FORUM Club Italiano del Colombaccio

luca64

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Risposta #13 il: 28/01/2014 - 13:21
Forza Rinaldo, viva il Rinaldo di Ozzano, non vedo l'ora di vedere Rinaldo alla carica. Baci - abbracci & colombacci.

aldorin

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Risposta #12 il: 28/01/2014 - 11:21
A me sa che sei più "tosto" che mediocre!!! E nel club c'è un gran bisogno di gente tosta.

Quanto affermi è decisamente positivo per voi cacciatori toskani ed in cascata... speriamo... anche per tutto il resto della banda.

eeeehhhh Luca!!! Se mi ricordo? Mi ricordo si. Saranno ormai passati una ventina d'anni e la nostra voglia-idea di poter contribuire ad una conoscenza più approfondita dell'oggetto dei nostri desideri si è mostrata
in qualche modo originale (per i lontani tempi) e vincente (per quanto oggi famosi "luminari" affermano e condividono).

Sauro!!!! Davanti hai una bella autostrada... 

A parere personale occorrerebbe, allo stato dei fatti, coinvolgere vasti areali di studio-osservazione.

Come tu sai ho buoni contatti con gli amici francesi che, tramite un loro "guru" mi hanno chiesto notizie in merito alle leggi che regolano la caccia al colombaccio in Italia, i suoi prelevamenti, i tempi concessi, ecc ecc.

Queste notizie, unitamente ad analoghe loro ed ad altre provenienti da Spagna e Portogallo, saranno il tema di un interessantissimo articolo che sarà pubblicato su uno dei prossimi numeri di Palombe & Tradizion.

L'autore Pierre Verdet è un caposaldo del "movimento" francese (autore di numerose pubblicazioni) ed il fatto che proprio i Francesi inizino ad interessarsi al fenomeno della caccia al colombaccio su così vasta scala... lascia ben sperare.

Qualche tempo addietro proposi a Jaques Luquet (presidente ANCP) una collaborazione fattiva tra il nostro club, il loro ed una realtà spagnola (www.torcaces.com) il cui presidente mi aveva contattato più volte.

Avevo prospettato lo scambio di informazioni, se non la creazione di un nuovo soggetto che rappresentando tre nazioni avesse dato vita ad articolate
ricerche su vari aspetti delle vita del colombaccio.

Non se ne fece nulla perchè l'ANPC, oltre a rappresentare degnammente i cacciatori tradizionali francesi, non era e non è in possesso di alcun dato inerente il colombaccio e la sua caccia.

Diversamente gli Spagnoli erano molto ben disposti e possedevano dati inerenti lo svernamento.

Ora, aspetto di leggere questa nuova relazione di Verdet, dopo di che potrei anche tornare alla carica.

La sensazione che ho maturato e che "ognuno" tira l'acqua al suo mulino e si guarda bene dal "cedere" il proprio lavoro di ricerca. Affermo questo perchè, per esempio il GIFS (gruppo-investigazione-fauna-selvatica) si tiene ben strette le sue ricerce (forse mirando a finanziamenti di vario genere?)

Ma i tempi cambiano e proprio l'atteggiamento di Pierre Verdet... lascia intravvedere possibili-futuri-scenari.

Insomma: se son rose fioriranno.

A me sembrerebbe davvero importante fondere le passioni e le conoscenze di Spagnoli, Portoghesi, Francesi e le nostre ed in questo senso, ti prometto, che mi impegnerò personalmente.

Un caro saluto. Rinaldo "quello di Ozzano". Ciao.     

colombaiosenese

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Risposta #11 il: 28/01/2014 - 10:12
Giacomo ...fidarsi è una cosa,prendere atto che in un'assemblea pubblica svoltasi in sede "istituzionale" e non al circolo di Strove(non me ne vogliano i colombai montemaggini,solo un esempio spicciolo)son state prese delle posizioni importanti-positive per i migratoristi,è altro affare.Tutt'altro affare !

Pensaci bene a quante strade potrebbe aprire questo match da noi vinto .......non metterti sempre con le spalle al muro a dire " ma tanto quelli,ma nelle alre regioni han fatto...etc etc "   guarda a casa tua(nostra)e lavora(lavoriamo)affinchè non ci si possa un giorno sbatacchiare i pugni in testa (eufemisticamente parlando) per una svolta NON acchiappata !
Io nn mi metto ad elencare le opportunità che mi passan alla mente con questo significativo riconoscimento....sarebbe lungo e noioso e tra l'altro non sono nemmeno tanto bono a scrivere.
Ci sarà chi meglio di me,con mezzi e capacità didattiche-scientifiche,nn si farà scappar questa opportunità di poter far valere con FATTI le nostre esigenze ..almeno spero !
Và di là che c'è da lavorare e non oziarsi su quel che è stato venerdì..continuare nel raccogliere dati e informazioni seriamete e con l'umiltà di chi ogni giorno,365 giorni all'anno è sul campo per dare ancora futuro alla nostra società agro rurale venatoria.
I tempi che furono ormai appartengono al passato( fringuelli-peppole-verdoni-pispoli etc etc sono chimere di altre regioni piene zeppe di ricorsi ricorsini e antiricorsi),il cacciatore per avere futuro deve SAPERE e FAR SAPERE di SAPERE......scusa il gioco di parole ! Ma è così che la vedo io !
La nostra regione,con che tu ne dica a volte(legittimo tuo pensiero)ci apre delle strade e ci dà credito......non gettiamo tutto a mignotte !

Avrei ancora da dilungarmi ma mi fermo.........altrimenti entro in gineprai da cui non risorto.. e poi non sono un grand oratore..anzi +tosto mediocre !  :)

Buonagiornata e grazie per qualche tua parola nei giorni passati.

luca64

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Risposta #10 il: 28/01/2014 - 07:00
... l'importanza della scienza è fondamentale per l'attività venatoria, l'attività scientifica, la ricerca, l'etologia, i monitoraggi dell'avifauna dovrebbe essere l'impegno principale di ognuno di noi. Anche in queste cose noi siamo stati i precursori. Ne parlavamo  nel 1996-1997 con  la ricerca SKY Way project, eravamo un bel gruppetto di cacciatori ricercatori ... Rinaldoooo ricordi le nostre prime uscite ad Ozzano nel santuario dell'INFS ora ISPRA?

Ribaltina

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Risposta #9 il: 27/01/2014 - 22:37
Consacrazione da chi Massy, Ispra e wwf? Stai attento a girargli le spalle!!
Quando il diavolo ti liscia,vuole l'anima. L'hai detto te!
Siamo tutti cacciatori dalle Alpi,alla Sardegna passando per la Sicilia,e sentir dire wwf e compagni dopo un ricorso:intanto siamo riusciti a fermare la caccia. questi consacranti mi fanno girare le scatole.Cioè fanno ricorsi non perchè il calendario di questa o quella regione non rispetta le leggi,ma solo per fermare la caccia.Naturalmente sono contento per noi toscani,per ora,ma penso anche agl'altri colleghi di passione,quando gli viene bocciato un calendario solo per farli stare a letto la mattina.Non mi fido più di nessuno,tanto meno di quella gente.(Tutti, Ispra compreso)

colombaiosenese

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Risposta #8 il: 27/01/2014 - 19:45
"...Anche Fernando Spina dell'Ispra, come poi Scoccianti del Wwf, ha riconosciuto che la caccia non è affatto determinante sulle consistenze numeriche delle specie selvatiche. I veri problemi, ha spiegato, sono inquinamento e distruzione degli habitat, derivati per esempio dalla crescita del turismo costiero, problema particolarmente rilevante per la fauna migratoria acquatica in Toscana. La caccia è sostenibile e il prelievo è assicurato, ha ricordato Spina, finchè il capitale non viene intaccato. Il problema nasce, secondo lui, quando si attinge alla rendita.."

Rinaldo,Badger e tutti gli altri : 
sogno o son desto ! A me tutto questo sembra quasi irreale e di una valenza pazzesca per il mondo dei migratoristi.Il nostro mondo....

Mentre le altre regioni (Veneto docet ma si potrebbe citarne tante altre.. tipo la Liguria che quest'anno gli han fatto un mazzo tanto)si arrabattano arrampicandosi sugli specchi tra "deroghe si deroghe no -appostamenti fissi idem con patatine e ketcup e tante altre beghe e beghette varie,noi Toskani (come ama dire un amico a me caro)abbiam quasi la sacra ligia consacrazione di due enti (una associazione fervida anticaccia da sempre) non proprio dal "fuoco amico".....

ma si scherzaaaa......it is beatiful..stiam lavorando non bene,benoneeeeeeee

(oppure come si dice dalle mi parti : quando il diavolo ti liscia..vuole la tua anima ?  ;D )


aldorin

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Risposta #7 il: 27/01/2014 - 19:32
Ottime notizie Max.

E ancora grazie per la tue puntuali gentilezze: ci tieni informati in tempo reale.

colombaiosenese

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Risposta #6 il: 27/01/2014 - 07:16
Convegno migratoria Toscana: la caccia è sostenibile e scientifica

venerdì 24 gennaio 2014     
 L'avifauna migratoria in Toscana è in buona salute, i dati sui prelievi raccolti negli ultimi decenni dimostrano che la caccia non incide sulla consistenza delle popolazioni. E' anzitutto questo il vero dato positivo su cui tutti gli intervenuti hanno posto l'accento al convegno Conoscenze toscane sulla fauna migratoria - Studi scientifici a confronto tenuto questa mattina a Firenze per volere della Regione Toscana e in particolare dell'Assessore regionale all'Agricoltura e alla caccia, Gianni Salvadori, che, chiudendo  i lavori, ha invitato le varie componenti a proseguire sulla starda della collaborazione, abbandonando posizioni aprioristiche e a ragionando su elementi oggettivi per giungere a una sintesi condivisa.

 
"Proseguiremo su questa strada, la strada di una seria conoscenza scientifica, anche per poter costruire i calendari venatori", ha detto l'assessore toscano. Nel suo intervento, Salvadori ha anche sottolineato la volontà della Regione Toscana di accelerare il passo per chiedere all'Unione Europea la cacciabilità dello storno ("dopo il cinghiale e il capriolo, lo storno è la specie che causa più danni all'agricoltura toscana: danni gravi e inaccettabili").

A parlare dei dati a disposizione, su consistenze e prelievi, è stato anzitutto il Prof. Emilio Baldaccini (Università di Pisa- CIRSeMAF – Università di Firenze; Osservatorio Faunistico Regionale). I principali elementi, poi confermati dai successivi interventi: buona la consistenza di tutte le specie migratorie cacciabili, nessuna situazione di vero declino e minima (per non dire irrisoria) incidenza della caccia sul totale dei contingenti migratori che frequentano i territori della Toscana. Per intenderci l'impatto generale della caccia sulle specie avicole migratorie si attesta sull'1,5% del totale della popolazione presente, arrivando a massimi del 2,5% per qualche specie. Per lo  storno, che non è specie cacciabile ma tuttavia considerata dannosa e oggetto di programmi di sfoltimento, non ci sono problemi. Anzi. In diminuzione nel nord Europa, è invece in crescita in tutto il Mediterraneo e le azioni di controllo attuate in Toscana si dimostrano insufficienti per limitare i danni all'agricoltura. Oltre che per gli storni, vera e propria calimità, allarme  da parte degli agricoltori (Gondi, Confagricoltura) anche per altri uccelli problematici, come tortora dal collare, cormorani e aironi. Per le anatre, buone notizie sia per i contingenti, in crescita quasi per tutte le specie, sia per gli abbattimenti. La tendenza è quella della stabilità dei prelievi negli anni.  Nessuna minaccia quindi da parte della caccia. Anche per specie considerate in declino, come allodola, pavoncella, beccaccia. Quindi, abbondanza di avifauna selvatica in Toscana, con prelievi tendenti alla stabilità o in diminuzione per riduzione della pressione.

Luca Puglisi, del Centro ornitologico Toscano, con la sua analisi "Trenta anni di monitoraggio della fauna svernante e nidificante in Toscana", ha confermato le buone prospettive anticipate da Baldaccini, evidenziando come le uniche specie in sofferenza siano in realtà quelle non oggetto di alcuna pressione venatoria (saltimpalo, torcicollo), su cui pesano elementi come la perdita degli habitat e i cambiamenti climatici. Buoni i dati sulle anatre svernanti, in generale crescita ad eccezione del codone. In consistente aumento l'oca selvatica.  I dati raccolti nei progetti COT (fra questi un monitoraggio degli uccelli notturni, uno studio sui gabbiani nelle città, un atlante sugli uccelli in inverno, uno sugli uccelli nidificanti), è stato ricordato,  sono archiviati in una  banca dati elettronica  che costituisce una preziosa fonte di informazioni georeferenziate sull'intera Toscana. Lorenzo Vanni dell'Università di Pisa ha parlato delle "Recenti attività di ricerca sulla migrazione dei caradiformi alle Lame di San Rossore", portando l'esperienza di uno dei più importanti centri di inanellamento italiani e riferendo delle importanti conferme scientifiche sullo studio dei migratori, per esempio sulla loro capacità di orientarsi tramite una sorta di "bussola magnetica".

Anche Fernando Spina dell'Ispra, come poi Scoccianti del Wwf, ha riconosciuto che la caccia non è affatto determinante sulle consistenze numeriche delle specie selvatiche. I veri problemi, ha spiegato, sono inquinamento e distruzione degli habitat, derivati per esempio dalla crescita del turismo costiero, problema particolarmente rilevante per la fauna migratoria acquatica in Toscana. La caccia è sostenibile e il prelievo è assicurato, ha ricordato Spina, finchè il capitale non viene intaccato. Il problema nasce, secondo lui, quando si attinge alla rendita.

Tuttavia, il rappresentante dell'Ispra non ha però mancato di confermare le indicazioni dell'Istituto sulle date di chiusura “nella seconda parte dell'inverno”, ovvero al momento del ritorno dei migratori al nord.
Infatti, insiste,   in questo periodo  occorre non incidere sulle popolazioni, visto che anche dai dati sui prelievi la percentuale di adulti abbattuti prevale su quella dei giovani dell'anno.  Spina ha poi annunciato che l'Ispra presto metterà on line una piattaforma informatica con i dati degli abbattimenti e dei monitoraggi, dichiarando del resto  che i cacciatori sono la prima fonte di informazione per il proseguimento degli studi sulla fauna migratoria. L'ultimo intervento programmato era quello di Manuel Esparrago (FACE Bruxelles) sul tema "la direttiva 2009-147 della Ue e la sua corretta applicazione". Toccando le varie questioni cardine di rispetto delle disposizioni comunitarie sulla caccia, Esparrago ha ricordato che in fatto di deroghe, diversi sono i paesi nel nord e nel sud d'Europa che vi accedono; e che le attuali disposizioni (e le liste delle specie cacciabili) possono essere anche modificate, sulla base di criteri tecnico-scientifici, su richiesta dei singoli stati.
---------
..riportano i siti VENATORI !

http://www.bighunter.it/Caccia/ArchivioNews/tabid/204/newsid730/14328/Default.aspx


 

Ribaltina

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Risposta #5 il: 26/01/2014 - 18:53
Scusate,come sapete io sono ignorante, mi dice qualcuno per favore dov'è la pressione venatoria che dice il prof. Spina? Io parlerei piuttosto,e più che altro di inquinamento e distruzione sistematica dell'ambiente,per quanto riguarda la diminuzione della fauna in Italia.

aldorin

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Risposta #4 il: 26/01/2014 - 11:03
Grazie Silvestro.

Convegno importantissimo, di grande prospettiva.

Ed il nostro Club ha sposato la filosofia di caccia che tu hai illustrato ormai da decenni.

Avanti così e se possibile anche in miglior modo.

Vasco

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Risposta #3 il: 25/01/2014 - 15:17
Grazie Picchi, sempre puntuale con gli impegni, un abbraccio.
vasco

colombaiosenese

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Risposta #2 il: 25/01/2014 - 06:10
GRANDISSIMO PREPARTISSIMO relatore verso il prossimo..Silvestro plaudo al tuo scritto ! GRAZIE.

Rilevante e di assoluta importanza la partecipazione della noenata C.C.T ovvero sia Federcaccia ed Arcicaccia (a mio vedere certe occasioni,che sicuramente rappresenteranno IL NOSTRO FUTURO,dovrebbero essere presiedute INDISTINTAMENTE da tutte le ASSOCIAZIONI VENATORIE.....senza ne colori ne bandiere..)

Che sia l'inizio di un lungo cammino di studi ed interesse per e sulla migratoria...da troppi anni considerata parte irrilevante del pianeta caccia.

PS.di certo i nostri dati(CLUB DEL COLOMBACCIO) dovranno contribuire ad elevare le conoscenze.. per poter essere evidenziati in tali occasioni e poter dire CI SIAMO ANCHE NOI !!!

ibal per oggi...badiamo se arriva il solengo in questi 2 ultimi giorni  : :(!!!

Picchi52

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Risposta #1 il: 24/01/2014 - 23:13
Cari amici, come sapete, stamane nella Sala Auditorium del Consiglio Regionale della Toscana, si è tenuto un importante convegno scientifico dal seguente tema: "Conoscenze toscane sulla fauna migratoria Studi scientifici a confronto". Si tratta del secondo convegno dedicato alla fauna nell'ambito del ciclo di incontri organizzati dalla Regione Toscana, al quale  hanno preso parte studiosi della materia appartenenti al Dipartimento di Biologia delle Università di Firenze e  di Pisa, del Centro Ornitologico Toscano, dell'ISPRA e della FACE.  Fra gli intervenuti al convegno particolarmente rappresenta l'ANUU Migratoristi, con il suo Presidente nazionale, Mario Castellani,  il Presidente uscente Avv. Giovanni Bana, Marracci, Presidente Comitato esecutivo Anuu,  Vladimiro Boschi, coordinatore Italia Centrale Anuu e il Presidente Regionale Bindi Franco. Inoltre erano presenti con i suoi rappresentanti Massimo Logi, Vice Presidente Nazionale Arcicaccia, Cocchi Massimo, Presidente provinciale della Federcaccia e altri rappresentanti delle rispettive AA.VV., Gondi della Confagricoltori ed esponenti delle associazioni ambientaliste. Numerose le persone intervenute 
Il moderatore del convegno, Sergio Banti, Dirigente del settore faunistico della Regione Toscana, nel suo intervento di apertura dei lavori ha tenuto a specificare l'importanza dell'incontro  finalizzato a contribuire una migliore stesura dei futuri calendari venatori della nostra regione.
Nel contesto degli interventi che hanno caratterizzato il convegno, all'inizio è stata illustrata dal Prof.  Emilio Baldaccini del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa una articolata e profonda analisi derivata da anni di ricerca sulla situazione delle specie cacciabili. E' stato evidenziato che molte specie godono di buona salute e in special modo la specie colombaccio viene indicata fra le migliori con un buon incremento dei nidificanti nelle nostre zone. Ulteriori illustrazioni analitiche sono state evidenziate dagli studiosi Dr. Luca Puglisi del Centro Ornitologico Toscano e dal Dr. Lorenzo Vanni del Dipartimento di Biologia di Pisa.
Una profonda e realistica analisi della situazione della fauna selvatica migratoria e delle sue problematiche legate al dissesto ambientale e anche alla pressione venatoria nelle sue varie forme è stata illustrata dal Prof. Fernando Spina, Dirigente di ricerca responsabile area avifauna migratrice dell'ISPRA. Con le sue bellissime slaider ha reso interpretabile e chiaro il suo intervento,  evidenziando l'importanza del rispetto temporale sull'incidenza venatoria come richiesto dalla Direttiva uccelli dell'Unione Europea  per poter praticare la caccia in maniera sostenibile in modo tale da non prelevare il capitale, inteso come individui riproduttori, ma soltanto la parte che appartiene all'interesse  che ne deriva.  Ha sottolineato con forza il ruolo del cacciatore nell'aiuto della ricerca scientifica nell'indicare le annotazioni nel tesserino venatorio, dichiarando l'indispensabilità della conoscenza reale degli  abbattimenti finalizzata ad analizzare la consistenza e la salute della specie cacciata.
La parte conclusiva del convegno a visto l'intervento di Manuel Esparrago,  membro della FACE (Federazione Associazioni Cacciatori Europei),  in rappresentanza di 7 milioni di cacciatori europei di cui ne fanno parte 800.000 italiani. Nel suo intervento ha tenuto a precisare il rapporto politico-giuridico dell'Associazione con la parte scientifica all'interno della Comunità Europea.
In conclusione è emerso come richiamo importante verso tutte le categorie per una collaborazione costruttiva nell'interesse dell'attività venatoria, del mondo ambientalista e del mondo agricolo come enunciato con forza sia dalla parte scientifica rappresentata dal Prof. Spina dell'ISPRA, sia dalla parte politico-amministrativo ricoperta dall'Assessore dell'Agricoltura e Foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori.  La neonata costituente Confederazione dei Cacciatori Toscani, formata dall'unione delle Associazioni Venatorie ha cominciato a dare i suoi frutti delegando un suo esponente nella persona di Paolo Cerdini, dove nel suo intervento ha sottolineato come lo statuto della confederazione stessa, ha già sposato le sollecitazioni fornite dal Prof. Spina e dall'Assessore Salvadori, per una la collaborazione di tutte le associazioni interessate alla causa.
Un saluto a tutti. Picchi52