Un episodio ...
Tre anni fa avevo una coppia di "ternani".
Maschio nato in casa figlio di un maschio avuto in dono, figlio a sua volta di un cosiddetto campione, fortissimo e potentissimo volatore che non temeva, come il padre, nulla, né vento, né nebbia, né pioggia e né mancanza di luce, alba/tramonto.
Anche un po' anarchico, quando non usato si stancava allora partenza a razzo, si buttava giù sopra tra le chiome e a velocità da spirigonzales rientrava sul posatoio dal basso verso l'alto con presa marmorea.
Femmina nata in casa, scorbutica, anch'essa fortissima volatrice, amante di ampi raggi e qualche volta, se c'era qualcosa che non la convinceva, di un doppio giro.
Perciò il loro uso era riservato a situazioni specifiche.
Un giorno, mentre la femmina rientrava da ampio giro, ma sempre all'interno dei 200mt delle tabelle, sento uno sparo.
Inizio a gridare di non sparare, la femmina si salva, arriva da me ma non si posa, secondo giro, grido con tutto il fiato dei polmoni ma, l'assassino non demorde, altro colpo e picciona stroncata.
Salto giù dal palco, voglio impedirgli di fuggire e chiamare la forestale, e chi mi salta fuori?
Compagno dell'assassino uno che mi faceva da amico, leprarolo e segugista!
Non ho parole. Rimango di stucco.
Purtroppo non ho più chiamato neanche la forestale.