Dalle modifiche ambientali passiamo ai miglioramenti tecnologici.
Nei primi anni sessanta i fucili maggiormente in uso erano vecchie doppiette artigianali calibro 12 e 16, alcune con cani esterni, con pressioni di collaudo canne a 900 Kg/cm2, con qualità dell'acciaio notevolmente bassa, tanto che ogni tanto se ne apriva qualcuna.
Ovviamente vi erano anche armi di marca ed anche qualche sovrapposto ma nel complesso pressochè insignificanti come numero rispetto al totale.
Le cartucce erano per la maggior parte caricate in casa, pochi si potevano permettere di acquistarle in armeria.
Bossoli di cartone, borra di feltro, cartoncini, piommbo al massimo indurito, orlatura tonda, carica massima, ma di rado, 36 gr.
Di conseguenza canne lunghe e strette per guadagnare qualche metro.
Risultato: tiri intorno ai 20 mt., massimo 30.
I meno abbienti, ed erano tanti, si potevano permettere solo qualche colpo alla lepre e, prima di sparare ad uccelli, aspettavano che si ammucchiassero.
Non esistevano congelatori, qualche frigorifero solo per i più abbienti, c'era solo il pozzo artesiano e le grotte per tenere al fresco.
Quindi, quando si era preso il necessario per la famiglia si sospendeva la caccia per quel giorno.
Oggi semiautomatici con pressioni di collaudo a 1.630 Bar, cartucce super magnum che arrivano sino a cariche di quasi 70 gr., telefonini, GPS, radioline, collari GPS, richiami elettronici (illegali), automazioni e telecomandi, ottiche straordinarie, punti rossi, visori notturni, portano ad un esercizio venatorio fortemente impari con il singolo selvatico che praticamente non ha quasi più scampo.
E con questi apparati tecnologici anche le tecniche di caccia sono divenute implacabili, vedere caccie in comitiva per fossi con poste e controposte ai turdidi, vero scempio odierno.
A tutto questo solo due sono le specie che si contrappongono con successo grazie alle loro caratteristiche ed al branco, il resto è tabula rasa.
In più, l'accresciuta micidialità delle armi e munizioni, spinge a sempre maggiori distanze di tiro con conseguenti inutili ferimenti e perdite.