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Post - Rimescolo

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Racconti di Caccia / Re:RACCONTI DI CACCIA
« il: 27/03/2014 - 21:15 »
Giornata d'inverno con Marcello

Il racconto è stato vissuto intorno all'anno 200/2001 e vuole ricordare una delle numerose avventure di caccia alla beccaccia con gli amici specialisti, uno di questi Marcello si distingue per il carattere, la sapienza, la peculiarità e lo stile.
Rifiuta da sempre l'aspetto (non consentito)e maledice chi pratica questa penosa forma di prelievo della regina del bosco, inutile scrivere che chi non è della sua opinione, non va a fargli compagnia per boschi.
Non entra mai nella macchia per poche ore, ma sempre dall'alba al tramonto e con al seguito il "tascapane" con i viveri per la giornata, suoi e del cane, una boccia d'acqua e 1/4 di litro di vino rosso generoso che accompagni la pancetta o la rosticciana di maiale rigorosamente cotta alla brace nell'ora che va da mezzogiorno all'una. Marcello è meticoloso, e quando si avvicina l'ora di pranzo si procura una forcella, preferibilmente di scopa o di orniello, che servirà per infilzare la carne prescelta, salcicce comprese. Pane fresco di forno e alla fine siccome è anche "ghiotto", una noce non manca mai e soprattutto il dolce, che sia cioccolata o panforte,  panettone o pandoro poco importa, basta che sia dolce.
Marcello è un omone, sul metro e ottanta, con i suoi 95 kg di peso corporeo è un bel daffare per i suoi ginocchi, tant'è che spesso si aiuta con un bastone, dritto e leggero, non pensate di vedergli un bastone storto e pesante, no lui lo cerca dritto e leggero e sa sempre dove e come trovarlo...e lo trova. Le sue gambe hanno percorso migliaia di km per boschi e tagliate, sempre accompagnato dai suoi fedeli ausiliari, siano essi stati setter inglesi, pointer, o bracchi tedeschi, specialisti e specializzati, in cerca di beccacce.
Non ha mai amato grandi "combriccole", ben che abbia avuto tanti estimatori e amici, e la maggior parte delle giornate di caccia le ha trascorse e vissute insieme al suo amico inseparabile Franco, detto Coltellino, da poco tempo, ormai passato a miglior vita.
Il periodo che mi appresto a descrivere e a ricordare con tanta emozione e rispetto per gli attori coinvolti, per l'ambiente boschivo molto impegnativo, e per il degno e soddisfacente risultato finale, ci riporta in salita verso il Romitorio, Poggio Coronato, da S.Carlo, paese alle pendici del Monte Calvi.
Marcello vive tutt'ora a S.Vincenzo (LI) ma ormai da diversi anni, per raggiunti limiti d'età, non frequenta più attività venatorie, ma solamente meritati riposi e vacanze estive montane, con la moglie Rina.
Siamo alla fine di novembre, una telefonata mi raggiunge e concordiamo una uscita a beccacce con Dik, setter inglese bianco nero, taglia grossa, un bel "testone" e tanta, tantissima capacità di cerca e trattamento della regina in punta di piedi.
Il lavoro nella macelleria mi permette di assentarmi per alcune fughe di caccia, la moglie ormai è sicura di se e ha ricevuto una padronanza del mestiere che le permette di esercitare la vendita al dettaglio delle carni che mi premuro anticipatamente di disporgli nel banco frigo.
Orgoglioso di averla inoltrata in si grande responsabilità ed averne colto di riflesso e direttamente i risultati positivi, parto per l'avventura con Marcello, non prima di aver preparato salcicce (da me amorevolmente prodotte nel laboratorio), e rosticciana che metteremo a "sfrigolare" sulla brace a metà giornata.
Le sette, ora stabilita per la partenza, mi vede puntuale davanti al palazzo dove abita Marcello, che ovviamente si fa trovare pronto, con il pane fresco e il dolce, e con Dik che sembra non capire la mia presenza.
Più tardi, a metà mattinata, sembrò che ci conoscessimo da sempre, una vera delizia vederlo in opera, con accostamenti e ferme a "bloccare" la regina, quasi a ipnotizzarla, e con alcuni riporti decisi e rapidi.
Dimenticavo un dettaglio importante, Marcello mi invitò a usare un suo vecchio automatico cal. 12, (oppure glielo chiesi io, non ricordo)con canna da 60 cilindrica, e ad utilizzare cartucce caricate da lui, miste a qualche dispersante con piombo n°8 di JK6, la regina non avrebbe sofferto se investita da quelle rosate, e così fù.
La mattinata era decisamente fredda  e leggermente umida, decidemmo di affrontare i monti che vanno da S.Carlo verso Sassetta,  lato solatio, a ridosso della tramontana che soffiava leggera, in quota. Alle venelle incontrammo la prima beccaccia, una regina che aveva l'"argigno" da alcuni giorni in quel luogo e che era già stata scoperta in precedenza da Dik, il quale non esitò a bloccarla nella rimessa facilitandomi il tiro. Dik riporta e Marcello di pochi complimenti mi guarda come a dire lo sapevo, bravo, e si continua l'ascesa verso il romitorio. A ridosso del monte, in perfetta armonia di ambiente misto a rocce e toppe di macchia mediterranea, con sfondo di un paesaggio avvolgente vista mare, il campano di Dik resta muto.
Marcello, complice una sordità maturata durante gli anni di lavoro alla Solvay, e non ultimo alle numerose cartucce sparate alla regina del bosco, con risultati esilaranti per alcune performance ottenute nella lunghissima esperienza vissuta.
Marcello ama ricordare spesso che è stato uno dei pochi specialisti che abbiano avuto la possibilità di fare una coppiola "piena" e due "scempie" a regine involate contemporaneamente sotto la ferma del cane, bravissimo, i miei più sinceri complimenti.
Ma torniamo al campano che Marcello aveva disposto sotto il petto di Dik, tramite una "braca" artigianale di "vacchetta" che veniva indossata dal cane per evitare disturbi sonori all'orecchio  e per far sentire al conduttore la posizione dell'ausiliare in cerca.
Mi soffermo sul campano di Dik perchè era veramente da bovino adulto, forse acquistato in montagna durante le vacanze estive. Emetteva un suono cupo tipo don dorodon don .....ma facile da seguire e tale da non disturbare le regine che forse  lo confondevano come fosse indossato da mucche al pascolo!
Il campano era muto, e quando si verificava questa particolarità Marcello e ogni cacciatore specialista di beccacce, si accerta emettendo un leggero fischio di richiamo del cane, fiuuu fiuuu, e se questo non si muove o accenna un den, o don del campano, significa che il cane è in ferma sul selvatico.
Abbiamo localizzato il punto di silenzio, conosco il territorio, mi dirigo in fretta in una radura poco distante, Marcello accosta il cane e ad un mio segnale di pronto fa involare la beccaccia che colpisco facilmente. Dik riporta la regina al padrone e dopo i soliti sufficienti compiacimenti si riparte per la collacchia, dove è prevista una sosta pranzo a base di carne che avevo preparato di primo mattino.
Il pomeriggio vede Marcello a passeggio per le strade delle loppole, mentre Dik che nel frattempo si è fidato di me, mi porta ad ispezionare ancora delle rimesse.
La terza regina che avevamo "levato" in tarda mattinata, prima della pausa pranzo, era ritornata sulle sua, termine usato dai beccacciai per definire un ritorno della stessa, di sua spontanea volontà, nello stesso luogo dove era stata involata in precedenza.
Marcello dalla sua saggezza ed esperienza, era lì piazzato a mia insaputa, e con mia profonda e incommisurata soddisfazione, con un tiro di stoccata conquista la terza regina della giornata, la più bella, desiderata e assaporata.
Non abbiamo più spazio per le nostre emozioni, decidiamo di incamminarci per il ritorno, un lungo ritorno nel quale anche Dik sembra essere sazio e saturo di felicità, ci segue a trotterello in silenzio, il campano è stato tolto e il lavoro è terminato.
Il cammino è contornato da ricordi di azioni di caccia e di incontri fortuiti con altri selvatici, un branco rumoroso di colombacci, un lellero pieno di merli che si cibavano dei suoi frutti, un cinghiale che non voleva scappare ma che sembrava volesse giocare con il cane da ferma, uno scoiattolo curioso che saltellava sopra la querce, un temporale che ci aveva bagnato ecc..ecc..
Arrivammo a casa che era ormai l'imbrunire, anche un poco stanchi per il percorso ripido e variegato che avevamo ispezionato con Dik durante la giornata, ma sereni e felici di aver trascorso insieme momenti di autentica passione ed arte, di condivisione e realizzazione di emozioni, con Marcello, Dik, io, le regine e la maestosa natura, in assoluta tranquillità. Grazie Marcello


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La risposta sta nel post originale,
grazie all'amico Diego e a Vasco che l'ha ricordato.
A presto,
Rimescolo

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Archivio 2007-2014 / Re:CACCIUCCATA DI MAGGIO
« il: 27/03/2014 - 21:01 »
Allora vogliamo partecipare ancora alla cacciuccata di maggio, o al ritrovo del temperino? questo è il vecchio post, che ripropongo all'attenzione dei partecipanti, e degli assenti (anche se invitati).
Tutti ovviamente sono stati e sono invitati al tradizionale appuntamento, che l'amicizia, sensibilità e gentilezza di Diego ha voluto riproporre su youtube.
Caro Luca vai a rileggerti gli inviti "diretti", e scoprirari che eri fra i desiderati....
La data da stabilire sarà nel mese di maggio (dopo il 10) e un sabato che non sia concomintante con "caccia village di Bastia Umbra".
A voi il gradimento,
un caro saluto,
Rimescolo

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Archivio 2007-2014 / Re:cerco volantini e cimbelli
« il: 25/03/2014 - 21:33 »
Chiocco, recuperarlo sarà dura....

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Archivio 2007-2014 / Re:ENZO ZANI ci ha lasciati !
« il: 25/03/2014 - 21:18 »
Sappiamo tutti quanto ci mancheranno i maestri di vita e di caccia....non dimenticheremo i loro insegnamenti.
Sincere condoglianze alla fam.
Rimescolo

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Ma perchè mi tirate sempre in ballo? non lo sapete che i Badgers vivono la notte e dormono di giorno? ma lui viene dalla capitale e sta sempre sveglio...
niente letargo  e spesso migra negli States, e quando ritorna......ma qualche volta son sicuro che RUSSA, l'aspetto al varco ahahahahahah
bonaaaaaaa

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Archivio 2007-2014 / Re:cerco volantini e cimbelli
« il: 24/03/2014 - 10:10 »
Come dice Gigino, piccolo consiglio:
non entro nel merito della serietà degli allevatori, che fino a prova contraria sono tutti meritevoli di impegno e professionalità, considero tuttavia (per la tua necessità Alessandro)che il periodo di acquisto non sia quello ottimale.
Alcuni esempi:
- se acquisti ora dei soggetti giovani addestrati, come minimo sono nati di gennaio, e portarli a ottobre senza continuare l'addestramento è come se non avessero imparato niente, inoltre fra 4/5 mesi andranno in cova e allora?
- se acquisti ora dei soggetti adulti già addestrati andranno in cova anch'essi da subito, e necessiteranno di ulteriori verifiche in tempi futuri.
A meno che tu non intenda allevare e addestrare, e allora questo sarebbe il momento giusto, in caso contrario ti consiglio di aspettare le fiere di agosto-settembre, o rivolgerti ad amici che ti possano aiutare o fornire i soggetti che più ti necessitano (volantini o cimbelli).
Ovviamente questo è il mio pensiero,
un saluto,
Rimescolo

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Al di là delle proprie convinzioni, o del mantenimento delle tradizioni, il nostro "male" è sempre relativo e condizionato dal risultato finale.
Troppi video, troppi racconti, troppe esaltazioni di carnieri, troppa ricerca di perfezionamento, troppo degrado o indebolimento etico e morale, e pochissima arte antica rimasta, hanno determinato la ricerca spasmodica del risultato (carniere) a tutti i costi.
Non mi schiero e non giudico le diverse tipologie di caccia al colombaccio, tiro a fermo o tiro al volo, per mio conto entrambi di notevole valore e soddisfazione, ma riscontro nella scelta del mantenimento delle cacce cosiddette chiuse, con sparo a fermo, la realizzazione completa e lo scopo di un arte complessa ed impegnativa.
Difficile mantenere impianti e trovare condivisione per scelte di elite poco redditizie, mentre la massa spende e spande a dx e sx, ma è altrettanto vero che l'artista non è la massa, ma colui che si differenzia da essa.
Per concludere ammiro moltissimo chi ha scelto e forze con "sofferenza", mantiene la tradizione delle cacce chiuse Umbro-Marchigiane vedi Aldorin!

Con rispetto,
Rimescolo

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Ciao Vasco, sicuramente è un modo funzionale, permettimi di dire un po arcaico.
Credo di avere una alternativa valida che permette di "issare" un "saliscendi"
doppio, cioè con due racchette, con i piccioni ad altezze diverse.
Il meccanismo è il solito, con la differenza del fissaggio a terra(e non al tronco) con una sonda metallica a T, larga come il saliscendi.
Posto che vai usanza che trovi, l'importante è la funzionalità e il risultato, il tutto condito da ingegno, ricerca e passione.
Un caro saluto,
Rimescolo

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Archivio 2007-2014 / Re:Richiamo ad un'etica venatoria ?
« il: 19/03/2014 - 15:18 »
Ho notato che Buk ti segue volentieri, sei autorizzato a fargliela abboccare...

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Archivio 2007-2014 / Re:Fra' massimo
« il: 19/03/2014 - 15:14 »
BINGOOOOOOOOOOO
ahahahahahah

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Posso con certezza sostenere che il colombaccio ha un udito "normale" capace di avvertire rumori diversi e indesiderati, come segnali di pericolo.
Quello del vociare al capanno è un fatto negativo, come scrive Gigino, perchè al capanno non si dovrebbe vociare, e quando inavvertitamente un compagno grida ad alta voce di colombi vicini, si nota immediatamente il comportamento di spavento del selvatico.
Consigliato sempre avvisare a bassa voce o con strumenti non invasivi.
Nella mia esperienza di vari accostamenti in ambienti boschivi, al colombaccio, non esito a certificare il buon udito e la vigile attenzione ad ogni rumore o sibilo, degli stessi, che li possa allertare, e credetemi che ho ancora i piedi leggeri, magari con l'affanno, ma i piedi sono ancora leggeri, senza necessità di foderare le suole con pelli di coniglio!
Ovviamente tutte queste certificazioni sono legittimate da ispezioni solitarie, con tanta, ma tanta fame di ricerca e di scoperta di ogni particolare e di segnale di vita del bosco.
Ricordare sempre che il bosco non è mai sordo, ne cieco, ne desertico e va frequentato sempre con il massimo rispetto.
Un caro saluto,
Rimescolo

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Archivio 2007-2014 / Re:Fra' massimo
« il: 19/03/2014 - 14:49 »
Beh che dire, con Gino (Chiocco) abbiamo delle cose in comune
- ci piaciona la p.....a a tutt'eddue
- siamo dei burloni
- spesso si pensa allo stesso modo
- a tavola non si fanno magre figure (si onora sempre la cuoca)
- ecc.ecc.
Ma lo sapete che a Badger le cose che ha detto Gino le avevo già anticipate una ventina di giorni fa? ma lui non sa resistere ahahahahah vuoi vedere che risponde anche dall'altra parte dell'oceano?
E potrei scommetere una cinquantina di colombi del prossimo anno al QUERCIONE, che risponde anche a questa "annotazione", cosa ci butti Gino?
Bonaaaaaaaaaaa

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Archivio 2007-2014 / Re:Richiamo ad un'etica venatoria ?
« il: 19/03/2014 - 14:39 »
Ciao Blues, sei un giovane cacciatore che meriti rispetto!
Non vanificare e non sottovalutare però l'importanza della conoscenza e della specializzazione nella vita di tutti i giorni, caccia compresa.
I corsi di selezione per specie di selvaggina, ti accorgerai di quanto sono utili e necessari per approcciare le discipline trattate.
Non solo, ma scatterà in te una sana curiosità e una voglia di misurarti con il futuro.
Te lo dice uno che ha alle spalle 48 licenze di caccia, e che non ha dubitato a frequentare corsi di selezione per specie ungulati, volpi e corvidi. La caccia futura dovrà essere intesa come esercizio utile e gestionale di una materia conosciuta e rispettata, e corsi devono servire allo scopo.
Non servono proclami o sermoni medievali, ne patetiche rivendicazioni di culture e tradizioni, ma interventi mirati, professionali e conditi da tanta arte e cultura di passioni gastionali di un patrimonio faunistico pubblico e collettivo.
Sulla beccaccia sono daccordo con coloro che la praticano con il cane da ferma, una vera arte, una vera e autentica espressione di connubio cane-ambiente-cacciatore-regina.
Un caro saluto,
Rimescolo

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Uffa che palle, il massimo della disperazione....ahahahah

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