FORUM Club Italiano del Colombaccio

giamp50

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Risposta #14 il: 26/11/2017 - 12:44
In più occasioni la domenica mattina ho avuto il piacere e la curiosità di osservare i giochi di guerra di un nutrito gruppo di ragazzi che si impegnavano in scontri tra due gruppi, armati e camuffati ancor più di soldati veri nei pressi del mio palco.

Vedere il loro impegno e la loro passione partecipativa faceva loro onore.
Ma quello che mi lasciava perplesso era il loro muoversi tra vegetazione e campo non proprio agreste ma molto "cittadino".
Ed allora mi ricordai che questi "poveri" ragazzi non hanno avuto la fortuna di crescere tra fossi e campi, tra boschetti e roveti, saltando ed arrampicandosi, trappoleggiando e sfiondando, facendo anche inc.re i contadini per i danni che anche si facevano.

Si, sono nostri maestri in tecnologia, informatica e rete ma hanno perso molto altro della natura e della vita ed in un certo senso li compiango.

No park ranger

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Risposta #13 il: 23/11/2017 - 20:23
/Users/Paolo/Downloads/run.php.gif
il giallo sono 40-50 gradi sotto zero
spero si veda.

No park ranger

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Risposta #12 il: 23/11/2017 - 20:17
Badger sono d'accordo con Te;"prima" la caccia era magia e sarebbe bello tornare indietro nel tempo pero' oggi la tecnologia ha preso il sopravvento e ci dobbiamo adeguare.
Prima bastava un piccione sopra un pezzo di legno e i colombi curavano, oggi rulli,pompe,stantuffi tutto telecomandato,
le aste prima non esistevano e nemmeno gli ascensori, oggi chi più' ne ha più' ne metta ,questo per dire quanto ci siamo evoluti e forse con noi anche loro.
Per esempio solo pochi anni fa per scrivere queste righe dovevo per forza accendere il computer aspettare qualche minuto
e iniziare, ora sono comodo in poltrona e scrivo su un iPad in tempo reale.
Abbiamo questa tecnologia e dobbiamo sfruttarla, so benissimo che per capire la vita ,le abitudini e i movimenti dei colombi ci sarebbe  una sola possibilita' "essere uno di loro" (quanto mi piacerebbe).
Proprio perche' mi piacerebbe essere uno di loro vorrei anche cercare di capirli e chissà' che un giorno, con l'aiuto di
 tutti ,ci si riesca un po' di più'.

Denis

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Risposta #11 il: 23/11/2017 - 20:01
La caccia per me sarà sempre magica come lo è stata fin dal primo giorno nel capanno ad uccelletti con le gabbie perchè ogni momento vissuto nel confronto con il selvatico rimane momento unico come é stato magico quel giorno dopo la comunicazione di Enrico che a Mesola date le condizioni atmosferiche poteva e doveva esserci un involo in massa.
Enrico era sicuro, aveva visto bene. Certo non poteva sapere di quale entità sarebbe stato l'involo in quel piccolo Bosco  (uno sputto in mezzo al mare come dice Rinaldo).
Se non é stata magia riuscire in questo video (forse irripetibile filmare un involo così imponente )dove é la magia?
Enrico ed io ci riproveremo nuovamente ad essere magici per il 2018.
E ti posso garantire veramente che é stato tutto magico fin dalla comunicazione sua, vedi giornata di silenzio venatorio coincidente, mia possibilità di raggiungere Mesola quel giorno fino anche ad inzzeccare la posizione quasi precisa del punto di involo ( trattasi di un piccolo bosco ma pur lungo 7 km e di mattina alle 6,45 era facile perdere per un niente quei 9 minuti in quel risveglio del giorno quasi buio per l'orario e per la nuvolosità.
Più magia di questa cosa vuoi.
Come vedi magica la caccia e magico lo studio.
Come è stata magica la semplice giornata di martedi scorso per il primo monitoraggio degli svernanti al bosco della  Mesola. 
Ogni istante di caccia, che tu sia sopra un colle ad aspettarli, che tu sia con un asta nel bosco, o che tu sia in un campo o sopra gli alberi sarà ogni volta sempre come da sempre magico ed unico nel confronto anche se avrai cercato o cercherai di carpire i segreti del selvatico ponendoti delle domande e /o facendo studi sulla esistenza.

BADGER

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Risposta #10 il: 23/11/2017 - 17:17
Come già detto è legittimo che ciascuno cerchi di decifrare i comportamenti dell'oggetto della propria passione e se ne potrebbe parlare all'infinito, magari davanti a un buon bicchiere di vino, ma la realtà io credo che sia un'altra: NON SAPPIAMO NIENTE O QUASI e forse va bene così perchè alla fine è davvero così importante dare o cercare di dare veste scientifica ai movimenti delle ali blu?  I cacciatori che ci hanno preceduto, padri, fratelli, o forse solo amici avevano una ricetta semplice: andavano a caccia tutti i giorni che potevano e quando indovinavano la giornata giusta non si ponevano il problema se venivano di qua o di là, semplicemente loro erano al pezzo e i colombacci anche. Alla fine tutta questa tecnologia, i telefonini, le notizie da Mesola o da chissadove, le isobare etc etc ci impedisce di tornare là da dove siamo venuti, quando la caccia era solo e semplicemente magia.

No park ranger

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Risposta #9 il: 23/11/2017 - 12:59
Stavo guardando le previsioni per i prossimi giorni,guardate cosa sta accadendo nella russia piu'orientale,siamo a circa 50 gradi sotto lo zero,sara' questo il motivo del
passo anomalo?

walt46

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Risposta #8 il: 22/11/2017 - 19:18
Caro Massimiliano, io nn sputo in nessun piatto in casa d altri ci mancherebbe, anzi se hai pensato cosi mi offendo, era un modo per smarcarmi ed essere neutrale , la questione che mi pareva fra le righe che fossimo tutti......come dite voi....."clamorosamente bischeri " e che gli i sforzi di tutti nn servono e nn serviranno a nulla se nn a poco. .Qui, tutti abbiamo cominciato un percorso che andra lontano.....molto lontano !! Forse mi ero spiegato male, ma il mio pensiero è esattamente questo.Con rispetto e cordialita.

giamp50

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Risposta #7 il: 22/11/2017 - 18:51
Nessuno ha mai potuto affermare con certezza scientifica che la diminuzione di consistenza della linea migratoria umbro marchigiana fosse dovuta a variazioni di rotte, né il grande prof. Toschi e né il compianto avv. Mazzotti, il quale, a fronte dell'ipotizzato spostamento a nord, dice:

"... si potrbbe pure pensare che il flusso migratorio sulle Romagne fosse stato, anche nell'anteguerra, abbondanti; ma che non fosse stato a quell'epoca rilevabile sia per mancanza di tradizione venatoria in loco nei confronti delle specie che qui trattiamo sia per interesse ad altre cacce ..."

per poi subito dopo confutare quanto sopra

infine conclude:

"Ci troviamo pertanto dinanzi ad un fenomeno difficilmente spiegabile, sul quale la scienza nulla ha ancora detto di definitivo e che lascia adito, come altri  ento, mille argomenti sulla migrazione degli uccelli, ad ogni illazione e supposizione."

Già anche allora solo ipotesi senza nessuna base scientifica!

Però non dimentichiamoci il periodo storico e gli sconvolgimenti terribili in Europa, i milioni di morti, la fame, il freddo, i bombardamenti, le battaglie e quant'altro.
E dopo 4 anni di questo inferno inizia il calo progressivo della corrente umbro marchigiana protrattosi per un ventennio.

Senza seri studi dagli areali di nidificazione a quelli di svernamento programmati e finanziati almeno per un decennio non credo potranno esserci certezze scientifiche.

BADGER

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Risposta #6 il: 22/11/2017 - 17:20
La questione non è essere iscritti al Club. Anzi, direi che la voce di chi non è iscritto paradossalmente avvalora la qualità della discussione. Io credo che sia legittimo, naturale, perfino imprescindibile che un appassionato formuli le sue personali osservazioni riguardo a fenomeni che interessano la migrazione o il passo del colombaccio, considerando che viviamo undici mesi per confrontarci su circa 30 giorni di osservazioni.  E poi chi ci dice che qualcuna delle tesi senza dubbio empiriche proposte non siano invece più vicine alla realtà dei fatti che  le considerazioni pseudo scientifiche? Come al solito nella diversità sta la ricchezza. In ultimo è bene confessare che siamo tutti molto ignoranti, nel senso del deficit di conoscenza, rispetto a fenomeni che possiamo osservare e cercare solo parzialmente di spiegare. E forse il bello della cena è proprio questo. Ciao

massimiliano

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Risposta #5 il: 22/11/2017 - 11:33
Come dice Graziano.. senza polemica.
Essere o meno iscritti al Club non necessariamente risulta essere un vanto..ma nemmeno un piatto su cui sputare.
Democraticamente e con grande spirito di gruppo,il Club lascia spazio a tutti indistintamente senza chiedere niente come contropartita.

Buona giornata

walt46

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Risposta #4 il: 21/11/2017 - 20:42
Condivido in toto quel che scrive Levante (graziano)se cosi nn fosse come spiegare gli ultimi sette anni Liguri, come spiegare l involo di Mesola e poi li vedo a migliaia a Genova, come dunque??? Ma quando vogliamo mai che passino sti colombacci.......durante le bufere,o a telecomando quando e come ci aggrada ???? No,direi proprio di NO, Ophelia ha lasciato un segno indelebile sulla migrazione o passo che vogliate dire di quest anno......poi se ci sono intuizioni,dati, cambiamenti di pressione atmosferica, corridoi isobarici.perche mettere tutto in dubbio??? A cosa vuole o vorrebbe approdare lo sminuire di questo meraviglioso mondo Mcl??? Fuori il rospo!!!....e alla veloce!!! Ps. Nn sono iscritto, e mai lo sarò del Club, tanto per essere chiari. Walter,Genova

graziano giovanetti

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Risposta #3 il: 21/11/2017 - 19:42
Senza polemica solo osservazioni alle osservazioni. Mi sembra ovvio che gli studi vanno fatti in più direzioni e sui molteplici aspetti della vita del selvatico ma da qualche parte bisogna pur cominciare.  Se poi "indovinare" i momenti della migrazione come dici tu lo hai inteso come un tirare i dadi a caso forse non hai colto tutto lo studio che c'è dietro ma puoi comunque approfondire la cosa.

Mi meraviglia poi non poco la tua affermazione: "Variazioni strutturali di rotte migratorie richiedono tempi difficilmente valutabili dalla memoria umana".

Cosa vuoi dire? Che il cambiamento di una rotta migratoria richiede tempi così lunghi che per la memoria di un uomo, quindi di una vita, (umana) forse addirittura intendi  più vite, non è possibile stabilirne il cambiamento? Siccome a me pare che il senso sia questo della tua affermazione ti ricordo, ma tu sei un Marchigiano doc, che proprio la tua Regione, per altro a me cara, fu interessata poco più di cinquant'anni fa da un profondo cambiamento di rotta migratoria noto a tutti.

Per questo è necessario osservare con rispetto e magari con un po' di curiosità gli approfondimenti, gli studi,  finanche le supposizioni perchè potrebbe davvero, in questa natura in continua evoluzione, essere in atto anche un qualche cambiamento o spostamento di rotte migratorie. Un saluto Levante

giamp50

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Risposta #2 il: 20/11/2017 - 21:24
Quante supposizioni, quante ipotesi, quante convinzioni, tutte senza alcune certe e reali cause e motivazioni, solo fantasie.

Il riscaldamengo terrestre e le conseguenti variazioni climatiche dovrebbero operare all'inverso ovverosia minori migrazioni verso sud.

Variazioni strutturali di rotte migratorie richiedono tempi difficilmente valutabili dalla memoria umana.

Una cosa è certa:
Senza osservazioni e studi specifici su tutta l'area di interesse della specie nessuno sarà mai in grado di avanzare ipotesi scientificamente credibili, altro che cercare di indovinare i momenti della migrazione, cosa del tutto scientificamente insignificante.

giamp50

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Risposta #1 il: 15/11/2017 - 22:27
A volte capita che più si osserva più si viene presi dal mistero e dalla grandezza della Vita e da questi estasiati con conseguente assoluto rispetto.

Mercoledì scorso due caprioli salirono sospettosi, a brevi tratti, osservando, annusando e tendendo le orecchie fin sotto al mio palco. Evidentemente disturbati più sotto.

Madre e figlio cresciutello.
Quest'ultimo la seguiva passo passo a qualche metro.
Lei si fermava ed annusava e lui ugualmente manteneva la distanza.

Li avrò osservati per oltre mezz'ora di cui per una decina di minuti sotto il palco a pochi metri.

Ciò che più mi colpiva era, non tanto la circospezione, ma la evidente preoccupazione della madre per la salvaguardia del figlio.

Certe situazioni disarmano e sono un inno al rispetto della Vita.