FORUM Club Italiano del Colombaccio

Pelo 52

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Risposta #96 il: 21/02/2014 - 15:23
E' vero Nicola quanto affermi.
Si è scritto, almeno io, di vietare la caccia alla migratoria all'interno delle AFV dopo il 15 di novembre.
Quindi tutta la migratoria compreso il tordo la beccaccia il colombaccio ecc. ecc. dalla fine del passo che più o meno coincide con la metà del mese di novembre. Ho anche parlato dell'esclusione delle AFV vallive dalla chiusura alla metà del mese di novembre purchè le stesse attuino solo e soltanto la caccia alla selvaggina palustre all'interno dell'azienda. Per il veneto non mi pare visto che si cacciano anatre fagiani lepri colombacci ecc. ecc. 
Il colombaccio è normale che qui sia inserito visto che questo è il forum del Club Italiano del colombaccio.
I dormitori? Sono sacri ed è per questo che si chiede la chiusura nelle AFV dopo il passo.
AFV ZRC ZRV Demanio Oasi Fondi chiusi  sono anche dormitori o no?
Trovi forse qualche dormitorio in terreno libero?
Purtroppo oggi, parlo di toskana e del mio comune ovviamente non essendo mai stato fuori regione a caccia e raramente ho messo i piedi fuori dai miei tre capanni tutti circoscritti in un cerchio di un km. PER SCELTA, mi si dice che l'unico selvatico capace di farti uscire nella speranza d'incontro sia il colombaccio. Quest'anno è stata buona per la beccaccia. Ai cinghiali pensano i lupi, i lupi a due gambe, i continui abbattimenti che (causa o scusa danni) vanno avanti 365 giorni all'anno notte compresa nei governi dentro le oasi.
Quindi mi parrebbe giusto chiedere un po' di protezione per il nostro "COLOMBONE".

koala

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Risposta #95 il: 21/02/2014 - 14:21
dunque questa degli appostamenti  dentro  le AFV è veramente una cosa che ci prende anceh perchè 7 pagine di scritti in merito ,insomma.. che dire.. allora io penso che bisognerebbe evitare ceh nelle AFV ci possano essere capanni sia per i colombacci che per la minuta selvaggina poichè penso che occorra dignità anche verso chi pratica la caccia ai tordi, ora credo che nessuno di noi abbia la possibilità di far accadere una cosa simile, poichè non siamo in grado di trovare una sintesi tra noi sulle innumerevoli questioni vuoi che si trovi la possibilità di evitare la caccia al colombaccio nelle AFV.. però per favore almeno il rispetto di non farsi prendere per il cuolo da chi in questo blog scrive in merito alla tutela della specie e poi ne fà mattanze nei dormitori per favore almeno quella

BADGER

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Risposta #94 il: 21/02/2014 - 12:32
Caro Diego io l'ho già detto. E dirò di più alla fine tanto si è consolidata l'idea del "faccio come  mi pare" che si è perso coscienza del fatto che si è in casa altrui. Talvolta certi atteggiamenti sono al limite della protervia. Ciao

Diego Baccarelli

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Risposta #93 il: 21/02/2014 - 10:53
Alessandro, quando in Umbria (qualche mese fa) fu avanzata la proposta di far pagare un contributo extra alle squadre dei cinghialisti, in aggiunta  al fondo già previsto dalla legge 157, E' SCOPPIATA LA RIVOLUZIONE !!! Mi fermo qui. Ciao.

Pelo 52

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Risposta #92 il: 21/02/2014 - 08:21
Buongiorno Alessandro. Proprio pochi minuti fa sfogliando come ogni mattina i quotidiani alla ricerca di qualche notizia che potesse riguardare il mio settore lavorativo, nella cronaca del Casentino in bella mostra sta un articolo favorevole e sfavorevole agli agricoltori.
Il lupo. Se da un lato lo stesso contribuisce a diminuire drasticamente la presenza dei cinghiali nelle zone dove la presenza del lupo è marcata dall'altro comporta notevoli danni per gli agricoltori/allevatori. Senza creare tanto allarmismo anche la periferia di Arezzo comincia ad essere "abbastanza" interessata dal fenomeno.
Per tornare a noi Alessandro nel corriere sta scritto.....RIMBORSI IN ARRIVO PER I DANNI PROVOCATI DAI LUPI. IL PACCHETTO DEGLI INTERVENTI Sarà VOTATO LUNEDI'.
Ecco, la burocrazia lenta a mettersi in moto quando va in moto farà di tutto per rallentare o diminuire il rimborso.                      Quindi l'idea di Alessandro di costituire un fondo alimentato anche dagli ambientalisti e non solo dai cacciatori svincolato dalla macchina burocratica statale che consenta un più celere e certo rimborso dei danni causati dalla fauna selvatica cacciabile nonché da quella protetta non è propriamente campata in aria. Anzi.
 






BADGER

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Risposta #91 il: 21/02/2014 - 08:10
Mi associo a Levante per l'istituzione dell' Angolo della legge, o comunque lo vorremo chiamare credo sia di grande utilità. Ciao

Alessandro Cannas

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Risposta #90 il: 21/02/2014 - 07:59
La mia idea Diego e' quella di scavalcare la P.A. di creare un contratto,accordo,un'intesa, magari poi si strova la formula giuridicamente piu' corretta, tra noi cacciatori e agricoltori proprio per evitare le problematiche da te sollevate. Il versamento non deve in nessun caso passare attraverso le Amministrazioni Pubbliche.Perche' e' qui l'intoppo principale,e va superato.

Diego Baccarelli

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Risposta #89 il: 21/02/2014 - 01:44
p.s.:ovviamente, quando ho fatto riferimento alla UE e al 60%  del costo della polizza assicurativa di cui si fa carico nel proprio bilancio, intendevo riferirmi ai danni prodotti da avversità atmosferiche e calamità naturali, per la copertura dei quali l'agricoltore è costretto a stipulare una polizza con una compagnia di assicurazione, il cui costo viene in parte alleggerito dal contributo UE.

Ribaltina

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Risposta #88 il: 20/02/2014 - 23:39
Facciamo questo fondo,ma facciamo pagare qualcosina anche agli animal-ambientalisti perchè non ci fanno cacciare nel modo che si dovrebbe, e nel modo corretto alle specie dannose.

Diego Baccarelli

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Risposta #87 il: 20/02/2014 - 20:11
I danni prodotti dalla fauna selvatica non sono soltanto quelli diretti a distruggere la coltura agricola, ma anche e,soprattutto, quelli indiretti che si ripercuotono sulla mancata produzione complessiva dell'azienda e quindi sulla incapacità dell'azienda stessa di stare sul mercato anche per gli anni immediatamente successivi all'evento dannoso prodotto dalla fauna selvatica.  Questo aspetto, che è di fondamentale importanza per una impresa agricola, non viene neppure sfiorato in sede di stima del danno prodotto dalla fauna e quindi non viene risarcito. Anche su questo termine (risarcimento) andrebbero spese due parole. La Legge sui danni parla di RISARCIMENTO, vale a dire 100% del danno subito dall'agricoltore, ma in effetti, quando va bene, si tratta sempre di un INDENNIZZO molto, ma molto parziale. In conclusione, io ritengo, che debba essere lo Stato a contrarre una assicurazione o, se vogliamo, a partecipare per almeno all'80% del premio assicurativo da versare alla compagnia prescelta per la stipula della polizza assicurativa.
L'Unione Europea recentemente ha previsto nel proprio Bilancio stanziamenti destinati a coprire fino al 60% del costo della polizza assicurativa che le aziende agricole stipulano con le varie compagnie.
Ecco, questo, a mio modesto modo di vedere, potrebbe essere il percorso da seguire per risolvere l'annoso problema dei risarcimenti dei danni, prodotti dalla fauna selvatica alle colture agricole.

levante

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Risposta #86 il: 20/02/2014 - 19:35
Appoggio in pieno la proposta di Pelo52 per inserire nel forum "l'angolo della legge"......un saluto Levante

Diego Baccarelli

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Risposta #85 il: 20/02/2014 - 19:29
Alessandro, come certamente saprai, io ho avuto la responsabilità della Direzione regionale Coldiretti dell'Umbria per quasi trenta anni e quindi credo di conoscere abbastanza bene i problemi della categoria e, più in generale, quelli che affliggono la nostra agricoltura. Ebbene, la proposta di una concessione agricola da affidare in gestione alle Associazioni di categoria a me non sembra facilmente percorribile, soprattutto alla luce dei rapporti che intercorrono tra le maggiori OO.AA. ai vari livelli di responsabilità. Ho ancora ben in mente i ricorsi delle stesse OO. Agricole al TAR Umbro, volti ad impugnare le ripartizioni dei fondi destinati alle stesse dalla Regione.
E poi siamo proprio sicuri che il metodo da te indicato possa risolvere definitivamente il problema del risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica alle colture agricole? Io non ne sarei troppo sicuro.....Anzi!!!....
La fauna, come tu sai, provoca danni diretti alle colture, agli allevamenti e alle strutture agricole che, a mio avviso dovrebbero essere coperti con una assicurazione pagata dal proprietario del soggetto (fauna) che arreca i danni, come avviene sempre e comunque quando il danno viene prodotto da un animale appartenente ad un privato cittadino. Vedi, Alessandro, se io, nel mio Centro Privato di Riproduzione Fauna Selvatica, abbatto un cinghiale perchè mi fa danni gravissimi alla fauna(vedi piccoli nati e non solo) e alle strutture del Centro, sono passibile di denuncia penale per furto aggravato ai danni dello Stato che è il proprietario del cinghiale, ma lo Stato a me,i danni non li paga. Ma c'è di più e di peggio, perchè io, non solo non vengo risarcito, ma sono OBBLIGATO A PAGARE I DANNI PRODOTTI DAI CINGHIALI AL PROPRIETARIO DELL'AZIENDA CHE MI HA CONCESSO L'AUTORIZZAZIONE PER  L'USO FAUNISTICO VENATORIO DEI TERRENI INTERESSATI DAL CENTRO E NON SOLO ALL'INTERNO DEL CENTRO MA ADDIRITTURA ENTRO IL RAGGIO DI 200 METRI DALLE TABELLE. STANDO COSI LE COSE, CARO ALESSANDRO, MI DICI COME FAI A PROPORRE CHE I DANNI PRODOTTI DAI CINGHIALI NEGLI ISTITUTI PRIVATI LI DEVO PAGARE IO PRIVATO CITTADINO CHE NON SONO IL PROPRIETARIO DEL CINGHIALE E NON HO IL CINGHIALE IN CONCESSIONE, PER CUI NON GLI POSSO NEMMENO SPARARE? CREDIMI, IL PROBLEMA NON E' SEMPLICE E, A MIO AVVISO, NON SI PUO' RISOLVERE A COLPI DI "CONCESSIONE"!!!
Cordialmente.
di

Pelo 52

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Risposta #84 il: 20/02/2014 - 16:07
Infatti è proprio l'errore di pensare di avere il diritto assoluto di transitare sui fondi altrui solo per il fatto di essere cacciatori che ci frega.
In toskana esiste anche un accordo per posticipare l'aratura delle stoppie in cambio di qualche euro se non erro.
Il problema è che l'euro glielo fanno............soffrire come gli fanno soffrire quel 70% di danno accertato e rimborsato con pochi denari.

Il sistema, se studiato, potrebbe funzionare

Alessandro Cannas

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Risposta #83 il: 20/02/2014 - 16:03
Non vanno convinti,su alcune cose son impositivo,va fatto per legge,non possiamo pensare che tutto ci sia dovuto..Sta cosa ne parleremo con FACE Italia,eventualmente come proposta al nuovo governo.
Va considerato che gli agricoltori soffrono non tanto per il nostro accesso nei loro campi, ma per la mancanza di soldi per sanargli i danni,come sanno che per molti versi noi abbiamo i fucili legati da balzelli amministrativi e giuridici che ci impediscono  interventi forti per contenere gli ungulati,storni,torraioli,nutrie...Oltre al denaro andrebbe modificato l'art 1 della 157..Non piu' legge di protezione,ma legge di gestione,cambierebbe molto,specialmente per le specie aliene, invasive,ungulati.

BADGER

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Risposta #82 il: 20/02/2014 - 15:52
Caro Alessandro l'idea è splendida e servirebbe a farci respirare un po' meglio. Credo però che i nostri "colleghi" saranno un po' duri da convincere. Vedi io difendo l'842 ma tra difenderlo e pensare che hai tutti i diritti di fare un po' come ti pare perchè hai un porto d'armi in tasca ce ne corre. Purtroppo tutte le volte che ho affrontato il discorso sono dovuto fuggire per non essere lapidato. Una soluzione semplice ci sarebbe, invertire le parti e trovarsi l'agricoltore che pretende di essere ospitato in casa tua perchè ha un documento che glielo garantisce!! Ciao