Ci riprovo:
Pensiero nobile che deve fare riflettere tutti ma sopratutto coloro che terminano la giornata di caccia andando a vantarsi al bar e in sezione caccia o a cercare il mi piace o chi sa cosa su fb inserendo quello che sembra solamente una fotografia da macelleria o la verifica di una prova di matematica.
Dove sarà mai sepolto quell’antico amore per la caccia quando già l’odore della polvere bruciata della prima cartuccia ti faceva inebriare mentre correvi a raccogliere il selvatico che custodivi gelosamente.
Sì, ammirevole parlare di ……emozioni che corrono su un filo che va dal capanno allo stantuffo, emozioni che stanno in ogni battito d’ala di ogni nostro singolo zimbello o volantino e sulle ali di questi ultimi volano le speranze di vederli avvicinarsi……
Tantissime volte anche io non sparando, anche più di una volta in una giornata ho goduto e godrò ancora la magia di quei momenti intensi nel silenzio più assoluto dove tutto, tempo compreso, si ferma intorno a te come in una posizione di stallo perenne mentre il grosso branco volteggia sopra l’insidioso gioco che non riesce a fare scattare l’input dell’azione finale perchè hai saputo domare la tua natura di Cacciatore sapendo del meraviglioso spettacolo che i colombacci ti offrono in quelle situazioni uniche perchè ogni volta lo sono.
Emozioni, nel cuore e nell’anima che si fissano per sempre nella memoria.
Altro che fotografie di penosa matematica e/o macelleria su fb………
La vera Caccia non può essere la deflagrazione della polvere abbinata ad una foto su fb.
Si certamente, Danilo, il tuo messaggio rientra nell’ideologia giusta della Caccia come dovrebbe essere ma in questo mondo esterno così ostile alla nostra passione ancor di più dobbiamo essere se vogliamo una Caccia durevole e sostenibile e questo lo otteremmo partecipando Tutti agli studi sul selvatico.
Studi che possono anche abbinarsi alla giornata di caccia partecipando ai rilievi della migrazione, ai rilievi dello svernamento senza dimenticare la riproduzione del selvatico perché inanzitutto deve sempre esistere come primo pensiero il selvatico migratore da gestire.