FORUM Club Italiano del Colombaccio

Lore

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Risposta #10 il: 05/02/2018 - 19:05
Caccio in pianura dove gli alberi e i boschi sono rari e quindi ho sempre fatto la caccia al campo sparando al volo.
In gennaio però, i colombacci svernanti che restano in zona frequentano spesso boschetti o alberature dove possono trovare ghiande di leccio o bacche di edera. In quel caso esercito la caccia con l'asta.
Però se un colombo si posa sulla pianta di buttata mi alzo in piedi nell'appostamento e gli sparo al volo.
Il mio vecchio zio con cui tanti anni fa, purtroppo tanti,  ho iniziato ad andare a caccia ha sempre considerato "disdicevole" sparare ad un animale a fermo. Principio che ho sempre seguito nella mia vita di cacciatore.
Aggiungo anche che se durante la stagione del passo troviamo branchi di colombacci che usano determinate piante di buttata quale riferimento per le loro pasture diurne evitiamo accuratamente di cacciarli sulle piante, poiché questo significa perderli sicuramente e non vederli più dopo due o tre tiri.
Salutiamo Lorenzo

Pelo 52

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Risposta #9 il: 04/02/2018 - 07:57
E bravo Rimescolo . Tu solo buck , io kira e Zoe , ma sempre springer nel capanno a terra sparando rigorosamente a fermo. Leggendoti mi pare di rileggere quanto scritto più volte con mail ai consiglieri.
Appagante e meno dannoso lo sparo a fermo. Vaglielo a far capire.
La ciliegina sulla torta è il colombaccio su asta che regolarmente utilizzo insieme a due fili lunghi. Altra ciliegina sulla torta è la possibilità di risparare al solito branco dopo avergli sparato a fermo. Mi è successo anche il mese passato.
Bravo Rimescolo. Dieci e lode.

Cristiano

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Risposta #8 il: 03/02/2018 - 23:18
 Non credo ci siano differenze sostanziali a favore dell'etica... ci sono periodi in cui è più facile sparare a fermo e viceversa... io preferisco lo sparo a volo ma ripeto secondo le condizioni a volte mi capita anche a fermo e la soddisfazione è la stessa.. al di là delle tradizioni io caccio per passione rispetto il selvatico e credo che la differenza la faccia il luogo dove si caccia.. meglio un un colombaccio nel posto perfetto piuttosto che dieci in un canalaccio e magari vicino alla strada..purtroppo specialmente d'inverno non sono io che decido la tipologia di caccia da attuare ma devo sottostare alle abitudini del selvatico stressato dall'eccessiva pressione...

Rimescolo

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Risposta #7 il: 03/02/2018 - 21:52
A domanda apparentemente semplice è necessaria una profonda e assolutamente soggettiva risposta, cercando non consensi ma esprimendo sensazioni e stati d'animo, in una sola parola, emozioni. Da "vecchio" interprete di caccia credo con tutta sincerità che la soddisfazione di concludere l'azione di richiamo al colombaccio, sia più appagante con lo sparo a fermo, e aggiungo meno dannosa. Meno dannosa per la specie perchè più difficile da eseguire, con minori possibilità di ferire e di sparare a selvatici "lunghi", con minore utilizzo di munizioni super veloci, magnum, piombi grossi ecc..ecc..
Non parlo di sparo a fermo e al rinvolo, mi riferisco solo allo sparo a fermo, che pratico con grandissima soddisfazione ed entusiasmo con l'asta alla cerca. E'altrettanto vero che in rare occasioni, la "situazione" ottimale per la tesa e lo sparo intorno o sopra al richiamo piazzato, è difficile da "intuire", e va cercata senza fretta e senza paura di perdere il tiro, ma quando piazzi i richiami sulle aste, a trequarti di pianta, che siano querce o cerri interessanti, quando allestisci un ricovero mimetizzato da vegetazione spontanea, e se non è sufficiente ti avvali di due metri di rete fogliare mimetica, leghi Buk al tuo fianco con la premura di farlo partecipare all'azione di caccia, beh il resto è magia, emozione pura. Perchè ad una età certa, è importante oltre a guardare il richiamo, anche la collaborazione del tuo fido springer, che sta sempre attento, e siccome non è sordo come il padrone, ascolta e indica da dove proviene il selvatico e dove si posa, con uno sguardo serio, di compiacimento per l'aiuto concesso. Non occorrono grandi numeri per considerare una giornata positiva e fruttuosa, il tiro a fermo implica di per se una equazione semplice e articolata allo stesso modo, tot spari, tot catture, la cartuccera da 25 cartucce basta.Ma questa tecnica invernale è solo una variante, piacevolissima ma limitata alle sole condizioni ambientali/meteorologiche, ovviamente per me, mentre la "gestione" predominante della disciplina con richiami vivi, viene esercitata da postazioni fisse con sparo al volo.
Vorrei essere stato chiaro nella descrizione e nella diversità dei due"MEGLIO", postati da Vasco, perchè di due "MEGLIO" si tratta.
Un saluto, con rispetto,
Rimescolo
La passera è sempre la passera! Solo la fetta di cocomero fresca ci va vicino.........

Denis

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Risposta #6 il: 03/02/2018 - 16:57
Interessante ed ottima discussione quella che ha aperto Vasco
Tanto per rispondere subito alla domanda che fa Vasco secondo me non è il carniere in se che scandisce la scelta sparo a volo o sparo a fermo al colombaccio ma lo è il modo con il quale io decido di confrontarmi con il selvatico e codesto modo corrisponde adesso per me al valore che do al selvatico ucciso cercando lo sparo da fermo per le maggiori soddisfazioni che mi avrà dato il selvatico posandosi.
Premetto che ho cacciato il colombaccio quasi sempre sparando al volo avendo iniziato sui colli poi  avendo scoperto il bosco della Mesola mi sono dedicato per anni e anni alla caccia al campo.
Ora dopo tanti anni devo dire però che, anche se la caccia al campo mi ha dato soddisfazioni, alla fin fine minimo è il valore del selvatico catturato nella caccia al campo.
Non ho cercato prima quello che cerco adesso perché l'importante era fare "caccia tout court" ossia sparare al volo al branco che si accostava sopra al gioco, nel tiro utile ovvio ma al volo.
Non avevo fatto quel passo mentale o meglio mi mancava quel gradino che ho fatto ora nel volermi confrontare in un modo ben più arduo per ricavare in questa caccia maggior soddisfazione.
In sostanza, per me adesso il valore di un colombaccio catturato nella caccia al campo rispetto alla caccia tradizionale ha un valore scarso di 1 contro 10 se poi sparato dopo la posa ritengo che avrà ancor più valore.
Questo il motivo per il quale da qualche anno cerco di trovarmi un appostamento dove cacciare in forma tradizionale dove il colombaccio non è già abituato a calare giù lì per nutrimento.
Sì, nella caccia al campo gli imbandivo una bella tavolata a terra perchè comunque non facilissima come caccia e non scontata del tutto nei risultati se qualche malizia non hai nella strategia, nelle attrezzature, nel mimetismo ed anche nei richiami vivi ma lì finiscono le difficoltà per quella caccia.
Forse quest'anno ho trovato il luogo e quindi spero di realizzare finalmente il mio sogno ossia la caccia al colombaccio con sparo a fermo.
Tornando più a fondo nel tema della discussione secondo me inconsciamente la maggior parte di noi cacciatori fa la scelta dello sparo al volo perché così di primo impatto mentale o per istinto si pensa che al volo il tiro da più soddisfazioni e così é se guardiamo però solo al tiro in se.
E impensabile il contrario : il tiro andato a segno al volo ha un maggiore valore del tiro andato a segno su selvatico fermo, ovvio è nessun potrà dire il contrario ma la preda colombaccio ucciso da fermo è molto più appagante di quello ucciso al volo.
Sto lì l'enorme differenza, o il concetto per capire il perché il colombaccio andrebbe sparato posato.
In sostanza se vuoi vederlo posato devi essere stato perfetto in tutto dalla scelta del luogo, dai rami di posa, alla disposizione dell'appostamento, al mimetismo di tutto l'impianto compreso potature, attrezzature, tempistica e modo di utilizzo di tutti i richiami in base ai venti e direzione di arrivo dei colombacci in curata, ai richiami stessi e chi sa cosa altro ancora ecc...ed anche alla rinuncia del branco che scivola via per un motivo o errore qualsiasi.....
Quindi per me, dico per me, per i motivi descritti dico d'ora in poi meglio da fermo.


Ma poi esiste anche un ulteriore modo di sparo al colombaccio che è roba da brividi ossia la scelta di coloro che non sparano al rinvolo ed aspettano attivando una certa malizia acquisita con l'esperienza la riposa di qualche soggetto dello stesso branco.
Quindi sappiate che esiste anche sparo da fermo su riposa e lì ci dobbiamo cavare il capello due volte oltre che fare l'inchino.
Un saluto, Denis

giamp50

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Risposta #5 il: 03/02/2018 - 12:03
D'altro canto anche il tiro a volo ha il suo fascino, ma non quello a 30-40 mt per paura che se ne vadano.
Far giocare il branco fino alla planata finale al centro dell'impianto a pochissimi metri di altezza, max 5-6, con i carrelli gia abbassati, e dare il fuori, 2-4 cacciatori che emergono contemporaneamente, sparano il primo colpo all'unisono su punti diversi del branco in base alla propria posizione su logica consolidata, e poi concludere con gli altri colpi ma sempre entro raggi corti e predefiniti. Con coppiole quasi certe e triplette non impossibili.
Si, anche questa tecnica ha il suo grande fascino.

giamp50

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Risposta #4 il: 03/02/2018 - 10:01
Un conto è una posa di poche ed altro conto è una posa di un branco di centinaia di soggetti presi a qualche km, guidati fino a noi, richiamati più volte ad ogni giro mentre controllano e diminuiscono quota. E poi, dopo i ciaccioni, vere e proprie cavie, inizia a planare l'avanguardia ed attaccarsi, e poi il corpo centrale del branco, mentre la retroguardia cerca una rama, una pianta libera. E tutto intorno a noi freme, rami brulicanti di palombe, il cuore a mille, il respiro affannoso e sembra di essere nell'eden del cacciatore. Ed a questo punto sparare non ha più importanza!

BADGER

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Risposta #3 il: 03/02/2018 - 07:49
Mah che ti devo dire io non solo non ho mai provato ma non ho neanche mai visto un impianto all’opera. Ricordo che da vecchio cacciatore di acquatici noi cercavamo sempre la posa perchè la tradizione così voleva poi si facevano “coppià” come diceva il cacciatore di mestiere umbro e poi la conta. Posso solo dire che quando li vedo e sembra che si posino (i colombi) mi imbambolo e se poi se ne vanno spesso perdo il tempo per il tiro. Credo che ci sia più tecnica e sicuramente più soddisfazione anche se una bella coppiola e più raramente il tris siano bellissimi. Ciao

Pelo 52

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Risposta #2 il: 03/02/2018 - 07:47
Caro Vasco , avrei preferito l'apertura di uno spazio dedicato alla tradizionale forma di caccia al colombaccio che prevede lo sparo a fermo; spazio riservato a chi sa bene illustrare alle nuove leve e non solo la difficile arte dello sparo a fermo. È tipo di caccia che per essere praticata esclude la superficialità impegnando chi la pratica 365 giorni su 365. Tutto perché comincia dalla cura maniacale dell'appostamento per terminare alla cura maniacale dei richiami perché cacciando a fermo i colombacci devono posarsi dove vuoi te. Purtroppo aprendo questa discussione si creeranno frizioni fra le diverse scuole di pensiero , frizioni che credi nn necessarie in questo momento . Meglio sarebbe stato incaricare gli esperti del settore , il Paci, il Rossi , il Bucchi, te ed altri competenti di illustrare le modalità della caccia a fermo . Che per praticarla occorrono palle e contropalle , come amo spesso scrivere, e per la difficoltà eper la scelta a volte difficile di lasciar passare branconi di colombacci s tiro di schioppo ma che per chissà quale strano motivo nn hanno curato la posta. Spero che tu possa creare la situazione ideale che consenta a chi interessato di leggere qualcosa di positivo nel nostro sito. Cavina docet

Vasco

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Risposta #1 il: 03/02/2018 - 00:05
Ecco ora sentiamo i pareri di chI intende la caccia alle palombe nel vecchio modo, a fermo, e di chi invece preferisce sparargli al volo.

La discussione per dire la vostra su come intendete praticare questa caccia e perchè, proprio sapere "perché" è ciò che può interessare più.   

Avete avuto modo di praticare tutte e due le forme di caccia per decidere quale modo è per Voi più congeniale?

Il carniere condiziona la scelta?

Alè fuoco alle polveri...