FORUM Club Italiano del Colombaccio

BADGER

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Risposta #7 il: 26/03/2018 - 19:21
Forse ha ragione Rinaldo, la vita ha levigato i "ciottoli" del nostro carattere come fa l'acqua dei torrenti con i sassi che accarezza ogni giorno, tuttavia credo che il sentire di noi anta sia un patrimonio di emozioni che sarebbe importante conservare e trasmettere. Certo tutto è cambiato, nel mondo in cui con un click del mouse prenoti un albergo a 15.000 km di distanza è difficile trovare lo spazio per l'irrazionalità. Perchè di questo in fondo si tratta, di essere irrazionali. Cosa c'è di razionale nel fare le cose che a noi piacciono? Molto poco. Eppure, eppure quando leggo le cose della caccia che appartengono ad un tempo ancor prima di quello che noi abbiamo vissuto sento una nostalgia struggente, mi sento in parte escluso perchè a noi ormai manca la semplicità delle cose, di quello che era normale in una dimensione in cui il cacciatore era ancora parte integrante di un processo vitale, quando la luna era ancora la luna e quando le stagioni avevano il loro significato. E' difficile da spiegare, si potrebbe tentare con l'affermare "quando il sapore del pane era semplicemente il sapore del pane" Ecco quello che potremmo fare forse è questo, cercare di spiegare il sapore del pane. Sarà possibile?

aldorin

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Risposta #6 il: 26/03/2018 - 18:32
CORIANDOLI D’ANIMA.

Coriandoli d’anima
brillano melanconici
nel vento della memoria

sgargianti
riflessi di vita
dipingono il cielo dell’alba

l’aria che bevo
frizzante
scardina la mente

mani serrate alle leve
occhi appiccicati al cielo
vivo la trama della verità

tinti di incognito
tracciano astruse vie 
irrefrenabili soffi di vita

e già la luce sfuma
leggera
nel tempo della sera.

marzo 2018

Rinaldo

Graziano parla di "anima" ed io dedico questo garbuglio di parole a chi è contento di cacciare i colombi e prova soddisfazione anche a raccoglierne uno solo!

levante

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Risposta #5 il: 26/03/2018 - 15:43
Dopo un periodo un po' intenso di cose, nonostante vi abbia sempre letto e seguito con interesse, torno a scrivere con piacere e non poteva esserci migliore discussione di questa avviata da Massimo che se avesse bisogno di un nome….e vi trovasse d’accordo,  io la chiamerei….. discussione sull'"Anima"...
La caccia è una passione difficile da spiegare, una dimensione personale i cui confini talvolta a noi stessi rimangono sconosciuti. Come poi si sviluppi nei ragazzi che siamo o che siamo stati,  per affermarsi poi negli uomini di oggi e di domani ....meglio dire, negli uomini di ogni tempo, io penso sia un processo legato al nostro sentire, alla nostra anima appunto.
Alcuni cercano un’armonia con la natura al di la di qualsiasi calcolo e la caccia diventa un tramite per accedere alla meraviglia …..per altri è una cosa diversa …..non perché si abbia la presunzione di conoscere nell’intimo le persone ma semplicemente per come ne parlano. Sta di fatto che se non saremo in grado di trasmettere nel modo giusto a questa società che già non ci capisce, i valori e la bellezza che ci è dato conoscere, senza farne un'abuso, non avremo un futuro. Un caro saluto Levante

Pelo 52

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Risposta #4 il: 26/03/2018 - 12:14
Ottima osservazione Rinaldo
Speriamo che ciò che accoratamente chiedi  sia fatto proprio anche da illustri personaggi del club
At salut con abbracci e colombacci e in bocca al colombone per il tuo sottotraccia

aldorin

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Risposta #3 il: 25/03/2018 - 16:03
Complimenti a Badger, a Denis per il vero senso che siete riusciti a conferire alla caccia. Quando vedo personaggi che riescono a comunicare solo "carniere" mi viene da pensare che siamo alla frutta. Certo gli anni che portiamo addosso hanno contribuito ad "arrotondarci", come fa l'acqua coi ciottoli di fiume. In ogni modo se si desidera "comunicare" con la collettività il tramite non sono certamente immagini di sacchi ricolmi di colombi vuotati sotto l'occhio compiacente della telecamera o della macchina fotografica.
Abbiamo molto di meglio da proporre alla collettività (per esempio tante pagine di questo sito) e se non riusciamo a comprendere che foto di "lenzuola" di colombi stese ai piedi di personaggi che non sanno dare valore ad un singolo colombaccio non sono il viatico per dare prospettiva alla nostra passione... "forse" è giusto che arrivi qualcuno che si pone come obbiettivo quello di abolire la caccia.

Denis

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Risposta #2 il: 25/03/2018 - 13:29
Bellissimo pensiero il tuo Badger in questa discussione che mi fa ricordare quelle notti intere senza sonno ad aspettare l'alba dell'apertura, il fragore del primo colpo e l'odore di polvere bruciata delle prime cartucce quando da ragazzo mio padre mi portava con lui nel capanno della nocetta.
La Caccia vera quella che dal fondo dell'anima con un semplice ricordo ti avvisa che esiste ancora se saprai mantenerla viva non ha bisogno di essere ricercata ma solo vissuta dentro ognuno di noi, nel cuore, nella mente, nell'anima e non va assolutamente confusa con quella competizione o quella immagine senza valore sbandierata da coloro che non hanno conosciuto, mai capito o che hanno perso il significato esatto della parola Caccia.

BADGER

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Risposta #1 il: 24/03/2018 - 18:27
Si, ditemi dove è andata la mia caccia? Sapete quella caccia che non aveva bisogno di parole, che si nutriva di passione cieca, feroce, di noncuranza al tempo, al giorno, alla notte, alle ore di fatica, alle nottate di guida, con la pioggia, con la neve, con il vento. Dove sei andata? Dimmelo perchè non ti trovo più,  proprio ora che avrei sempre maggior bisogno del tuo respiro, della tua mano sulla mia spalla. Mi guardo intorno e vedo un mondo becero fatto di competizione tra formiche, di corse e soprusi, una gara perenne al primo che acchiappa di più, al primo che posta foto di ciccia e penne sui social. Dove sei andata, dimmelo e portami con te, Tu che sei stata, sei e sarai la più bella di tutte le donne che ho conosciuto perchè ti ho amata senza riserve e calcoli, perchè per te ho compromesso la salute e qualche volta ho rischiato anche la vita. Ho un bisogno disperato di ritrovare il tuo profumo, magari mentre accarezzo le penne di un colombaccio ancora caldo senza il coraggio di guardarlo negli occhi ancora lucidi di vita. Si portami con te non voglio più pensare, mi voglio perdere ancora un ultima volta in quella malinconia sottile che ti avvolge al calar della sera mentre i boschi si confondono con i campi e le canne del padule ti sembrano le porte di un mondo pronto ad accoglierti insieme al tuo barchino, finalmente soli nell'oscurità..