FORUM Club Italiano del Colombaccio

Rimescolo

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Risposta #6 il: 16/02/2018 - 22:51
Due considerazioni, alcune interpretazioni soggettive, diversi modi di interpretare la caccia con le aste ai colombacci.
La caccia con l'asta è una disciplina che mi affascina con il tiro a fermo, perchè ho la possibilità di osservare in dettaglio il comportamento del selvatico prima della posa, durante la posa e anche quando, per causa sua che non mi interessa più di tanto, non si posa ma fa due o tre giri e scivola da un'altra parte senza che io possa intravederne la causa, eppure credo di essere un buon osservatore!. Perchè non mi interessa capire la causa di una posa fuori portata di schioppo, quando altri colombacci sono venuti al gioco con assoluta facilità? e si sono posati senza indugio vicino ai richiami, siano stati colombacci o piccioni rosati o ternani?
Non mi interessa per lo stesso motivo la non curata autunnale con volantini e cimbelli, e che si vorrebbe che tutti gli avvistamenti fossero coronati con lo sparo sia a fermo che a volo?Quando si sono attuate in dettaglio le condizioni basilari di caccia, sono tranquillo e tollerante per quei colombacci che disdegnano il posto, a differenza di altri che lo prediligono, non gli sparo al volo, mi accontento di quelli che si posano.
L'impotante secondo me è che si tenga conto di alcune regole non scritte, che ognuno di noi conserva ed esprime con la ricerca di situazioni "appetibili", non solo di alimentazione, del colombaccio. Ci possono essere e ci sono ambienti dove il colombaccio predilige il "rialto" così chiamato dalle mie parti, cioè un luogo dove al colombo piace la sosta di spollino nelle ore centrali della giornata, cerri accattivanti nonchè querce, bene in vista e comodi per la posa e per la scappata, non troppo densi di ramificazioni piccole, magari affiancati da grossi lecci o edere. Una posa che non sia esposta a vento, ben soleggiata possibilmente.
Altra soluzione di sicuro effetto e risultato è la posa su alimentazione isolata, anche su bosco relativamente basso, ma in questo caso è molto importante, oltre misura, il mimetismo e la cimbellata.
Altro è il richiamo del cimbello sull'asta con lo sparo al volo, in alcuni casi forse più prolifico, per me meno interessante. Riassumendo oltre al corredo e alla qualità del corredo, aste e richiami, è importantissimo capire l'interesse che può avere il colombaccio verso una situazione, anzichè un altra, intuito questo, approntare un capanno con vista a 180 gradi è sufficiente, ben mimetizzata, al resto ci pensa Buk, i cimbelli che non sempre vanno sollecitati, li dispongo a circa tre quarti di pianta, anche perchè non arrivo oltre tredici metri, e anche perchè sono altrettanto ben visibili dall'alto e di lato. Soprattutto secondo me non dobbiamo considerare matematica o regola per tutti una disciplina e un comportamento variabile ed enigmatico di un selvatico astuto, con gli occhi penetranti, scaltro e impegnativo nella cattura. Il bello di questa disciplina è sempre l'incertezza del risultato, il tempo, la determinazione, la costanza e la ricerca, lo studio, la conoscenza e la fotografia del territorio, il ricordo del comportamento e della scelta di un luogo in un determinato periodo dell'anno, l'ispezione preventiva di una situazione sulla capacità o meno di una alimentazione preferita dal selvatico, la ricerca di situazioni più isolate e meno utilizzate dalla massa dei "ricercatori" possono fare la differenza, non nei numeri che pure sono impotanti, ma soprattutto nella tranquilla gestione di una stagione di caccia in armonia con te stesso e con i compagni di viaggio.
La caccia con l'asta, una gran bella disciplina, ma occorre accettare soste prolungate nella giornata che non muove una penna, essere capaci di spostarsi alla bisogna in altro luogo, non essere frenetici e frettolosi nell'esame del momento, non avere rimpianti per tiri non azzardati...il bello di questa caccia è anche quella che ognuno la può fare in solitudine, con pochi amici, sempre e comunque con i richiami e con Buk.
Un saluto a coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi,
Rimescolo   
La passera è sempre la passera! Solo la fetta di cocomero fresca ci va vicino.........

Denis

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Risposta #5 il: 15/02/2018 - 10:47
Ovvio che il pioppetto è solo un appoggio e che nelle vicinanze ci vogliono delle stoppie idonee.
In ottobre vanno benissimo tanto dopo la prima giornata non fai più niente ugualmente per qualche giorno poi si abituano di nuovo. Il problema è che nel ferrarese sono spariti tutti i pioppetto.
Si,i rimboschimenti con anche il leccio sono ottimi e di quelli c'è ne qualcuno  A Mesola.

Lore

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Risposta #4 il: 15/02/2018 - 10:23
Denis, nei pioppeti non c'è da mangiare per i colombi in dicembre/gennaio. Bisogna trovare ambienti con alberi, pioppi od altre essenze con tanta edera attorno. Si trovano più spesso nei filari alberati o siepi con arbusti, che fanno da confine tra aziende agricole.
In ottobre novembre evito di cacciarli all'interno dei pioppeti, perché come avevo già detto altre volte i colombacci di passo che si fermano in stop over, frequentano questi ambienti come punto di appoggio e ristoro durante le pasture per un certo periodo più o meno lungo. Se vai a sparare dentro al bosco non verranno mai più in quella zona.
Queste situazioni favorevoli, 4/5 volte in un mese, le puoi trovare più facilmente vicino ai centri abitati, dove ci sono aziende agricole di piccole dimensioni, coltivate all'antica e non nelle distese del Delta.
Altri luoghi dove si possono trovare colombacci svernanti, sono i boschetti piantumati con diverse essenze, fra cui spesso trovi il leccio, che da noi non diventa mai molto alto, ma produce ghiande gradite al colombaccio.
Saluti Lorenzo

Denis

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Risposta #3 il: 13/02/2018 - 20:44
Alla fiera di Vicenza c'era un toscano che vendeva roubesienne fatte apposta per la caccia con il colombaccio già pronte.
Secondo il venditore si può arrivare fino a 18 ml. di altezza. Mi sembravano anche abbastanza robuste.
Alla base avevano già installato un comodo tubo, sembrava acciaio, che serviva per allungare e regolare l'altezza dell'asta per l'appoggio alla forcella. Per 18 metri però costavano abbastanza. Qualcuno le ha provate?
Saluti. Lorenzo.


Beato te Lore che dalle tue parti hai ancora abbastanza pioppeti per insidiare i colombacci già fin da ottobre.
Nel ferrarese attorno a Mesola sono scomparsi tutti i pioppeti da diversi anni.
Ho un amico che ha comperato le aste in tubo d'alluminio in Toscana solo che ha dovuto poi allungare fino ai 21 metri per piazzarle ai pioppi ma sai che peso da trasportare e che diametro alla base.

Lore

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Risposta #2 il: 13/02/2018 - 19:11
Alla fiera di Vicenza c'era un toscano che vendeva roubesienne fatte apposta per la caccia con il colombaccio già pronte.
Secondo il venditore si può arrivare fino a 18 ml. di altezza. Mi sembravano anche abbastanza robuste.
Alla base avevano già installato un comodo tubo, sembrava acciaio, che serviva per allungare e regolare l'altezza dell'asta per l'appoggio alla forcella. Per 18 metri però costavano abbastanza. Qualcuno le ha provate?
Saluti. Lorenzo.

BADGER

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Risposta #1 il: 13/02/2018 - 17:10
Allora abbiamo la nostra Roubasienne e l'abbiamo leggermente modificata per irrobustirla. In particolare l'ultimo pezzo quello in cui  si innesta l'attrezzo con il cimbello. Il pezzo è di piccolo diametro, 2 - 2.5 cm a seconda del nostro attrezzo e quindi va dentro a tutti gli altri pezzi e così ci possiamo sbizzarrire ad irrobustirlo con nastro isolante sia alla bocca che con degli anelli di nastro lungo tutto il pezzo. Attenzione vi dico cosa è capitato a me. Bisogna stare attenti che il tubo di alluminio che si inserisce nel pezzo sia ben fermo alla bocca, magari con un bel giro di nastro perchè se sbandiera dentro, alle nostre cimbellate, alla lunga la roubasienne si taglia dove il tubo batte. E' bene inoltre smussare il bordo del tubo di alluminio che porta l'attrezzo.( ho visto anche gente che ha fissato anelli porta lenza da pesca all'esterno dell'ultimo pezzo e su questi innesta l'attrezzo ma io non condivido perchè l'attrezzo non lavora perfettamente in piombo). Bene ora dobbiamo dipingere la canna perchè la roba usata spesso è di bei colori brillanti. La ditta NOVA commercia una bomboletta di Verde Militare Satinato del colore giusto e che asciuga in 5 minuti esatti. Attenzione a tingerla con i pezzi innestati perchè le tolleranze dei pezzi conici sono minime e se ti va un po' di vernice nella parte diciamo così "maschio" poi non entra più. Ci siamo? Bene vediamo ora i complementi per la caccia.
Cominciamo con il cordino. Qui a Livorno si vendono matasse di cordino da palamiti. Colore nero o marrone chiaro, 2-3 mm, volendo in matasse di 600 metri che costano poco, sui 30 euro ma sono 600 metri. Naturalmente ne prendi quanto vuoi, va a peso  e io lo adopero anche al capanno. Il pregio di questo filo è che essendo concepito per stare in acqua non si irrigidisce mai e non ha mai "memoria". Sempre nel solito negozio di pesca portalenza verde di una specie di polistirolo dove ci stanno comodi anche 40 metri di filo, il tutto leggerissimo. Parlando di filo, per tenerlo in tiro io adopero dei picchetti ricavati da un quadrello di alluminio di 1 cm di lato, lunghezza 50 cm dove alla sommità inserisco a forza un bullone di misura adeguata per creare la testa dove spingere il picchetto con il martello di gomma, in fondo un pezzetto di quadrello di ferro di 1cm lavorato in modo da fare la punta. A 10 cm dalla testa  un gancio filettato bloccato da una parte e dall'altra nell'asola del gancio una girella snodabile dove passare il filo, cmq se vi sembra complesso li vende il mitico Renzo. A proposito, poichè non puoi certo srotolare tutto il filo per passarlo nella girella io taglio il filo al punto giusto, lo passo nella girella, e poi lo riannodo. In pratica la mia matassa ha una serie di nodi che sciolgo e riannodo alla bisogna.
Poi, abbiamo bisogno   di un pezzo alla base che ci permetta di regolare l'altezza della nostra canna perchè i pezzi della rouba sono lunghi dai 170 ai 190 cm e può darsi che usare tutto un pezzo alla base o ci porti troppo alti sulla nostra forcella o non ci arrivi. Quindi un po' possiamo dare "piede" ossia inclinare l'asta e scendere un po' ma altrimenti si usa un pezzo regolabile. Ci sono vari sistemi. Il mitico Renzo vende una base regolabile che scorre su un sostegno del diametro di circa 2,5-3cm. Io ho preso un tubo in legno della misura giusta diciamo 1 metro e 20 ci abbocco la base (che si blocca dove vuoi con una vite esterna) con il martello di gomma la pianto per terra (magari avrai messo una punta in metallo in cima al tubo di legno) e la infilo nell'ultimo pezzo dell'asta che sto usando, regolo la base, stringo la vite e ci siamo! Si può in alternativa "fai da te" prendere un pezzo di una canna da pesca in fibra, diametro max 5,6 cm. fare dei fori passanti con il trapano a distanza regolare gli uni  dagli altri, e regolare l'altezza da terra magari inserendo un tubicino di legno o altro, abbastanza rigido sula quale appoggerà la base del pezzo finale dell'asta. Cmq i sistemi sono tanti ma il concetto di base resta. Di più, se siamo in clima molto secco e asciutto ed è difficile entrare nel terreno (nel caso del tubo di legno) l'Olympic di Firenze vende una trivellina di alluminio con la quale si entra sempre bene e  che, essendo del diametro della base scorrevole di cui sopra si può usare in luogo del bastone di legno.   
Andiamo avanti, naturalmente ho con me una serie di girelle snodate a vite da avvitare dove mi fa più comodo per gestire il filo.
Uso poi un elastico di 6mm lungo almeno tre metri con il quale, alla bisogna, tengo in tensione la roubasienne legando magari al tronco dell'albero di riferimento, serve in caso di vento oppure se il nostro richiamo per cause varie sposta l'asta dalla forcella, quindi va teso sempre nell'intento di impedire movimenti dell'asta.
Si vendono anche ganci, con l'interno in plastica, regolati da un morsetto che si possono usare per bloccare l'asta al ramo ma io li sconsiglio perchè bisogna ricordare che la roubasienne è a innesti verticali e se per caso il diavolo ci mette la coda il piccione o colombo rimane lassù, l'asta si sgancia e poi bisogna lavorare di filo per il recupero. E' vero si può mettere il gancio al contrario ovvero sotto il ramo ma serve a poco.
In ultimo, è una caccia che si farebbe bene in due e allora è tutto più facile, ma spesso o sempre sei solo e allora per facilitare il piazzamento vi dico cosa faccio io.
Mi porto dietro un paio di elastici da pacchi, quelli con il gancetto ricurvo, e sfruttando la loro estensibilità li passo  intorno all'albero di riferimento e ad un altro sostegno vicino, albero, arbusto, insomma tutto ciò che si trova,in questo modo credo un "corridoio" dove allineo i pezzi della Roubasienne naturalmente in ordine di innesto. In questo modo li ho a portata di mano esattamente in fila e pronti per portare su il nostro. Al ritorno si possono, disinnestati, lasciar cadere a terra e occhio ai piedi!
Uso la Roubasienne da molti anni ne ho due, una diciamo "primitiva" ovvero fatta con pezzi di recupero che però ha il pregio di avere tubi di carbonio molto più robusti della maggior parte di quelli che si vedono in giro oggi, l'altra che uso sempre ha ormai un certo numero di anni, ha avuto qualche piccolo incidente, tipo piombo del 5, ma è sempre lì questo per dire che il carbonio non è alluminio ma che con un minimo di accortezza può durare anche tanti anni e ringrazierai chi ha pensato a questo sistema quando dovrai scarpinare a lungo per i boschi, carico come un somaro, tra cassetta, zaino, fucile etc e la custodia con la tua asta pesa poco, ma veramente poco e ti porta lassù dove con l'alluminio non arriveresti mai a meno di avere tubi di diametro esagerato e pesanti uno stonfo. Ciao.