Artemide, Obiettivo Territorio, 1* puntata.
Sempre bellissimi ed intelligenti i filmati di Artemide.
Gola Infernaccio, Eremo S.Leo, Padre Pietro: quanti ricordi, quante emozioni, quanti spettacolari panorami, ed anche un profondo rammarico e senso di colpa per non essere tornato in questi ultimi anni a ritrovare padre Pietro, così come più volte mi ero ripromesso, prima della Sua
dipartenza per il cielo.
Era ancora una delle prime volte che salivo su, un accompagnatore locale ci guidava, e c'erano anche mio padre e mio zio.
Ante alba, forse fine ottobre circa, l'apertura alle coturnici era fissata alla seconda di ottobre, giornata pessima, fredda, mezza nebbiosa, a metà percorso per inizio caccia incomincio' a piovigginare, le pile della torcia si esaurirono.
I miei venticinque anni circa mi permettevano tutto a quei tempi ma l'età di mio padre molto meno.
Arrivammo alla fabbrica di padre Pietro. A quel tempo aveva appena completato un paio di stanzette della canonica, lo svegliamo, era appena l'alba.
Ci fece entrare, accese subito la cucina economica e ci invito' ad avvicinarci per asciugarci.
Ci fece il caffè e noi tirammo fuori dagli zaini colazioni varie ed anche ciambelle di mosto infarcite di Nutella, una mia specialità energetica di allora.
Poi, giustamente, con tono bonario, ci rimproverò: "ma vi pare questa una giornata adatta per venire a caccia in montagna?"
Ci riposammo, ci asciugamano, lasciammo tutti i viveri che avevamo, ringraziammo calorosamente e, nella tarda mattinata, smesso di piovere, scendemmo.
Ci raccontò come, i primi tempi, sullo stretto sentiero, portò su attrezzi, cemento, cucina economica e quant'altro tutto a dorso di muli, della piccola linea per l'acqua che prendeva poco sopra, dell'aiuto che in estate gli davano alcuni studenti che si accampavano sul prato del rudere.
Poi del lavoro fatto con pala e piccone per allargare il sentiero in modo da poterci far salire un mini trattorino con rimorchietto, con carreggiate forse di una metrata od anche meno, di cui ora si serviva per andare su e giù e trasportare i materiali.
Ci disse poi che, completata la canonica avrebbe iniziato a ricostruire la chiesetta, allora ancora un ammasso di pietre.
E si, quanta fatica quel grande frate.
Se esiste un paradiso non potrà essere che la!
Gli anni successivi ogni anno trovavo costruito un pezzo in più dell'Eremo.
Si piacevoli ricordi e tanta nostalgia.