FORUM Club Italiano del Colombaccio

BADGER

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Risposta #3 il: 28/02/2014 - 15:06
Ma per esempio il Sindaco di Fucecchio, che vede nel proprio comprensorio più capanni agli acquatici del resto della Toscana, ha già detto che li vuole inserire nel Regolamento Urbanistico, quindi con la volontà di risolvere la questione in maniera costruttiva. A mio parere, bene la proroga, anche se ci sono stati dei mesi - 13 novembre-28 febbraio - a disposizione, meno bene la strumentalizzazione della stessa. Perchè di questo si è trattato. In fondo è di facile lettura: dire che la proroga invece di esser una decisione assunta per chiarire meglio alcuni aspetti particolari, agevolare la messa a norma etc è un atto di debolezza da parte della Regione che fiuta il pericolo imminente e ne procrastina gli effetti nel tempo. E qui ritorno a bomba: ma se la legge è inefficace, se non ci tutela etc etc che bisogno ci sarebbe stato di aspettare la scadenza del 28? Una legge inefficace lo è quanto i suoi disposti, come ad esempio le date assunte a scadenza. Oppure non conosco più l'italiano e il significato di un provvedimento legislativo? Ancora,  una Legge promanata da un Ente Locale, che tra l'altro è competente per la Legge quadro, può essere invalidata solo attraverso un processo che vede attori il Governo in carica, che la giudica incongruente, e la Corte Costituzionale la quale ne boccia in tutto o in parte i dispositivi. Ma questa Legge ha già passato con successo quest'esame e allora? E allora che la gente si svegli una buona volta che i nemici della caccia, quelli veri, talvolta hanno il porto d'armi (uso caccia).ciao

koala

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Risposta #2 il: 28/02/2014 - 12:23
COLOMBAIOSENESE  FORSE NELLA LIBERA CACCIA CI SONO MOLTI TITOLARI DI APPOSTAMENTO AGLI ACQUATICI E FORSE LA NUOVA LEGGE DICE CHE I MANUFATTI IN CEMENTO VADANO DISTRUTTI O SOGGETTI AD ALTRA AUTORIZZAZIONE QUINDI PER LA REGOLA DELLA REGOLA CREDO CHE GLI APPOSTAMENTI AGLI ACQUATICI PER ESSERE REGOLARI DEVONO CHIEDE AUTORIZZAZIONE DETTA SCIA CONCORDI AMICO MIO?  e forza viola

colombaiosenese

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Risposta #1 il: 28/02/2014 - 12:18
 Toscana: Confederazione dei Cacciatori risponde alla ANLC
Daniele | 28 febbraio 2014 |

La Confederazione dei Cacciatori Toscani risponde alla Libera caccia
“Polemiche infondate , evidenti falsità e disinteresse per i reali problemi del mondo venatorio,
emblematico il caso del polverone sollevato sulla vicenda appostamenti. L’unità dei cacciatori
resta la via maestra per dare un futuro alla caccia in Toscana e nel Paese”

La Libera Caccia, con le “Considerazioni sulla Confederazione Cacciatori Toscani” firmate dal suo Presidente regionale, dimostra una volta di più che la sua aspirazione non è difendere la caccia e possibilmente migliorarla per accrescere la soddisfazione dei cacciatori e riaffermare la dignità, il valore culturale, l’importanza economica e sociale di una attività essenziale per gli equilibri faunistici ed ambientali, ma semplicemente e soltanto tentare di screditare le altre Associazioni venatorie.

I cacciatori, per fortuna della caccia, sono più intelligenti di quanto i dirigenti della Libera credono, e dunque non è necessario spendere troppe parole per rispondere alle farneticazioni di Paolo Isidori: sanno perfettamente, i cacciatori (siamo convinti anche i Soci della Libera Caccia), che un mondo venatorio diviso in una molteplicità di sigle è meno forte, sanno che restare disuniti è un favore ai nemici della caccia, sanno che l’unità costruita su contenuti seri e responsabili è la strada giusta e sanno che non sarà mai troppo presto per conseguirla.

La Confederazione è nata per unire, non per escludere. La Libera Caccia della Toscana ha ritenuto di non rispondere all’invito che le era stato rivolto dalle Associazioni promotrici della Confederazione, e non ha neppure voluto partecipare all’incontro promosso per illustrarne le ragioni e discutere programmi ed obbiettivi.

Nonostante questo, la Confederazione non ha fino ad oggi speso una parola contro la Libera caccia, coerentemente con la volontà e l’intento di lasciare spalancate tutte le porte per l’auspicabile allargamento dell’unità: il nostro avversario non è una Associazione venatoria, il nostro avversario è una pseudocultura che vorrebbe togliere alla caccia la sua storia ed il suo futuro.

Non si può tuttavia evitare, di fronte alla pervicacia di questi giorni, di commentare e di notare che fanno solo sorridere e fanno francamente pena i tentativi della Libera Caccia di denigrare la Confederazione dipingendola, fra l’altro, come “succursale” di una parte politica.

La Confederazione ha dirigenti che appartengono a tutte le componenti politiche (basta leggere i nomi dei membri dell’Assemblea) e, soprattutto, “vuole” avere rapporto e confronto permanente con la politica, con tutta la politica, e con le Istituzioni, oltre che con tutte le componenti sociali: è così che si esprime l’assoluta indipendenza ed autonomia ed è così che si recupera ruolo, credibilità e capacità di incidere e contare del mondo venatorio, non certo rifugiandosi nell’isolamento e nel rifiuto di “sporcarsi le mani”.

La vicenda degli appostamenti è emblematica. La Confederazione, le Associazioni che vi aderiscono, hanno fatto quanto era possibile e doveroso nei mesi e nelle settimane passate per risolvere la questione degli appostamenti dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge del Veneto.

Lo hanno fatto rapportandosi, appunto, con la politica e le Istituzioni, che hanno risposto approvando in tempi rapidi una nuova normativa regionale nell’intento di dare certezze e mettere in sicurezza migliaia di appostamenti fissi: normativa che ha visto il voto favorevole, nel Consiglio della Regione Toscana, di tutte le componenti di maggioranza e di opposizione.

La Libera Caccia in questi stessi mesi è stata alla finestra, non ha fatto proposte, poi una volta che la nuova legge regionale è entrata in vigore ed ha superato l’esame del Governo (ricordiamo ai distratti dirigenti della Libera Caccia che il 27 dicembre 2013 il Consiglio dei Ministri ha deliberato di non ricorrere alla Corte) non ha trovato di meglio che tentare di dimostrarne l’illegittimità, “rubando il mestiere” alle varie leghe ed organizzazioni anticaccia: visto che il Governo non l’ha fatto, a questo punto c’è forse da aspettarsi che sia la Libera Caccia a proporre ricorso alla Corte contro gli appostamenti fissi Toscani.

Questa, purtroppo, sembra essere diventata l’ossessione della Libera Caccia: schierarsi comunque contro gli altri, non importa se gli altri sono i cacciatori.

Noi, la Confederazione dei Cacciatori Toscani, abbiamo altre ambizioni: per i cacciatori, per la caccia, per il nostro presente e per il nostro futuro.

Firenze, 28 febbraio 2014
CCT – Confederazione dei Cacciatori Toscani
(Federcaccia – Arcicaccia – ANUU)