La caccia con l'asta non è molto datata ed è nata dall'esigenza di cacciare i colombacci svernanti senza dover (perchè non si può e poi ne parleremo) salire su un albero basso o alto che sia. Fino a non molti anni fa si trovavano andando per boschi d'inverno piccoli, improvvisati palchetti aerei, invero spesso anche pericolosi, approntati per salire oltre il limite delle fronde, dove possibile, e da lassù magari con l'ausilio di qualche compagno a terra cacciare i colombi. Venivano usate racchette a bilanciere fissate sui rami intorno al cacciatore e naturalmente volantini fatti partire da un mini posatoio sempre approntato sul momento. Caccia difficile, anche pericolosa, che si poteva fare solo dopo aver individuato la presenza dei colombacci perchè la messa in opera era lunga assai. In particolare, almeno in Toscana, questa pratica era avversata dalla vigilanza venatoria anche se, stringi stringi, e fatto un esame puntuale delle norme non si ravvisa nessun vero impedimento di legge. in pratica non esiste norma specifica che vieti questo atteggiamento di caccia perchè se io smonto tutto ciò che ho fatto si può dire che trattavasi di appostamento temporaneo ma allora intervengono le leggi forestali: si sciupa la corteccia, si rompe il rametto etc etc insomma non si può punto e basta. Poi è nata l'asta che ha cambiato tutto, permettendo di piazzare piccioni e anche volantini anche a distanza dal cacciatore a cui bastava un minimo di "veduta". Inizialmente di alluminio, pesante da portare in tanti pezzi, e soggetto a piegamenti vari se perdi l'appiombo oltre una certa altezza, e così ti ritrovi con il piccione penzoloni e l'asta piegata tipo carpa di 5kg in canna! Ma il cacciatore è ricco di ingegno e sono arrivate le aste carbonio alto modulo che altro non sono che delle Roubasienne (metodo di pesca per garisti) ovvero una serie di pezzi ad innesto conico che nella pesca permettono, facendole scorrere su un sostegno a terra munito di rullo di andare molto in fuori sull'acqua e pescare quindi con poca lenza e sopratutto verticale al cimino metodo questo che permette una ferrata molto precisa e sicura sull'abboccata del pesce. Le prime roubasienne da gara costavano milioni e credo che anche adesso il prezzo sia alto. Ma noi usiamo canne usate, diciamo di recupero e se vogliamo materiale di prima scelta con qualche centinaio di euro si può avere un attrezzo discreto che però sarà accorciato dei pezzi finali, vetta e sottovetta troppo sottili per il nostro uso, per cui primo pezzo utile sara di diametro 2,5 cm adatto cioè a contenere il nostro attrezzo, ribaltina o racchetta a stantuffo che sia. Recentemente i regolamenti di pesca sportiva hanno accorciato la lunghezza della roubasienne per cui si trova sul mercato una discreta quantità di roba usata.
La roubasienne in carbonio alto modulo è estremamente leggera e soprattutto molto rigida e anche con aste sui 16/17 metri più l'attrezzo si va su bene trovando un minimo di appoggio tipo addirittura un rametto o un ciuffo di foglie, in ogni caso il brandeggio fuori equilibrio non causa mai troppi problemi per recuperare l'appiombo. La canna nell'allestimento di nascita si compone in genere di due pezzi, uno finale e l'altro dove entrano tutti gli altri, poi per aumentare la lunghezza basta andare con l'ultimo pezzo, il più grande di diametro e comprare pezzi aggiuntivi che si innestano uno dentro l'altro. Io vi dico cosa ho fatto e faccio io e non me sono inventato ma l'ho copiato da altri. Alla sommità di ciascun pezzo ho introdotto tappi da damigiana in sughero opportunamente limati per entrare nel foro conico, incollandoli per assicurarli in maniera definitiva con un poco di Vinavyl. Alla fine invece dei pezzi si può fare una fasciatura con nastro adesivo per rinforzare il bordo badando che questa non ostacoli l'ingresso, quando si smonta, nel pezzo di riferimento. Il carbonio può essere pericoloso in caso di temporale in quanto ottimo conduttore di elettricità per cui occhio. Se la danneggi due le soluzioni: vai dal rivenditore, in genere negozio di pesca, e cerchi un pezzo di ricambio oppure se la rottura non è troppo estesa ed è verticale si può fasciare con nastri specifici per sigillare i tubi dell'acqua anche se questo poi impedisce di rientrare nella sequenza di tubi quando si smonta e quindi il tubo danneggiato va alloggiato dentro un altro pezzo libero. Se poi per caso fate qualche foro con uno o più pallini esiste uno stucco loctite che si attacca anche nell'acqua, colore azzurro e grigio, va lavorato per assemblare i due componenti e poi ci sta in maniera definitiva. Dimenticavo io sia sopra che sotto metti i tappi in gomma della misura necessaria che si trovano in qualsiasi negozio di pesca. Siccome l'argomento credo sia interessante, ne riparleremo ma colgo l'occasione di dire a Denis che per andare a 17 18 metri più attrezzo magari in mezzo all'edera, passando pelo pelo tra i rametti del cerro che è minimo spesso anche venti o venticinque metri, da solo, cercando di non sbandierare troppo, perchè con una mano reggi la canna e con l'altra, buttando l'occhio a dove si trova il richiamo in quel momento cerchi, abbranchi il pezzo successivo, e qui non devi sbagliare l'abbocco perchè si rompe il bordo del pezzo di sopra, e lo innesti andando su metro dopo metro fino ad arrivare a quella forcella dove hai scelto di piazzare il colombaccio. Facile? Certamente no, forse nemmeno difficile ma questo ti rende l'idea della necessità dell'occhialino? E quando smonti è forse anche peggio con la cima che spesso struscia tra i rami perchè è più facile "sfondare" che scendere e se il nostro apre le ali sono dolori. Rendo l'idea? Se vuoi qualche volta ti invito, perchè insisto prima provare poi commentare. Alla prossima.