento.
Con il passare del tempo è cambiato il mio atteggiamento, mi spiego meglio, l'insegnamento dei cacciatori di allora era improntato allo studio dei luoghi, dei comportamenti dei selvatici, della conoscenza dei cani, della fiducia in noi stessi allo scopo principale di catturare il selvatico, qualunque esso fosse stato, per dividerlo con altri o da soli per scopo alimentare.
Successivamente con l'avvento di selvaggina grossa, e con la necessità di organizzarsi in squadre di cacciatori è maturata una cultura più ampia di socialità e condivisione di emozioni di caccia fra gruppi.
Ecco allora il rispetto del tiro e della cattura non solo come fine ultimo, ma ricerca di metodologie ed di etiche conformi alle nuove risultanze oggettive.
Ovviamente il desiderio e la voglia dello sparo o della cattura non deve mai venire meno per nessun cacciatore, ma sia questa accompagnata da un sano e rispettoso atteggiamento di condivisione e non di mero egoismo soggettivo.

Lilla e il solengo delle "ferruzze", un racconto vero che fece parlare il paese, e fece coniare a Eugenio, rivolgendosi ai componenti la squadra, la frase: quando sparano RENATO E MAURO, preparate il palo!
Espressione che significava cinghiale catturato, il palo serviva per il trasporto a spalla.
I tempi sono cambiati, i riflessi sono calati, ma soprattutto è calato l'udito, fondamentale per avvertire l'arrivo o la presenza dei selvatici, si dice a ragione che i cinghiali si catturano con l'orecchio, e i colombacci con l'occhio....
Spero di non avervi annoiato oltre il limite, perchè avrei ancora qualcosa da raccontare....

con rispetto,
Rimescolo


 


374
Non dimenticare Coda, (non sapendo a quale provincia appartieni)che ogni provincia applica una normativa per eventuali capanni di ribattuta fino a due (LI), mentre la provincia di Firenze ne autorizza un solo impianto lungo max 15 metri.

375
Archivio 2007-2014 / Re:IL CLUB, PERCHE' ?
« il: 17/02/2014 - 19:07 »
Bravo Badger, vorrei solo rassicurare (se mai ce ne fosse bisogno, perchè credo di conoscerti abbastanza) che la tua cultura serve al forum e a noi tutti, a patto che la base o la massa non si senta esclusa dagli argomenti trattati anche scientificamente.
Non ho motivo di dubitare una selettività inopportuna o una convivenza di elitè, come ho sostenuto in passato, ognuno di noi deve ritagliarsi un ruolo all'interno del club senza sigilli, ma con aperture al dialogo e alla conoscenza.
Sei partito con l'entusiasmo dovuto, un solo consiglio, assicurati che gli "scolari" capiscano la tua materia, e se qualcuno può avere difficoltà, aspettalo e ripeti la lezione.
Ormai sei entrato nel ruolo che ti compete e risulta ovvio che tu ne gioisca, per la crescita di ognuno (aggiungo).
Ti rinnovo la mia stima e il mio sincero in bocca al lupo,
Rimescolo

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