Caro Gino, quando si tratta di fare delle scelte di campo importanti fare delle riflessioni non solo è utile, io direi che è doveroso. Detto questo il problema è di antica fattura: nessuno è in grado di dirti se quella donna che ti interessa tanto e che sembra essere la summa dei tuoi desideri una volta che l'avrai sposata sarà quella che adesso sembra. In fondo è la storia stessa della vita. Quindi nessuno potrà mai darti certezze in anticipo sulle tue scelte, diceva Lucio "lo scopriremo solo vivendo". Facciamo scelte ogni giorno a volte banali a volte complesse ma sono sempre e solo scelte, le famose sliding doors. E allora perchè non farne un'altra con un po' di coraggio pescando dal mucchio un balocco che sembra, almeno sembra, essere diverso? E' l'ora di tentare di cambiare caro Gino, ci riusciremo? Io non lo so ma del resto non so nemmeno se domani sarò ancora vivo. Dice un aforisma induista "Vuoi far sorridere gli Dei? Comunica loro i tuoi programmi!" Mi ripeto Gino è l'ora di tentare di cambiare perchè non siamo cambiati noi ma tutto quello che ci circonda. Una volta, e sembra ieri, per andare a caccia bastava la voglia, il fucile e i soldi per la benzina. Non ci ponevamo problemi di sorta la caccia era la caccia e basta, qualcosa difficile da spiegare, da dire, da respirare ma pregna di complicità con gli umani uguali a te. Sangue, sudore e polvere da sparo, era sufficiente. Non è più così, ci piaccia o no. Quel tempo che ci ha consegnato la comunicazione in tempo reale, il web, il blackberry ha portato con sè altri cambiamenti, un'altra necessità di consapevolezza. E quindi occorre una certezza nuova, nuovi orizzonti che stiano dentro a quelli vecchi ma che siano più vicino per andare più lontano. Ci vuole più qualità. La quantità non è più la misura per celebrare la nostra passione. Non c'è niente da fare, è finito il tempo delle piume ad ogni costo oggi possiamo crescere ma solo se mettiamo la qualità al primo posto. Ed eccomi al club, ma secondo te qual'è la differenza tra il mio essere cacciatore ed il tuo? Io credo nessuna. Ambedue vogliamo qualcosa che solo la caccia ci può dare, già ma quale tipo di caccia? Ne esiste solo una, quella che ci consegna sensazioni che si misurano nella qualità e il club a me dà la sensazione di avere una predisposizione alla qualità. Guarda il club è fatto di brave persone, forse non la penso come ciascuno di loro ma la diversità, quando non c'è prevaricazione a volte è una ricchezza. Fratelli cacciatori diceva Luca e non lo siamo forse? Se si parte dall'assunto che vogliamo le stesse cose lo siamo eccome. Tu lo sai io ho avuto un approccio anche difficile con questa realtà, sono passato dall'entusiasmo alla critica feroce ma poi ho capito o forse ho creduto di capire che il club porta con sè il valore delle idee. In fondo è lo stesso principio che ti spinge ad acquistare una cosa invece che un'altra, perchè la prima porta un nome, un marchio, un qualcosa che ti convince, che ti dà fiducia. C'è qualcuno tra queste persone che si può dire conoscono tutti, o forse solo in tanti e gli apprezzamenti sono unanimi, sarà solo un caso? O forse se questi umani stanno qui dentro vuol dire qualcosa? Qualità caro Gino, più della quantità. Certo i numeri sono sempre importanti ma a volte non determinanti. E cos'è che ci divide ti domando la pre apertura? Guarda io non ho la stessa motivazione del club per rinunciarci, ne faccio volentieri a meno per altre ragioni, ma anche se invece fossi favorevole basta questo per stare sulle barricate? E' un atteggiamento miope, come miope è quello che pretende che tutto ritorni come allora, quando avevo un po' più di capelli e non solo. Non dobbiamo avere atteggiamenti di rinuncia, di castrazione a prescindere ma nemmeno pretendere di vivere fuori dalla realtà che ci circonda. In fondo la cosa veramente importante è poter fare delle scelte, farle noi, non farcelo buttare addosso, un abbraccio.